...si è preso qualche ?annetto per rimettere a posto alcune cose della sua vita extraciclistica....ma non ha ancora piantatoil chiodo nel muro per la bici.Per quello bisogna chiedere a Ti4ever, che ormai sul forum non si fa più vedere ma ne ha una bella esperienza!
L'esperienza della RadCH per me è stata di quelle che forse non cambiano la vita ma cambiano sicuramente il modo di considerarne i diversi aspetti. Ma anche e soprattutto perchè segnata da un episodio tremendo (l'investimento notturno di un altro ciclista con cui avevo parlato una mezz'ora prima al controllo) che ancora adesso mi alza il battito cardiaco quando sento arrivare una macchina da dietro.
Quelle che vedo citare quà e là nel forum sono cose molte diverse.
la RadCH non ha un dislivello mostruoso ma ha un kilometraggio mica male (720 km), anche se penso che il consumo di energie sia soprattutto legato allo stress del fatto che attraversa un sacco di zone urbanizzate.
L'RPE è un sogno in un paesaggio incredibile con già un disceto dislivello ma il vantaggio della tranquillità di un traffico scarsissimo. Vuole dire tanto, pensare solo a pedalare.
La REV è fuori dal mondo in foreste e crinali e paesetti rurali, il dislivello è considerevole e le strade possono essere pessime. Coprono periodicamente le strade di montagna di ghiaietto, con quelle pendenze, di notte e magari con la pioggia come l'ho fatta io garantisco che viene da piangere......
Poi per quanto conosco il tracciato e quanto ho visto l'anno scorso, la Rata ha il problema della quota (non solo ma questa è la peculiarità). Nessuna delle altre arriva a quelle quote e il freddo mette a dura prova non solo il fisico ma anche il morale.
Per le altre (repubblica ceca, slovenia, ecc ecc fino ad arrivare a Le Tour Ultime) si sfonda il muro dei 1000 km (per non parlare del LTU con i 4000 km) e cambia tutta l'impostazione perchè bisogna fermarsi.
In bocca al lupo a tutti.