Mi hanno offerta questa Bicicletta

S

slotcar55!

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Ma quante Confente ci sono in giro ?

Scusate la vena un po' polemica , ma come mai tutte queste smancerie per una bici di cui non è stata postate neppure una foto intera?
e probabilmente è stata provata o meglio posseduda da ....... 1 o forse 2 persone del FORUM( voglio essere ottimista).
Io onestamente ho conosciuto Confente, di cui non ho mai avuto la possibilità di vedere dal vivo nessuna bici , solo attraverso questo forum , e di conseguenza facendo ricerche sui siti americani .

Non è che ci si fa trascinare un po' troppo dai miti senza toccar con mano prima ???

Non me ne voglia chi ha avuto la fortuna di possedere , analizzare e probabilmente di GODERE di una Confente .

Di solito prima di tessere LODI tocco con mano,
in modo che possa assumermi piena responsabilità del mio parere.

quindi ....... almeno faccela vedere un po' meglio , e non solo il marchio e qualche fugace dettaglio .


Spero dopo sta filippica di non venir giudicato ERETICO !!
magari solamente ignorante :-)
 

80Nicola80

Passista
21 Novembre 2005
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da corsa
Ma quante Confente ci sono in giro ?

Scusate la vena un po' polemica , ma come mai tutte queste smancerie per una bici di cui non è stata postate neppure una foto intera?
e probabilmente è stata provata o meglio posseduda da ....... 1 o forse 2 persone del FORUM( voglio essere ottimista).
Io onestamente ho conosciuto Confente, di cui non ho mai avuto la possibilità di vedere dal vivo nessuna bici , solo attraverso questo forum , e di conseguenza facendo ricerche sui siti americani .

Non è che ci si fa trascinare un po' troppo dai miti senza toccar con mano prima ???

Non me ne voglia chi ha avuto la fortuna di possedere , analizzare e probabilmente di GODERE di una Confente .

Di solito prima di tessere LODI tocco con mano,
in modo che possa assumermi piena responsabilità del mio parere.

quindi ....... almeno faccela vedere un po' meglio , e non solo il marchio e qualche fugace dettaglio .


Spero dopo sta filippica di non venir giudicato ERETICO !!
magari solamente ignorante :-)

o-o esattamente, infatti ho scritto "tesoro" per il valore di mercato :mrgreen:
 

Panta Rei

Apprendista Passista
31 Luglio 2008
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Ma quante Confente ci sono in giro ?

Scusate la vena un po' polemica , ma come mai tutte queste smancerie per una bici di cui non è stata postate neppure una foto intera?
e probabilmente è stata provata o meglio posseduda da ....... 1 o forse 2 persone del FORUM( voglio essere ottimista).
Io onestamente ho conosciuto Confente, di cui non ho mai avuto la possibilità di vedere dal vivo nessuna bici , solo attraverso questo forum , e di conseguenza facendo ricerche sui siti americani .

Non è che ci si fa trascinare un po' troppo dai miti senza toccar con mano prima ???

Non me ne voglia chi ha avuto la fortuna di possedere , analizzare e probabilmente di GODERE di una Confente .

Di solito prima di tessere LODI tocco con mano,
in modo che possa assumermi piena responsabilità del mio parere.

quindi ....... almeno faccela vedere un po' meglio , e non solo il marchio e qualche fugace dettaglio .


Spero dopo sta filippica di non venir giudicato ERETICO !!
magari solamente ignorante :-)




"Non è che ci si fa trascinare un po' troppo dai miti senza toccar con mano prima ???"..............
Penso che Slotcar abbia perfettamente straragione!
Ma chi è che non cede al fascino (forse inesistente se il re è nudo!) proprio dei miti?!?!?!?!
E nelle sezioni tanto care a me e agli "acciaiofili" ce ne sono di miti o i pareri sono tutta sostanza?!?!?!?!
Purtroppo per me non ho molte occasioni per tastare con mano molte splendide biciclette, quindi mi posso basare solo sul si dice proferito dagli altri....:cry:
 

cicloturista62

Pignone
17 Novembre 2008
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un caval de fero
Avete ragione. E' necessaria un po' di chiarezza.
Personalmente ho avuto la fortuna (come si può vedere anche dal mio sito web) di toccare con mano due Confente. Una costruita a Montorio prima della partenza per gli States ed una costruita negli States. Non solo. Ho posseduto tre Masi (sempre visibili nel mio sito web) costruite da Mario. Credetemi sono un altro pianeta. Anche chi, come il sottoscritto, non è in grado di giudicare la qualità delle saldature o altri particolari ( che solo chi da anni fa questo lavoro può percepire) , comprende chiaramente che siamo su un altro pianeta.
Detto ciò, faccio la necessaria chiarezza sulla Confente che, come da titolo, "mi è stata proposta" ma che non ho ancora acquistato. La Bicicletta che mi è stata proposta ha già un'offerta, da parte di un altro potenziale acquirente, di 10.000 usd.
Personalmente non credo proprio andrò oltre questa offerta, sia per motivi economici, sia perchè ritengo che a tutto ci debba essere un limite.
Considerate anche che oltre al prezzo d'acquisto, va aggiunto il prezzo per un adeguato trasporto, nonchè il costo da sostenere per una terza parte, di comune conoscenza e fiducia, che dovrebbere fungere da garante per ambedue le parti.
Alla fine, pur considerato che la transazione è da considerarsi più un investimento che un semplice acquisto, ritengo non procederò all'acquisto per i motivi sopra espressi.
Ovviamente sono solo foto, il che non necessariamente significa che si possa trattare di una Confente autentica, purtroppo esistono, incredibile ma vero, anche molti falsi o comunque Confente che di originale hanno forse solo il telaio. Ecco perchè serve una terza parte che possa garantirne l'autenticità e l'integrità.
Mi scuso se ho indotto qualcuno a pensare che l'avevo già acquistata, non era mia intenzione publicizzare qualcosa che non avevo fatto.

P.S.
Ho già chiesto al venditore di fornirmi altre foto che non ancora ricevuto e che volentieri posterò
 
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ciclista statunitense

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una trentina di bici le più svariate
Vi chiedo scusa sin d'ora per la mia franchezza, ma non riesco a tenermi la lingua.

Io ho avuto modo di avere 3 bici Confente tra le mani che ho venduto (più svariate Masi di produzione veronese). Sono belle bici ma contrariamente a quanto scrive Cicloturista, ai miei occhi, niente di eccezionale. Erano bici costose all'epoca che permettevano a Mario di curare un po meglio le finiture. Per me è del tutto incomprensibile il valore dato alle bici di Mario e perlopiù l'unica cosa che significano è un modo di arricchirsi vendendole a persone senza vera cultura ciclistica ma tanti soldi (se ne avete una posso dirVi a chi vendere). Secondo me, non è altro che un mito creato su internet da speculatori (due in particolare circa 10 anni fa!) che se la ridono ancora oggi. Se non esistesse Internet, nessuno ne saprebbe niente di lui e nessuno cercherebbe le sue bici. Per me, è come le macchine Ferrari. Vi furono 10% delle sue bici che furono vendute a corridori veri ed il resto al BEAU MONDE che non le ha mai utilizzato né saputo utilizzare. E' per questo che su poco più di 100 bici costruite negli USA sotto nome suo ve ne siano almeno 50% ancora in stato quasi perfetto. E' anche vero che le sue bici vengano monetizzate con regolarità incredibile (conosco una bici in particolare che è stata rivenduta ben 5 volte in 10 anni, aumentando in prezzo ad ogni volta). Pochissime bici furono vendute o date a corridori veri. Uno dei pochi eccezioni è Jonathan Boyer il primo americano a fare il Tour de France. Si parla poi di una bici data a Merckx ma quando è stato chiesto al diretto interessato, la sua risposta era "possibile, ma non me ne ricordo".

Non ha poi portato novità al mondo del ciclismo, né sviluppato nuove idee. Quello che ha invece fatto era creare negli USA il mondo che esiste tuttora di BOUTIQUE per telai da bici. Un mondo dove aggiungendo un 50% di lavorazione in più permetteva al telaista di prendere il doppio del prezzo. Fino a circa 30 anni fa esisteva solo con Hetchins in Inghilterra, Herse e compagnia in Francia ed alcuni altri. Questa cultura non esisteva tra gli italiani.

Secondo me, Cicloturista farebbe molto meglio di tenersi i soldi in tasca piuttosto che comprare al prezzo indicato la bici. Lasciate sperperare i soldi ad altri.
 

Panta Rei

Apprendista Passista
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Vi chiedo scusa sin d'ora per la mia franchezza, ma non riesco a tenermi la lingua.

Io ho avuto modo di avere 3 bici Confente tra le mani che ho venduto (più svariate Masi di produzione veronese). Sono belle bici ma contrariamente a quanto scrive Cicloturista, ai miei occhi, niente di eccezionale. Erano bici costose all'epoca che permettevano a Mario di curare un po meglio le finiture. Per me è del tutto incomprensibile il valore dato alle bici di Mario e perlopiù l'unica cosa che significano è un modo di arricchirsi vendendole a persone senza vera cultura ciclistica ma tanti soldi (se ne avete una posso dirVi a chi vendere). Secondo me, non è altro che un mito creato su internet da speculatori (due in particolare circa 10 anni fa!) che se la ridono ancora oggi. Se non esistesse Internet, nessuno ne saprebbe niente di lui e nessuno cercherebbe le sue bici. Per me, è come le macchine Ferrari. Vi furono 10% delle sue bici che furono vendute a corridori veri ed il resto al BEAU MONDE che non le ha mai utilizzato né saputo utilizzare. E' per questo che su poco più di 100 bici costruite negli USA sotto nome suo ve ne siano almeno 50% ancora in stato quasi perfetto. E' anche vero che le sue bici vengano monetizzate con regolarità incredibile (conosco una bici in particolare che è stata rivenduta ben 5 volte in 10 anni, aumentando in prezzo ad ogni volta). Pochissime bici furono vendute o date a corridori veri. Uno dei pochi eccezioni è Jonathan Boyer il primo americano a fare il Tour de France. Si parla poi di una bici data a Merckx ma quando è stato chiesto al diretto interessato, la sua risposta era "possibile, ma non me ne ricordo".

Non ha poi portato novità al mondo del ciclismo, né sviluppato nuove idee. Quello che ha invece fatto era creare negli USA il mondo che esiste tuttora di BOUTIQUE per telai da bici. Un mondo dove aggiungendo un 50% di lavorazione in più permetteva al telaista di prendere il doppio del prezzo. Fino a circa 30 anni fa esisteva solo con Hetchins in Inghilterra, Herse e compagnia in Francia ed alcuni altri. Questa cultura non esisteva tra gli italiani.

Secondo me, Cicloturista farebbe molto meglio di tenersi i soldi in tasca piuttosto che comprare al prezzo indicato la bici. Lasciate sperperare i soldi ad altri.


Sfrutto, se possibile, la Vostra competenza e quella di Ciclista Statunitense su un paio di questioni: il 50% di lavorazione in più (con relativa rchiesta del telaista del doppio dei soldi) si traduce in un qualche miglioramento della performance del telaio o è solo estetica?(e non dico che la bellezza del mezzo non sia importante, anzi tutt'altro); si è detto che la bici in questione è una bella bici, ma niente di eccezionale, che non ha soluzioni innovative, ecco, per rimanere nell'ambito dell'acciaio c'è qualche esempio di telaio recente, che ha in sè delle soluzioni decisamente innovative dalle quali altre case hanno poi preso ispirazione o che sono risultate più performanti?
Vi ringrazio moltoo-o
 

rinoge

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Olmo, Olmo ,Olmo ,Pego Luigino, Pego MxxxxxO,Bianchi XL Titanium, Colnago Tecnos,Carrera El Pantani,
Il mio stupore derivava dal fatto appunto che essendoci al max un centinaio di queste bici in circolazione, è evidentemente difficile averne viste e provate alcuna.
Ovviamente non entro nel merito della bonta tecnica o costruttiva, ma solo della rarità. Altresi non sapendo la quotazione richiesta, il mio interesse è ora calato di molto.......
 

minohc

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Io ho avuto modo di avere 3 bici Confente tra le mani che ho venduto (più svariate Masi di produzione veronese). Sono belle bici ma contrariamente a quanto scrive Cicloturista, ai miei occhi, niente di eccezionale. Erano bici costose all'epoca che permettevano a Mario di curare un po meglio le finiture. Per me è del tutto incomprensibile il valore dato alle bici di Mario e perlopiù l'unica cosa che significano è un modo di arricchirsi vendendole a persone senza vera cultura ciclistica ma tanti soldi (se ne avete una posso dirVi a chi vendere). Secondo me, non è altro che un mito creato su internet da speculatori (due in particolare circa 10 anni fa!) che se la ridono ancora oggi. Se non esistesse Internet, nessuno ne saprebbe niente di lui e nessuno cercherebbe le sue bici. Per me, è come le macchine Ferrari. Vi furono 10% delle sue bici che furono vendute a corridori veri ed il resto al BEAU MONDE che non le ha mai utilizzato né saputo utilizzare. E' per questo che su poco più di 100 bici costruite negli USA sotto nome suo ve ne siano almeno 50% ancora in stato quasi perfetto. E' anche vero che le sue bici vengano monetizzate con regolarità incredibile (conosco una bici in particolare che è stata rivenduta ben 5 volte in 10 anni, aumentando in prezzo ad ogni volta). Pochissime bici furono vendute o date a corridori veri. Uno dei pochi eccezioni è Jonathan Boyer il primo americano a fare il Tour de France. Si parla poi di una bici data a Merckx ma quando è stato chiesto al diretto interessato, la sua risposta era "possibile, ma non me ne ricordo".

Non ha poi portato novità al mondo del ciclismo, né sviluppato nuove idee. Quello che ha invece fatto era creare negli USA il mondo che esiste tuttora di BOUTIQUE per telai da bici. Un mondo dove aggiungendo un 50% di lavorazione in più permetteva al telaista di prendere il doppio del prezzo. Fino a circa 30 anni fa esisteva solo con Hetchins in Inghilterra, Herse e compagnia in Francia ed alcuni altri. Questa cultura non esisteva tra gli italiani.

Secondo me, Cicloturista farebbe molto meglio di tenersi i soldi in tasca piuttosto che comprare al prezzo indicato la bici. Lasciate sperperare i soldi ad altri.

Mi sono avvicinato da molto poco al mondo del ciclismo e lo fatto attirato da una mia idea/gusto riguardo le bici stesse e che si può dire sposi molto la bici "vintage" e/o in acciaio.
Naturalmente parlando di vintage subito ho imparato i nomi più blasonati(Colnago, Bianchi, ecc) poi ho scoperto quali sono i più "ricercati" (Gios, Masi, ecc) poi mi sono fatto un gusto personale(adoro le Sannino, le Gios, le Motta, ecc).
In questo mio percorso ho scoperto che la mia città ha una importante storia "telaistica".
Essendo io di Verona ho scoperto che a pochi metri da casa mia hanno creato telai Grandis, Zullo, Chesini, ecc.. e un tal "Confente".
Così mi sono documentato e ho scoperto quel che tutti noi sappiamo, e che, come dice, probabilmente giustamente ciclistastatunitense, abbiamo scoperto in internet.
Molto probabilmente è un mito frutto di speculazioni dei vari commercianti.
Mito che cresce anche dal numero esiguo di telai che Mario ha costruito nella sua breve vita.
Di certo con orgoglio mi piacerebbe "cavalcare" una Confente con cognizione di causa di sapere quali sono le caratteristiche che la rendono speciale.
Con l'orgoglio, se volete anche un po' campanilistico che è una bici cortruita da un mio concittadino.
Concludo dando ragione a ciclistastatunitense, e spero che qualcuno mi insegni a "capire" il vero valore di una Confente, al di là del suo costo.

Mino
 
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golden boy

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75% de fer! e 25% de plastica!
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Io ho avuto modo di avere 3 bici Confente tra le mani che ho venduto (più svariate Masi di produzione veronese). Sono belle bici ma contrariamente a quanto scrive Cicloturista, ai miei occhi, niente di eccezionale. Erano bici costose all'epoca che permettevano a Mario di curare un po meglio le finiture. Per me è del tutto incomprensibile il valore dato alle bici di Mario e perlopiù l'unica cosa che significano è un modo di arricchirsi vendendole a persone senza vera cultura ciclistica ma tanti soldi (se ne avete una posso dirVi a chi vendere). Secondo me, non è altro che un mito creato su internet da speculatori (due in particolare circa 10 anni fa!) che se la ridono ancora oggi. Se non esistesse Internet, nessuno ne saprebbe niente di lui e nessuno cercherebbe le sue bici. Per me, è come le macchine Ferrari. Vi furono 10% delle sue bici che furono vendute a corridori veri ed il resto al BEAU MONDE che non le ha mai utilizzato né saputo utilizzare. E' per questo che su poco più di 100 bici costruite negli USA sotto nome suo ve ne siano almeno 50% ancora in stato quasi perfetto. E' anche vero che le sue bici vengano monetizzate con regolarità incredibile (conosco una bici in particolare che è stata rivenduta ben 5 volte in 10 anni, aumentando in prezzo ad ogni volta). Pochissime bici furono vendute o date a corridori veri. Uno dei pochi eccezioni è Jonathan Boyer il primo americano a fare il Tour de France. Si parla poi di una bici data a Merckx ma quando è stato chiesto al diretto interessato, la sua risposta era "possibile, ma non me ne ricordo".

Non ha poi portato novità al mondo del ciclismo, né sviluppato nuove idee. Quello che ha invece fatto era creare negli USA il mondo che esiste tuttora di BOUTIQUE per telai da bici. Un mondo dove aggiungendo un 50% di lavorazione in più permetteva al telaista di prendere il doppio del prezzo. Fino a circa 30 anni fa esisteva solo con Hetchins in Inghilterra, Herse e compagnia in Francia ed alcuni altri. Questa cultura non esisteva tra gli italiani.

Secondo me, Cicloturista farebbe molto meglio di tenersi i soldi in tasca piuttosto che comprare al prezzo indicato la bici. Lasciate sperperare i soldi ad altri.
sono PIENAMENTE d'accordo con te....ecco perche' ho risposto a sarabeppe che non svengo davanti a una confente.poi se uno vuole fare un investimento e ha 10.000€ che gli avanzano fa bene a prenderla e magari tra qualche annetto rivenderla o-o
 

ciclista statunitense

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15 Dicembre 2004
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una trentina di bici le più svariate
sono PIENAMENTE d'accordo con te....ecco perche' ho risposto a sarabeppe che non svengo davanti a una confente.poi se uno vuole fare un investimento e ha 10.000€ che gli avanzano fa bene a prenderla e magari tra qualche annetto rivenderla o-o

Solo che non si sa mai quanto può reggere il valore e entrando in possesso oggi, si paga un prezzo al top storico.
 
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ciclista statunitense

Apprendista Scalatore
15 Dicembre 2004
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una trentina di bici le più svariate
Sfrutto, se possibile, la Vostra competenza e quella di Ciclista Statunitense su un paio di questioni: il 50% di lavorazione in più (con relativa rchiesta del telaista del doppio dei soldi) si traduce in un qualche miglioramento della performance del telaio o è solo estetica?(e non dico che la bellezza del mezzo non sia importante, anzi tutt'altro); si è detto che la bici in questione è una bella bici, ma niente di eccezionale, che non ha soluzioni innovative, ecco, per rimanere nell'ambito dell'acciaio c'è qualche esempio di telaio recente, che ha in sè delle soluzioni decisamente innovative dalle quali altre case hanno poi preso ispirazione o che sono risultate più performanti?
Vi ringrazio moltoo-o

Nel caso di Confente, non c'è miglioramento della performance, è più che altro estetica. Invece se prendi le varie tappe nella vita come telaista di, per esempio, Dario Pegoretti, si vede che col tempo, le variazioni apportati hanno migliorato le performance.
 

cicloturista62

Pignone
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Vi chiedo scusa sin d'ora per la mia franchezza, ma non riesco a tenermi la lingua.

Io ho avuto modo di avere 3 bici Confente tra le mani che ho venduto (più svariate Masi di produzione veronese). Sono belle bici ma contrariamente a quanto scrive Cicloturista, ai miei occhi, niente di eccezionale.

Perdonami ma non mi trovo perfettamente in linea con il tuo pensiero. Ne ho avute anch'io e mi riferisco a delle Masi costruite da Mario, scusa ma la cura del dettaglio si vede. Ovviamente, come detto nel mio post, non sto parlando di qualitàdi saldatura o ciò che è estremamente tecnico e per le quali non ho esperienza. Invito ad andare a vedere la mia Gallery ([url]www.ciclorestauri.it[/URL]) - la mia ex collezione vintage (ora non uso più questa parola)e guarda le tre Masi

Erano bici costose all'epoca che permettevano a Mario di curare un po meglio le finiture. Per me è del tutto incomprensibile il valore dato alle bici di Mario e perlopiù l'unica cosa che significano è un modo di arricchirsi vendendole a persone senza vera cultura ciclistica ma tanti soldi (se ne avete una posso dirVi a chi vendere). Secondo me, non è altro che un mito creato su internet da speculatori (due in particolare circa 10 anni fa!) che se la ridono ancora oggi. Se non esistesse Internet, nessuno ne saprebbe niente di lui e nessuno cercherebbe le sue bici. Per me, è come le macchine Ferrari. Vi furono 10% delle sue bici che furono vendute a corridori veri ed il resto al BEAU MONDE che non le ha mai utilizzato né saputo utilizzare. E' per questo che su poco più di 100 bici costruite negli USA sotto nome suo ve ne siano almeno 50% ancora in stato quasi perfetto. E' anche vero che le sue bici vengano monetizzate con regolarità incredibile (conosco una bici in particolare che è stata rivenduta ben 5 volte in 10 anni, aumentando in prezzo ad ogni volta). Pochissime bici furono vendute o date a corridori veri. Uno dei pochi eccezioni è Jonathan Boyer il primo americano a fare il Tour de France. Si parla poi di una bici data a Merckx ma quando è stato chiesto al diretto interessato, la sua risposta era "possibile, ma non me ne ricordo".

Anche qui non sono del tutto in linea con il tuo pensiero. Il "mito Confente" nasce ben prima di internet, almeno oltre oceano. Per il resto, l'ho già detto, c'è un limite a tutto. Qualsiasi bici d'epoca ha un valore prettamente emozionale, dato dal valore storico che ognuno gli attribuisce. Un esempio? La bici di Coppi non ha un valore in quanto tecnicamente sopra le righe ma semplicemente perchè è appartenuta a Coppi.

Non ha poi portato novità al mondo del ciclismo, né sviluppato nuove idee. Quello che ha invece fatto era creare negli USA il mondo che esiste tuttora di BOUTIQUE per telai da bici. Un mondo dove aggiungendo un 50% di lavorazione in più permetteva al telaista di prendere il doppio del prezzo. Fino a circa 30 anni fa esisteva solo con Hetchins in Inghilterra, Herse e compagnia in Francia ed alcuni altri. Questa cultura non esisteva tra gli italiani.

Beh mi pare che abbiano dato una bella svolta sia al mercato statunitense che alle tecniche produttive. Quindi mi pare corretto che negli States Mario possa essere apprezzato. Si sa che ciò che succede negli States spesso, noi ce lo importiamo, a volte, senza conoscere il vero motivo

Secondo me, Cicloturista farebbe molto meglio di tenersi i soldi in tasca piuttosto che comprare al prezzo indicato la bici. Lasciate sperperare i soldi ad altri.
Su questo punto ti quotissimo, infatti, come già detto più volte, penso che a tutto ci sia un limite
 

ciclista statunitense

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una trentina di bici le più svariate
Ho importato oltre 30 bici Masi del periodo 1950-1978 negli USA negli ultimi 10 anni. Se confronti una Masi fatta da Mario o da chiunque altro nello stesso periodo con gli stessi componenti iniziali, non si vedono differenze notevole. Stessa cura nella costruzione e nel dettaglio (Masi era bravissimo a gestire terzisti e siccome era Masi che forniva tutti i componenti ci mancherebbe che ci fossero differenze nei dettagli). Te lo garantisco. Si deve poi prendere sotto considerazione che era nel periodo di Mario che la Masi ha iniziato ad utilizzare congiunzioni in microfusione che non richiedevano più, per la prima volta, la necessità di limare. Una bici con congiunzioni in microfusione sarà sempre ad occhio nudo più pulito e perfetto di una bici fatto con congiunzioni del tipo vecchio. Per le congiunzioni in microfusione non si può ringraziare Mario in quanto esistevano già da anni prima che lui si mettesse ad utilizzarle. Tra i primi ad utilizzarle erano i buoni vecchi Licinio Marastoni e Ernesto Colnago...

Per quanto riguarda le tecniche di produzione ripeto che non ha apportato assolutamente niente, ma se non hai mai costruito un telaio è difficile capire questo.
 
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sante pollastri

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Ho importato oltre 30 bici Masi del periodo 1950-1978 negli USA negli ultimi 10 anni. Se confronti una Masi fatta da Mario o da chiunque altro nello stesso periodo con gli stessi componenti iniziali, non si vedono differenze notevole. Stessa cura nella costruzione e nel dettaglio (Masi era bravissimo a gestire terzisti e siccome era Masi che forniva tutti i componenti ci mancherebbe che ci fossero differenze nei dettagli). Te lo garantisco. Si deve poi prendere sotto considerazione che era nel periodo di Mario che la Masi ha iniziato ad utilizzare congiunzioni in microfusione che non richiedevano più, per la prima volta, la necessità di limare. Una bici con congiunzioni in microfusione sarà sempre ad occhio nudo più pulito e perfetto di una bici fatto con congiunzioni del tipo vecchio. Per le congiunzioni in microfusione non si può ringraziare Mario in quanto esistevano già da anni prima che lui si mettesse ad utilizzarle. Tra i primi ad utilizzarle erano i buoni vecchi Licinio Marastoni e Ernesto Colnago...

Per quanto riguarda le tecniche di produzione ripeto che non ha apportato assolutamente niente, ma se non hai mai costruito un telaio è difficile capire questo.

per curiosità,come facevi a riconoscere le Masi fatte da Confente?