TRIATHLON, alleniamoci insieme (parte 6)

gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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Quindi fa prima a non aprire
250 ingressi sono il punto di pareggio, in assenza di eventuali contributi pubblici. se l'impianto viene gestito direttamente dal comune, non è detto che l'attività non possa restare aperta in perdita, in quanto servizio per il cittadino, coprendo l'eventuale deficit col gettito fiscale. e comunque, ipotizzando un'apertura di 14h al giorno, 250 ingressi sono una media di 17 persone l'ora, non mi sembra un'assurdità
 
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ninconanco

Apprendista Scalatore
4 Settembre 2012
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si
250 ingressi sono il punto di pareggio, in assenza di eventuali contributi pubblici. se l'impianto viene gestito direttamente dal comune, non è detto che l'attività non possa restare aperta in perdita, in quanto servizio per il cittadino, coprendo l'eventuale deficit col gettito fiscale. e comunque, ipotizzando un'apertura di 14h al giorno, 250 ingressi sono una media di 17 persone l'ora, non mi sembra un'assurdità
Forse da te.
Sono pessimista
 

Francutio

Apprendista Velocista
2 Marzo 2014
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Coming soon
io sicuramente lo vivo in totale solitudine, tesserarmi sarebbe solo per beneficenza, ma se le masse non si spostano un motivo ci sarà e quando è la disciplina in se a perdere di appeal per quelli che "rimangono" tenere a galla il tutto è sempre più difficile
Ci sta, la tua concezione del triathlon è tale per cui senza società e potenzialmente anche senza gare per te non cambierebbe la tua quotidianità.
Ma un buon 80% degli amatori la società e le gare le vivono o le vorrebbero vivere, purtroppo all'atto pratico quasi nessuno fa nulla per migliorare la situazione attuale.

Di certo l'associazionismo mal si sposa con la concezione moderna di avere tutto in vendita e acquistabile facilmente, mentre organizzare una gara o una società sono compiti faticosissimo, che rendono quasi nulla (economicamente). Ma il problema non è solo economico, è proprio di mentalità generale, terminata la propria giornata lavorativa non si vuol più pensare a nulla, se serve qualcosa la si vuole comprare con un click, peccato che questo genere di servizi non si può delocalizzare come la produzione di beni (altrimenti pure lì saremmo messi malissimo, o benissimo a seconda dei punti di vista)

http://risultati.fitri.it/Statistic...=Partiti&TipoGara=&Sort=Totale&Desc=&Tutti=SI Qua trovate l’elenco di tutte le gare e relativo numero di partenti, certo alcune sono incredibili ma c’è anche da dire che le gare sono tante e di conseguenza i numeri si polverizzano invece di concentrarsi.

Le gare sono tante ma non tantissime (considera che molte voci di quell'elenco sono doppie/triple distanze organizzate nella stessa giornata, un sacco di gare giovanili spezzettate), è proprio la media gare annuali per atleta che è bassissima.

Bisogna trovare la formula per cui alla gara sotto casa non troppo impegnativa (boh, facciamo sprint e olimpici in un raggio di 100 km) partecipino tutti o quasi. Anche se la gare non danno titolo, anche se non c'è il carrozzone con sponsor, medaglie, anche se non si è in forma, anche se non è l'obiettivo di stagione.

Una gara dovrebbe essere un confronto agonistico, può anche essere un allenamento di qualità o semplicemente un'occasione di ritrovo con altri amici/conoscenti triatleti. In fondo siamo amatori! Il professionista o comunque l'atleta di alto livello deve fare dei ragionamenti di programmazione, noi dovremmo anche un po' cogliere quello che c'è da cogliere, se facciamo 0/1/2 gare l'anno c'è qualcosa che non va
 

jack.ciclista

Apprendista Cronoman
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bici
Io faccio la stagione completa di ciclocross, ogni gara costa 15€, quella ACSI con chip real time che consente di vedere in tempo reale l'andamento della gara. Appena terminata prendi il telefono e guardi la classifica. 15 gare (fino ad ora) tutte in Veneto, trasferta più lunga 1 ora e 10, nelle corse più vicine sono a casa per pranzo con la bici già lavata

Un triathlon sprint costa 50/60 euro, diventa impegnativo gareggiare tutte le settimane, spesso si parte in tarda mattinata, per una gara di un'ora si sta fuori quasi tutto il giorno, le classifiche escono dopo un'ora dall'arrivo dell'ultimo. Per qualche anno abbiamo organizzato un duathlon super sprint con tutte le categorie giovanili, i costi di iscrizione dei master coprivano appena il noleggio dei chip, era sempre una lotta per i permessi con l'amministrazione comunale (ed il parroco, a cui occupavamo la piazza/parcheggio del paese).

Quindi capisco bene le problematiche, ma con le condizioni attuali una gara di triathlon diventa un evento saltuario (come son diventate le granfondo) per la maggior parte di noi. Io fatico ad arrivare ad una decina di gare all'anno
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Cannondale slice 2011
Ci sta, la tua concezione del triathlon è tale per cui senza società e potenzialmente anche senza gare per te non cambierebbe la tua quotidianità.
Ma un buon 80% degli amatori la società e le gare le vivono o le vorrebbero vivere, purtroppo all'atto pratico quasi nessuno fa nulla per migliorare la situazione attuale.

Di certo l'associazionismo mal si sposa con la concezione moderna di avere tutto in vendita e acquistabile facilmente, mentre organizzare una gara o una società sono compiti faticosissimo, che rendono quasi nulla (economicamente). Ma il problema non è solo economico, è proprio di mentalità generale, terminata la propria giornata lavorativa non si vuol più pensare a nulla, se serve qualcosa la si vuole comprare con un click, peccato che questo genere di servizi non si può delocalizzare come la produzione di beni (altrimenti pure lì saremmo messi malissimo, o benissimo a seconda dei punti di vista)



Le gare sono tante ma non tantissime (considera che molte voci di quell'elenco sono doppie/triple distanze organizzate nella stessa giornata, un sacco di gare giovanili spezzettate), è proprio la media gare annuali per atleta che è bassissima.

Bisogna trovare la formula per cui alla gara sotto casa non troppo impegnativa (boh, facciamo sprint e olimpici in un raggio di 100 km) partecipino tutti o quasi. Anche se la gare non danno titolo, anche se non c'è il carrozzone con sponsor, medaglie, anche se non si è in forma, anche se non è l'obiettivo di stagione.

Una gara dovrebbe essere un confronto agonistico, può anche essere un allenamento di qualità o semplicemente un'occasione di ritrovo con altri amici/conoscenti triatleti. In fondo siamo amatori! Il professionista o comunque l'atleta di alto livello deve fare dei ragionamenti di programmazione, noi dovremmo anche un po' cogliere quello che c'è da cogliere, se facciamo 0/1/2 gare l'anno c'è qualcosa che non va
credo che il problema sia proprio in quell 80%. la percentuale potrà anche essere costante negli anni ma se il valore assoluto è in crollo c'è poco da fare.

Leggo che l età media alle gare è sempre più alta, non c'è ricambio, andando avanti con gli anni ad esempio per chi ha figli gli impegni aumentano (come nel mio caso). Già questo fa in modo che quell 80% possa esser meno presente (e mi vien da dire anche più acciaccato visto che si parla di 50 enni e 60enni anche).

Se anche io fossi stato il più assiduo dei gareggiatori negli ultimi 2/3 anni avrei ridotto la mia presenza sui campi gare del 70% e quel 30% rimanente sarebbe stato possibile solo accordandomi coi figli/moglie e far rinunciare loro a qualche gara. Se uno a 50 anni conduce la stessa vita che conduceva a 30 è un conto ma se la presenza sui campi gara si basa su over40 mi pare ovvio che le presenze si riducano. Poi nel mio caso arriverà un giorno in cui i figli saran indipendenti e farò solo lo spettatore...ma sarò over60 (se sarà vivo).
io in una stagione normale (non mi capita da un po purtroppo) faccio 1/2 gare di triathlon, 2/3 di acque libere, 1/2 corsette col pettorale che non considero gare (ho fatto un 10k in 55' l anno scorso ma lo sbattimento logistico è stato lo stesso che se fossi andato la per far la prestazione della vita) queste ultime sono anni che dico che vorrei passarle a delle trail ma è un altro discorso.

Si possono trovar anche le formule ma se i triatleti 'nel raggio di 100km' (e ci metto tutti) sono in caduta libera ai pochi volenterosi è richiesto uno sforzo sempre maggiore.
 

Pigia

Cronoman
22 Gennaio 2008
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Alcune
Io faccio la stagione completa di ciclocross, ogni gara costa 15€, quella ACSI con chip real time che consente di vedere in tempo reale l'andamento della gara. Appena terminata prendi il telefono e guardi la classifica. 15 gare (fino ad ora) tutte in Veneto, trasferta più lunga 1 ora e 10, nelle corse più vicine sono a casa per pranzo con la bici già lavata

Un triathlon sprint costa 50/60 euro, diventa impegnativo gareggiare tutte le settimane, spesso si parte in tarda mattinata, per una gara di un'ora si sta fuori quasi tutto il giorno, le classifiche escono dopo un'ora dall'arrivo dell'ultimo. Per qualche anno abbiamo organizzato un duathlon super sprint con tutte le categorie giovanili, i costi di iscrizione dei master coprivano appena il noleggio dei chip, era sempre una lotta per i permessi con l'amministrazione comunale (ed il parroco, a cui occupavamo la piazza/parcheggio del paese).

Quindi capisco bene le problematiche, ma con le condizioni attuali una gara di triathlon diventa un evento saltuario (come son diventate le granfondo) per la maggior parte di noi. Io fatico ad arrivare ad una decina di gare all'anno
Concordo, se dev’essere una gara tipo allenamento deve costare poco ma sappiamo che per il triathlon non è possibile, di certo non spenderò €200 per fare il medio di Candia
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Premettendo di condividere un po' tutte le vostre osservazioni sul fenomeno, la mia opinione è che il triathlon paga lo scotto di essere uno sport di nicchia.

Il paragone con il ciclismo in questo caso tiene poco, perché a mio avviso (avendolo vissuto) il crollo dei partecipanti alle GF è dovuto allo scoppio di una bolla speculativa gonfiata negli anni 2000, con un proliferare di gare, alcune tipo festa per i paesani, organizzate male, e spesso in concorrenza tra loro; quando molti amatori come me si sono stufati di essere presi per c... ed hanno abbandonato, la maggior parte sono sparite e sono sopravvissute solo le più importanti e blasonate, ma immagino anche loro con grossi sforzi.

Ma... la differenza è che il ciclismo è uno sport di massa, forse in Italia secondo solo al calcetto, e che è praticato in modo trasversale da tutte le età senza limiti, quindi l'onda delle diserzioni dalle gare è più lunga e meno visibile, cosa non altrettanto vera per il triathlon che è uno sport di nicchia, quasi elitario, e che paga lo scotto dei pochi numeri.

Inoltre credo che nel triathlon l'abbandono dalle competizioni corrisponda, con le dovute eccezioni, all'abbandono della disciplina, parliamoci chiaramente, ad un ciclista per partecipare alle GF senza ambizioni di podio o piazzamento basta allenarsi un'ora tre volte alla settimana con la classica uscita lunga la domenica, lo stesso vale per un nuotatore o un runner, per un triatleta di giorni ce ne vogliono sei su sette, con un impegno mentale e di disponibilità non paragonabili; quando iniziai un amico mi disse "benvenuto nel tritacarne", intendendo che è uno sport che polarizza quasi completamente la vita, e per la mia esperienza posso dire che aveva ragione.

Mettiamoci pure che il triathlon è lo sport più affetto dal fattore moda e di immagine, è lo sport dove l'equazione atleta = superman è più vera, e forse non sono pochi quelli che partecipano agli IM arrivando al traguardo sulla lingua, ma con l'unico obiettivo di appendere in salotto la medaglia di finisher e conquistare la fama di superuomo tra gli amici, bisognerebbe fare una statistica per capire i numeri e il rapporto con gli abbandoni post gara.

Veniamo al fattore età, la fascia 25 - 30 è quella nella quale l'impegno per costruirsi una vita indipendente dalla famiglia di origine raggiunge l'apice, e in questo l'evoluzione del mondo del lavoro non aiuta di certo vista la tendenza a doversi trasferire fuori regione o all'estero, con contratti precari, orari spesso massacranti, e aggravi di spese che non lasciano molto spazio agli sfizi (in questi casi lo sport diventa tale), in queste condizioni l'abbandono delle competizioni (se non dello sport) può diventare una necessità, e solo dopo i 40 - 50 si raggiunge nella media una stabilità lavorativa e familiare che permetterebbe, in teoria, una ripresa anche agonistica, ma...

... non accade a tutti, ho omesso finora di raccontarvi il disastroso resoconto di quest'anno, in cui tra lavoro all'estero e malanni non ho fatto quasi nulla, addirittura molto meno che durante il Covid! Ho un'età in cui potrei ancora gareggiare, senza ambizioni improbabili ma divertendomi, tuttavia visto il trend credo che mio malgrado entrerò nella casistica di cui si sta parlando.

Ometto volutamente di citare la miopia politica che ci rende un paese dove lo sport giovanile e amatoriale, ovvero la fucina dove si dovrebbe creare la cultura sportiva, è totalmente ignorato, e quello di vertice relegato ai militari o alle forze dell'ordine, perché dovrei fare un deprimente paragone rispetto a quello che vedo all'estero dove esercito una parte significativa del mio lavoro.
 
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Francutio

Apprendista Velocista
2 Marzo 2014
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Coming soon
Io fatico ad arrivare ad una decina di gare all'anno
Con una decina di gare Fitri penso tu sia molto molto sopra la media. Poi cercherò i dati ma sono abbastanza sicuro

credo che il problema sia proprio in quell 80%. la percentuale potrà anche essere costante negli anni ma se il valore assoluto è in crollo c'è poco da fare.
I tesserati non credo siano in calo rispetto a dieci/quindici anni fa, sicuramente non crollati, però il grado di partecipazione individuale è diverso. Non solo alle gare, proprio alla vita delle società.
Io ho anche idea che sia colpa delle società stesse, spesso ormai fossilizzate attorno a gruppi "di potere" logorati e logoranti.

Concordo, se dev’essere una gara tipo allenamento deve costare poco ma sappiamo che per il triathlon non è possibile, di certo non spenderò €200 per fare il medio di Candia
200 di certo no visto che il medio a Candia costa da 90 a 140 euro a seconda del momento dell'iscrizione, comunque possono essere allenanti, anche in ottica lunghe distanze, anche sprint/olimpici con costi minori. Poi certo a uno deve piacere un minimo anche l'evento in sé.
 
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LucLov

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21 Giugno 2019
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BDC Wilier Cento1 NDR disk MTB Cannondale Trail - BDC2 old Columbus ALU
Traspare la tua passione e l'impegno che metti nella causa del Tri e della tua società. Lodevole, ma, detto questo, perché si dovrebbe fare beneficenza a suon di iscrizione gara e societarie? l movimento triathlon sta cambiando e magari ridimensionando?! Amen, come tutte le attività umane a volte va così.
(Scusa la franchezza)
 

Francutio

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2 Marzo 2014
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Coming soon
Traspare la tua passione e l'impegno che metti nella causa del Tri e della tua società. Lodevole, ma, detto questo, perché si dovrebbe fare beneficenza a suon di iscrizione gara e societarie? l movimento triathlon sta cambiando e magari ridimensionando?! Amen, come tutte le attività umane a volte va così.
(Scusa la franchezza)
Io non la vedrei tanto come beneficenza quanto come un investimento. La premessa infatti era che il discorso era rivolto a chi al mondo del triathlon tiene (e terrà)

Io ne sento davvero tanti di triatleti che lamentano che non ci sono gare vicino a casa, che i costi aumentano, che le società offrono poco... Ma poi a quelle due gare vanno? Alla loro società contribuiscono?

Se non lo fanno è ovvio che progressivamente l'offerta si trasforma.

Vuol necessariamente dire che si è trasformata anche la domanda? Forse sì, o forse è semplicemente un momento di sospensione, individuale o collettiva.
Se mutasse nuovamente la domanda l'offerta si riplasmerebbe certo, il problema è che a costruire ci si mette dieci volte tanto rispetto alle risorse che ci si mette a demolire.

A volte si può anche anticipare il mercato.
Se nevica nella tua zona che fai? Aspetti che passino (eventualmente) a pulire gli incaricati dal comune o scendi e pulisci 50 m di marciapiede?
 

N3bbia

Maglia Gialla
[Zwift] Team BDC
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Cannondale slice 2011
Io non la vedrei tanto come beneficenza quanto come un investimento. La premessa infatti era che il discorso era rivolto a chi al mondo del triathlon tiene (e terrà)

Io ne sento davvero tanti di triatleti che lamentano che non ci sono gare vicino a casa, che i costi aumentano, che le società offrono poco... Ma poi a quelle due gare vanno? Alla loro società contribuiscono?

Se non lo fanno è ovvio che progressivamente l'offerta si trasforma.

Vuol necessariamente dire che si è trasformata anche la domanda? Forse sì, o forse è semplicemente un momento di sospensione, individuale o collettiva.
Se mutasse nuovamente la domanda l'offerta si riplasmerebbe certo, il problema è che a costruire ci si mette dieci volte tanto rispetto alle risorse che ci si mette a demolire.

A volte si può anche anticipare il mercato.
Se nevica nella tua zona che fai? Aspetti che passino (eventualmente) a pulire gli incaricati dal comune o scendi e pulisci 50 m di marciapiede?
Con le tasse che pago gli incaricati devono passare eccome...altrimenti ho la scusa per aggiungere (altro) smartworking.:mrgreen:
 
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Colnago Concept
Personalmente potrei fare a meno di iscrivermi alla squadra, anche perché sono un solitario salvo qualche giro in bici.

Ma non fa mai male trovarsi e scambiare qualche chiacchiera per un combinato, ho la fortuna di avere un team abbastanza affiatato(e di buon livello) con cui condividere un po' di sensazioni, allenamenti etc, infatti caso raro, siamo cresciuti in iscrizioni, ma il tasto dolente rimangono le gare. Siamo 65 a Lodi.

Sui medi siamo sempre i soliti 5/6 a rotazione, poi io ne faccio al massimo 2 o 3 all'anno, io 36 anni sono il più giovane, per dire.
Sprint e olimpici(che non faccio) capiteranno due o tre dove c'è l'iscrizione di squadra, quest'anno uno l'hanno fatto in 15, per lo più saranno persone che fanno 2 gare annuali ,(poca roba più giovane di me)
L'anno scorso mi sono trovato da solo a fare gli Italiani di dualthon medio a Quinzano(50km da casa), l'anno prima stessa disciplina, solo a Pesaro.
Lasciamo perdere i duatlhon cross vicini a casa, sempre solo, c'erano solo la mia compagna ed cane con me.
Io propongo, poi nessuno viene.

L'impressione che mi sono fatto è che la gara per alcuni è impegno, non giudico, ognuno faccia come vuole, mentre trovarsi in piscina, allenarsi insieme è facile,

Ora che mi ci fate pensare sono tra i più giovani della squadra, non ci ho mai fatto caso.
 
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LucLov

Apprendista Scalatore
21 Giugno 2019
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BDC Wilier Cento1 NDR disk MTB Cannondale Trail - BDC2 old Columbus ALU
Mi spiace se il movimento tri stia soffrendo, ma personalmente mi cambia poco, ho sempre avuto la passione per lo sport della triplice, nel passato decantato sincolarmente, poi alla soglia dei 40 scoperto e coniugato nel triathlon. Però sempre da solitario, allenamento sempre, gare quasi sempre, anche trasferte lunghe, in solitaria con somma soddisfazione. Ora di mettermi un pettorale mi attira poco. Ma non per questo non pratico e non escludo in futuro di tornare a garareggiare. Bello si condividere lo sport, ma spesso le squadre diventano obblighi che non mi va di avere. Sarò sbagliato io, ma la vivo così. Non c'è nulla di più bello di un lungo in bici improvvisato da solo. Imho
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Io sono il contrario , mi tessero da una vita , faccio 7 8 sprint anno , mi alleno con i miei compagni quando aimé riesco , onestamente solo per ttt a fine anno , apice della stagione , guardo il rank come unico termine per giudicare la mia gara , e mi diverto ancora come un pazzo sotto il traguardo. A ecco guido anche 800 km ar per uno sprint a Gatteo. Finché sarà così continuerò a farlo.
 
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ninconanco

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Mi spiace se il movimento tri stia soffrendo, ma personalmente mi cambia poco, ho sempre avuto la passione per lo sport della triplice, nel passato decantato sincolarmente, poi alla soglia dei 40 scoperto e coniugato nel triathlon. Però sempre da solitario, allenamento sempre, gare quasi sempre, anche trasferte lunghe, in solitaria con somma soddisfazione. Ora di mettermi un pettorale mi attira poco. Ma non per questo non pratico e non escludo in futuro di tornare a garareggiare. Bello si condividere lo sport, ma spesso le squadre diventano obblighi che non mi va di avere. Sarò sbagliato io, ma la vivo così. Non c'è nulla di più bello di un lungo in bici improvvisato da solo. Imho
Secondo me ci hanno separato alla nascita
 

jack.ciclista

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Io sono il contrario , mi tessero da una vita , faccio 7 8 sprint anno , mi alleno con i miei compagni quando aimé riesco , onestamente solo per ttt a fine anno , apice della stagione , guardo il rank come unico termine per giudicare la mia gara , e mi diverto ancora come un pazzo sotto il traguardo. A ecco guido anche 800 km ar per uno sprint a Gatteo. Finché sarà così continuerò a farlo.
Condivido.
Magari 800 km anche no, anche se forse dovrei farlo, per essere sicuro di non avere in categoria avversari che non posso battere sul campo di gara :mrgreen:.
Il numero sulla schiena, l'adrenalina prima del via, la voglia di migliorarsi sempre un poco, di riuscire a battere quello che solitamente ti arriva davanti. Bello, bello, bello !!
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Cannondale slice 2011
Il discorso non è tanto il tipo di persona ma il tipo di vita che si conduce e il peso dei sacrifici: i km possono sembran pochi o tanti ma se già per lavoro ne faccio 1500/2000 a settimana anche no. Posso voler tutta l adrenalina del mondo ma è giusto che l assaporino anche i figli o la moglie per cui si fa di necessità virtù.

Personalmente gareggio poco, forse troppo poco, ma quel poco mi serve e lo cerco perchè, soprattutto in distanza IM non puoi certo far in autonomia. Nella corsa invece del pettorale faccio a meno, mi basta vedere il tempo segnato dal garmin sui miei percorsi misurati e son già a posto. Mi piace anche solo allenarmi ma è la gara che da un motivo agli allenamenti più pesanti, se lo facessi solo per un discorso di fitness non credo riuscirei a mettermi le sveglie alle 5.30 o a correre le ripetute sotto l acqua...però son convinto che non mollerei mai nessuna delle tre.

su tutto questo devo poter dire che ho preso una TT perchè è la bici da gara se no sembro (ancora più) scemo a pedalar per la bassa piegato sulle bar.
 
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ap77

Pignone
2 Settembre 2020
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Bianchi vintage
discorsi molto interessanti, e invece i numeri del triathlon fuori Italia come sono ?

io ho fatto la mia 1 annata quindi non ho riscontri, e l'età della società è medio-alta ma varia e credo che la massa siano runner puri. però ho fatto molti anni di trail e ultra e devo dire che li i numeri erano esplosi dal 2015 al 2022. l'età media di queste gare però rimane sempre molto molto alta, con i miei 46 ero sempre un "quasi" junior.
secondo me ci sono dei "cicli" ;) in tutto e da qualche anno il mega trend è l'outdoor e la montagna "facile" , intesa non alpinismo, mentre in città sono esplose attività che quasi "forzano" la socializzazione ( crossfit, HIIT, funzionale e Hyrox, palestre di arrampicata che fanno eventi)

Guardate l'esplosione del trail, del trekking e delle vacanze estive in montagna, il boom di certi brand e catene di negozi fisici non solo online molto specifici o comunque molto orientati e di qualità medio-alta / alta ( oliunid e sportler o salewa o montura ) e guardate quanto sono cresciuti i reparti o i marchi tipo Salomon o Odlo, i corsi per media montagna, quanti allenatori specifici di trail. Anche scialpinisti se ne vedono molti e sempre più giovani. idem nelle palestre di boulder.
E l'età media di tutte queste attività si è abbassata. Io da piccolo andavo in montagna con la famiglia ma non c'erano i 25/35 enni. Ora si trovano, anche ciaspolatori in montagna nelle località poco hype. E lo stesso abbigliamento viene portato in città tutti i giorni, altro segnale importante.
E quindi se non sei un CEO e fai già sci-alpinismo o vacanze sulla neve in famiglia poi ti rimane poco budget per fare altro, soprattutto impegnativo come il triathlon . sia di € che di tempo.
e se abiti in città uscire in bdc è un dramma, correre uno sbattimento, molto più facile andare in un box di cfit lun-ven e poi il wend scappare fuori città.

inoltre il "problema" , anzi il dato oggettivo di alcune attività, è la grossa barriera iniziale all'ingresso, che sia golf-triathlon-windsurf kite sci.
il costo intesto come € per iniziare è molto alto, bdc tessera body scarpe casco piscina etc
il costo intesto come ore per allenarsi o imparare è anche molto alto, sopratutto all'inizio.
il costo sommato di €+h per fare le gare può essere molto importante, con la variante meteo che può magari vanificare un viaggio.
per esempui le trasferte per la varie gare le pianifico anche in luoghi che possano piacere al resto della famiglia, 2-3 anno, ed altre 3/4 vicine dove vado da solo alla minima.

ma l'è dura ;)