Accidenti! Direi che l'argomento è a dir poco dilagato. Molto bene.
Vorrei precisare alcune cose, prima che si creino interpretazioni un po' distorte di Lightweight sulle ruote per copertoncino (ovviamente full carbon) e vorrei aggiungere alcune considerazioni che, secondo noi, sono molto importanti.
Inizierei quotando uno di voi, anche perché, con una punta di orgoglio, il più delle volte riusciamo a non prendere posizioni definibili "una caxxata":
Interessante il contributo di Lifghtweight... se pensa che in Italia le strade fanno schifo, dovrebbe venire nel Regno Unito... dove pure i loro clincher li vendono.
Mi sembra una caxxata...
La quantità di cicloamatori agonisti presenti nel Regno Unito, anche se in espansione, non è neppure lontanamente paragonabile alla schiera di agonisti e granfondisti Italiani e le strade Italiane aggiungono un traffico quasi onnipresente alle asperità delle nostre martoriate strade che, spesso, l'Inghilterra (per non parlare di Irlanda e Scozia) non conosce. Da tutto ciò (presumo) nasce un utilizzo e quindi un'esigenza che rende profondamente diverso l'utente inglese da quello italiano.
I paesi in cui il full carbon clincher è diffuso, sono molti, ma l'Italia non è tra questi e, a dir la verità, le motivazioni non sono un nostro interesse. La nostra posizione, come scritto senza mezzi termini nel corso di questa discussione, è peraltro molto chiara e non è in riferimento ai prodotti Lightweight.
L'agonismo è preponderante in Italia, e aumenta le eventualità di ritrovarsi a subire i contraccolpi di buche non viste, molto più che altrove. Se aggiungiamo che le nostre strade di toscana, Liguria e Lazio (ma solo per fare un esempio di regioni ad alta concentrazione di pedalatori) sono a dir poco disgraziate (senza paura di straperdere il confronto con altri paesi, UK compreso), noi di Lightweight pensiamo che per l'amatore Italiano sia molto più consigliabile l'utilizzo di una ruota full carbon per tubolare che non per copertoncino, sia per i motivi di tecnici già esposti, sia per la convinzione che la ruota in carbonio sia un oggetto prestazionale, e la sua versione per copertoncino ne sia, comunque, il compromesso con la praticità. Da qui a dire che chi le compra commette una sciocchezza, direi che ce ne passa.
Una considerazione che vorrei porre alla vostra attenzione, riguarda l'utilizzo delle ruote in allenamento piuttosto che in gara, e a questo proposito farei da subito una distinzione:
Se una ruota non si usa tutti i giorni perché si ha paura che subisca usura o danneggiamento dal suo semplice e naturale utilizzo (andare in bici), forse si tratta di una ruota che non dovrebbe uscire dalla porta dei negozi.
Se la ruota "bella" la si usa solo la domenica per un istinto di preservazione, per non consumare troppo velocemente costosi tubolari, o per non lasciare nel dimenticatoio della cantina le ruote meno pregiate, allora è un altro discorso che rientra nella soggettività e che quindi non ritengo contestabile.
Però una raccomandazione ci sentiamo di darvela: I materiali acquistati devono essere usati abitualmente per prendere confidenza con le loro reazioni. Come abbiamo già ribadito più volte e come qualcuno di voi ha sottolineato anche in questa discussione, chi non usa abitualmente un paio di ruote ad alto profilo, probabilmente faticherà a guidarle con disinvoltura, chi non frena abitualmente sul carbonio, probabilmente farà fatica a gestire la frenata e a trarne la migliore efficienza. Materiali diversi condizionano in modo diverso la guida della bici. Se i materiali sono di qualità, la pratica li rende prevedibili.
Ciao a tutti!