Senza parole. Sono veramente dispiaciuto per questo povero ragazzo.
Il problema sta diventando serio...troppe moto di fotografi che per prendere lo scatto giusto rischiano la salute dei corridori...di moto bastano le telecamere, la giuria e la polizia...il resto non è necessario...i meccanici sulle moto qualcuno li ha mai visti aiutare??? io penso non piu di 2 volte in 10 anni che seguo il ciclismo...tutti aspettano l'ammiraglia...e i fotografi?? se vogliono scattare foto che facciano come i massaggiatori e si mettano in punti strategici...
Finche un GVA non mi vince una gara è un conto, qua è morto un ragazzo...e concluderei col tweet di visconti:
"Stiamo diventando quasi insensibili alla morte in questo mondo di -----!ma come si fa ad accettare ancora tutto ciò! RIP ANTOINE"
La cosa più riportante R.I.P. Antoine.
Poi alcune mie considerazioni.
Il solito titolo moto uccide , auto uccide. Motociclista uccide , automobilista uccide questo è il titolo vero e proprio.
Credo che non sia un problema di moto o auto che seguono una corsa , ma troppi gli incoscienti che le guidano.
Al Catalogna , a 2 km dall'arrivo di una tappa con il gruppo lanciato per preparare la volata , la moto 2 in mezzo al gruppo , bellissime riprese , ma evitabili. Quindi il problema è generale , ma alla Wevelgen è amplificato , visto che regolarmente succede qualcosa.
Mi ricordo Flecha che perde da Mattan per un'auto al seguito che lo traina a 80 all'ora , Ballerini che colpisce un'auto ferma dove non doveva esserci con lussazione della spalla , ma poteva andare peggio , e un motociclista che rischia di fare cadere Cipollini. Forse tutti si ricorderanno la borracciata che si è preso nella schiena , ma non so se tanti si ricorderanno che lo stesso Re Leone aveva dichiarato che con tutti questi "esaltati" prima o poi vi scapperá il morto. E purtroppo , aveva ragione.
Il corridore si allena per vincere o fare del suo meglio , quindi non deve perdere ne la corsa ne la vita.