Più guardo il percorso e più non riesco a farmelo piacere.
Ho amato molto il Giro 2016, dove abbiamo trovato tappe mai banali. È stato merito anche del percorso (oltre che della combattività di molti corridori) se ne è uscita fuori una battaglia serratissima decisa all'ultima tappa per pochi secondi.
Il Giro 2017 invece, essendo il 100º, l'avrei fatto passare in luoghi più "mitici" con tappe meglio disegnate. Ottima la presenza del Blockhaus (che ho fatto un mese fa) ma non verrà affrontato dal più duro versante di Lettomanoppello, bensì da Roccamorice, bypassando così il passaggio a Passo Lanciano. Inoltre non si arriverà in vetta a oltre 2000 m ma a poco più di 1600.
Questa, insieme a quella di Oropa, sono tappe abbastanza piatte col solo arrivo in salita, avrei creato un po' più di movimento per non sprecare queste due belle salite e favorire i colpi di mano, anche da parte degli uomini di classifica. Per la tappa piemontese, in particolare, avrei inserito Maddalena e Izoard, per commemorare almeno in parte la Cuneo-Pinerolo.
La cronometro intermedia l'avrei fatta un po' più lunga (50 km) magari a Jesi, per onorare il vino italiano più famoso al mondo, seguendo così il trend degli ultimi anni con la "crono dei vini". Avrei eliminato la crono Monza-Milano, facendo invece una tappa in linea con la classica volata nel circuito finale meneghino. Avrei fatto piuttosto inserito un prologo a squadre in Sardegna di una ventina di km insieme alla suddetta crono di Jesi e per le crono basta così.
Nella tappa con Mortirolo e Stelvio le due importanti salite verranno affrontate dai versanti meno "nobili" e abbastanza lontane dal traguardo. Nel ciclismo moderno, dove gli uomini di classifica spesso si coprono fino agli ultimi chilometri dell'ultima salita, queste due salite rischieranno di passare quasi inosservate e affrontate al piccolo passo. Avrei preferito un arrivo in salita allo Stelvio o ai piedi del Mortirolo, volendo "rovesciare" la tappa.
Il tappone dolomitico non mi convince per niente, con Pordoi e Valparola affrontati già quest'anno e non così decisivi in una tappa così disegnata. Con Marmolada e arrivo alle Tre Cime di Lavaredo, come auspicato da molti, sarebbe stata più celebrativa e ardua.
Monte Grappa mi piace e manca da molto tempo ma anche questo è messo lì un po' a caso, come casuale mi sembra anche la tappa del Tonale con arrivo a Canazei.
Le tappe mosse (in stile "classiche", per così dire), fatta eccezione per Bagno di Romagna e Bergamo, sono praticamente assenti, riducendo un po' lo spettacolo nei primi dieci giorni.
L'unica nota positiva è che le tappe sono ben distribuite nello stivale, con la presenza di 5 tappe nelle isole che, per ovvi motivi organizzativi, risultano difficili da inserire tutti gli anni.
Questa la mia opinione a freddo, spero di ricredermi.