*) per competenza specifica, intendo che bisognerebbe essere in grado di capire come

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
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Garage - Officina
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quelle che non usa Peggio
a me pare che alla fine l'esperienza del telaista sia fondamentale nella preparazione delle geometrie del telaio, a volte sembra non ricerchino più che altro una distribuzione dei pesi omogenea, ma "aggiustino" la fisica (mi si passi il termine) secondo il loro background lavorativo.

Non potrebbe funzionare.

Se la destinazione d'uso bastasse a identificare il telaio, significherebbe che siamo tutti uguali.

Ma tutti uguali non siamo, e allora ecco che i dati oggettivi di input devono essere:
- la destinazione d'uso
- le misure (lunghezze e peso) dell'atleta

Se esistesse un software capace di tirar fuori il "telaio ottimo", questo software dovrebbe risolvere un bel numero di problemi.

Infatti quando si pedala si sta seduti, poi ci si alza, poi si mettono le mani in presa bassa, poi in presa alta, poi si arretra per la fatica, oppure si avanza per stare a ruota, insomma il problema della distribuzione dei pesi è un problema irrisolvibile, se lo si vuole risolvere dinamicamente.

Certo, si può considerare il ciclista una statua, e distribuire il peso di una statua è semplice, ma non v'è nulla di più dinamico dello spostamento dei pesi di un ciclista mentre pedala.

Quindi, il miglior risultato in questi casi lo si ottiene impostando delle quote che rientrano nei range medi, in maniera che quando ci si sposta sugli estremi la "macchina" continui a funzionare.

Poi però dobbiamo ricordarci che non si pedala un "telaio", ma si pedala una "bici". Quindi il ragionamento ricade brutalmente sull'inutilità di un telaio a misura, per chi non ha problemi di statura troppo alta o troppo bassa ed è normolineo. Perché la percentuale di incidenza che si ha sullo spostamento del baricentro (ciclista+bici) è mostruosamente più grande agendo su attacco manubrio e sella, piuttosto che impelagarsi nel modificare le quote di un telaio che a quel punto potrebbe diventare troppo critico per alcuni usi.

Allungare/accorciare di 1cm l'attacco significa spostare in avanti/indietro il peso in tutte le situazioni dinamiche della pedalata, idem con la sella, con percentuali tali che per ottenere gli stessi risultati dovresti modificare le quote del telaio in maniera davvero molto sensibile, troppo.

Il mio consiglio quindi come sempre è:

- telaio abbastanza standard (il che non significa che non debba essere saldato da un Pegoretti, un Barco o un altro telaista, significa che non deve avere geometrie esasperate.

- setup della bici dedicato a ottenere il top che noi vogliamo, magari anche gara per gara, uscita per uscita, destinazione d'uso per destinazione d'uso, ma agendo sui suoi componenti

Ovviamente discorso opposto per chi (professionisti) hanno un telaio per ogni situazione.

ricordo, la fine dell'Umanità è vicina.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Mia
perdonami ma in fuori sella ci fai qualche km mica tutta la gara
o-o
A - E' vero che in fuorisella fai *qualche km*, ma spesso sono i km decisivi, sia per chi corre che per chi fa semplicemente fatica. Quindi non sono proprio km trascurabili.


B - oltre al fuorisella, ho elencato altre "n" posizioni in cui ci si pone durante la pedalata, tutte posizioni che spostano (e di brutto) il baricentro:
  • fuorisella
  • mani in presa bassa
  • mani in presa alta
  • arretramento (allungamento) per la fatica
  • avanzamento per stare sforzo puntuale
La somma dei km che percorri in quelle posizioni fanno abbondantemente più del 75% del percorso pedalato, in gara anche il 90%

Vuoi regolare le inclinazioni del telaio al fine di ottimizzare il baricentro per tutte le posizioni sopra elencate? Auguri.....
 

furia67

Apprendista Passista
21 Giugno 2009
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ferro e carbonio
A - E' vero che in fuorisella fai *qualche km*, ma spesso sono i km decisivi, sia per chi corre che per chi fa semplicemente fatica. Quindi non sono proprio km trascurabili.



B - oltre al fuorisella, ho elencato altre "n" posizioni in cui ci si pone durante la pedalata, tutte posizioni che spostano (e di brutto) il baricentro:
  • fuorisella qualche km
  • mani in presa bassa quando sei davanti si può evitare
  • mani in presa alta )))????
  • arretramento (allungamento) per la fatica 0'' MA NON IAMO REGOLATI ==??? CHI è IL TUO BIOMECCANICO ==??
  • avanzamento per stare sforzo puntuale )))?? COME SOPRA
La somma dei km che percorri in quelle posizioni fanno abbondantemente più del 75% del percorso pedalato, in gara anche il 90%

Vuoi regolare le inclinazioni del telaio al fine di ottimizzare il baricentro per tutte le posizioni sopra elencate? Auguri.....

o-oo-oo-o
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Mia

  • fuorisella qualche km (sì ma quelli più sotto sforzo di tutti)
  • mani in presa bassa quando sei davanti si può evitare (dipende da quanto vuoi andare forte)
  • mani in presa alta )))???? (in salita vai in presa bassa?)
  • arretramento (allungamento) per la fatica 0'' MA NON IAMO REGOLATI ==??? CHI è IL TUO BIOMECCANICO ==?? (non penserai mica che la posizione in sella sia invariante rispetto al lavoro fisico?!)
  • avanzamento per stare sforzo puntuale )))?? COME SOPRA (come sopra)
o-o
aggiungo solo una nota, per l'ennesima volta, sul biomeccanico: è la figura più inutile mai apparsa nel ciclismo
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
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sante stimatissimo furumista whisp
vieni con me dal ciocc :mrgreen::mrgreen:

bel personaggio,da quello che vedo,mi piacerebbe molto,lo studio delle geometrie applicato alla bici da corsa mi affascina non poco.
un altro grande telaista che ora non c'è piu',Pino Morroni da Roma,ha dedicato la propria vita proprio a questo,con delle idee tutte sue rivelatesi poi vincenti nel professionismo ai piu' alti livelli.
o-oo-o
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
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A - E' vero che in fuorisella fai *qualche km*, ma spesso sono i km decisivi, sia per chi corre che per chi fa semplicemente fatica. Quindi non sono proprio km trascurabili.



B - oltre al fuorisella, ho elencato altre "n" posizioni in cui ci si pone durante la pedalata, tutte posizioni che spostano (e di brutto) il baricentro:
  • fuorisella
  • mani in presa bassa
  • mani in presa alta
  • arretramento (allungamento) per la fatica
  • avanzamento per stare sforzo puntuale
La somma dei km che percorri in quelle posizioni fanno abbondantemente più del 75% del percorso pedalato, in gara anche il 90%

Vuoi regolare le inclinazioni del telaio al fine di ottimizzare il baricentro per tutte le posizioni sopra elencate? Auguri.....

almeno il 70% del suo tempo,il professionista lo passa con le mani sulle leve,questo è indubbio.
come è indubbio il fatto che piu' si arriva nelle migliori condizioni possibili a certi frangenti "che contano",e meglio è.
ergo,il bilanciamento dei pesi va preso con il ciclista in presa sulle leve,e va poi affinata con la posizione in presa bassa,fino a trovare un accettabile compromesso tra le due,ma sempre a favore della presa alta.
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
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  • fuorisella qualche km (sì ma quelli più sotto sforzo di tutti)
  • mani in presa bassa quando sei davanti si può evitare (dipende da quanto vuoi andare forte)
  • mani in presa alta )))???? (in salita vai in presa bassa?)
  • arretramento (allungamento) per la fatica 0'' MA NON IAMO REGOLATI ==??? CHI è IL TUO BIOMECCANICO ==?? (non penserai mica che la posizione in sella sia invariante rispetto al lavoro fisico?!)
  • avanzamento per stare sforzo puntuale )))?? COME SOPRA (come sopra)
o-o
aggiungo solo una nota, per l'ennesima volta, sul biomeccanico: è la figura più inutile mai apparsa nel ciclismo

assolutamente in disaccordo riguardo la figura del biomeccanico,preziosissima per tutti,dal pedalatore occasionale fino al piu' esperto.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Bici
Mia
un accettabile compromesso
appunto

concetto che non fa scopa con modifiche radicali al telaio, il quale dev'essere in grado di assecondarti in qualunque situazione

saranno poi tutte le altre regolazioni che spingeranno il mezzo completo verso la destinazione d'uso specifica

a parte per i professionisti che hanno una bici per ogni destinazione d'uso specifica
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Bici
Mia
assolutamente in disaccordo riguardo la figura del biomeccanico,preziosissima per tutti,dal pedalatore occasionale fino al piu' esperto.
il biomeccanico al pedalatore occasionale non serve a una fava

il pedalatore occasionale che non è in grado di scoprire quale postura gli si addice di più può posare la bici in salotto e limitarsi a guardarla

tra l'altro il biomeccanico tende a posturare il pedalatore occasionale come se fosse in corsa, il che per un ciclista della domenica è una cavolata pazzesca

e infatti i danni causati dai biomeccanici ormai non si contano più da quanti sono, e quelli che "lavorano bene" per i pedalatori occasioni non fanno altro che impostare misure del tutto raggiungibili con buon senso e senza pensare di mettere in sella Anquetil

ma anche per un professionista il biomeccanico serve a poco e niente, perché per le conduzioni di gara normali (salita, pianura, volata ecc...) sicuramente è in grado di acquisire autonomamente la sensazione di quale postura sia quella ottima per lui, visto che passa in sella una quantità di ore spropositata, mentre per usi specifici tipo le crono la regola ormai è che prima si fa la bici specifica (impostando come unico vincolo le misure antopometriche) e poi il professionista deve imparare a starci sopra, facendosi quindi imporre dal mezzo la posizione

tanto è vero che solo chi riesce ad adattarsi, ad esempio conciliando la respirazione con la posizione, trae vantaggio dalla postura imposta dal mezzo, gli altri ne vengono addirittura penalizzati
 

Ciclo

Apprendista Velocista
27 Luglio 2009
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allora diciamo che ha parlato molto di misure
ma non misure di lunghezze ecc che ovvio devo rientrare nelle nostre misure
ma si focalizza molto sui gradi di inclianzione dei tubi che danno il giusto equilibrio di peso o-o

Il dubbio che ho senpre avuto io, inerente l'equilibrio/distribuzione dei pesi, è che è difficile stabilire quanto peso va sull'anteriore e quanto sul posteriore. Magari io mi trovo meglio a pedalare più eretto (e quindi il peso si scarica di più sul posteriore) ed un altro pedala più sdraiato. Oppure una stessa persona può trovarsi bene in un modo oggi ed in un altro domani...

Non so la trovo una variabile molto aleatoria e poco documentata.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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Bici
Mia
Il dubbio che ho senpre avuto io, inerente l'equilibrio/distribuzione dei pesi, è che è difficile stabilire quanto peso va sull'anteriore e quanto sul posteriore. Magari io mi trovo meglio a pedalare più eretto (e quindi il peso si scarica di più sul posteriore) ed un altro pedala più sdraiato. Oppure una stessa persona può trovarsi bene in un modo oggi ed in un altro domani...

Non so la trovo una variabile molto aleatoria e poco documentata.
Assolutamente in accordo al 100%

Aggiungo che il peso per distribuirlo occorrerebbe conoscerne la sua distribuzione spaziale, quindi occorrerebbe distribuire la massa.

Io e te potremmo pesare tutti e due 80kg, ma tu potresti avere 50kg sopra il bacino e 30kg sotto, mentre io potrei avere una distribuzione più tendente a 45 e 35, tanto per fare un esempio, oppure addirittura avere le gambe molto lunghe e muscolose e spostare il peso verso i 42 sopra e 38 sotto.

Insomma, questa storia dei pesi è un problema affascinante (;nonzo%) ma davvero poco indicativo di come dev'essere fatto un telaio, onde evitare di prendere delle cantonate spaziali.

Altrimenti come minimo bisognerebbe che il telaista, oltre a pesarlo, facesse anche una TAC al ciclista, prima. :)
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
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il biomeccanico al pedalatore occasionale non serve a una fava

il pedalatore occasionale che non è in grado di scoprire quale postura gli si addice di più può posare la bici in salotto e limitarsi a guardarla

tra l'altro il biomeccanico tende a posturare il pedalatore occasionale come se fosse in corsa, il che per un ciclista della domenica è una cavolata pazzesca

e infatti i danni causati dai biomeccanici ormai non si contano più da quanti sono, e quelli che "lavorano bene" per i pedalatori occasioni non fanno altro che impostare misure del tutto raggiungibili con buon senso e senza pensare di mettere in sella Anquetil

ma anche per un professionista il biomeccanico serve a poco e niente, perché per le conduzioni di gara normali (salita, pianura, volata ecc...) sicuramente è in grado di acquisire autonomamente la sensazione di quale postura sia quella ottima per lui, visto che passa in sella una quantità di ore spropositata, mentre per usi specifici tipo le crono la regola ormai è che prima si fa la bici specifica (impostando come unico vincolo le misure antopometriche) e poi il professionista deve imparare a starci sopra, facendosi quindi imporre dal mezzo la posizione

tanto è vero che solo chi riesce ad adattarsi, ad esempio conciliando la respirazione con la posizione, trae vantaggio dalla postura imposta dal mezzo, gli altri ne vengono addirittura penalizzati

e invece a mio avviso serve eccome.
il pedalatore occasionale vi ricorre per non andare incontro a problemi fisici che potrebbero svilupparsi nel tempo e precludergli,magari,perchè no,un uso piu' intenso della bici in senso sportivo.
dall'altro lato,i pro,bhe.....ormai tutti vi ricorrono,e con successo,mi pare.
nel mezzo ci sono i cicloamatori,piu' o meno "evoluti"(:mrgreen:),ai quali il biomeccanico serve assolutamente,considerato il fatto che,ormai,grazie alle taglie limitate,ti può ci può adattare con sapienza ed esperienza grazie alla rivlevazione delle tue quote antropomentriche.