Quale larghezza sella? 130mm o 143mm?

giacomo1

Apprendista Scalatore
9 Gennaio 2009
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Posta una distanza della ossa ischiariche pari a 130 mm e considerando che sono alto 191x 84 c'è qualcuno che sa dirmi quale larghezza sella dovrei avere? E, gia che ci siamo, quale modello consigliate che sia dotato di foro centrale per lo scarico prostatico ed assolutamente comoda? (anche a scapito delle prestazioni, mi serve per giri moooolto lunghi).
 

Emanuele

via col vento
16 Settembre 2005
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Flite
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...

La larghezza é una buona base di partenza ma é come impostare l'altezza sella e scegliere la bici x il solo valore del cavallo.
Due selle di uguale larghezza possono non essere entrambe idonee x lo stesso atleta
 

giacomo1

Apprendista Scalatore
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:cù:
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La larghezza é una buona base di partenza ma é come impostare l'altezza sella e scegliere la bici x il solo valore del cavallo.
Due selle di uguale larghezza possono non essere entrambe idonee x lo stesso atleta

Grazie Emanuele. Come al solito gentile e puntuale! In effetti ero un pò indeciso tra Romin e Flite.

P.S. a titolo di curiosità quali sono i parametri di base (teorici) per scegliere la sella (considerando ovviamente che ognuno ha il proprio :cù:)
 

gilles82

Pignone
22 Luglio 2009
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salve a tutti, settimana scorsa misurando la distanza tra le mie ossa ischiatiche è uscito che è di 12cm, da cui si evincerebbe che per il mio popò la larghezza ideale della sella è di 143 mm. Il problema è che io vado da sempre in bici con selle da 130mm e attualmente ho una selle italia slr gel flow da 130mm con cui devo dire mi trovo bene a livello di comodità ma che devo cambiare per sopraggiunta usura. Secondo voi devo andare su una sella da 143 ( nel caso specialized toupè pro) o rimanere su una 130mm ( selle italia slr flow) ???;nonzo%
 

giacomo1

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Ho posto una domanda simile poco tempo fa qui sul forum ma le risposte dei biomeccanici ivi presenti non sono esaustive in quanto, pur esistendo una formula che teoricamente indica le larghezza sella ideale e che tiene condo della distanza delle ossa, del peso dell'atleta e di altri parametri (che però non conosco), sembra che alla fine conti molto di più valutare la posizione in sella ed altre caratteristiche che il biomeccanico stabilisce guardandoti in sella.
Con il sistema di specialized la tua distanza ossa consiglierebbe i modelli specy da 143 ma, come detto sopra, se ti sei sempre trovato bene con la 130...
L'ideale sarebbe provare la 143 per alcune uscite e vedere la differenza.
 

Emanuele

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Ho posto una domanda simile poco tempo fa qui sul forum ma le risposte dei biomeccanici ivi presenti non sono esaustive in quanto, pur esistendo una formula che teoricamente indica le larghezza sella ideale e che tiene condo della distanza delle ossa, del peso dell'atleta e di altri parametri (che però non conosco), sembra che alla fine conti molto di più valutare la posizione in sella ed altre caratteristiche che il biomeccanico stabilisce guardandoti in sella.
Con il sistema di specialized la tua distanza ossa consiglierebbe i modelli specy da 143 ma, come detto sopra, se ti sei sempre trovato bene con la 130...
L'ideale sarebbe provare la 143 per alcune uscite e vedere la differenza.
intanto non c'è una formula, ma un metodo per dare una linea di massima sulla larghezza.
Hai scritto poi la cosa giusta per completare la discussione: valutare la posizione in sella è indispensabile. Molte volte ho trovato persone che da misurazione stavano a 140 e oltre e invece erano da sella minimale, Aspide o più stretta.
Come vedi consigliare la sella senza valutare il modo di stare in bici e le caratteristiche dell'atleta non è facile come dire "ho tot di cavallo e a quanto metto la sella" dove poi si possono dare valori "da / a".
Per questo motivo non trovi una risposta esaustiva alla domanda se cerchi formule o simili.
E l'atleta, nel consigliare la sella, lo devi valutare nel suo complesso e non solo sulla larghezza dell'appoggio ischiatico.
 
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giacomo1

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intanto non è una formula, ma un metodo per dare una linea di massima sulla larghezza.
Hai scritto poi la cosa giusta per completare la discussione: valutare la posizione in sella è indispensabile. Molte volte ho trovato persone che da misurazione stavano a 140 e oltre e invece erano da sella minimale, Aspide o più stretta.
Come vedi consigliare la sella senza valutare il modo di stare in bici e le caratteristiche dell'atleta non è facile come dire "ho tot di cavallo e a quanto metto la sella" dove poi si possono dare valori "da / a".
Per questo motivo non trovi una risposta esaustiva alla domanda se cerchi formule o simili.
E l'atleta, nel consigliare la sella, lo devi valutare nel suo complesso e non solo sulla larghezza dell'appoggio ischiatico.

Ciò che mi suona strano è il fatto che con ossa abbastanza distanti (140 come nel tuo esempio) si possa star bene su selle da 130! In questo caso le protuberanze ischiatiche non poggerebbero sulla sella e la pressione si scaricherebbe sulle parti molli del bacino. Non è un pò strano tutto ciò?
 

Emanuele

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Ciò che mi suona strano è il fatto che con ossa abbastanza distanti (140 come nel tuo esempio) si possa star bene su selle da 130! In questo caso le protuberanze ischiatiche non poggerebbero sulla sella e la pressione si scaricherebbe sulle parti molli del bacino. Non è un pò strano tutto ciò?
vorrei che ti ripondesse chi ha effettivamente avuto questa impostazione. Scelta la sella "larga" i problemi sono stati di natura diversa, dall'essere spinti avanti all'ondeggiare nella pedalata, al fastidio e strofinamento all'interno coscia.
Nelle diverse posizioni in presa sul manubrio si sono evidenziate poi problematiche diverse.
Partire dalla valutazione della larghezza è comunque una buona base di partenza, poi la sella va scelta per la sua conformazione e non solo per la larghezza. E la conformazione di una sella fa molta differenza!
Ecco perchè le aziende propongono selle non solo a larghezze diverse ma con appoggi diversi.
La compressione della zona perineale è uno dei problemi che si evidenziano maggiormente assieme a sindromi da compressione del nervo pudendo.
Il decorso del nervo pudendo nella pelvi definisce numerosi probabili punti di compressione.
Pedalare seduti su una sella di dimensioni contenute e dalla ridotta imbottitura come normalmente accade sulle biciclette da corsa ed essere soggetti a successivi impatti dovuti alle asperità del terreno genera delle pressioni perineali molto elevate che indirettamente
comprimono il nervo pudendo.
Questa pressione costante e la conseguente impossibilità da parte del nervo di effettuare movimenti di scivolamento all’interno del canale lo espongono a traumi ripetitivi.
Inoltre la pressione diretta della porzione anteriore della sella sul perineo accentuata ulteriormente dall’inclinazione in avanti del tronco del ciclista, comprime il nervo pudendo esattamente nel punto in cui emerge dietro al pube. Infine i movimenti degli arti inferiori durante la pedalata associati alla posizione avanzata del tronco, stirano il nervo pudendo sopra ai legamenti sacrospinoso e sacrotuberoso.
 

giacomo1

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vorrei che ti ripondesse chi ha effettivamente avuto questa impostazione. Scelta la sella "larga" i problemi sono stati di natura diversa, dall'essere spinti avanti all'ondeggiare nella pedalata, al fastidio e strofinamento all'interno coscia.
Nelle diverse posizioni in presa sul manubrio si sono evidenziate poi problematiche diverse.
Partire dalla valutazione della larghezza è comunque una buona base di partenza, poi la sella va scelta per la sua conformazione e non solo per la larghezza. E la conformazione di una sella fa molta differenza!
Ecco perchè le aziende propongono selle non solo a larghezze diverse ma con appoggi diversi.
La compressione della zona perineale è uno dei problemi che si evidenziano maggiormente assieme a sindromi da compressione del nervo pudendo.
Il decorso del nervo pudendo nella pelvi definisce numerosi probabili punti di compressione.
Pedalare seduti su una sella di dimensioni contenute e dalla ridotta imbottitura come normalmente accade sulle biciclette da corsa ed essere soggetti a successivi impatti dovuti alle asperità del terreno genera delle pressioni perineali molto elevate che indirettamente
comprimono il nervo pudendo.
Questa pressione costante e la conseguente impossibilità da parte del nervo di effettuare movimenti di scivolamento all’interno del canale lo espongono a traumi ripetitivi.
Inoltre la pressione diretta della porzione anteriore della sella sul perineo accentuata ulteriormente dall’inclinazione in avanti del tronco del ciclista, comprime il nervo pudendo esattamente nel punto in cui emerge dietro al pube. Infine i movimenti degli arti inferiori durante la pedalata associati alla posizione avanzata del tronco, stirano il nervo pudendo sopra ai legamenti sacrospinoso e sacrotuberoso.

Ti ringrazio molto per l'esaustiva spiegazione tecnico-scientifica. Ho chiarito molti dei miei dubbi nati dall'esser passato dalla sella mantra modello 2009 (135 x 290) che si era sfondata a quella 2012 (fx carbon 140 x 290). In teoria, data la distanza elevata delle mie ossa, mi sarei aspettato di stare meglio sulla seconda sella ma a causa della tendenza a scivolare in avanti col bacino, ho dovuto smontarla e dannarmi a cercare on-line il vecchio modello:cry::cry:.
Montato quest'ultimo, ora sto nuovamente bene.o-o