TRIATHLON, alleniamoci insieme (parte 4)

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joe_caltotip

Apprendista Passista
26 Settembre 2013
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Scott Foil / BMC TM02
4-6 settimane sono davvero tante per cui la performance ne uscirebbe molto ridimensionata. sarebbe fattibile per me, ma fossi al tuo posto proverei a rimandare o all edizione dell anno prossimo (che è una delle opzioni) oppure per un IM più avanti che non sia già sold out.

Per dirti io ho disdetto klagenfurt perchè sapevo che mi aspettavano un aprile e maggio un po burrascosi a livello lavorativo (e non solo) e mi rendo sempre più conto che coi bambini mi è comodo avere come mesi di massimo carico di allenamento quelli estivi in cui loro non hanno la scuola con annessi&connessi (con la bellezza del clima padano in agosto e luglio)

per spostar all edizione dell anno sei sempre in tempo ovviamente visto che le iscrizioni per le gare 2021 vengono aperte dopo che si è conclusa la gara 2020 per lo spostamento ad altro IM devi vedere cosa non è in sold out.

UN altra possibilità per essere più competitivo è a luglio far un 70.3 ma in questo caso l eventuale spostamento ti fa perdere soldi perchè non ti rimborsano la differenza.

io però come ti dicevo, aspetterei di aver notizie certe senza farti troppi problemi adesso può essere che siano solo castelli in aria...

grazie!
sicuramente ha poco senso fare congetture senza sapere di che si tratta, ma avere idea del ventaglio di opportunità non fa male.
questa settimana riposo, come fosse la canonica settimana di influenza, poi vediamo cosa dicono ecografia ed erniologo.

già nel 2018 era in ballo la distanza IM ed era stato annullato per potermi operare di ernia, quindi ora sono sul chi vive e al minimo fastidio in quella zona mi sento in allarme.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Per me settimana da dimenticare; purtroppo il nostro cane (malato terminale) si è aggravato in quest'ultima settimana, quindi tra visite dal veterinario, che ha constatato che non c'era più nulla da fare, conseguente eutanasia fatta ieri e sostegno alla mia compagna, sono a pezzi e all'allenamento non ho nemmeno pensato.
So che per alcuni "è solo un cane", ma per noi era un membro della nostra famiglia, e sono stati giorni davvero duri e dolorosi.

Vabbè, stasera una corsetta me la vado a fare, solitamente quando i pensieri mi devastano il cervello, è lo sport che mi aiuta di più

Non ho un cane, mi piacerebbe molto averne uno, purtroppo non posso per motivi logistici, capisco il tuo dolore, un cane non è mai "solo un cane", continua ad allenarti, è il miglior antidoto in questi casi.

PS - in un certo senso gli animali sono fortunati, nel loro caso l'eutanasia non ha ostacoli e intoppi assurdi.
 
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joe_caltotip

Apprendista Passista
26 Settembre 2013
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Per me settimana da dimenticare; purtroppo il nostro cane (malato terminale) si è aggravato in quest'ultima settimana, quindi tra visite dal veterinario, che ha constatato che non c'era più nulla da fare, conseguente eutanasia fatta ieri e sostegno alla mia compagna, sono a pezzi e all'allenamento non ho nemmeno pensato.
So che per alcuni "è solo un cane", ma per noi era un membro della nostra famiglia, e sono stati giorni davvero duri e dolorosi.

Vabbè, stasera una corsetta me la vado a fare, solitamente quando i pensieri mi devastano il cervello, è lo sport che mi aiuta di più

mi dispiace molto per la tua perdita, un cane non è solo un cane.
 
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roosters

Pedivella
13 Luglio 2017
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Impulso 2016
Per me settimana da dimenticare; purtroppo il nostro cane (malato terminale) si è aggravato in quest'ultima settimana, quindi tra visite dal veterinario, che ha constatato che non c'era più nulla da fare, conseguente eutanasia fatta ieri e sostegno alla mia compagna, sono a pezzi e all'allenamento non ho nemmeno pensato.
So che per alcuni "è solo un cane", ma per noi era un membro della nostra famiglia, e sono stati giorni davvero duri e dolorosi.

Vabbè, stasera una corsetta me la vado a fare, solitamente quando i pensieri mi devastano il cervello, è lo sport che mi aiuta di più

Io non ho mai avuto un cane ma solo gatti ..ma da 20 anni che conosco mia moglie i cani li abbiamo sempre avuti da 1 a 2 anche 3 e ora prtroppo 2...UN CANE non è solo un cane ma qualcosa che SOLO chi lo ha può capire..posso comprendere il tuo stato d'animo visto che ci sono passato.. Quoto @francisti nel dirti che l'allenamento è la tua valvola di sfogo che DEVI usare..
Mi dispiace per la tua perdita...ma non abbatterti perchè LUI sa cosa hai fatto...e questo ti deve riempire di orgoglio...
cavolo..scusate ma mi sono emozionato a scriverlo...
 
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NormaJean

Apprendista Cronoman
25 Gennaio 2013
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Ieri piscina, non mi rimaneva molto tempo e mi volevo rilassare, quindi ho nuotato 2000m di fila. So che non serve a molto ma mi andava di fare un pò tutto senza interruzioni.
Nuotando però stavo attento alla tecnica, soprattutto alla presa e bracciata dove secondo me rimango con il polso troppo "aperto", nel senso che non piego la mano verso il basso.
Comunque ritmo facile senza mai tirare sono usciti a 1'52/100, ritmo che un anno fa tenevo con la muta se andava bene.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Ieri piscina, non mi rimaneva molto tempo e mi volevo rilassare, quindi ho nuotato 2000m di fila. So che non serve a molto ma mi andava di fare un pò tutto senza interruzioni.
Nuotando però stavo attento alla tecnica, soprattutto alla presa e bracciata dove secondo me rimango con il polso troppo "aperto", nel senso che non piego la mano verso il basso.
Comunque ritmo facile senza mai tirare sono usciti a 1'52/100, ritmo che un anno fa tenevo con la muta se andava bene.

Direi invece che sono serviti a qualcosa, il ritmo lungo ti ha dato la possibilità di percepire bene il gesto e di rilevare l'errore, mica poco, ogni tanto si dovrebbe abbandonare la frenesia delle ripetute e del cronometro e dedicare una bella sessione a favore di un lungo di fondo.

Per il problema del polso ti consiglio di concentrare l'attenzione sulla presa in acqua, se la mano entra con il corretto angolo devi percepire immediatamente la resistenza, se non la senti non sei in presa ma stai scivolando, e probabilmente hai anche il gomito basso.
 

NormaJean

Apprendista Cronoman
25 Gennaio 2013
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Direi invece che sono serviti a qualcosa, il ritmo lungo ti ha dato la possibilità di percepire bene il gesto e di rilevare l'errore, mica poco, ogni tanto si dovrebbe abbandonare la frenesia delle ripetute e del cronometro e dedicare una bella sessione a favore di un lungo di fondo.

Per il problema del polso ti consiglio di concentrare l'attenzione sulla presa in acqua, se la mano entra con il corretto angolo devi percepire immediatamente la resistenza, se non la senti non sei in presa ma stai scivolando, e probabilmente hai anche il gomito basso.

Grazie Darius, provo a spiegarmi cosi mi dai qualche dritta.
Cerco di entrare con l polso piegato verso il basso per entrare prima con la mano rispetto al braccio, in acqua la raddrizzo per allungare braccio/spalla il più possibile e scivolare, a quel punto dovrei (usco il condizionale perchè non so se è corretto) iniziare la fare di spinta piegando il polso e creando un angolo per cui il gomito rimane più alto.

Altro errore che sento è che quando respiro se non sto attento il braccio incrocia sotto la pancia
 

joe_caltotip

Apprendista Passista
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Ieri piscina, non mi rimaneva molto tempo e mi volevo rilassare, quindi ho nuotato 2000m di fila. So che non serve a molto ma mi andava di fare un pò tutto senza interruzioni.
Nuotando però stavo attento alla tecnica, soprattutto alla presa e bracciata dove secondo me rimango con il polso troppo "aperto", nel senso che non piego la mano verso il basso.
Comunque ritmo facile senza mai tirare sono usciti a 1'52/100, ritmo che un anno fa tenevo con la muta se andava bene.

bel miglioramento, hai preso lezioni?
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Grazie Darius, provo a spiegarmi cosi mi dai qualche dritta.
Cerco di entrare con l polso piegato verso il basso per entrare prima con la mano rispetto al braccio, in acqua la raddrizzo per allungare braccio/spalla il più possibile e scivolare, a quel punto dovrei (usco il condizionale perchè non so se è corretto) iniziare la fare di spinta piegando il polso e creando un angolo per cui il gomito rimane più alto.

Altro errore che sento è che quando respiro se non sto attento il braccio incrocia sotto la pancia

OK, premettiamo che ogni nuotatore sviluppa il gesto che lo fa andare più veloce, se guardi i filmati dei top level (non del tri ma del nuoto ;-)vedrai che spesso le differenze rispetto alla tecnica standard non sono poche, ai mondiali 2019 di Gwangju, nella finale 200 SL, si vede chiaramente l’asimmetria di posizione delle due mani di Sun Yang (medaglia d’oro!), anche la Pellegrini non ha uno stile da manuale e nelle volate si scompone, ma vince (questione di DNA).

Torniamo a noi comuni mortali, attenendosi al gesto ortodosso, il modo migliore per capire dove si sbaglia è correlare tutte le fasi del ciclo.

Inizio: il braccio esce dall’acqua, prima l’avanbraccio e il gomito poi la mano che deve sfiorare l’anca, l’angolo del braccio è aperto ma non teso, durante la fase aerea il gomito sale (in fase con il rollio e la respirazione) e l’angolo si chiude, la mano è rilassata, all’altezza dell’orecchio il braccio si distende e la mano inizia a chiudersi, contemporaneamente il polso assume un angolo che porta la mano ad entrare in acqua con la punta delle dita, che in questo momento sono chiuse (ma non contratte), il valore dell’angolo dipende dall’andatura e dalla tecnica personale, ma l'importante è che la presa deve iniziare da subito, la si deve sentire nel palmo e deve essere contemporanea alla scivolata, non bisogna distinguere le due cose altrimenti si rischia di appiattire la mano e di introdurre una sosta nella spinta, nel frattempo la spalla è protesa in avanti, inizia la fase subacquea, il braccio non deve essere teso ma deve avere un leggero angolo e il gomito deve essere alto (il rollio favorisce la posizione), questo angolo consente ai rotatori e ai gran dorsali di erogare tutta la loro potenza, in questa fase le dita sono leggermente aperte (non troppo) per aumentare la superficie di presa, il braccio non percorre una linea retta ma, grazie al gomito alto, fa un percorso a virgola (ai miei tempi era una “esse”), che termina all’altezza dell’anca, fine del ciclo, si ricomincia da capo.

Varianti: nel nuoto in mare si dice che sia preferibile una bracciata più corta, questo è vero perché aumenta il controllo sulle onde, ma di contro la durata del percorso subacqueo si riduce e di conseguenza anche la spinta, quindi per andare veloci si deve anticipare la presa (che significa anche aumentare l’angolo di attacco della mano), aumentare la frequenza di bracciata e imprimere più potenza, questo nelle lunghe distanze può provocare un eccessivo affaticamento e nel tri non è una buona cosa, se non si è molto potenti e resistenti meglio mantenere una bracciata più lunga e rilassata.

Trucchetto: nella tecnica braccia fai questo esercizio, durante la passata aerea tocca con la punta delle dita l’orecchio prima di entrare in acqua, ti dà una migliore percezione del gesto e aiuta a mantenere il gomito alto, introduce una piccola pausa ma non è importante in questa fase, anzi la scomposizione in due momenti aiuta a concentrarsi su uscita/entrata.
 
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NormaJean

Apprendista Cronoman
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OK, premettiamo che ogni nuotatore sviluppa il gesto che lo fa andare più veloce, se guardi i filmati dei top level (non del tri ma del nuoto ;-)vedrai che spesso le differenze rispetto alla tecnica standard non sono poche, ai mondiali 2019 di Gwangju, nella finale 200 SL, si vede chiaramente l’asimmetria di posizione delle due mani di Sun Yang (medaglia d’oro!), anche la Pellegrini non ha uno stile da manuale e nelle volate si scompone, ma vince (questione di DNA).

Torniamo a noi comuni mortali, attenendosi al gesto ortodosso, il modo migliore per capire dove si sbaglia è correlare tutte le fasi del ciclo.

Inizio: il braccio esce dall’acqua, prima l’avanbraccio e il gomito poi la mano che deve sfiorare l’anca, l’angolo del braccio è aperto ma non teso, durante la fase aerea il gomito sale (in fase con il rollio e la respirazione) e l’angolo si chiude, la mano è rilassata, all’altezza dell’orecchio il braccio si distende e la mano inizia a chiudersi, contemporaneamente il polso assume un angolo che porta la mano ad entrare in acqua con la punta delle dita, che in questo momento sono chiuse (ma non contratte), il valore dell’angolo dipende dall’andatura e dalla tecnica personale, ma l'importante è che la presa deve iniziare da subito, la si deve sentire nel palmo e deve essere contemporanea alla scivolata, non bisogna distinguere le due cose altrimenti si rischia di appiattire la mano e di introdurre una sosta nella spinta, nel frattempo la spalla è protesa in avanti, inizia la fase subacquea, il braccio non deve essere teso ma deve avere un leggero angolo e il gomito deve essere alto (il rollio favorisce la posizione), questo angolo consente ai rotatori e ai gran dorsali di erogare tutta la loro potenza, in questa fase le dita sono leggermente aperte (non troppo) per aumentare la superficie di presa, il braccio non percorre una linea retta ma, grazie al gomito alto, fa un percorso a virgola (ai miei tempi era una “esse”), che termina all’altezza dell’anca, fine del ciclo, si ricomincia da capo.

Varianti: nel nuoto in mare si dice che sia preferibile una bracciata più corta, questo è vero perché aumenta il controllo sulle onde, ma di contro la durata del percorso subacqueo si riduce e di conseguenza anche la spinta, quindi per andare veloci si deve anticipare la presa (che significa anche aumentare l’angolo di attacco della mano), aumentare la frequenza di bracciata e imprimere più potenza, questo nelle lunghe distanze può provocare un eccessivo affaticamento e nel tri non è una buona cosa, se non si è molto potenti e resistenti meglio mantenere una bracciata più lunga e rilassata.

Trucchetto: nella tecnica braccia fai questo esercizio, durante la passata aerea tocca con la punta delle dita l’orecchio prima di entrare in acqua, ti dà una migliore percezione del gesto e aiuta a mantenere il gomito alto, introduce una piccola pausa ma non è importante in questa fase, anzi la scomposizione in due momenti aiuta a concentrarsi su uscita/entrata.

Grazie mille Darius, secondo me (cmq appena ci sarà poca gente la sera mi farò fare un video) sbaglio principalmente dove evidenziato con il grassetto. Quando entro porto avanti il più possibile la spalla e il braccio (teso a questo punto) e a filo d'acqua. Mi sembra di scivolare di più e andare più avanti, però effettivamente è come se facessi una pausa prima della fase subacquea.
Per quanto riguarda gli esercizi faccio sempre la variante di tocco della spalla al posto dell'orecchio.

@joe_caltotip solo a inizio 2019 ma questo miglioramento l'ho avuto nel finire del 2019, perchè da settembre ho affrontato tutte le sedute in acqua con tanta tanta tecnica. Con pazienza mi sono messo e minimo 500m o più a seduta li ho sempre fatti. Poi un giorno senza saperlo mi sono ritrovato a nuotare più forte. Sempre lento, perchè cronometro alla mano i tempi sempre scarsi rimangono, ma ho limato circa 10'' sui 100m. Mi piacerebbe toglierne ancora 10'' ma a questo punto dovrei iniziare a fare lavori pesanti, ma senza una gara all'orizzonte non ho molti stimoli di ammazzarmi di ripetute.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Grazie mille Darius, secondo me (cmq appena ci sarà poca gente la sera mi farò fare un video) sbaglio principalmente dove evidenziato con il grassetto. Quando entro porto avanti il più possibile la spalla e il braccio (teso a questo punto) e a filo d'acqua. Mi sembra di scivolare di più e andare più avanti, però effettivamente è come se facessi una pausa prima della fase subacquea.
Per quanto riguarda gli esercizi faccio sempre la variante di tocco della spalla al posto dell'orecchio.

Prova con lo snorkel, così puoi vedere bene tutta la fase di entrata e spinta, se entri male o fai la sosta te ne accorgi subito.

Poi ripeto, la presa la devi sentire, è come se afferrassi l'acqua e la buttassi all'indietro, se non hai questa percezione stai solo scivolando.
 

NormaJean

Apprendista Cronoman
25 Gennaio 2013
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Prova con lo snorkel, così puoi vedere bene tutta la fase di entrata e spinta, se entri male o fai la sosta te ne accorgi subito.

Poi ripeto, la presa la devi sentire, è come se afferrassi l'acqua e la buttassi all'indietro, se non hai questa percezione stai solo scivolando.

Più che altro mi sembra di fare tantissima fatica muscolare di braccia. Esco che sembro andato in palestra e non capisco se è giusto sia cosi oppure no.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Più che altro mi sembra di fare tantissima fatica muscolare di braccia. Esco che sembro andato in palestra e non capisco se è giusto sia cosi oppure no.

Ma infatti il nuoto mica è tutta tecnica, ci vuole anche la forza altrimenti sarai bello da vedere ma lento, un po' di potenziamento in sala è una buona cosa, io lo sto facendo.

La fatica nelle braccia fine sessione è un buon segno, a patto che sia provocata da una spinta efficace e non da una dispersione di energie per un gesto scorretto, insomma stanchezza e tempi devono essere proporzionali.
 
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Più che altro mi sembra di fare tantissima fatica muscolare di braccia. Esco che sembro andato in palestra e non capisco se è giusto sia cosi oppure no.

Secondo me senza un istruttore non ci si salta fuori. Il problema nel nuoto è che in acqua spesso non stai facendo quello che credi di fare. Poi non è detto che ci sia lo stile unico e perfetto da imitare con gli angoli e le traiettorie standard. Se guardi pure i boss mica nuotano tutti uguali.

Lo stesso dicasi per gli esercizi..io li faccio sempre ma quando posso ci metto sempre la seduta di controllo con un paio di occhi esperti (anche a costo di prendermi ferie quel giorno per problemi di coincidenza di orari o di andar trovar il coach in una piscina fuori mano). Io non dico di far sempre lezioni private ma anche mettersi con qualche master che sa nuotare, che ti può dar un occhiata quei 5 minuti prima o dopo che ha finito e così via.
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Il nuoto e una disciplina complessa, e diventa ancora più complessa con un approccio in tarda età.
Limare secondi e difficile, ma perseverare paga sempre.
Diciamo che per oltrepassare il passo 1/45 1/40 c'è da calcare con intensità e ripetute . Nn basta essere composti.
Poi chiaro tutto e direttamente proporzionale alle proprie aspettative, al tempo a disposizione, e alla distanza del tri che si intende affrontare. Più il gioco è corto e draft il nuoto diventa l ago della bilancia tra una buona prestazione e una prestazione scadente parlando di cronometro e posizione in classifica
 
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Darius

Scalatore
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Colnago V1-r
Daniele e Nebbia hanno ragione, è difficile, il ciclo che ho descritto è solo quello delle braccia, ci sono da aggiungere testa, gambe, rollio etc., tutto coordinato, non è una passeggiata.

Io che ho fatto anni di scuola nuoto mica faccio tutto per bene, forse si a bassa velocità, il fatto è che per nuotare bene non basta conoscere la tecnica, per applicarla sempre uguale ad ogni bracciata ci vuole una concentrazione che è difficile da raggiungere per noi, perchè si matura stando molto tempo in vasca, non basta la solita oretta, si deve fare per mestiere.

Poi c'è il discorso tempi, e qui concordo al 100% con Daniele, puoi avere tutta la tecnica che vuoi ma se non ti fai il mazzo per almeno 10k a settimana difficilmente scendi sotto quei tempi, a meno di non essere un fenomeno.
 
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N3bbia

Maglia Gialla
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27 Agosto 2012
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non vorrei fare il bastian contrario ma io per praticamente 8 o 9 mesi all anno nuoto sui 6km (spesso meno) a settimana e allungo un po nel pregara per forza di cose (arrivo sui famosi 10k). eppure tra l 1'42 e 1'45 ci faccio riscaldamento (sui 300m). sui 1000 ho un tempo che balla intorno ai 15' ('balla' nel senso che scendo sotto solo nei periodi di forma e di buon volume e per gli 8 /9 mesi di cui parlavo sopra non scendo sotto a meno di non 'imbrogliare' facendo capovolte e subaquee aggressive).

Muscolarmente sono abbastanza penoso quindi non sono tempi di 'forza' sicuro. a me sta bene così perchè sono ben altre e in altri sport le mie lacune ma era solo per dire che si possono ottenere risultati decenti anche senza grandi volumi con un minimo di tecnica e acquaticità.

come già sapete io posso far 40' di nuoto alla volta (45 se son fortunato) e con quelli devo fare, per fortuna che è in estate che devo far volume di solito e li i figli che non vanno a scuola danno una grossa mano anche al nuoto

edit: non vorrei passasse il senso sbagliato del mio post. non voleva esser un 'nuoto bene allenandomi poco'...nuotare bene è proprio un altra cosa ma è un nuoto dignitoso per un anziano triatleta. era solo per dire di non farsi paturnie per i volumi se non si riesce a farli che qualcosa si combina anche senza.
 
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daniele ultra

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Daniele e Nebbia hanno ragione, è difficile, il ciclo che ho descritto è solo quello delle braccia, ci sono da aggiungere testa, gambe, rollio etc., tutto coordinato, non è una passeggiata.

Io che ho fatto anni di scuola nuoto mica faccio tutto per bene, forse si a bassa velocità, il fatto è che per nuotare bene non basta conoscere la tecnica, per applicarla sempre uguale ad ogni bracciata ci vuole una concentrazione che è difficile da raggiungere per noi, perchè si matura stando molto tempo in vasca, non basta la solita oretta, si deve fare per mestiere.

Poi c'è il discorso tempi, e qui concordo al 100% con Daniele, puoi avere tutta la tecnica che vuoi ma se non ti fai il mazzo per almeno 10k a settimana difficilmente scendi sotto quei tempi, a meno di non essere un fenomeno.
Ma qui nn esagererei , 10 k a settimana sono onestamente tanti x un amatore che lavora, pero la decenza del passo 1,40/1,45 e raggiungibile da chiunque. Basta un po di metodo e un po di fatica.
 

francisti

Gregario
31 Ottobre 2017
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Muscolarmente sono abbastanza penoso quindi non sono tempi di 'forza' sicuro. a me sta bene così perchè sono ben altre e in altri sport le mie lacune ma era solo per dire che si possono ottenere risultati decenti anche senza grandi volumi con un minimo di tecnica e acquaticità.

Muscolarmente conta anche il fattore peso/volume e idrodinamicità... più sei grosso, più hai muscoli, meno sei aerodinamico e sopratutto più ossigeno hai bisogno per compiere il gesto... un deltoide da 400gr (dico per dire) consuma il doppio dell'ossigeno di un deltoide da 200gr...

Il nuoto è una questione di equilibrio tra mille e più componenti... inutile ripeterlo ma è certamente la disciplina più difficile delle 3.. mi studierò un bel po' quello che ha descritto @Darius , spesso ho molti dubbi su come impostare la bracciata specie nella fase subacquea e nell'entrata...

Ieri una seduta di nuoto da 2500... oggi un oretta di bike easy.. se più tardi scendendo in box trovo la MTB a posto come gomme, non la uso e faccio i rulli... inutile rischiare di mettere le basi per ritrovarla buca domattina mentre la carico in macchina..
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Muscolarmente conta anche il fattore peso/volume e idrodinamicità... più sei grosso, più hai muscoli, meno sei aerodinamico e sopratutto più ossigeno hai bisogno per compiere il gesto... un deltoide da 400gr (dico per dire) consuma il doppio dell'ossigeno di un deltoide da 200gr...

Il nuoto è una questione di equilibrio tra mille e più componenti... inutile ripeterlo ma è certamente la disciplina più difficile delle 3.. mi studierò un bel po' quello che ha descritto @Darius , spesso ho molti dubbi su come impostare la bracciata specie nella fase subacquea e nell'entrata...

Ieri una seduta di nuoto da 2500... oggi un oretta di bike easy.. se più tardi scendendo in box trovo la MTB a posto come gomme, non la uso e faccio i rulli... inutile rischiare di mettere le basi per ritrovarla buca domattina mentre la carico in macchina..

se guardi molti nuotatori di fondo ....sono delle bestie. non dico di scomodare quelli da vasca, ma se vedi pure paltrinieri muscolarmente sta messo molto bene.

pure nei triathlon olimpici ci sono fisici con masse notevoli se pensiamo al tipo di sport. guarda frodeno come era messo ai tempi degli olimpici rispetto ad ora.

per dire...i muscoli se lavorano bene servono, un deltoide da 400gr se è 'capace' di nuotare ti fa andare più forte di quello da 200gr. poi entrano in gioco bici e soprattutto corsa per cui un deltoide da 400gr è solo roba in più da portrasi dietro ma qui si parlava di nuoto.

se parliamo di IDROdinamica non è la massa del deltoide a impedirti la nuotata quanto piuttosto come quel deltoide lo usi
 
Stato
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