Eccomi qua! Sto lentamente riemergendo dalle nebbie dell'acido lattico. Al terzo giorno sono resuscitato... ehm... volevo dire... risalito in bici per una sgambata sull'argine del Po ed e' stata una buona occasione per fare mente locale e tirare le mie personalissime somme di questa esperienza, per me pazzesca, alla Rando Imperator 2022.
Premettendo che si trattava della mia prima Rando, iniziare con un brevetto da 600 km e' stato, forse, un azzardo, ma, come dice il Sig. Rossi (Valentino) "
Pensa se non ci avessi provato!". Nello specifico ecco un po' di pensieri (dis)organizzati sul "cosa", "come" e "perché" proprio la Monaco-Ferrara.
Partiamo dal
perché.
Il 30 Marzo del 2007, con la mia Punto stipata all'inverosimile, ho lasciato famiglia e amici a Ferrara puntando il cofano verso Monaco, sapendo che avrei iniziato una nuova vita oltralpe. Da allora, ho percorso decine di volte l'Autobrennero in macchina e in moto, cercando di lasciarmi alle spalle il più velocemente possibile la valle dell'Adige e i guardrail ossidati della A22, ogni volta troppo lunga e, di fatto, il solco tra la mia vecchia Casa e il mio nuovo Zuhause (o Dahoam che dir si voglia... in dialetto Bavarese).
Fast-forward di 15 anni e, dopo aver cominciato ad apprezzare gli sport di endurance, scopro che ci sono degli eventi chiamati Randonnee, in cui conta solo andare ed arrivare, condividendo ogni volta che si può, o si deve, la strada con perfetti sconosciuti. Vengo a sapere che una di queste Randonnee e' organizzata da un tizio di Ferrara, lo stesso che da diversi anni porta in giro di notte migliaia di persone su itinerari come la Ferrara-Mare, Milano-Lago, ecc. e che, nello specifico, tale manifestazione parte da Monaco, a 30 km da casa mia, arrivando proprio nella Piazza Castello della "Mia" Ferrara. Come se non bastasse, leggo che tale "designer" ho messo insieme un percorso "in linea", da A a B, che collega un'antica via di passaggio romana, la Via Claudia Augusta e le ciclovie del Mincio e della Destra Po. Non da ultimo, leggo che il 95% del percorso, 650 km, e' su pista ciclabile, con una robusta dose di sterrati e che, tra le altre cose, si scollina il Fernpass, fatto più e più volte in moto, e il Passo Resia, salendo dalla Svizzera, versante che mi mancava.
Metti assieme il tutto e già da qualche anno la Rando Imperator era entrata nel mio mirino: finalmente, dopo contrattempi, pandemie e un tempo mai sufficiente per tutto quello che si vorrebbe pedalare, il 2022 e' stato l'anno buono per poterci provare. Ed e' stato bellissimo.
Cosa e' la Randonnee Imperator? Beh, i tratti di massima li ho descritti già nel post di apertura e nelle righe sopra. Vale la pena sottolineare la dimensione "Europea" della Monaco-Ferrara, che non avrà la partecipazione e caratura di eventi internazionali ben più blasonati come la PBP o la LEL, ma di fatto passa per quattro stati, con una "logica" (il tracciato della Via Claudia-Augusta) per me ben più affascinante delle suddette altre Rando.
L'altro aspetto che mi ha sorpreso e' la quantità di km su sterrato, alcuni davvero tosti, soprattutto nelle condizioni di tempo inclemente in cui l'abbiamo percorsa sabato. Di fatto, senza una
gravel con copertoncini tassellati, la traccia originale di questa edizione, con il meteo datoci in sorte, era impraticabile. Poi, c'e' chi ha scelto fin da subito di evitare i primi 25 km di sterrati (bellissimi) lungo l'Isar, chi ha scelto di evitare (saggiamente) il passaggio su trail del Fernpass, chi ha voluto rimanere su strada in mezzo al traffico, o scendendo nella valle dell'Inn (altro tratto su forestale stupendo), o scendendo dal Resia, o percorrendo la Val Venosta, per i motivi più disparati: equipaggiamento, insicurezza, ambizioni di tempo. Non sto a giudicare, sono scelte libere e tutte lecite nel rispetto dei vincoli di passaggio ai checkpoint e di mantenere una condotta in regola con il CdS e solidale con gli altri partecipanti.
Per il sottoscritto, non ci sono stati dubbi fin dall'inizio su come frazionare i 650 km: ho spezzato il viaggio in due tappe, Monaco-Bolzano e Bolzano-Ferrara, come i due brevetti da 300 km "affiliati", e usufruito del servizio organizzativo che permetteva, tra le altre cose, di prenotare una camera d'albergo in prossimità della partenza a Monaco e vicino a Piazza Walter a Bolzano (CP3 a 340 km), per chi volesse prendersi una pausa dopo le Montagne, prima di affrontare la discesa verso la Pianura Padana.
Nota doverosa: la discontinuità nella logica del tracciato nell'ultimo terzo e' evidente. Di fatto la Via Claudia Augusta finisce sul lago di Garda. Dopo il trasferimento Lazise - Peschiera del Garda, imboccando la ciclovia del Mincio, si ha chiaramente la percezione di entrare in un altro contesto come paesaggi e tipo di sforzo richiesto, non tanto fisico, visto che a Mantova ne mancano "solo" 100, quanto, piuttosto, mentale. Per alcuni e' l'unica "forzatura" del tracciato ed e' bene saperlo. D'altra parte la geografia, quella e'.
L'arrivo in Piazza Castello a Ferrara in una giornata come quella di Domenica, infine, e' da cartolina, che si tratti del pomeriggio, per gli Audaci che hanno pedalato lungo la Val d'Adige di notte, o che sia sera inoltrata, per chi, come il sottoscritto, ha lasciato Bolzano al mattino.
Infine, qualche parola sul "
come e' andata" la mia Rando Imperator. Avendo già scritto fin troppo, mi limito a cinque passaggi che terrò sempre a cuore, avendoli anche documentati con foto, anche se per tutti i "Magic Moments" vissuti, inclusi le crisi nere da cui uscire solo con la forza delle proprie gambe, ci vorrebbero svariati altri post. In ordine cronologico:
1. La partenza al buio allo zoo di Monaco: aspettare il via, a notte fonda, alla luce fioca dei lampioni, assieme ad altre duecento persone sul ponte del Tiergarten e' stato semplicemente surreale.
Vedi l'allegato 343725
2. Quando transiti a Garmisch dopo i primi 100 km di pioggia e fango e dietro una curva, come annunciato via WhatsApp il giorno prima, ti trovi
@bastianella31 , mai incontrato prima di persona, tuo vicino di "Provincia", emigrato pure lui in Germania, con tanto di cartellone con il tuo nickname scritto a caratteri cubitali e perle classiche, come "Vai che spiana" (dovevo ancora fare la prima salita...), "W la Fuga" (un evergreen) e, soprattutto, "Allez Omi-Opi", sono cose che scaldano il cuore, davvero. Notare che il buon
@bastianella31 si e' sciroppato un centinaio di km abbondanti in macchina per intercettarmi ed era li' da un'ora a incitare tutti i Randonneur, costantemente ricambiato da sorrisi e grida che hanno lacerato la quiete di una Garmisch ancora sotto le coperte. Semplicemente senza parole.
Vedi l'allegato 343726
3. Scollinare il Fernpass, ovvero la salita più difficile, viste le condizioni di meteo e traffico, e' stato un sollievo e per la prima volta nella giornata ho avuto la consapevolezza che arrivare a Bolzano non era infattibile.
Vedi l'allegato 343727
4. L'arrivo alle undici di sera a Bolzano in Piazza Walther con luci scariche, problemi di ricarica via powerbank, dopo aver preso la pioggia fin dal Resia, perdendo costantemente il gancio di tutti i treni che mi superavano lungo la ciclabile della Val Venosta e dopo una crisi nera lungo il tratto, facilissimo, ma interminabile, fatto in completa solitudine al buio, tra Merano e Bolzano, e' stata una delle soddisfazioni più grandi provate. Il sorriso dello Staff di Witoor che continuava a dispensare gentilezza, bevande,
caffè, the e una deliziosa focaccia al rosmarino a tutti i Randonneur in transito, e' stata la degna chiusura di una giornata memorabile.
Vedi l'allegato 343728
5. Infine, farsi un selfie 24 ore e 310 km più tardi nella Piazza Castello della tua Ferrara, con tuo padre che ti e' venuto incontro ai -5 km dall'arrivo, dopo aver "navigato" controvento, prima, e nel buio, poi, lungo il Mincio e il Po ed aver trovato all'arrivo parenti e amici che ti hanno incitato e seguito fin dal giorno prima, rimarrà per sempre una delle "Cartoline" migliori della mia vita.
Vedi l'allegato 343729
Insomma, nel caso qualcuno chiedesse perché mai la Rando Imperator, la risposta, per questa manifestazione, cosi come per tutte quelle, apparentemente assurde e impossibili, che ci ispirano e riescono a tirare fuori il meglio di noi, pedalatori seriali nel tempo libero, e' semplice: perché no?