Diciamo che ti sentì.... Cotto! Innanzitutto è bene partire dal presupposto di essere certi di star bene. Non a caso è opportuno monitorare il proprio stato di salute generale, cosa che si fa annualmente per molti ambiti lavorativi (analisi del sangue, urine, pressione arteriosa), completata con analisi più specifiche che puoi fare attraverso la medicina sportiva. Lo dico perché troppo spesso si inizia a fare un'attività sportiva tanto per fare qualcosa, ma in breve tempo non ci si accorge più che si sta sottoponendo il proprio organismo a sforzi ai quali questo non è abituato. Per questo motivo lo sport va fatto in maniera graduale, senza fretta, magari impegnandosi un po meno di quello che si sente di dare. Saper dare il giusto apporto di allenamento con la giusta frequenza e con opportuni tempi di recupero è una cosa che richiede un minimo di esperienza e un buon livello di consapevolezza dei propri limiti. Ad oggi ci sono strumenti tecnici capaci di fornirti dei valori di riferimento circa il tuo allenamento. So che l'opinione comune è spaccata in due su questo tema, ma credo sia molto più utile riuscire a mettere in relazione le calorie consumate, i battiti cardiaci medi e il tempo di esercizio, piuttosto che la distanza percorsa e la media oraria. Il primo rapporto ti fornisce il carico di lavoro sostenuto e quindi è possibile anche dire se per te è troppo elevato oppure no, il secondo invece non fornisce nessun dato significativo perché è troppo soggettivo... Tu infatti definisci 60km un giro lungo, mentre per molti altri può essere una semplice sgambata defaticante.