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Metodologie di allenamento
WKO+: Allenamento basato sui quadranti
Testo
<blockquote data-quote="ciclotrainer" data-source="post: 3072375" data-attributes="member: 7309"><p>Il mio ragionamento è diverso, io ho cambiato il metodo di allenamento, ed ho avuto riscontri sotto vari profili, questo è un fatto.</p><p>Casualmente ho confrontato i dati di Senna e di Podestà, rilevando un differente utilizzo della cadenza, attribuendo a questo aspetto della prestazione un significato di vantaggio a favore di Podestà.</p><p>Visto che in quel caso si rileva una differenza, ho provato a confrontare una gara del 2010 e l'ultima gara di quest'anno, ho rilevato la stessa differenza, quindi ho dedotto che il training eseguito ha prodotto una variazione.</p><p>Il problema è che spesso si va per tentativi, le ipotesi che un pò tutti fanno basate sui principi di fisica all'atto pratico non servono.</p><p>I principi servono per spiegare i fenomeni, ma non ti dicono come o cosa devi fare.</p><p> </p><p></p><p> </p><p>Teoricamente è così, praticamente se ti alleni basandoti sul quadrante ottieni quello che cerchi.</p><p>Il quadrante è principalmente uno strumento di analisi, ma dopo l'analisi diventa una guida pratica al training, perchè evidentemente se attraverso l'analisi puoi scriminare le tipologie di sforzo, è altrettanto vero che se vuoi fare un allenamneto che poi finisce sul quadrante sbagliato o su una diversa zona del quadrante di fatto hai fallito l'obiettivo dell'allenamento.</p><p>Ad esempio, spesso analizzo files di recovery ride che finiscono sul Q4 zona bassa perchè il recupero è eseguito a basse potenze ed alte cadenze, questo allenamento in Z1 è sostanzialmente errato perchè il recupero deve finire sul Q3.</p><p>Sotto questo profilo ad esempio si nota che le fasi di recupero di Senna finoscono prevalentemente in Q4, mentre quelle di Podestà in Q3, chi sbaglia?</p><p>Tu dici che non è un metodo? non sono d'accordo perchè il metodo consiste nell'eseguire gli allenamenti con modalità tali da far finire lo sforzo nella zona corretta, e non è sufficiente che finisca genericamente in Q2 o Q1 e via dicendo, è necessario spesso che finisca in una particolare zona del quadrante.</p><p>Non è semplice, ma con la pratica si riesce.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ciclotrainer, post: 3072375, member: 7309"] Il mio ragionamento è diverso, io ho cambiato il metodo di allenamento, ed ho avuto riscontri sotto vari profili, questo è un fatto. Casualmente ho confrontato i dati di Senna e di Podestà, rilevando un differente utilizzo della cadenza, attribuendo a questo aspetto della prestazione un significato di vantaggio a favore di Podestà. Visto che in quel caso si rileva una differenza, ho provato a confrontare una gara del 2010 e l'ultima gara di quest'anno, ho rilevato la stessa differenza, quindi ho dedotto che il training eseguito ha prodotto una variazione. Il problema è che spesso si va per tentativi, le ipotesi che un pò tutti fanno basate sui principi di fisica all'atto pratico non servono. I principi servono per spiegare i fenomeni, ma non ti dicono come o cosa devi fare. Teoricamente è così, praticamente se ti alleni basandoti sul quadrante ottieni quello che cerchi. Il quadrante è principalmente uno strumento di analisi, ma dopo l'analisi diventa una guida pratica al training, perchè evidentemente se attraverso l'analisi puoi scriminare le tipologie di sforzo, è altrettanto vero che se vuoi fare un allenamneto che poi finisce sul quadrante sbagliato o su una diversa zona del quadrante di fatto hai fallito l'obiettivo dell'allenamento. Ad esempio, spesso analizzo files di recovery ride che finiscono sul Q4 zona bassa perchè il recupero è eseguito a basse potenze ed alte cadenze, questo allenamento in Z1 è sostanzialmente errato perchè il recupero deve finire sul Q3. Sotto questo profilo ad esempio si nota che le fasi di recupero di Senna finoscono prevalentemente in Q4, mentre quelle di Podestà in Q3, chi sbaglia? Tu dici che non è un metodo? non sono d'accordo perchè il metodo consiste nell'eseguire gli allenamenti con modalità tali da far finire lo sforzo nella zona corretta, e non è sufficiente che finisca genericamente in Q2 o Q1 e via dicendo, è necessario spesso che finisca in una particolare zona del quadrante. Non è semplice, ma con la pratica si riesce. [/QUOTE]
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