mi ricordo un editoriale satirico in merito alla questione pubblicato tempo fa su di un mensile, dove tra l'altro sulla base dell' "APPARIRE " come vestimenti e del mezzo come strumento si classificavano i ciclisti e su quella classificazione ci si poteva aspettare un comportamento di un certo tipo, incrociandoli o capitando di percorrre strada insieme.
Mi ricordo che molte delle tipologie di ciclista erano azzeccate e calzanti, altre un po' meno (della serie " l'abito fa o no il monaco " ).
Credo che una forma di galateo non scritta fra ciclista esista, e dovrebbe
essere seguita un pò da tutti noi che amiamo questo splendido mezzo che è la bici...
poi, come in tutte le cose della vita, ci sono i normali, i buoni, i cattivi,i furbi, i meno furbi, i pirla...
io personalmente saluto tutti, anche se non mi ricambiano, dal prò all'ultimo dei ragazzini che gira sulla MTB scassata più grosssa di lui,
se affianco o mi affianca qualcuno sto a ruota, do il cambio se richiesto o se vedo che c'è una certa andatura , se vedo che vanno per i fatti loro saluto e proseguo, se sono dei prò (mi è capitato diverse volte di essere superato e di provare ad accodarmi) prima di mettermi a ruota chiedo se disturbo (ed ho sempre trovato ragazzi simpatici con i quali percorrere qualche km in compagnia che chiaccherano volentieri...), rallento sempre se vedo un ciclista fermo a lato della strada e chiedo se serve aiuto, etc...
credo sia una forma normale di educazione civica, se poi qualcuno non capisce pazienza...
stessa cosa nelle GF, dove è ancor più piacevole ritrovare persone di altre città e regioni sul tuo stesso cammino....