Ordine degli illuminati - Klein Cycles Parte 2

ezio79

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Eh, sul Klein il fattore estetica ha un ruolo non trascurabile...

Neutron le prenderei se trovassi le vecchie (e rare) Neutron Carbon (questione prevalentemente estetica);

Mozzi: CK sarebbe il top, WI una alternativa valida, Hope non mi piace (estetica), quelli ultraleggeri li scarterei (affidabilità)...
Cerchi: HED C2 rimarrebbe la prima scelta, Velocity A23 alternativa, Notubes altra valida ipotesi più light.

Ci penserò su, tanto ho tempo...
Grazie delle vostre risposte, intanto.
ma il mozzo delle carbon non lo vedi quasi mai! è nero scuro e dietro è coperto dalla cassetta e davanti dalla forca!
posso capire un mozzo colorato (che di tanto in tanto attira l'occhio),
ma un mozzo carbon come quello che citi Tu è solo un modo per complicarsi la vita
 

Fitzcarraldo

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klein, lynskey, sunn
ma il mozzo delle carbon non lo vedi quasi mai! è nero scuro e dietro è coperto dalla cassetta e davanti dalla forca!
posso capire un mozzo colorato (che di tanto in tanto attira l'occhio),
ma un mozzo carbon come quello che citi Tu è solo un modo per complicarsi la vita
Il mozzo delle neutron carbon secondo me è bellissimo (al contrario di quello delle neutron ultra attuali), e ben si abbina al carbonio 3k che compare in guarnitura, leve freno, manubrio e reggisella.
Perchè dici che è un modo per complicarsi la vita? perchè è fuori produzione e non si adatta ai più nuovi standard e quelli che verranno? o altri motivi?
Mozzi colorati non è facile abbinarli alla mia bici, sarebbe perfetto solo il ck mango, altrimenti solo nero o silver secondo me...
 

ezio79

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4 Aprile 2007
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Il mozzo delle neutron carbon secondo me è bellissimo (al contrario di quello delle neutron ultra attuali), e ben si abbina al carbonio 3k che compare in guarnitura, leve freno, manubrio e reggisella.
Perchè dici che è un modo per complicarsi la vita? perchè è fuori produzione e non si adatta ai più nuovi standard e quelli che verranno? o altri motivi?
Mozzi colorati non è facile abbinarli alla mia bici, sarebbe perfetto solo il ck mango, altrimenti solo nero o silver secondo me...
appunto non le trovi e se le trovi rischi di strapagarle per non avere nulla di più.
Mentre un paio di neutron normali o ultra stanno esteticamente molto bene e vanno ancora meglio, le paghi il giusto e le trovi con relativa facilità sia nuove che usate.
Dire voglio le carbon è un pò come dire non voglio le neutron.
 

green dolphin

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3 Gennaio 2008
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Decisamente!!! Comunque, anche se con toni garbati e ringraziando perché Trek gli ha dato stabilità economica, spara a zero sulle politiche e sulle scelte puramente commerciali di Trek. Fantastico quando dice: so che vendevano una bici da strada in carbonio marchiata Klein, ma io non ne so nulla: non è farina del mio sacco!!!

Quando dice che Trek ha acquistato un marchio, così come aveva fatto con Bontranger, Lemond, Gary Fisher, senza capire e valorizzare che aveva in realtà acquistato una tecnologia, la tecnologia Klein, che a quel momento era unica ed un passo avanti agli altri, mi è scesa una lacrimuccia :cry:

Ma il destino era segnato, il carbonio, su cui Trek lavorava ormai dalla metà degli anni '90, era il futuro, e continuare la produzione di un marchio di nicchia in alluminio, che avrebbe perso terreno rispetto al carbonio, non aveva a livello di marketing alcun senso.

E comunque ora si è dato all'astronomia, è diventato nonno, e dubito che riprenderà l'attività di produttore di telai, anche perché il marchio appartiene a Trek, e qualsiasi cosa dovesse produrre Gary Klein non potrà chiamarsi KLEIN (ma questo sarebbe un problema secondario). Poi lo dice lui stesso:

"I don't want to make the same stuff everyone else does".

Anche io, in linea con lui, sono fiero di sostenere:

"I don't want to ride the same stuff everyone else does: I am proud to ride a KLEIN" :mrgreen:
 

ezio79

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4 Aprile 2007
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...
Ma il destino era segnato, il carbonio, su cui Trek lavorava ormai dalla metà degli anni '90, era il futuro, e continuare la produzione di un marchio di nicchia in alluminio, che avrebbe perso terreno rispetto al carbonio, non aveva a livello di marketing alcun senso.
permettimi di dissentire si trattava solo di definire bene il target di quella produzione: nel mondo di oggi si può vendere bene qualsiasi cosa (specie se fatta bene e funzionale) basta sapere con ragionevole certezza a priori a chi.
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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permettimi di dissentire si trattava solo di definire bene il target di quella produzione: nel mondo di oggi si può vendere bene qualsiasi cosa (specie se fatta bene e funzionale) basta sapere con ragionevole certezza a priori a chi.

Piano piano, non è un mio pensiero, è solo la conclusione inevitabile della storia. Ho riportato solo quanto si evince dalla posizione di Klein nell'intervista: lui stesso aveva definito la Klein di Chealis come una via di mezzo tra un produttore di nicchia ed un produttore su larga scala, e sosteneva che c'erano le idee e le possibilità per continuare a creare qualcosa di nuovo col marchio Klein anche in Trek, orientandosi però su una distribuzione più mirata.

Poi il fatto che per lui fosse importante il telaio e la tecnologia che c'era dietro, mentre il punto di vista di Trek era spingere il carbonio in larga scala e guadagnare sui componenti, la dice lunga sulle scelte di Trek. Tali scelte non potevano che affossare un sottomarchio come Klein, perché tale era diventato. E guarda caso tutti i sottomarchi acquistati da Trek hanno fatto la stessa fine.

Quindi il target di produzione, come l'hai ben definito tu, era abbastanza palese per Trek, e non prevedeva la vendita di telai o bici complete Klein, o di altri marchi di nicchia. Non c'è molto da aggiungere, Trek ha una politica di vendita fortemente globalizzata, è un colosso della produzione mondiale. E ha fatto una scelta da colosso: vendere e fare grandi numeri, e non continuare con i marchi di nicchia.

E non saremo certo tu ed io e pochi altri, nostalgici italiani amanti di bici in alluminio, a fargli cambiare idea :mrgreen:

Se volessimo dirla tutta un po' di colpa ce l'ha anche il buon Gary, che essendo uomo di scienza prima si è fatto cullare dall'idea che con Trek avrebbe portato avanti certe scelte tecnologiche supportate da un produttore che in USA era il n.1, e poi quando si è accorto di essere stato messo in disparte (perché così è successo), non ha fatto nulla per uscirne. Non aveva "fame" egli stesso di mettersi in discussione, di continuare a far vivere un progetto, di rinnovarsi: aveva il suo bel contratto con Trek, percepiva gli utili dalle vendite, stabilità economica, la famiglia cresceva, poteva dedicarsi agli hobbies che preferiva...se leggete bene la sua posizione, il suo punto di vista che traspare tra le righe dell'intervista, si comprende come si sia lasciato trasportare dagli eventi.

Per fare quello che dici tu, Ezio, oltre ad un certo budget iniziale che forse il buon Gary poteva anche avere, viste le richieste che gli arrivavano da un certo tipo di mercato, ci voleva un altro uomo e non quel Gary Klein che ormai non ci credeva più. Ma forse era giusto così, lui è scienziato, per riportare in auge il marchio avrebbe dovuto essere affiancato da qualcuno che avesse idee, e che fosse altamente motivato a creare qualcosa di diverso.
 

ezio79

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4 Aprile 2007
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analisi interessante, il mio ragionamento era molto più semplice
ed intendeva sostenere che non necessariamente la presenza di una produzione di nicchia dovesse essere in contrasto con la filosofia principale di trek del carbonio su larga scala
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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analisi interessante, il mio ragionamento era molto più semplice
ed intendeva sostenere che non necessariamente la presenza di una produzione di nicchia dovesse essere in contrasto con la filosofia principale di trek del carbonio su larga scala

Non lo sapremmo mai come sarebbe andata a finire, se sarebbe entrata in contrasto o se invece avrebbe potuto coesistere dando al marchio una valenza doppia e mercati differenti: non hanno puntato su Klein o Lemond o altro, hanno puntato sul carbonio, hanno puntato sulla loro tecnologia, spinto quella, ad un certo punto anche marchiandola Klein (e quando Gary l'ha saputo si è fatto una risata :mrgreen:)
 

vadopianomavado

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cannondale supersix evo - galmod gara - FRW Silverado Titanium - klein Q-pro XX
...mentre il punto di vista di Trek era spingere il carbonio in larga scala e guadagnare sui componenti, la dice lunga sulle scelte di Trek.

piero, questo è un passaggio che mi lascia perplesso ;nonzo%

trek ben sapeva che cosa andava ad acquistare. perchè mai per spingere il carbonio dovrebbe venirmi in mente di rilevare un azienda leader nell'alluminio?

come giustifico, economicamente, un investimento che mi fa acquisire una realtà che ho già deciso di affossare?
 

adri.75

Pedivella
27 Settembre 2008
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road klein quantum pro, mtb:merlin,klein,GT xizang,Titus, FTW 29er,fiocco, cinelli,ferremi,breezer
piero, questo è un passaggio che mi lascia perplesso ;nonzo%

trek ben sapeva che cosa andava ad acquistare. perchè mai per spingere il carbonio dovrebbe venirmi in mente di rilevare un azienda leader nell'alluminio?

come giustifico, economicamente, un investimento che mi fa acquisire una realtà che ho già deciso di affossare?

nei primi anni 90° klein usava il carbonio per fasciare il carro posteriore della sua adroit e poi anche per la famosa forcella "strata", che ancora oggi solo questa da usata sulla baia va via a 2000E..........., forse pensavano di unire più tecnologie;nonzo%
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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piero, questo è un passaggio che mi lascia perplesso ;nonzo%

trek ben sapeva che cosa andava ad acquistare. perchè mai per spingere il carbonio dovrebbe venirmi in mente di rilevare un azienda leader nell'alluminio?

come giustifico, economicamente, un investimento che mi fa acquisire una realtà che ho già deciso di affossare?

Non ci siamo: se sei illuminato non puoi essere perplesso :mrgreen:

Forse non ci siamo capiti: Trek a acquisito il marchio Klein nel 1995, quando l'alluminio la faceva da padrone, senza alcuna idea di affossarlo, anzi. Le cose però han preso una piega diversa, così già nel 2002 ha deciso di spostare la produzione negli stabilimenti Trek, di far chiudere i battenti a Chealis, di variare le geometrie, inserire il carro in carbonio e produrre bici marchiate Klein quando erano uguali alle Trek alluminio in catalogo quegli anni. Non si parlerà più di aluminium Gradient da questo momento, bensì di ZR9000. Poi sono arrivate le Klein-Trek in carbonio, prima vendute dovunque, e poi negli ultimi anni solo per il mercato americano e giapponese. Poi hanno chiuso. Il processo è stato graduale, Trek ha portato avanti la sua politica di produzione e vendita. Klein, Lemond, Gary Fisher, non erano più necessari nemmeno come marchi. Bontrager invece è rimasto e rimarrà perché produce componentistica dedicata, ma quando è stato acquisito produceva anche telai, se qualcuno si ricorda. Anche di quello non è rimasto nulla, ad esempio...
 

80Nicola80

Passista
21 Novembre 2005
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da corsa
metto na foto io vah...

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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Un vero peccato...non poterla prendere :mrgreen:

Quella colorazione, anche se fatta dopo il 2002, è una delle più affascinanti. Uscirono anche le Attitude se ben ricordo, forse nello stesso anno, del medesimo colore.

Dal vivo, come tutte le Klein, immagino renda ancora di più!!!