ciao a tutti...premetto che scrivo poco soprattutto perchè sono un mtb-biker ed oggi vi scrivo le mie impressioni sulla mia nuova ciclocross.
era da un po' che ne meditavo l'acquisto e finalmente, dopo tante ricerche e riflessioni, è arrivata, la scelta è ricaduta sulla ridely x-ride perchè è una ciclocross, sul serio, e non una gravel con pneumatici tacchettati.
la differenza sta nelle geometrie. siccome gia possiedo una bici con cui fare giri a 360°, con qualche limitazione nelle velocità su asfalto, volevo una bike con cui fare qualche gara nel periodo invernale.
a livello di montaggio la bici è ben assortita, è assemblata con uno shimano 105 serie 5800; guarnitura 46/36 fsa gossamer; dischi freno trp (160 ant - 140 post); trittico più sella marchiati 4za (pesantucci); ruote fulcrum rascing sport db e pneumatci clement mxp (33mm) in versione 30 tpi con cerchietto rigido.
detto ciò.....sono uno che prima di approdare alle marathon xc ha praticato per un bel po' di tempo enduro con una full da 150mm di escursione e, di conseguenza, sono abbastanza esigente quando metto una bici su percorsi non asfaltati.
la x-ride ha una posizione molto simile a quella di una normalissima bici da strada...ha il carro un po' più lungo e l'orizzontale un po' più corto, per il resto, gli angoli del piantone sella e tubo forcella sono abbastanza simili.
l'altra particolarità sono i "pendenti" sagomati ad S, come si usavano nelle mtb fine anni '90 inizi '00.
ha i perni passanti, da 12mm, su entrambe le ruote e questo, insieme alla forma del carro ed al materiale con cui è realizzata, alluminio 7005, la rende veramente reattiva....nonostante i due macigni di ruote montate di serie.
il 1° maggio l'ho inaugurata con un giro misto, a 360° (o quasi), di 65km fatto cercando di non escludere nessun tipo di fondo.
allora.....su strada viaggia che è una meraviglia, soprattutto se si è abituati ai rapportoni in bdc. io e la mia gamba abbiamo stabilito che pedalando intorno ai 32-33 km/h si può andare ovunque senza affanno...o quasi. l'mpianto idraulico è fantastico.
sulle strade bianche si viaggia.....e si viaggia sul serio. ho ingranato il 46/19-17, e 15 in discesa, ed il problema era solo lo stare attento ai fossi. ho pedalato con pressioni gomme di 3,8 bar posteriore e 3,5 bar anteriore avendo montato camere latticizzate, le slime 700 (28-32), e, dati i miei 68 kg, mi son trovato abbastanza bene sotto tutti gli aspetti: trazione; tenuta; frenata; scorrevolezza.
nei tratti tra i muretti a secco bisogna stare attenti alle curve soprattutto quando il fondo ha un po' di rocce a vista in quanto la rigidità della signorina la trasforma in un vero e proprio mulo scalciante. è meglio dosare la velocità per evitare sorprese. la cosa bella è l'altezza "azzeccata" del movimento centrale, infatti permette di pedalare, sempre con attenzione, anche in curva.
ps: questa è una delle grandi differenze dalle gravel.
ho affrontato una discesa da mtb in un single track abbastanza roccioso....niente da fare, la velocità di percorrenza è vermante bassa, il limite è il poco volume d'aria che protegge il cerhio, che abbinato alla pressione relativamente alta della gomma, fa partire la bici per tutte le tangenti....e si rischi troppo facilmente d "raddrizzare" qualche curva.
salita asfaltata...parliamo di uno strappo di 400 metri al 4% medio con punte del 10% ed un'altra da 1 km al 5% medio con punta del 12% e la prima metà all'8%, nessun problema a patto di farsi bastare il rapporto più agile (36/28) che abbinato alle gomme tassellate ed alla tassellatura che flette quando si pedala in piedi (a differenza dei copertoncini da bdc che restano "piatti") rendono i quasi 10 kg della bici un po' impegnativi.
salita sterrata....quelle con fondo ghiaioso richiedono attenzione nel pedalare per non perdere trazione quando la pendenza richiede la pedalata, di potenza, in piedi.
per quelle con il fondo più compatto....stesso discorso sui rapporti per quella asfaltata. ovviamente va aggiunta l'attenzione nello scegliere il punto su cui passare con le ruote.
è na bici divertente ma non va assolutamente utilizzata come una mtb, in fuoristrada richiede attenzione ed impegno. è una buona base di partenza per futuri up-grade....il solo telaio pesa solo 1,4 kg, la predisposizine per l'impianto a disco ed i perni passanti sono un grande valore aggiunto.
prima di metterla su strada ho sostituito l'accoppiata sella/reggisella di serie con un'accoppiata ritchey wcs con sella vector (carbonio) che avevo in casa allegerendola di 200gr; ho sostituito il pacco pignoni 105 con un ultegra (stessa dentatura); ho installato i pedli mavic crossride sl ed infilato le camere con il lattice.
i prossimi step saranno: pneumatici tubeless un po' più larghi (35mm); trasformazione trasmissione a monocorona: corona hope retainer 40D (gia ordinata); cassetta ultegra 11/32; deragliatore ultegra rx800 (appena sarà disponibile).
concludo con una riflessione sulla rapportatura...la doppia con la sub/compact (46/36) è eccessivamente lunga per le mie esigenze e per la mia gamba. su strada son riuscito a pedalare, al max, il 46-13 solo su qualche falsopiano a scendere. sul lato "leggero" invece, visto che il 36/28 mi è stato sufficiente, non avrò alcuna limitazione dal mono in quanto il 40/32 è, addirittura, anche un po' più agile.
era da un po' che ne meditavo l'acquisto e finalmente, dopo tante ricerche e riflessioni, è arrivata, la scelta è ricaduta sulla ridely x-ride perchè è una ciclocross, sul serio, e non una gravel con pneumatici tacchettati.
la differenza sta nelle geometrie. siccome gia possiedo una bici con cui fare giri a 360°, con qualche limitazione nelle velocità su asfalto, volevo una bike con cui fare qualche gara nel periodo invernale.
a livello di montaggio la bici è ben assortita, è assemblata con uno shimano 105 serie 5800; guarnitura 46/36 fsa gossamer; dischi freno trp (160 ant - 140 post); trittico più sella marchiati 4za (pesantucci); ruote fulcrum rascing sport db e pneumatci clement mxp (33mm) in versione 30 tpi con cerchietto rigido.
detto ciò.....sono uno che prima di approdare alle marathon xc ha praticato per un bel po' di tempo enduro con una full da 150mm di escursione e, di conseguenza, sono abbastanza esigente quando metto una bici su percorsi non asfaltati.
la x-ride ha una posizione molto simile a quella di una normalissima bici da strada...ha il carro un po' più lungo e l'orizzontale un po' più corto, per il resto, gli angoli del piantone sella e tubo forcella sono abbastanza simili.
l'altra particolarità sono i "pendenti" sagomati ad S, come si usavano nelle mtb fine anni '90 inizi '00.
ha i perni passanti, da 12mm, su entrambe le ruote e questo, insieme alla forma del carro ed al materiale con cui è realizzata, alluminio 7005, la rende veramente reattiva....nonostante i due macigni di ruote montate di serie.
il 1° maggio l'ho inaugurata con un giro misto, a 360° (o quasi), di 65km fatto cercando di non escludere nessun tipo di fondo.
allora.....su strada viaggia che è una meraviglia, soprattutto se si è abituati ai rapportoni in bdc. io e la mia gamba abbiamo stabilito che pedalando intorno ai 32-33 km/h si può andare ovunque senza affanno...o quasi. l'mpianto idraulico è fantastico.
sulle strade bianche si viaggia.....e si viaggia sul serio. ho ingranato il 46/19-17, e 15 in discesa, ed il problema era solo lo stare attento ai fossi. ho pedalato con pressioni gomme di 3,8 bar posteriore e 3,5 bar anteriore avendo montato camere latticizzate, le slime 700 (28-32), e, dati i miei 68 kg, mi son trovato abbastanza bene sotto tutti gli aspetti: trazione; tenuta; frenata; scorrevolezza.
nei tratti tra i muretti a secco bisogna stare attenti alle curve soprattutto quando il fondo ha un po' di rocce a vista in quanto la rigidità della signorina la trasforma in un vero e proprio mulo scalciante. è meglio dosare la velocità per evitare sorprese. la cosa bella è l'altezza "azzeccata" del movimento centrale, infatti permette di pedalare, sempre con attenzione, anche in curva.
ps: questa è una delle grandi differenze dalle gravel.
ho affrontato una discesa da mtb in un single track abbastanza roccioso....niente da fare, la velocità di percorrenza è vermante bassa, il limite è il poco volume d'aria che protegge il cerhio, che abbinato alla pressione relativamente alta della gomma, fa partire la bici per tutte le tangenti....e si rischi troppo facilmente d "raddrizzare" qualche curva.
salita asfaltata...parliamo di uno strappo di 400 metri al 4% medio con punte del 10% ed un'altra da 1 km al 5% medio con punta del 12% e la prima metà all'8%, nessun problema a patto di farsi bastare il rapporto più agile (36/28) che abbinato alle gomme tassellate ed alla tassellatura che flette quando si pedala in piedi (a differenza dei copertoncini da bdc che restano "piatti") rendono i quasi 10 kg della bici un po' impegnativi.
salita sterrata....quelle con fondo ghiaioso richiedono attenzione nel pedalare per non perdere trazione quando la pendenza richiede la pedalata, di potenza, in piedi.
per quelle con il fondo più compatto....stesso discorso sui rapporti per quella asfaltata. ovviamente va aggiunta l'attenzione nello scegliere il punto su cui passare con le ruote.
è na bici divertente ma non va assolutamente utilizzata come una mtb, in fuoristrada richiede attenzione ed impegno. è una buona base di partenza per futuri up-grade....il solo telaio pesa solo 1,4 kg, la predisposizine per l'impianto a disco ed i perni passanti sono un grande valore aggiunto.
prima di metterla su strada ho sostituito l'accoppiata sella/reggisella di serie con un'accoppiata ritchey wcs con sella vector (carbonio) che avevo in casa allegerendola di 200gr; ho sostituito il pacco pignoni 105 con un ultegra (stessa dentatura); ho installato i pedli mavic crossride sl ed infilato le camere con il lattice.
i prossimi step saranno: pneumatici tubeless un po' più larghi (35mm); trasformazione trasmissione a monocorona: corona hope retainer 40D (gia ordinata); cassetta ultegra 11/32; deragliatore ultegra rx800 (appena sarà disponibile).
concludo con una riflessione sulla rapportatura...la doppia con la sub/compact (46/36) è eccessivamente lunga per le mie esigenze e per la mia gamba. su strada son riuscito a pedalare, al max, il 46-13 solo su qualche falsopiano a scendere. sul lato "leggero" invece, visto che il 36/28 mi è stato sufficiente, non avrò alcuna limitazione dal mono in quanto il 40/32 è, addirittura, anche un po' più agile.