Di Felice fallisce di nuovo la traversata dell'Antartide

Camoscio delle Dolomiti

Apprendista Scalatore
21 Aprile 2004
2.159
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42
Nettuno (Roma)
www.omardifelice.it
Bici
Cervelo R3 - Shimano Dura Ace 2010
No. Sul resto non mi pronuncio. Comunque è più anziano di molti professionisti già ritirati e prima o poi succederà anche questo.
Nell'ultracycling l'età media è sicuramente più alta, e si può rimanere a livelli alti (soprattutto nelle corse molto lunghe) per più tempo. Io stesso ho abbandonato le gare più corte - quelle fino a 1000 km per intenderci (e che uso come allenamento e nulla più) - in favore di quelle più lunghe. In realtà è accaduto il contrario di quello che ha scritto l'utente a cui rispondi: sono passato a gare più lunghe, e ho messo da parte quelle più corte. Mi "ritirerò" dalle gare quando sentirò che è giunto il momento :)
 

tapamaloku

Gregario
11 Ottobre 2018
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Milan, Lombardy, Italia
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Specy Venge
Sulla netiquette ce ne sarebbe da dire.. (e da informatico-nerd il tema mi è sempre stato caro)

Purtroppo abbiamo vissuto l'approdo ad Internet come una sorta di realtà parallela ma virtuale e quindi, moltissimi, si portano dietro la convinzione che ciò che accada in rete sottenda a leggi e regole diverse da quelle della realtà. TU per strada non prenderesti mai a male parole qualcuno, insultandolo come viene. In rete, invece si. Quando l'accesso ai social sarà regolamentato dalla propria identità faremo un gran passo avanti.

Sulla mia pagina ho inserito la moderazione: se ti esprimi in maniera educata puoi dire qualunque cosa, se insulti, aizzi o manchi di rispetto no. Esattamente come si fa nei forum come questo e come credo dovrebbe fare chiunque ha una pagina pubblica (soprattutto i luoghi di discussione come le testate online). Non è questione di libertà di parola ma di caos: anche in questo caso molti non conoscono la differenza tra "esprimere la propria idea" e "dire qualunque cosa senza alcun rispetto".

A livello giuridico le leggi per equiparare i reati online a quelli fisici già ci sono, ma anche in questo caso, spesso quando si denuncia qualcuno per diffamazione in rete, nel percepito comune c'è un senso di "esagerazione".

A me sono capitati episodi spiacevoli di diffamazione e tutt'ora molte persone continuano a sfidare la legge pensando di rimanere impunite senza neanche rendersi conto di quanto rischino a livello penale. Mah!
prima di tutto complimenti per esser intervenuto, cosa non affatto scontata e che denota un'ottima capacità comunicativa , che per altro ho sottolineato pressoché in tutti i miei interventi (dovresti dare forse qualche consiglio a Nibali ahahahah).

Condivido in parte molti dei temi generali che hai elencato nel tuo primo commento, primo fra tutti il fatto che:
"piace ciò che fa/non piace ciò che fa" questo è veramente un gusto personale.
e che la propria opinione personale debba sempre essere espressa con rispetto e correttezza:
Non è questione di libertà di parola ma di caos: anche in questo caso molti non conoscono la differenza tra "esprimere la propria idea" e "dire qualunque cosa senza alcun rispetto".
cosa che ha fatto in tutti i miei commenti e che penso tu abbia letto.

Ti auguro un buon rientro e resto in attesa della prossima partecipazione alla RAAM ahahahahah
 

jacknipper

Diversamente scalatore
9 Febbraio 2013
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Colnago per la strada & Kona per il fango
Ci possono essere vari motivi ma anche solo restando alle basi, tutti gli sponsor tecnici partendo dalle ruote, passando per gruppo e telaio, fino a vestiti ed elettronica, hanno un bel ritorno di immagine ad essere utilizzati, con profitto, nelle condizioni più estreme senza fare una piega.
Ora che ci penso io Brynje la conobbi grazie a lui, e continuo a comprarla.
e non sei l'unico, sul forum siamo in tanti
 
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jacknipper

Diversamente scalatore
9 Febbraio 2013
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Colnago per la strada & Kona per il fango
@Camoscio delle Dolomiti
Ciao a tutti! Per me è un piacere rileggere un topic del Forum. Prima dell'avvento dei social questa era una delle mie piazze di discussione preferita :) (poi ahimè ci siamo tutti appiattiti sulle piattaforme social).

Un amico mi ha incuriosito mandandomi la conversazione, e siccome ho ancora qualche ora da spendere in relax con della connettività, vorrei dire la mia, da utente normale.

- Innanzitutto mi fa piacere ci sia una discussione dai toni pacati e civili, merito probabilmente del tipo di piattaforma soggetta a moderazione, dove, grazie al "Diretur", certi insulti non sarebbero consentiti.

- Non entro nel merito delle antipatie e simpatie personali, quelle sono del tutto soggettive sebbene io, personalmente, non mi sognerei mai di giudicare qualcuno in maniera molto netta senza averci almeno parlato qualche volta de visu.

- Non entro neanche nel merito del "piace ciò che fa/non piace ciò che fa" questo è veramente un gusto personale. Quando ho iniziato con l'ultracycling esistevano poche competizioni e non c'era nulla del ciclismo d'avventura come lo abbiamo iniziato ad interpretare negli anni a seguire (si è sempre viaggiato in bici, ma nell'immaginario collettivo, chi faceva cicloturismo era mediamente il ciclista nordico con bici tradizionale, portapacchi e borse e, il più delle volte, neanche il ciclocomputer). All'inizio stavo "antipatico" agli ultracyclist della vecchia guardia, quelli del "basta pedalare, anche piano, ma senza mai fermarsi fino a svenire in sella" perchè ho cercato di capire come si potesse alzare il livello della performance con un approccio più scientifico (ed oggi, guarda caso, tutti gli ultracyclist di livello pedalano molto più forte e fanno pause sonno piu lunghe). E venivo visto come un alieno da chi non capiva che senso avesse prendere una bici e andare a Capo Nord od oltre il circolo polare artico in bici vestiti da ciclisti (correvano gli anni dopo il 2010). Beh, ora se non hai una barba ghiacciata e una foto sulla neve "non sei nessuno".

Apprezzo però che se ne parli, che ci sia un dibattito in corso e che si sia arrivati a concepire la bici in mille modi diversi da quello esclusivo della gara e della performance. Perchè? Perchè permette di essere maggiormente inclusivi. Perchè si da una dignità anche a chi prima non ce l'aveva. Quante volte il ciclista agonistico ha guardato "male" quello con le scarpe da ginnastica e i peli sulle gambe? Soprattutto perchè spesso, quest'ultimo, era in grado di tenergli testa in salita!

Ora se non hai la barba non sei nessuno e i peli se li fa crescere anche Sagan..

Io ho cercato in questi anni di crearmi un'attività che mi consentisse di diffondere e veicolare il messaggio al meglio possibile: quando vedo un servizio su di me al TG1, quando impongo la mia bicicletta in studio, quando mi faccio in 4 per portarla alle Nazioni Unite o quando scendo in strada per far sentire la nostra voce, non lo faccio per me stesso (io vivrei bene lo stesso) ma per il meraviglioso mezzo che ci accomuna tutti quanti e perchè credo sia un potentissimo mezzo di divulgazione e cambiamento.

Ovviamente, come tutti voi, le giornate sono di 24 ore e ad un certo punto ho dovuto "scegliere". Proseguire significava renderlo un lavoro, ma non stavo scappando da qualcosa che non mi piaceva: ho già una laurea e spero nei prossimi due anni di conseguire la seconda, facevo un lavoro che amavo e la bici era una stupenda compagna nei weekend come ogni appassionato.

Ho scelto di provare a vedere cosa potessi fare, ho lavorato e lavoro ogni giorno duramente. Vi chiedete che ritorno abbiano i miei sponsor: se sapeste tutto il lavoro che faccio con loro, in termini di test e sviluppo, di comunicazione e divulgazione, le ore che passo alla scrivania (che sono esponenzialmente maggiori di quelle che trascorro in sella) capireste che le sponsorship nel 2024 non sono più un "metto il logo sulle chiappe cosicchè il mondo lo veda e ci vediamo a fine anno".

È un lavoro duro e costante che io amo.

Circa l'Antartide: non entro nel merito del termine fallimento, ognuno giustamente da il valore che reputa piu consono a ciò che vede. Io le chiamo semplicemente "Avventure". Se siano fallimenti o imprese lascio ad altri deciderlo. Per me, per tutto ciò che ho vissuto per realizzarla e arrivare sin qui (L'Antartide è la cosa più difficile che un essere umano si possa trovare a dover organizzare, credetemi. E per Luca Parmitano, non l'ultimo degli scemi, è "l'unica cosa che si avvicina all'andare fuori dall'orbita terrestre"), aver resistito 48 giorni ed essere rimasto fino all'ultimo secondo che mi è stato concesso, è la piu grande delle vittorie.

Capisco che sia difficile comprenderlo, e non mi aspetto che lo facciate ci mancherebbe. Probabilmente anche per me, fino a due anni fa lo sarebbe stato.

Poi sono venuto qui, una prima volta, e mi sono scontrato con una natura così grande da impietrirti, e con delle dinamiche così complesse da farti usare il cervello. Quando ti dicono "Stai per superare gli 86° di latitudine sud, a conti fatti hai troppi pochi giorni residui per uscirne viste le condizioni meteo e la difficoltà che avresti con la bici a tirarti fuori dai 40 cm di neve fresca fatti negli ultimi giorni (diverso sarebbe con gli sci, ma io ho scelto un altro mezzo) se ti accade qualcosa da adesso in poi sei fuori dalla nostra responsabilità. Noi non ti autorizziamo a proseguire e non manderemo dei soccorsi inclusi nel contratto." (Ergo: chissà chi, se e quando mi avrebbe recuperato) hai due scelte:

1. Continuare sfidando la sorte e poi si vedrà
2. Metterti la mano sulla coscienza e fare la cosa che reputi più intelligente.

io ho scelto la seconda, e lo rifarei altre mille volte, motivo per cui per me rimane l'enorme soddisfazione data dal sapere di aver dato il massimo.

E ora Vi lascio alla giusta e piacevole conversazione che ho letto interamente :)

A presto!
grazie per l'intervento e, come da 50 giorni sui vari social, un "daje" anche qui ;-)
aspetto con ansia un bel report finale
 

Camoscio delle Dolomiti

Apprendista Scalatore
21 Aprile 2004
2.159
141
42
Nettuno (Roma)
www.omardifelice.it
Bici
Cervelo R3 - Shimano Dura Ace 2010
Condivido in parte molti dei temi generali che hai elencato nel tuo primo commento, primo fra tutti il fatto che:

e che la propria opinione personale debba sempre essere espressa con rispetto e correttezza:

cosa che ha fatto in tutti i miei commenti e che penso tu abbia letto.

Ti auguro un buon rientro e resto in attesa della prossima partecipazione alla RAAM ahahahahah

Non mi riferivo a nessuno in particolare relativamente a questa discussione: era più una considerazione generale rivolta al mondo dei social. Per la RAAM.. non penso tu mi ci vedrai mai. Ormai da anni (2018-19) sono passato all'Unsupported. Ormai per format, interesse e risorse, il mondo dell'ultracycling che conta è rivolto in questa direzione. Perfino Strasser, il più forte al mondo, già da due anni ha iniziato la sua migrazione, vincendo ben due Transcontinental. Il futuro è questo con un'attenzione sempre maggiore all'offroad (ci sono sempre più gare di ultra di prestigio 100% offroad - Tour Divide, Silk Road, etc che stanno assumendo prestigio enorme rispetto al passato)

A presto :)
 

Kéo

Maglia Amarillo
31 Gennaio 2006
8.696
1.773
SICILY
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prima di tutto complimenti per esser intervenuto, cosa non affatto scontata e che denota un'ottima capacità comunicativa , che per altro ho sottolineato pressoché in tutti i miei interventi (dovresti dare forse qualche consiglio a Nibali ahahahah).

Condivido in parte molti dei temi generali che hai elencato nel tuo primo commento, primo fra tutti il fatto che:

e che la propria opinione personale debba sempre essere espressa con rispetto e correttezza:

cosa che ha fatto in tutti i miei commenti e che penso tu abbia letto.

Ti auguro un buon rientro e resto in attesa della prossima partecipazione alla RAAM ahahahahah
Sentiamo cosa avresti da dire su Nibali?
 

Dragon77

Apprendista Cronoman
25 Maggio 2016
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classic
Ciao a tutti! Per me è un piacere rileggere un topic del Forum. Prima dell'avvento dei social questa era una delle mie piazze di discussione preferita :) (poi ahimè ci siamo tutti appiattiti sulle piattaforme social).

Un amico mi ha incuriosito mandandomi la conversazione, e siccome ho ancora qualche ora da spendere in relax con della connettività, vorrei dire la mia, da utente normale.

- Innanzitutto mi fa piacere ci sia una discussione dai toni pacati e civili, merito probabilmente del tipo di piattaforma soggetta a moderazione, dove, grazie al "Diretur", certi insulti non sarebbero consentiti.

- Non entro nel merito delle antipatie e simpatie personali, quelle sono del tutto soggettive sebbene io, personalmente, non mi sognerei mai di giudicare qualcuno in maniera molto netta senza averci almeno parlato qualche volta de visu.

- Non entro neanche nel merito del "piace ciò che fa/non piace ciò che fa" questo è veramente un gusto personale. Quando ho iniziato con l'ultracycling esistevano poche competizioni e non c'era nulla del ciclismo d'avventura come lo abbiamo iniziato ad interpretare negli anni a seguire (si è sempre viaggiato in bici, ma nell'immaginario collettivo, chi faceva cicloturismo era mediamente il ciclista nordico con bici tradizionale, portapacchi e borse e, il più delle volte, neanche il ciclocomputer). All'inizio stavo "antipatico" agli ultracyclist della vecchia guardia, quelli del "basta pedalare, anche piano, ma senza mai fermarsi fino a svenire in sella" perchè ho cercato di capire come si potesse alzare il livello della performance con un approccio più scientifico (ed oggi, guarda caso, tutti gli ultracyclist di livello pedalano molto più forte e fanno pause sonno piu lunghe). E venivo visto come un alieno da chi non capiva che senso avesse prendere una bici e andare a Capo Nord od oltre il circolo polare artico in bici vestiti da ciclisti (correvano gli anni dopo il 2010). Beh, ora se non hai una barba ghiacciata e una foto sulla neve "non sei nessuno".

Apprezzo però che se ne parli, che ci sia un dibattito in corso e che si sia arrivati a concepire la bici in mille modi diversi da quello esclusivo della gara e della performance. Perchè? Perchè permette di essere maggiormente inclusivi. Perchè si da una dignità anche a chi prima non ce l'aveva. Quante volte il ciclista agonistico ha guardato "male" quello con le scarpe da ginnastica e i peli sulle gambe? Soprattutto perchè spesso, quest'ultimo, era in grado di tenergli testa in salita!

Ora se non hai la barba non sei nessuno e i peli se li fa crescere anche Sagan..

Io ho cercato in questi anni di crearmi un'attività che mi consentisse di diffondere e veicolare il messaggio al meglio possibile: quando vedo un servizio su di me al TG1, quando impongo la mia bicicletta in studio, quando mi faccio in 4 per portarla alle Nazioni Unite o quando scendo in strada per far sentire la nostra voce, non lo faccio per me stesso (io vivrei bene lo stesso) ma per il meraviglioso mezzo che ci accomuna tutti quanti e perchè credo sia un potentissimo mezzo di divulgazione e cambiamento.

Ovviamente, come tutti voi, le giornate sono di 24 ore e ad un certo punto ho dovuto "scegliere". Proseguire significava renderlo un lavoro, ma non stavo scappando da qualcosa che non mi piaceva: ho già una laurea e spero nei prossimi due anni di conseguire la seconda, facevo un lavoro che amavo e la bici era una stupenda compagna nei weekend come ogni appassionato.

Ho scelto di provare a vedere cosa potessi fare, ho lavorato e lavoro ogni giorno duramente. Vi chiedete che ritorno abbiano i miei sponsor: se sapeste tutto il lavoro che faccio con loro, in termini di test e sviluppo, di comunicazione e divulgazione, le ore che passo alla scrivania (che sono esponenzialmente maggiori di quelle che trascorro in sella) capireste che le sponsorship nel 2024 non sono più un "metto il logo sulle chiappe cosicchè il mondo lo veda e ci vediamo a fine anno".

È un lavoro duro e costante che io amo.

Circa l'Antartide: non entro nel merito del termine fallimento, ognuno giustamente da il valore che reputa piu consono a ciò che vede. Io le chiamo semplicemente "Avventure". Se siano fallimenti o imprese lascio ad altri deciderlo. Per me, per tutto ciò che ho vissuto per realizzarla e arrivare sin qui (L'Antartide è la cosa più difficile che un essere umano si possa trovare a dover organizzare, credetemi. E per Luca Parmitano, non l'ultimo degli scemi, è "l'unica cosa che si avvicina all'andare fuori dall'orbita terrestre"), aver resistito 48 giorni ed essere rimasto fino all'ultimo secondo che mi è stato concesso, è la piu grande delle vittorie.

Capisco che sia difficile comprenderlo, e non mi aspetto che lo facciate ci mancherebbe. Probabilmente anche per me, fino a due anni fa lo sarebbe stato.

Poi sono venuto qui, una prima volta, e mi sono scontrato con una natura così grande da impietrirti, e con delle dinamiche così complesse da farti usare il cervello. Quando ti dicono "Stai per superare gli 86° di latitudine sud, a conti fatti hai troppi pochi giorni residui per uscirne viste le condizioni meteo e la difficoltà che avresti con la bici a tirarti fuori dai 40 cm di neve fresca fatti negli ultimi giorni (diverso sarebbe con gli sci, ma io ho scelto un altro mezzo) se ti accade qualcosa da adesso in poi sei fuori dalla nostra responsabilità. Noi non ti autorizziamo a proseguire e non manderemo dei soccorsi inclusi nel contratto." (Ergo: chissà chi, se e quando mi avrebbe recuperato) hai due scelte:

1. Continuare sfidando la sorte e poi si vedrà
2. Metterti la mano sulla coscienza e fare la cosa che reputi più intelligente.

io ho scelto la seconda, e lo rifarei altre mille volte, motivo per cui per me rimane l'enorme soddisfazione data dal sapere di aver dato il massimo.

E ora Vi lascio alla giusta e piacevole conversazione che ho letto interamente :)

A presto!
CIAO!:hail:
 

scorpio66

Apprendista Velocista
27 Gennaio 2019
1.326
806
Monza
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Giant TCR ADV PRO TEAM 2021
Ciao a tutti! Per me è un piacere rileggere un topic del Forum. Prima dell'avvento dei social questa era una delle mie piazze di discussione preferita :) (poi ahimè ci siamo tutti appiattiti sulle piattaforme social).

Un amico mi ha incuriosito mandandomi la conversazione, e siccome ho ancora qualche ora da spendere in relax con della connettività, vorrei dire la mia, da utente normale.

- Innanzitutto mi fa piacere ci sia una discussione dai toni pacati e civili, merito probabilmente del tipo di piattaforma soggetta a moderazione, dove, grazie al "Diretur", certi insulti non sarebbero consentiti.

- Non entro nel merito delle antipatie e simpatie personali, quelle sono del tutto soggettive sebbene io, personalmente, non mi sognerei mai di giudicare qualcuno in maniera molto netta senza averci almeno parlato qualche volta de visu.

- Non entro neanche nel merito del "piace ciò che fa/non piace ciò che fa" questo è veramente un gusto personale. Quando ho iniziato con l'ultracycling esistevano poche competizioni e non c'era nulla del ciclismo d'avventura come lo abbiamo iniziato ad interpretare negli anni a seguire (si è sempre viaggiato in bici, ma nell'immaginario collettivo, chi faceva cicloturismo era mediamente il ciclista nordico con bici tradizionale, portapacchi e borse e, il più delle volte, neanche il ciclocomputer). All'inizio stavo "antipatico" agli ultracyclist della vecchia guardia, quelli del "basta pedalare, anche piano, ma senza mai fermarsi fino a svenire in sella" perchè ho cercato di capire come si potesse alzare il livello della performance con un approccio più scientifico (ed oggi, guarda caso, tutti gli ultracyclist di livello pedalano molto più forte e fanno pause sonno piu lunghe). E venivo visto come un alieno da chi non capiva che senso avesse prendere una bici e andare a Capo Nord od oltre il circolo polare artico in bici vestiti da ciclisti (correvano gli anni dopo il 2010). Beh, ora se non hai una barba ghiacciata e una foto sulla neve "non sei nessuno".

Apprezzo però che se ne parli, che ci sia un dibattito in corso e che si sia arrivati a concepire la bici in mille modi diversi da quello esclusivo della gara e della performance. Perchè? Perchè permette di essere maggiormente inclusivi. Perchè si da una dignità anche a chi prima non ce l'aveva. Quante volte il ciclista agonistico ha guardato "male" quello con le scarpe da ginnastica e i peli sulle gambe? Soprattutto perchè spesso, quest'ultimo, era in grado di tenergli testa in salita!

Ora se non hai la barba non sei nessuno e i peli se li fa crescere anche Sagan..

Io ho cercato in questi anni di crearmi un'attività che mi consentisse di diffondere e veicolare il messaggio al meglio possibile: quando vedo un servizio su di me al TG1, quando impongo la mia bicicletta in studio, quando mi faccio in 4 per portarla alle Nazioni Unite o quando scendo in strada per far sentire la nostra voce, non lo faccio per me stesso (io vivrei bene lo stesso) ma per il meraviglioso mezzo che ci accomuna tutti quanti e perchè credo sia un potentissimo mezzo di divulgazione e cambiamento.

Ovviamente, come tutti voi, le giornate sono di 24 ore e ad un certo punto ho dovuto "scegliere". Proseguire significava renderlo un lavoro, ma non stavo scappando da qualcosa che non mi piaceva: ho già una laurea e spero nei prossimi due anni di conseguire la seconda, facevo un lavoro che amavo e la bici era una stupenda compagna nei weekend come ogni appassionato.

Ho scelto di provare a vedere cosa potessi fare, ho lavorato e lavoro ogni giorno duramente. Vi chiedete che ritorno abbiano i miei sponsor: se sapeste tutto il lavoro che faccio con loro, in termini di test e sviluppo, di comunicazione e divulgazione, le ore che passo alla scrivania (che sono esponenzialmente maggiori di quelle che trascorro in sella) capireste che le sponsorship nel 2024 non sono più un "metto il logo sulle chiappe cosicchè il mondo lo veda e ci vediamo a fine anno".

È un lavoro duro e costante che io amo.

Circa l'Antartide: non entro nel merito del termine fallimento, ognuno giustamente da il valore che reputa piu consono a ciò che vede. Io le chiamo semplicemente "Avventure". Se siano fallimenti o imprese lascio ad altri deciderlo. Per me, per tutto ciò che ho vissuto per realizzarla e arrivare sin qui (L'Antartide è la cosa più difficile che un essere umano si possa trovare a dover organizzare, credetemi. E per Luca Parmitano, non l'ultimo degli scemi, è "l'unica cosa che si avvicina all'andare fuori dall'orbita terrestre"), aver resistito 48 giorni ed essere rimasto fino all'ultimo secondo che mi è stato concesso, è la piu grande delle vittorie.

Capisco che sia difficile comprenderlo, e non mi aspetto che lo facciate ci mancherebbe. Probabilmente anche per me, fino a due anni fa lo sarebbe stato.

Poi sono venuto qui, una prima volta, e mi sono scontrato con una natura così grande da impietrirti, e con delle dinamiche così complesse da farti usare il cervello. Quando ti dicono "Stai per superare gli 86° di latitudine sud, a conti fatti hai troppi pochi giorni residui per uscirne viste le condizioni meteo e la difficoltà che avresti con la bici a tirarti fuori dai 40 cm di neve fresca fatti negli ultimi giorni (diverso sarebbe con gli sci, ma io ho scelto un altro mezzo) se ti accade qualcosa da adesso in poi sei fuori dalla nostra responsabilità. Noi non ti autorizziamo a proseguire e non manderemo dei soccorsi inclusi nel contratto." (Ergo: chissà chi, se e quando mi avrebbe recuperato) hai due scelte:

1. Continuare sfidando la sorte e poi si vedrà
2. Metterti la mano sulla coscienza e fare la cosa che reputi più intelligente.

io ho scelto la seconda, e lo rifarei altre mille volte, motivo per cui per me rimane l'enorme soddisfazione data dal sapere di aver dato il massimo.

E ora Vi lascio alla giusta e piacevole conversazione che ho letto interamente :)

A presto!
Ciao Omar e grazie del tuo intervento! Questo dimostra lo spessore dell'uomo prima ancora del valore dell'atleta. Ti auguro di continuare le tue avventure e continua a rappresentare il mondo del ciclismo come stai facendo, questo non può che far bene al movimento.
 

Tabione

Passista
21 Marzo 2011
4.278
2.373
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Bici
Trek Madone 9 project one
Comunque questa discussione è la fotografia della nostra società e, soprattutto, dei social in generale...

Si apre un post, che sinceramente tutto mi sembra ma non di elogi, anzi....ma quando poi interviene il diretto interessato giù a fargli i complimenti e voler ritrattare...I classici "leoni da tastiera", gente che prima, e non troppo velatamente, ti attacca salvo poi tornare indietro quando ci si prova a confrontarsi face to face...

Abbiate almeno la faccia, per non dire gli attributi, di mantenere una linea, un pensiero, abbiate la schiena dritta e il coraggio di assumervi le responsabilità delle vostre azioni..

Saluti
Fabio
 

tapamaloku

Gregario
11 Ottobre 2018
628
414
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Milan, Lombardy, Italia
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Specy Venge
Comunque questa discussione è la fotografia della nostra società e, soprattutto, dei social in generale...

Si apre un post, che sinceramente tutto mi sembra ma non di elogi, anzi....ma quando poi interviene il diretto interessato giù a fargli i complimenti e voler ritrattare...I classici "leoni da tastiera", gente che prima, e non troppo velatamente, ti attacca salvo poi tornare indietro quando ci si prova a confrontarsi face to face...

Abbiate almeno la faccia, per non dire gli attributi, di mantenere una linea, un pensiero, abbiate la schiena dritta e il coraggio di assumervi le responsabilità delle vostre azioni..

Saluti
Fabio
a me non pare di ritrattare quanto ho espresso anche sotto forma di critica ma pur sempre con rispetto ed educazione. Cosa che invece non mi sembra tu faccia in quanto ogni tuo post sembra voler solo attaccare le persone più che le idee. Quello che dovevo dire l'ho già detto in più interventi. Poi ovvio che se non si vuole entrare nel merito, come è giusto anche che sia, a te sembra che uno non si voglia assumere le responsabilità ahahahah.... non ho altro da aggiungere.
 

Tabione

Passista
21 Marzo 2011
4.278
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Trek Madone 9 project one
a me non pare di ritrattare quanto ho espresso anche sotto forma di critica ma pur sempre con rispetto ed educazione. Cosa che invece non mi sembra tu faccia in quanto ogni tuo post sembra voler solo attaccare le persone più che le idee. Quello che dovevo dire l'ho già detto in più interventi. Poi ovvio che se non si vuole entrare nel merito, come è giusto anche che sia, a te sembra che uno non si voglia assumere le responsabilità ahahahah.... non ho altro da aggiungere.

Io che manco di rispetto e educazione? a chi? a te? Non mi sembra di averti attaccato, ti ho detto dal primo messaggio, ma come lo hanno fatto molti altri, che stavi scrivendo inesattezze...e tu hai continuato.

parli di rispetto...hai aperto una discussione con "ODF fallisce di nuovo"...io questo non lo chiamo rispetto verso un professionista (senza neanche conoscere i dettagli ne la persona), hai continuato asserendo alla mancanza di "prestigio" delle vittorie ottenute, etc....

e dopo tutto quello che hai scritto, cosa pensavi, che nessuno ti rispondesse?

ora, non mi parlare tu di rispetto, grazie.

questo è il mio ultimo messaggio in tua risposta, ho già perso troppo tempo.

Saluti
 

valter65

Gregario
11 Febbraio 2012
680
387
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latina
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giant propel
seguo abbastanza Omar e lo ammiro molto come uomo , come atleta e anche in questa "dimensione" di esploratore e di ambasciatore e testimonial di problemi climatici o ambientali ...ma soprattutto di alfiere della bicicletta (non del ciclismo , della bicicletta) ....
Da atleta niente da dire , ha sempre riconosciuto i propri limiti e di avere trovato la propria dimensione nell'ultra , che direi essere una disciplina inferiore a nessun' altra per peculiarita' e caratteristiche - appunto - atletiche e mentali .
E' una persona trasparentissima che ha sempre creduto nel sogno che aveva , come ripete sempre sui social , che ha vissuto giornate di 48 ore per realizzarlo ; gli sponsor non sono piovuti dal cielo per simpatia o per volontà divina .
Per i ciclisti fa moltissimo , le sue imprese servono anche a portare la bici all'attenzione dei media , con la sua cavalcata non stop dell'Appennino da nord a sud ha in qualche portato l'attenzione sulla creazione della Ciclovia dell'Appennino in collaborazione con le Amministrazioni che intelligentemente hanno creduto in questo progetto .
Si sfinisce sui social per argomentare e controbattere i diritti di noi ciclisti anche con chi scrive vere bestialita' nei nostri confronti , sugli stessi social spesso si mette a nudo , condividendo anche cose di una intimitaì impressionante .
Ovviamente e giustamente non puo' piacere a tutti , forse agli agonisti puri meno che agli altri : io ammiro molto le sue capacita' atletiche , la sua forma mentis , anche il suo lato da "esploratore romantico" , se mi passa il termine .
ricordo anche una prestazione fisicamente pazzesca quando con un'ematoma al soprasella ha attraversato quasi tutto l'Arco Alpino pedalando in piedi sui pedali ....
dal punto di vista agonistico , qualche soddisfazione direi che se la è tolta
ha scritto anche due libri , interessanti e con una bella prosa
ora : non sono l'avvocato difensore di Omar , tantomeno un suo procuratore :-) : ribadisco che è un personaggio che puo' anche non piacere , o non piacere a 360 gradi , ma bisogna riconoscere che fa moltissimo per i cislisti in genere , che si impegna in un sacco di cose mettendoci sempre la faccia e che forse ci vorrebbero piu' persone con la sua onestà intellettuale ....
...Mi quoto da solo , sull'argomento "metterci la faccia" e "onesta' intellettuale" .
grandissimo Omar , ancora di più ....mi spiace solo avere condensato male ed in poche righe la grandissima considerazione che nutro per lui .
 

toni77

Apprendista Scalatore
30 Aprile 2017
1.930
4.270
Holzkirchen, Baviera
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Bici
Colnago V3RS Disc "La Gina" , 3T Exploro Race "La Wanda"
Ma siamo sicuri che chi ha risposto sopra sia veramente Di Felice e non qualcuno del suo entourage celato dietro il suo avatar? ;-)

Battuta a parte, che, spero non urti la sensibilità degli estimatori di Omar, per il sottoscritto (ci tengo a precisare con nome e cognome pubblici su tutti i miei profili social) un grande limite degli "influencer sportivi" e uno dei motivi per cui, sistematicamente, con poche eccezioni, ho smesso uno dopo l'altro di seguire i vari Di Felice, Gregoretti, Valsesia, De Marchi, etc. e' l'inevitabile perdita di genuinità che i loro contributi subiscono quando si devono / vogliono affidare a qualcun altro per motivi di immagine e comunicazione.

Sull'Omar che ci mette faccia, anima e cuore per proporre la bici come mezzo di trasporto ecosostenibile e veicolo per inseguire i nostri sogni, nelle nostre imprese a due ruote, grandi o piccole che siano, tutte con la stessa dignità, nulla da dire: e' un grande e meriterebbe un monumento per quello che sta facendo per promuovere la tutela degli utenti deboli del traffico.

Sulla sua esperienza in Antardide, tornando in topic: mi dispiace che Omar non sia riuscito nel suo sogno, ma, personalmente, davvero non riesco ad apprezzarla. Capisco che possa essere il luogo più simile a un altro pianeta, ma sono convinto che non serva andare letteralmente "dall'altra parte del mondo" per trovarsi a contatto con la natura nella sua forma piu' pura e cercare i nostri limiti. Per capirci, prendendo spunto dalla mia passione di ex-rocciatore mediocre, l'ambiente che uno trova cimentandosi su un'ascensione in solitaria invernale delle Pale di San Lucano non e' necessariamente meno ostile dei ghiacci e venti del Polo Sud (parlo, ovviamente, per leggere e sentito dire da addetti ai lavori).

Ultimo, ma non ultimo, saranno gli anni, ma sto diventando sempre piu' infastidito da atleti professionisti e amatori che si spostano da un angolo all'altro del pianeta, rivendicando l'aspetto "green" del loro andare in bici o correre a piedi, senza curarsi troppo dell'impatto ambientale che spostarsi in aereo comporta. Che poi, intendiamoci, secondo lo stesso metro ho poca stima per i weekend warriors che ogni fine settimana si sciroppano centinaia di km in auto, magari da soli, per partecipare all'ennesima granfondo e "mettere una tacca". Rispetto la libertà del prossimo di spostarsi liberamente e fare ciò che si vuole, ma mi piacerebbe vedere nei "green ambassadors" una qualche riflessione sulle scelte che fanno di prendere o non prendere un aereo per partecipare o meno a questa o quell'altra manifestazione o cimentarsi con l'ennesima "avventura".

PS: comunque, bella discussione. Grazie a chi l'ha aperta, a chi ha facilitato l'intervento di Omar e a @Camoscio delle Dolomiti stesso per essere intervenuto.
 
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lucas2007

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Intervengo che cosi legge anche Omar.
Qui sul forum quelli di vecchi data si ricordano quando aveva fatto la raccolta fondi per trovare del denaro per poi poter correre con una squadra prof. La cosa per certi versi era normale all'epoca.
Poi attorno al 2014 2015 (perdonate se gli anni non sono precisissimi ) la cosa del pago per correre anche per via della vicenda Savio è tornata alla ribalta e condannata dal grande pubblico.
In un post su FB citai proprio Omar e la sua storia e lui intervenni dicendo che mi sbagliavo che mi ero inventato ecc. fino a quando postai il link di qualche articolo dell'epoca, li messo con le spalle al muro cancello tutti i suoi commenti.
Di questa cosi non ho le prove tangibili non avendo fatto gli screen alla conversazione. Ho sempre pensato che cmq non fossi lui ha rispondere ma qualche suo addetto stampa che nn conoscesse nel dettaglio la sua storia
 
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lupin IV

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Signori, senza offesa... stiamo parlando di Omar Di Felice, non di Kim Kardashian o Cristiano Ronaldo! Influencer di questa dimensione non hanno team di 30 addetti che seguono i vari canali ma spesso fanno tutto in prima persona o quasi! Dai su, un po' meno cattiveria ;)
Chi c@zzo è Kim Kardashian? ;nonzo%
PS: io una volta ho chattato con Dio, ma non sono sicurissimo che fosse Lui.....:mrgreen:
 

jacknipper

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Ma siamo sicuri che chi ha risposto sopra sia veramente Di Felice e non qualcuno del suo entourage celato dietro il suo avatar? ;-)

Battuta a parte, che, spero non urti la sensibilità degli estimatori di Omar, per il sottoscritto (ci tengo a precisare con nome e cognome pubblici su tutti i miei profili social) un grande limite degli "influencer sportivi" e uno dei motivi per cui, sistematicamente, con poche eccezioni, ho smesso uno dopo l'altro di seguire i vari Di Felice, Gregoretti, Valsesia, De Marchi, etc. e' l'inevitabile perdita di genuinità che i loro contributi subiscono quando si devono / vogliono affidare a qualcun altro per motivi di immagine e comunicazione.

Sull'Omar che ci mette faccia, anima e cuore per proporre la bici come mezzo di trasporto ecosostenibile e veicolo per inseguire i nostri sogni, nelle nostre imprese a due ruote, grandi o piccole che siano, tutte con la stessa dignità, nulla da dire: e' un grande e meriterebbe un monumento per quello che sta facendo per promuovere la tutela degli utenti deboli del traffico.

Sulla sua esperienza in Antardide, tornando in topic: mi dispiace che Omar non sia riuscito nel suo sogno, ma, personalmente, davvero non riesco ad apprezzarla. Capisco che possa essere il luogo più simile a un altro pianeta, ma sono convinto che non serva andare letteralmente "dall'altra parte del mondo" per trovarsi a contatto con la natura nella sua forma piu' pura e cercare i nostri limiti. Per capirci, prendendo spunto dalla mia passione di ex-rocciatore mediocre, l'ambiente che uno trova cimentandosi su un'ascensione in solitaria invernale delle Pale di San Lucano non e' necessariamente meno ostile dei ghiacci e venti del Polo Sud (parlo, ovviamente, per leggere e sentito dire da addetti ai lavori).

Ultimo, ma non ultimo, saranno gli anni, ma sto diventando sempre piu' infastidito da atleti professionisti e amatori che si spostano da un angolo all'altro del pianeta, rivendicando l'aspetto "green" del loro andare in bici o correre a piedi, senza curarsi troppo dell'impatto ambientale che spostarsi in aereo comporta. Che poi, intendiamoci, secondo lo stesso metro ho poca stima per i weekend warriors che ogni fine settimana si sciroppano centinaia di km in auto, magari da soli, per partecipare all'ennesima granfondo e "mettere una tacca". Rispetto la libertà del prossimo di spostarsi liberamente e fare ciò che si vuole, ma mi piacerebbe vedere nei "green ambassadors" una qualche riflessione sulle scelte che fanno di prendere o non prendere un aereo per partecipare o meno a questa o quell'altra manifestazione o cimentarsi con l'ennesima "avventura".

PS: comunque, bella discussione. Grazie a chi l'ha aperta, a chi ha facilitato l'intervento di Omar e a @Camoscio delle Dolomiti stesso per essere intervenuto.
non voglio innescare polemica ma riguardo l'ultima parte, aereo\green ecc, dalle tue parole mi pare evidente tu non abbia letto le sue risposte a domande sull'argomento poste sui vari social: credo che Omar sia molto più green del 90% degli itaGliani, anche usando l'aereo 2 volte\anno per le sue imprese, cioè quello che è anche il suo lavoro