Un nome originale.........per un gruppo di amici originali

VIX78

via col vento
9 Dicembre 2008
185
0
Visita sito
Premetto che ognuno di noi apparterrà per vari motivi a squadre diverse ma che almeno tre volte a settimana si riunisce, tutti insieme, la divisa è già in ordine per quelle uscite ciò che ci manca è un nome simpatico ed originale, che abbia come fattore comune la nostra provenienza ciclistica...Ostia, regalatemi le vostre idee ed i primi tre classificati vinceranno
1° posto Telaio in bambù maciste29
ruote di plastica boria nultra
3° posto guarnitua superleggera Filadelfia Light


grazie per i consiglio-o
n.b. i premi potrebbero non giungere mai a destinazione:mrgreen:
 

Lookman

Apprendista Cronoman
8 Novembre 2007
2.968
19
Visita sito
Bici
?
Leggendo la discussione mi è venuto "I FORZATI DEI PEDALI", poi pensandoci...mi ricordava qualcosa... una definizione dei ciclisti dei "tempi eroici" poi ho dato un occhiata in rete ed ecco:
"Nel 1924, di ritorno da un viaggio dentro le colonie penali francesi d'oltremare, Albert Londres venne mandato dal quotidiano Le Petit Parisien al seguito del Tour de France. Dopo poche tappe, Londres, completamente a digiuno di ciclismo, inizia a vedere inquietanti paralleli tra la vita dei condannati ai lavori forzati e quella dei ciclisti. Inventa così una definizione che avrà fortuna: "i forzati della strada". Ma questo resoconto è molto di più di quella definizione. È la cronaca asciutta e partecipe di una follia. Una corsa di quasi cinquemila chilometri tutt'intorno all'Esagono. Una corsa fatta su biciclette pesanti e fragili allo stesso tempo, da uomini potenti e fragili allo stesso tempo. Insieme a miti del ciclismo come Bottecchia, i fratelli Pélissier e Frantz, Londres percorre le strade del Midi assolate e polverose, le vie di piovose cittadine del nord, le salite massacranti dei Pirenei e delle Alpi. Condivide l'entusiasmo di milioni di francesi, gli incidenti, le speranze, le delusioni, le rivalità e la solidarietà umana che segnavano un'epoca irripetibile del ciclismo eroico. Questa versione italiana del reportage di Londres è integrata dal prezioso contributo di Alfredo Martini, ciclista e a lungo direttore tecnico della Nazionale Italiana, l'uomo che ha portato al successo campioni come Moser, Saronni, Argentin, Fondriest e Bugno."
Descrizione di questo affascinante libro che domani andrò a cercare:
Tour de France Tour de Souffrance
Ovviamente la divisa sociale dovrà essere a rigoni bianchi e neri orrizzontali.:-x:-x:mrgreen:
E se non ricordo male, la Saeco nell'anno che vinse Cunego il giro corse una tappa vestiti da forzati, ma non ricordo, per protesta o per cosa;nonzo%
 

salvo81

Apprendista Cronoman
18 Ottobre 2007
2.919
26
Salento
Visita sito
Io direi Hot Wheels...come le macchinine telecomandate che poi sarebbe ruote bollenti...Oppure Rolling stones che sarebbe macigni che rotolano....però per stare sull'italiano direi gli Os...pedali!!!
Trooppo fredda questa freddura!
 

lupo solitario

Ammiraglia
3 Febbraio 2008
20.282
356
Visita sito
Bici
Quelle che testo.
Leggendo la discussione mi è venuto "I FORZATI DEI PEDALI", poi pensandoci...mi ricordava qualcosa... una definizione dei ciclisti dei "tempi eroici" poi ho dato un occhiata in rete ed ecco:
"Nel 1924, di ritorno da un viaggio dentro le colonie penali francesi d'oltremare, Albert Londres venne mandato dal quotidiano Le Petit Parisien al seguito del Tour de France. Dopo poche tappe, Londres, completamente a digiuno di ciclismo, inizia a vedere inquietanti paralleli tra la vita dei condannati ai lavori forzati e quella dei ciclisti. Inventa così una definizione che avrà fortuna: "i forzati della strada". Ma questo resoconto è molto di più di quella definizione. È la cronaca asciutta e partecipe di una follia. Una corsa di quasi cinquemila chilometri tutt'intorno all'Esagono. Una corsa fatta su biciclette pesanti e fragili allo stesso tempo, da uomini potenti e fragili allo stesso tempo. Insieme a miti del ciclismo come Bottecchia, i fratelli Pélissier e Frantz, Londres percorre le strade del Midi assolate e polverose, le vie di piovose cittadine del nord, le salite massacranti dei Pirenei e delle Alpi. Condivide l'entusiasmo di milioni di francesi, gli incidenti, le speranze, le delusioni, le rivalità e la solidarietà umana che segnavano un'epoca irripetibile del ciclismo eroico. Questa versione italiana del reportage di Londres è integrata dal prezioso contributo di Alfredo Martini, ciclista e a lungo direttore tecnico della Nazionale Italiana, l'uomo che ha portato al successo campioni come Moser, Saronni, Argentin, Fondriest e Bugno."
Descrizione di questo affascinante libro che domani andrò a cercare:
Tour de France Tour de Souffrance
Ovviamente la divisa sociale dovrà essere a rigoni bianchi e neri orrizzontali.:-x:-x:mrgreen:
E se non ricordo male, la Saeco nell'anno che vinse Cunego il giro corse una tappa vestiti da forzati, ma non ricordo, per protesta o per cosa;nonzo%


Ottimo socio.

Perchè le bici in dotazione alla Saeco si diceva che fossero sotto i limiti uci.
"Legalizzate la mia ....." era scritta sulle maglie.