Per qualche giorno dovrò lasciare il discorso in sospeso... anche le uscite in bici, il lavoro chiama...
Ho però un altro dubbio che solo un biomeccanico può risolvere: ha senso pensare che il muscolo durante la contrazione abbia una forza più o meno costante? Non mi riferisco alla resa dell'articolazione (in quel caso è evidente che avvicinandosi all'angolo critico (0°-180°) la resa diminuisca con legge in prima approssimazione sinusoidale (in una persona che spinge sulla leg press la fase migliore è quella "centrale"). Quello che intendo è la forza della fibra muscolare "rettilinea", come se prendessimo una singola fibra e misurassimo la forza generata con un dinamometro sempre parallelo ad essa (potremmo vivisezionare un ciclista?).
Mi interessa questo dato perchè se la cosa è (almeno grossolanamente) accettabile, allora si potrebbe ritenere la coppia applicata alle articolazioni come praticamente costante durante la rotazione (simulare l'effetto dei muscoli con "motori" aventi asse coincidente con quello dell'articolazione).
Ciao e scusatemi per il delirio... troppa astinenza dalla bicicletta produce questi effetti...
PS: Per il momento il mio modellino mi ha dato solo una certezza, quell'angolo di cui si parlava ieri, popliteo, non ha senso a 155° (max), ed è molto più ragionevole il valore da voi suggerito, un po' più chiuso :asd2: