17esima partenza della mia carriera alla nove colli. Nonostante sia conscio che la possibilità di fare il personal best è ormai piuttosto remota, continuo a farla "di corsa", pur pensando sempre che questa manifestazione sarebbe opportuno farla in modo diverso dalle altre. E invece...
Grande sorpresa alla partenza, dove grazie all'anzianita' di servizio e al nuovo ranking mi trovo in primissima griglia, un numero a due cifre e una- selezionatissima compagnia. Un situazione decisamente nuov.
Partenza e pianura veloci, ma partendo così avanti arrivo bene ai colli. Verso il terzo cominciano a formarsi i gruppi di riferimento. Mi pare di essere messo meglio del solito, quindi presumo una possibile buona prestazione e mi preparo a stringere i denti nel ben noto "giro della morte" (da sogliano alla fine del gorolo). Sul Tiffi le pendenze mi staccano..... forzo un pò nella discesina e li ripiglio. Tengo a Perticara ma so che come sempre il punto chiave è Pugliano, assai lunga e non troppo regolare. Risparmiando il risparmiabile ce la faccio ad arrivare in gruppo, e non siamo più in molti. La discesa da San Leo fa schifo (ma come al solito).
Mi aspetto un po' di tregua sulle Siepi che è salita banale, ma questi maledetti forzano...e io non ne ho più tanta da spendere. Verso il Gorolo in falsopiano a scendere si va più molto più piano del solito (strano).
Gorolo... qui devo tener botta a tutti i costi, cerco di iniziare davanti per guadagnare anche quei 10 metri. Il maledetto ultimo km allunga il mio gruppetto, è sempre una lotta arrivare in cima... i più veloci sono andati ma siamo ancora in 4/5 e con un pò di fortuna si rientra.
Primi saliscendi, poi si va giù sparati. Su un tornantino ripido a destra il patatrac: l'anteriore si blocca e vado giù di schianto sull' anca destra. Mi rialzo dolorante con l'aiuto di un volontario- (che mi dice anche: sarai il decimo che vedo cadere qui...l' asfalto in effetti fa schifo, ma probabilmente non più che in tanti altri punti già superati). Mi metto a bordo strada per liberare la via (passa un sacco di gente per lo più della corta) e- verificare il danno. Botta forte, qualche scortico non tragico. Qualche min. e provo a risalire in bici. Ce la faccio, anche se fa male. Mi infilo giù in discesa con cautela, pensando di provare ad arrivare a Cesenatico.
Arrivati in pianura ci sono moltissimi della 130, quindi so che un gruppetto lo troverò sempre. Mi raggiunge anche un gruppo della 200 che va ovviamente più veloce; mi infilo a ruota, li tengo per qualche km, poi ad una rotonda l'accelerazione mi fa male,- e mi stacco. Ormai non ha molta importanza. Arrivo con calma, comunque in 6.50 che vista la situazione non è neanche male...
Mi piglio la medaglia, ammiro le miss (ma sono più preso dalla mia gamba dolorante). Di scendere dalla bici e andare a mangiare ... troppo difficile, non se ne parla, quindi saluto i conoscenti e mi avvio mestamente alla macchina. Faccio un po' fatica a fare quei 4 passi dal portabagagli al posto di guida, ma poi guido senza problemi.
A casa aspetto il rientro di mia moglie per andare al pronto soccorso. Codice verde: arrivo più o meno camminando quindi non mi danno un gran peso. Mi fa parecchio male ma sono ottimista; dopo tutto non può che essere una gran botta.
Dopo diverse ore mi fanno questa benedetta lastra e... frattura al collo del femore. Mi crolla tutto addosso e mi vedo davanti mesi di riabilitazione, senza bici e senza... estate.
Va be', per farla breve ora sono in un reparto di ortopedia, mi hanno operato, messo tre viti per fissare il coĺlo de femore e sono in attesa di uscire. Mi attendono due lunghi mesi senza carico e uno di progressiva ripresa. Insomma se ne riparla a settembre.
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Tutto questo per dire che esistono anche questi aspetti delle nostre "gare". Certo può succedere anche in un giro turistico, ma è inevitabilmente più probabile con un numero sulla schiena.
Per le prossime nove colli (e tutte le altre manifestazioni amatoriali) si vedrà... forse ha più senso lasciare passare un po' di tempo e veder se non è meglio impegnarsi in qualcosa di più sano.
Comunque i ciclisti sono duri a morire, e quindi salvo casini particolari credo non mollerò la bici.
Scusate la lunghezza.