Beh la geometria è la classica da bici da corsa degli anni ante 90'. Ti dico la mia; la geometria conta davvero tanto nel confort, soprattutto quando si va oltre al semplice asfalto rovinato; anche se non è tutto. La prima volta che sono salito su una
gravel mi è sembrato di stare in poltrona, anche sullo sterrato leggero si viaggia senza troppi problemi. La cosa importante è non strafare, poiché se si va in sentieri più impegnativi si sente che non è la bici adatta.
Affermato che la geometria è importante perché crea le base alla comodità e alla sensazione di guida del mezzo, c'è anche da dire che l'altra parte della medaglia sono i tanti accorgimenti che vengono presi per rendere la bici più "dolce" sulle asperità del terreno. Te li elenco in ordine di importanza (IMHO):
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gomme. Ho riprovato i 23 sulla mia vecchia bici da corsa e mi sono domandato che cazzo mi ha detto la testa quando volevo montare i 19 perché pesavano di meno. Sentivo anche le piccole rughe dell'asfalto, un'agonia.
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pressione delle gomme. Devi trovare un buon trade off tra il tuo peso, il percorso, la comodità e la resistenza al rotolamento
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messa in sella. Se sei messo bene in sella avrai una distribuzione dei pesi ottimale e anche lo scarico del peso farà si che risulterà fattibile anche un percorso molto impervio.
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sella. Senza andare verso reggisella ammortizzati, c'è la possibilità di migliorare, anche di molto, la seduta cambiando sella. L'importante è che si adatti alla conformazione del bacino e delle nostra ossa ischiatiche. (io prima di trovare la mia sella ideale ne ho girate 5 -.- )
- nastro manubrio. Può sembrare assurdo quando possa cambiare la sensazione alle mane cambiando semplicemente il nastro manubrio. Costo irrisorio e tanto risultato!