Storia Eugène Christophe: le vieux gaulois

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.442
21.868
98
dove capita
Visita sito
A cavallo tra l’epoca dei pionieri e quella eroica si pone una figura leggendaria, ma forse poco conosciuta in Italia, quella del francese Eugène Christophe, che in realtà abbiamo già trattato qui per due motivi storici: è stato il primo corridore ad indossare la maglia gialla nel 1919 ed il vincitore della infernale Milano-Sanremo 1910.
ob_d2f7ce_r-e-christophe-j-b-louvet-25-636x900.jpg

 
Corridore sfortunato se mai ce n’è stato uno, avrebbe potuto vincere molto di più in carriera, ma proprio per questo Christophe è l’esemplificazione ciclistica del “non abbandonare mai”, della perseveranza ad ogni costo, ma anche del piacere della competizione e del pedalare.
Nato (nel 1885) e cresciuto a Parigi, cosa non comune per un ciclista professionista, visto che non rappresenta...

Leggi Tutto...
 
Ultima modifica di un moderatore:

Zugnajima#11

Team Lotus Camel Honda
14 Giugno 2010
11.572
13.205
49
Nußdorf am Inn, Bayern
youtube.com
Bici
Corratec CCT EVO Ultegra, Wilier Triestina Cento1 SLR Dura Ace
Come sempre storie da brividi, di tempi andati, che non torneranno piü.
Incredibili le vicissitudini che passavano i ciclisti in quegli anni, racconti che diventano leggenda...
Ho scoperto un altro gran personaggio!
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.442
21.868
98
dove capita
Visita sito
Ciao, complimenti per i racconti sempre coinvolgenti, mi permetto però di chiedere quando e se dedicherai un articolo anche a Bottecchia?

Se proprio volete farò. È che su Bottecchia ci sono già un sacco di libri e articoli.
In generale preferisco evidenziare cose meno note che non quelle già note a tutti.
Su Coppi, Merckx, & C. si finisce solo per ripetere il già detto n-mila volte.
 

Bert5quant1

Viva il lupo
5 Ottobre 2018
5.104
8.386
73
Polo Nord
Visita sito
Bici
1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Racconto stupendo
Non solo storia di figure meno note, non solo insegnamento alla tenacia e alla correttezza (Non si abbandona mai un lavoro che si è cominciato, non importa il motivo“), ma lo sento intriso anche di poesia, la triste poesia del soffrire per arrivare comunque in fondo, la filosofia di vita che troppo spesso manca oggi.
Al di là di tifare contro la sfortuna, leggendo la storia, si partecipa soprattutto di quello che può essere stata la psicologia e il sentimento di vita di simili personaggi, e parliamo di ca. 100 anni fa!
Bellissimo, grazie.
Forse già lo dissi da qualche parte, o lo lessi detto da altri: non si può fare un libro di questi racconti così trascinanti?
 
  • Mi piace
Reactions: Zugnajima#11