Azienda TREK che brutta figura!!!!!!!

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max_good
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il negoziante comunque risponde se il problema è un difetto di fabbrica. E per stabilirlo, lui si rifà a quello che dice la casa madre.
da quel che so io, il negoziante risponde...e poi si rivale sulla casa...

cmq. il discorso è che se devi chiamare in causa qualcuno, nei 2 anni, devi chiamare il venditore...

https://www.adiconsum.it/files/guide_tematiche/GARANZIE DEI PRODOTTI.pdf
http://www.adocnazionale.it/garanzia-acquisti-due-anni-tutele-consumatore/
 
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da quel che so io, il negoziante risponde...e poi si rivale sulla casa...

cmq. il discorso è che se devi chiamare in causa qualcuno, nei 2 anni, devi chiamare il venditore...

https://www.adiconsum.it/files/guide_tematiche/GARANZIE DEI PRODOTTI.pdf
http://www.adocnazionale.it/garanzia-acquisti-due-anni-tutele-consumatore/
da quello che so io:
1 il negoziante apre la pratica di garanzia mandando foto e documentazione alla casa produttrice (o all'importatore).
2 casa produttrice valuta la richiesta di garanzia, e da il suo responso, eventualmente in caso di necessità richiede di vedere il telaio o ulteriori foto
3 se la garanzia è accettata, sarà compito della casa produttrice inviare il ricambio al negoziante senza fargli anticipare alcunchè
4 il negoziante provvederà (o a sue spese o a spese del cliente) a installare il ricambio come da specifiche della casa madre
su questo punto alcune (poche) case riconoscono al negoziante un rimborso standard per il montaggio del ricambio.
se il negoziante è chi ha effettuato la vendita, magari non farà pagare le spese di montaggio al cliente finale mentre se il negoziante è semplicemente un altro rivenditore di quel marchio ma non ha effettuato la vendita, è giusto e sacrosanto che chieda al cliente finale un contributo per le spese di montaggio qualora esse non vengano rimborsate dalla casa madre.
5 il negoziante non ha di solito voce in capitolo (o molto poca) sull'accettazione della pratica di garanzia, al più può in forza di una posizione commerciale vantaggiosa far pressione perchè la casa si accolli comunque come difetto di fabbricazione un problema che tale non è.
6 alla fine a sentire solo il cliente, è sempre un problema di garanzia. :mrgreen:
 

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da quello che so io:
1 il negoziante apre la pratica di garanzia mandando foto e documentazione alla casa produttrice (o all'importatore).
2 casa produttrice valuta la richiesta di garanzia, e da il suo responso, eventualmente in caso di necessità richiede di vedere il telaio o ulteriori foto
3 se la garanzia è accettata, sarà compito della casa produttrice inviare il ricambio al negoziante senza fargli anticipare alcunchè
4 il negoziante provvederà (o a sue spese o a spese del cliente) a installare il ricambio come da specifiche della casa madre
su questo punto alcune (poche) case riconoscono al negoziante un rimborso standard per il montaggio del ricambio.
se il negoziante è chi ha effettuato la vendita, magari non farà pagare le spese di montaggio al cliente finale mentre se il negoziante è semplicemente un altro rivenditore di quel marchio ma non ha effettuato la vendita, è giusto e sacrosanto che chieda al cliente finale un contributo per le spese di montaggio qualora esse non vengano rimborsate dalla casa madre.
5 il negoziante non ha di solito voce in capitolo (o molto poca) sull'accettazione della pratica di garanzia, al più può in forza di una posizione commerciale vantaggiosa far pressione perchè la casa si accolli comunque come difetto di fabbricazione un problema che tale non è.
6 alla fine a sentire solo il cliente, è sempre un problema di garanzia. :mrgreen:
questo è quello che fa il negoziante perchè non vuol rispondere subito di tasca propria, e dal punto di vista economico è comprensibile...
ma guardiamo questo scenario:
il negoziante dice di no perchè la casa madre dice no, io chiamo in causa il negoziante, il giudice, sentito un perito, mi da ragione, il negoziante rimborsa...indipendentemente da quello che afferma la casa...(a questo punto il venditore potrebbe citare la casa produttrice...)
poi, se vogliamo, lo scenario proposto potrebbe anche essere lungo e costoso, ma le cose stanno così...
naturalmente se si rientra nei 2 anni dall'acquisto...
 
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Scalatore
6 Giugno 2018
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Specy
io ho litigato con specialized perche' sulla scheda tecnica il telaio doveva essere un fact 11 , ed invece era un fact 10

chissenefrega si potrebbe dire ma visto che mi era costata 5000 euro e ne valeva 2000 (per dire) , mi sono girate non poco

specialized ha riconosciuto l'errore come "errore di marchiatura" e mi ha riconosciuto un rimborso di ben 200,00 euro

l'avvocato gli ha tolto le mutande...e mi hanno dato una swork da 8000 euro...

a me e' andata bene 5000 +500 di avvocato .... a fronte di una bici che di listino costa 8000.

ergo vai da un bravo avvocato ed improvvisamente diventano tutti degli agnellini ...tu gli farai sempre il solletico
 

Bettina

Apprendista Passista
1 Luglio 2009
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Pioltello
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Giant TCR Advanced SL 2
forse mi sbaglio, ma credo che il produttore non sia neanche tenuto a rispondere al singolo individuo.
Sullo scontrino di acquisto della mia bici ci sono i dati del venditore brianzolo dal quale l'ho presa e di conseguenza credo che in caso di problemi o addirittura di una causa posso rivolgermi solo a lui
 
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questo è quello che fa il negoziante perchè non vuol rispondere subito di tasca propria, e dal punto di vista economico è comprensibile...
ma guardiamo questo scenario:
il negoziante dice di no perchè la casa madre dice no, io chiamo in causa il negoziante, il giudice, sentito un perito, mi da ragione, il negoziante rimborsa...indipendentemente da quello che afferma la casa...(a questo punto il venditore potrebbe citare la casa produttrice...)
poi, se vogliamo, lo scenario proposto potrebbe anche essere lungo e costoso, ma le cose stanno così...
naturalmente se si rientra nei 2 anni dall'acquisto...
se fosse la prassi ciò che sostieni, visti i margini di guadagno, i negozianti chiuderebbero le saracinesche in meno di un anno. Non solo. Quando tu hai una bici in garanzia, nessuno ti obbliga per aprire la pratica ad andare dove hai acquistato. E il negoziante, oltre alla rottura di istruire una pratica per una bici dove non ha preso un soldo, dovrebbe anche ridarti indietro un telaio di tasca sua pagato adesso, per rivedere (forse) i soldi che ha pagato il telaio dalla casa dopo molti mesi, senza neanche avere la gratificazione monetaria del giusto ricarico sulla cifra che ha lasciato impegnato per mesi?
A queste condizioni ogni negoziante si metterebbe velocemente a vendere solo citybike da 100 euro...
 

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se fosse la prassi ciò che sostieni, visti i margini di guadagno, i negozianti chiuderebbero le saracinesche in meno di un anno. Non solo. Quando tu hai una bici in garanzia, nessuno ti obbliga per aprire la pratica ad andare dove hai acquistato. E il negoziante, oltre alla rottura di istruire una pratica per una bici dove non ha preso un soldo, dovrebbe anche ridarti indietro un telaio di tasca sua pagato adesso, per rivedere (forse) i soldi che ha pagato il telaio dalla casa dopo molti mesi, senza neanche avere la gratificazione monetaria del giusto ricarico sulla cifra che ha lasciato impegnato per mesi?
A queste condizioni ogni negoziante si metterebbe velocemente a vendere solo citybike da 100 euro...
oh, io ho riportato quanto riporta la legge...
http://www.codicedelconsumo.it/parte-iv-artt-102-135/
codice del consumo articolo 128 e successivi...

il discorso che andare per vie legali è lungo e costoso e spesso si rinuncia...

altre info qui

https://www.mtb-mag.com/forum/threads/la-garanzia.280123/

@sembola
 
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Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Trek (alcune)
Sul forum c'è un grande esperto, molto serio, come @Ipercool, in particolare sulla Trek.
Sentiamo lui cosa dice in merito, dato che tra le mani ha una bellissima Madone.
https://www.bdc-mag.com/forum/threads/trek-madone-9-slr-icon-disc-di2-autoassemblata.236111/

Per fortuna non sono molto esperto nell'ambito specifico.
Non posso quindi dirimere il principale argomento della discussione, ossia a chi tocchi fare cosa.
Posso riportare solo quanto (poco) ho constatato sull'argomento.

Prima di quest'anno non ho mai dovuto fare ricorso alla garanzia nonostante abbia solo delle Trek dal 1994.

Con l'ultimo telaio, il più costoso da me mai acquistato, ed il più caro mai proposto da Trek, ho avuto un primo e spero unico caso.
Da questo episodio, confrontandolo con esperienze riportate qui sul Forum, mi pare di comprendere che il "peso" del rivenditore possa avere una certa rilevanza.

Quando abbiamo aperto (assieme) la scatola del mio telaio, che è stato il primo ad arrivare, il commesso (non io) ha notato un leggero danneggiamento sulla estremità del fodero basso di sx del carro, la vernice risultava "grattata", sia pure su una superficie minima e sotto si vedeva il nero del carbonio, il telaio è bianco.
Abbiamo esaminato la scatola ed in effetti mostrava un danneggiamento sul cartone in corrispondenza della parte rovinata.
Il danno quindi era stato verosimilmente causato nella fase di trasporto o nell'immagazzinamento in partenza o in arrivo.

Chiaramente non ero molto contento, anche se riflessi pratici la cosa non ne avrebbe avuti, c'è però l'ovvio discorso, ma come con tutti i soldi che costa… ecc ecc.
Immediatamente lo stesso commesso ha aperto una pratica con Trek inviando una foto e dichiarando che il cliente minacciava di non ritirare il telaio.
In ogni caso mi hanno detto di portarmelo a casa ed attendere gli eventi e poi decidere in funzione delle risposte avute.

Il giorno successivo (!) sono stato ricontattato, Trek mi proponeva uno sconto di ulteriori 250 Euro oltre lo sconto già concordato con il negoziante in caso avessi deciso di prenderlo oppure si dichiarava disponibile a procedere alla "sostituzione".

In considerazione del fatto che tratto piuttosto male i miei materiali a causa della mia sciagurataggine, ho optato per tenermi quello arrivato tanto in breve tempo di segni come quello ce ne sarebbero stati parecchi ed oltretutto così la scimmia si sarebbe placata subito dopo ben un merse di attesa senza dover attendere ancora (aspetto su cui penso sia il negozio che Trek facessero affidamento).

Infatti alla prima uscita ad una fontana un ragazzo ha poggiato la sua bici da ben 300 Euro accanto alla mia, in breve sono cadute entrambe ed ora ho già un secondo segno, simmetrico al primo sul fodero basso di dx...:ueh:

Frequentando quel negozio osservo che il dialogo con Trek (ma anche con altri) sulle garanzie è praticamente continuo, il commesso mi diceva che le pratiche sono molte più di quante un esterno possa immaginare e richiedono anche un tempo di gestione notevole.
Ho potuto anche constatare che i toni dello scambio utilizzati dal negozio non sono per niente sottomessi o accondiscendenti, anzi direi piuttosto autoritari.

Non saprei dire se tale potere contrattuale appartenga a tutti i rivenditori oppure c'è chi può fare la voce grossa, chi meno e chi per niente, presumo sia più vera la seconda ipotesi.
 
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Per fortuna non sono molto esperto nell'ambito specifico.
Non posso quindi dirimere il principale argomento della discussione, ossia a chi tocchi fare cosa.
Posso riportare solo quanto (poco) ho constatato sull'argomento.

Prima di quest'anno non ho mai dovuto fare ricorso alla garanzia nonostante abbia solo delle Trek dal 1994.

Con l'ultimo telaio, il più costoso da me mai acquistato, ed il più caro mai proposto da Trek, ho avuto un primo e spero unico caso.
Da questo episodio, confrontandolo con esperienze riportate qui sul Forum, mi pare di comprendere che il "peso" del rivenditore possa avere una certa rilevanza.

Quando abbiamo aperto (assieme) la scatola del mio telaio, che è stato il primo ad arrivare, il commesso (non io) ha notato un leggero danneggiamento sulla estremità del fodero basso di sx del carro, la vernice risultava "grattata", sia pure su una superficie minima e sotto si vedeva il nero del carbonio, il telaio è bianco.
Abbiamo esaminato la scatola ed in effetti mostrava un danneggiamento sul cartone in corrispondenza della parte rovinata.
Il danno quindi era stato verosimilmente causato nella fase di trasporto o nell'immagazzinamento in partenza o in arrivo.

Chiaramente non ero molto contento, anche se riflessi pratici la cosa non ne avrebbe avuti, c'è però l'ovvio discorso, ma come con tutti i soldi che costa… ecc ecc.
Immediatamente lo stesso commesso ha aperto una pratica con Trek inviando una foto e dichiarando che il cliente minacciava di non ritirare il telaio.
In ogni caso mi hanno detto di portarmelo a casa ed attendere gli eventi e poi decidere in funzione delle risposte avute.

Il giorno successivo (!) sono stato ricontattato, Trek mi proponeva uno sconto di ulteriori 250 Euro oltre lo sconto già concordato con il negoziante in caso avessi deciso di prenderlo oppure si dichiarava disponibile a procedere alla "sostituzione".

In considerazione del fatto che tratto piuttosto male i miei materiali a causa della mia sciagurataggine, ho optato per tenermi quello arrivato tanto in breve tempo di segni come quello ce ne sarebbero stati parecchi ed oltretutto così la scimmia si sarebbe placata subito dopo ben un merse di attesa senza dover attendere ancora (aspetto su cui penso sia il negozio che Trek facessero affidamento).

Infatti alla prima uscita ad una fontana un ragazzo ha poggiato la sua bici da ben 300 Euro accanto alla mia, in breve sono cadute entrambe ed ora ho già un secondo segno, simmetrico al primo sul fodero basso di dx...:ueh:

Frequentando quel negozio osservo che il dialogo con Trek (ma anche con altri) sulle garanzie è praticamente continuo, il commesso mi diceva che le pratiche sono molte più di quante un esterno possa immaginare e richiedono anche un tempo di gestione notevole.
Ho potuto anche constatare che i toni dello scambio utilizzati dal negozio non sono per niente sottomessi o accondiscendenti, anzi direi piuttosto autoritari.

Non saprei dire se tale potere contrattuale appartenga a tutti i rivenditori oppure c'è chi può fare la voce grossa, chi meno e chi per niente, presumo sia più vera la seconda ipotesi.
Chi fattura 100 mila euro l'anno di bici ha piu potere contrattuale di chi ne fattura 30 mila.
 

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oh, io ho riportato quanto riporta la legge...
http://www.codicedelconsumo.it/parte-iv-artt-102-135/
codice del consumo articolo 128 e successivi...

il discorso che andare per vie legali è lungo e costoso e spesso si rinuncia...

altre info qui

https://www.mtb-mag.com/forum/threads/la-garanzia.280123/

@sembola
Per carità, la legge è una cosa, il normale corso della soluzione di un problema di garanzia è un po' diverso.
Ciò che posso aggiungere, è che una discreta fetta del prezzo del materiale che ci viene venduto viene giustificata da un servizio assistenza che in alcuni settori merceologici ha un carico di lavoro anche ingiustificato del quale non sospettate nemmeno l'ordine di grandezza. Tradotto, se un prodotto costa tanto, parte della colpa potrebbe essere anche di chi prima di voi ha preteso soddisfazione per casi limite di garanzia lamentandosi e minacciando class action o letteracce o pubblicita negativa.
 

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Per carità, la legge è una cosa, il normale corso della soluzione di un problema di garanzia è un po' diverso.
Ciò che posso aggiungere, è che una discreta fetta del prezzo del materiale che ci viene venduto viene giustificata da un servizio assistenza che in alcuni settori merceologici ha un carico di lavoro anche ingiustificato del quale non sospettate nemmeno l'ordine di grandezza. Tradotto, se un prodotto costa tanto, parte della colpa potrebbe essere anche di chi prima di voi ha preteso soddisfazione per casi limite di garanzia lamentandosi e minacciando class action o letteracce o pubblicita negativa.
quindi si lavora "fuori legge"? interessante...:shock:
è una battuta, prima che qualcuno si senta "offeso"...il senso è chiaro, il corso delle cose è diverso perchè la stragrande maggioranza non vuole proseguire oltre (e il più delle volte perchè sanno benissimo di non aver ragione, per rispondere all'ultima parte del tuo messaggio), ma se uno è certo di aver ragione è giusto, IMHO, continuare, anche per vie legali, ma poi i tempi ipotizzati potrebbero far passare la voglia...
 
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quindi si lavora "fuori legge"? interessante...:shock:
è una battuta, prima che qualcuno si senta "offeso"...il senso è chiaro, il corso delle cose è diverso perchè la stragrande maggioranza non vuole proseguire oltre (e il più delle volte perchè sanno benissimo di non aver ragione, per rispondere all'ultima parte del tuo messaggio), ma se uno è certo di aver ragione è giusto, IMHO, continuare, anche per vie legali, ma poi i tempi ipotizzati potrebbero far passare la voglia...
Si hai capito perfettamente cosa volevo dire. Il fatto è che la flessibilità è nella stragrande maggioranza dei casi porta vantaggi a tutti, anche al cliente finale, in quanto anche i tempi si velocizzano, e i costi sono più bassi per tutti specie quando non si va per vie legali.
Certo, se si va a un muro contro muro, poi ognuno va per la sua strada ma i rischi di farsi molto male sono così alti che il gioco molto spesso non vale la candela. Specie quando da parte del cliente finale la richiesta è basata sul concetto "è al limite ma vediamo se mi passano il telaio nuovo".
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
14.393
4.379
Genova
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Colnago 50 Anniversary
forse mi sbaglio, ma credo che il produttore non sia neanche tenuto a rispondere al singolo individuo.
Sullo scontrino di acquisto della mia bici ci sono i dati del venditore brianzolo dal quale l'ho presa e di conseguenza credo che in caso di problemi o addirittura di una causa posso rivolgermi solo a lui

Dipende da come è impostata la politica commerciale del produttore. Se adottano il canale indiretto sia le vendite che i reclami passano tramite il (eventualmente) distributore e il rivenditore. Il cliente non ha nessun tipo di rapporto con il produttore, salvo il numero verde. E lo stesso vale per l'assistenza, il cliente fa sempre riferimento al rivenditore.
Può succedere che il rivenditore vada incontro alle esigenze del cliente anticipando la garanzia e si rivarrà sul produttore. Certo, il rivenditore sarà sempre responsabile di tutte le vendite, perché la bici l'ha venduta lui e giuridicamente il responsabile è lui.
E questa è la prassi abituale.
Se invece esiste il canale diretto allora ci si può rivolgere al produttore, scavalcando il distributore/rivenditore. Ma ormai quasi nessuno usa più questo canale di vendita.