Che in un caso offendi la persona per delle caratteristiche morali che gli riconosci, che non sono socialmente accettate e che in alcuni casi possono anche essere perseguite (la stronzaggine, l'essere un farabutto, un "figlio di ...") mentre nell'altro tiri in mezzo delle caratteristiche intrinseche della persona (il colore, la provenienza, la cultura, l'handicap) che di per se non comportano nessun danno a te o alla comunità.
Moscon se gli avesse tagliato la strada un francese non lo avrebbe mai apostrofato come "bianco di m.", mentre con un nero lo ha fatto. Poteva dargli del "figlio di" e la cosa sarebbe finita lì.
Non è una questione di buonismo, insultare è sempre una cosa deprecabile, ma aggiungerci l'ombra del razzismo o della discriminazione è un'aggravante. E se inconscia o non voluta per me è ancora peggio.