Colpo a vuoto durante pedalata

ridemyparkinson

Novellino
19 Aprile 2018
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www.ridemyparkinson.com
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Canyon Ultimate CF SLX 8.0 e Endurace AL 6.0
Scusate il titolo ma non so bene come descrivere il problema. Mi capita sia su bdc che su mtb.

Il colpo lo sento appena dopo esser passato dalla fase di trazione alla fase di spinta. Come se ci fosse un vuoto e do un colpo alla pedivella.

Lo noto maggiormente sulla sinistra che, nonostante sia un destro, è la gamba che mi sembra spinga di più.

Mi capita dopo un pò che pedalo.

Qualcuno che riesce a spiegarmi se posso correggere questo problema. O magari è legato solo alla mia patologia?


Grazie.
 
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Marietto64

Apprendista Velocista
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Scusate il titolo ma non so bene come descrivere il problema. Mi capita sia su bdc che su mtb.

Il colpo lo sento appena dopo esser passato dalla fase di trazione alla fase di spinta. Come se ci fosse un vuoto e do un colpo alla pedivella.

Lo noto maggiormente sulla sinistra che, nonostante sia un destro, è la gamba che mi sembra spinga di più.

Mi capita dopo un pò che pedalo.

Qualcuno che riesce a spiegarmi se posso correggere questo problema. O magari è legato solo alla mia patologia?


Grazie.
Probabilmente è la fase tra l'ingaggio di un cricchetto del mozzo e un altro. Esiste infatti un angolo variabile tra un mozzo ed un altro, alcuni produttori permettono un upgrade per ovviare al problema.


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debito

via col vento
8 Aprile 2018
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Scusate il titolo ma non so bene come descrivere il problema. Mi capita sia su bdc che su mtb.

Il colpo lo sento appena dopo esser passato dalla fase di trazione alla fase di spinta. Come se ci fosse un vuoto e do un colpo alla pedivella.

Lo noto maggiormente sulla sinistra che, nonostante sia un destro, è la gamba che mi sembra spinga di più.

Mi capita dopo un pò che pedalo.

Qualcuno che riesce a spiegarmi se posso correggere questo problema. O magari è legato solo alla mia patologia?


Grazie.
Detta così pare che dipenda dalla tua patologia, ma di quale patologia stiamo parlando ?
 

debito

via col vento
8 Aprile 2018
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Ho il Parkinson.

Quando sento che inizio a dare il colpo, per risolvere o devo diminuire la cadenza o mettere un rapporto più lungo.
Certo avrei dovuto fare più attenzione al tuo nick... sorry, cmq si credo dipenda da quello visto che è un problema che ti si presenta per entrambe i mezzi, diminuire o usare un rapporto lungo credo potrebbe essere una buona soluzione per ovviare al problema.
Buone pedalate.
 

Marietto64

Apprendista Velocista
14 Dicembre 2010
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Ho il Parkinson.

Quando sento che inizio a dare il colpo, per risolvere o devo diminuire la cadenza o mettere un rapporto più lungo.
Sono sempre più convinto che si tratti del mozzo, probabilmente la tua patologia ti fa adottare una pedalata più a "stantuffo" che accentua il problema che altri non avvertono. Quando inizia la fase di spinta la forza sul pedale è molto bassa, basta una piccola difficoltà di coordinamento muscolare che fa emergere questa incertezza. Prova ne è che a più basse cadenze il problema si riduce. Se è troppo fastidioso potresti provare una ruota con mozzo DT Swiss con Ratchet 52 denti, ovviamente se trovi qualche negoziante che te la fa provare.


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fabrylama

Scalatore
22 Marzo 2012
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Scusate il titolo ma non so bene come descrivere il problema. Mi capita sia su bdc che su mtb.

Il colpo lo sento appena dopo esser passato dalla fase di trazione alla fase di spinta. Come se ci fosse un vuoto e do un colpo alla pedivella.

Lo noto maggiormente sulla sinistra che, nonostante sia un destro, è la gamba che mi sembra spinga di più.

Mi capita dopo un pò che pedalo.

Qualcuno che riesce a spiegarmi se posso correggere questo problema. O magari è legato solo alla mia patologia?


Grazie.
[Cosa intendi per fase di trazione? Tiri davvero o alleggerisci la gamba? La trazione non è produttiva. Se però tiri per stabilizzare la pedalata a causa della tua patologia, allora ignora questo commento.]

In ogni caso il salto che senti potrebbe derivare da problemi di coordinazione del movimento della caviglia, che ti fa fare uno scatto quando passi il punto morto. Non so se tu possa intervenire su questo punto, ma in ogni caso è una questione non troppo rilevante dal punto di vista della prestazione pura.

E' dimostrato che i professionisti usino una pedalata molto più a "stantuffo" dei non professionisti (niente fase di richiamo attiva, leggero movimento della caviglia nei punti morti)... quindi se perdi "rotondità" di pedalata, non è un problema.
 
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debito

via col vento
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[Cosa intendi per fase di trazione? Tiri davvero o alleggerisci la gamba? La trazione non è produttiva. Se però tiri per stabilizzare la pedalata a causa della tua patologia, allora ignora questo commento.]
Non vorrei infilarmi in OT ma.. davvero la fase di trazione non è produttiva ?
Trazionando con un arto questo non aiuta-facilita-alleggerisce la fase di spinta dell'altro che spinge ?
 

fabrylama

Scalatore
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Non vorrei infilarmi in OT ma.. davvero la fase di trazione non è produttiva ?
Trazionando con un arto questo non aiuta-facilita-alleggerisce la fase di spinta dell'altro che spinge ?
Aiuta dal punto di vista della massima forza che si può imprimere sui pedali, quindi sulla pmax. È controproducente dal punto di vista del rendimento metabolico, perché i muscoli più piccoli sono meno meno metabolicamenre efficienti. (Sia per la loro dimensione, sia per gli angoli di lavoro).
Quindi negli scatti è conveniente spingere tirare, altrimenti no.
 

debito

via col vento
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Aiuta dal punto di vista della massima forza che si può imprimere sui pedali, quindi sulla pmax. È controproducente dal punto di vista del rendimento metabolico, perché i muscoli più piccoli sono meno meno metabolicamenre efficienti. (Sia per la loro dimensione, sia per gli angoli di lavoro).
Quindi negli scatti è conveniente spingere tirare, altrimenti no.
Quindi mi stai dicendo che ad alte velocità con rispettive rpm alte non è redditizio spingere e tirare nel contempo ?
Questo perchè si ha un maggior consumo energetico a parità di prestazione ?
Perchè mi risulta difficile credere che se in quel momento lavorano i quadricipiti al loro massimo potenziale e io li aiuto con la trazione dei bicipiti femorali... dovrei in teoria, o così si suppone, sgravare i quadricipiti magari anche solo di un 10-15 % risparmiando in energia e nello stress muscolare.
Però adesso che ci penso da qualche parte avevo letto che meno muscoli vengono interessati all'azione della pedalata è maggiore sarà l'autonomia energetica, non so se sia la stessa cosa ;nonzo%
 

fabrylama

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22 Marzo 2012
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Quindi mi stai dicendo che ad alte velocità con rispettive rpm alte non è redditizio spingere e tirare nel contempo ?
Questo perchè si ha un maggior consumo energetico a parità di prestazione ?
Esatto, peraltro quelle da te citate sono le condizioni peggiori possibili per l'efficienza metabolica del "tirare".
Invece a bassa cadenza e alta potenza (salita) automaticamente si è più portati a sgravare la fase passiva "tirando"... ma nei pro la forza impressa in fase di "risalita" è minore del peso della gamba.
E comunque in ogni caso i pro "tirano" meno dei continental, che tirano meno degli amatori. [a parità di %vo2max (potenza relativa) e anche a parità di potenza assoluta]

Quindi nei pro la coppia generata dalla gamba "passiva" in condizioni stazionarie (non negli scatti) è sempre e comunque negativa (si oppone al moto)
Perchè mi risulta difficile credere che se in quel momento lavorano i quadricipiti al loro massimo potenziale e io li aiuto con la trazione dei bicipiti femorali... dovrei in teoria, o così si suppone, sgravare i quadricipiti magari anche solo di un 10-15 % risparmiando in energia e nello stress muscolare.
Massimo potenziale? Quanti kg credi che spinga un quadricipite a, per esempio, 300w e 75rpm?
E quanto spinge quando fai le scale?
Il risparmio di energia non saprei perchè te lo aspetti. Come energia meccanica sono sempre 300w, indipendentemente da chi li genera... Ci sarebbe un risparmio di energia metabolica se i muscoli piccoli avessero una maggiore efficienza metabolica di quelli grossi o se avessero una migliore catena cinematica, ma è il contrario.
Però adesso che ci penso da qualche parte avevo letto che meno muscoli vengono interessati all'azione della pedalata è maggiore sarà l'autonomia energetica, non so se sia la stessa cosa ;nonzo%
E' parte del problema. Problema che è stato discusso varie volte nel forum con tanto di ricerche pubblicate da 50 anni a questa parte, grafici e spiegoni vari.

Peccato che poi nel ciclismo girino ancora le storie della pedalata rotonda, dello spingere e tirare, delle sfr a 30rpm, del fondo senza fuorisoglia per tot mila km in inverno, ecc.
 

Alambi

Pignone
22 Dicembre 2016
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Colnago Concept
Grazie a tutti dei pareri.

Ciao, non preoccuparti, io ho lo stesso identico problema. Ho risolto allenando la pedalata a richiamare il pedale sinistro, prima a bassa cadenza e poi col passare del tempo aumentando la cadenza. E’ più facile fare questo esercizio sui rulli in quanto ci sono meno variabili che disturbano, tipo cambi di pendenza o buche.
Spero di esserti stato utile.
 

debito

via col vento
8 Aprile 2018
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Esatto, peraltro quelle da te citate sono le condizioni peggiori possibili per l'efficienza metabolica del "tirare".
Azz.. quindi sono 10 anni che pedalo ad minchiam ;nonzo% annamo bene ;pirlùn^
La vedo dura cambiare tipologia di pedalata, a leggerti si direbbe che debbano essere solo i quadricipiti a fare il lavoro sporco e non l'insieme dei muscoli della gamba.
Demoralizzato :scassat:
 

debito

via col vento
8 Aprile 2018
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Massimo potenziale? Quanti kg credi che spinga un quadricipite a, per esempio, 300w e 75rpm?
E quanto spinge quando fai le scale?
Il risparmio di energia non saprei perchè te lo aspetti. Come energia meccanica sono sempre 300w, indipendentemente da chi li genera... Ci sarebbe un risparmio di energia metabolica se i muscoli piccoli avessero una maggiore efficienza metabolica di quelli grossi o se avessero una migliore catena cinematica, ma è il contrario.
Stamani, nel rientro di un uscita da poco meno di 100 km con circa 1000dsl, in piano, ho voluto provare ad evitare di tirare in risalita della pedalata (a parte che mi risulta assai complesso e consta di un impegno mentale non comune, va da sè che non essendo abituato credo sia del tutto normale) ne esce che sento il vasto laterale lavorare molto di più (ne ho prova anche adesso che lo sento ancora teso) ma ciò che non mi piace è che in primis si ha la tendenza ad avanzare in punta di sella e questo provoca uno sforzo maggiore anche dei lombali (cosa questa che mi piace assai poco) tanto che li sento indolenziti come mai seppure avrò fatto si e no 13-14 km in quel modo.
Ok che è questione di riabituare tutto l'ambaradam muscolo scheletrico ma a dire il vero la cosa mi convince poco, molto poco.
Hai dati oggettivi provati su di te per quanto affermi ?
Da dove esce questa tua teoria.. si trova materiale online ?

Ps mi scuso con @ridemyparkinson per l'Ot ma spero che possa interessare anche a lui.
Nel caso i mod possono eliminare il post se ritengono sia OT
 

fabrylama

Scalatore
22 Marzo 2012
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Stamani, nel rientro di un uscita da poco meno di 100 km con circa 1000dsl, in piano, ho voluto provare ad evitare di tirare in risalita della pedalata (a parte che mi risulta assai complesso e consta di un impegno mentale non comune, va da sè che non essendo abituato credo sia del tutto normale) ne esce che sento il vasto laterale lavorare molto di più (ne ho prova anche adesso che lo sento ancora teso) ma ciò che non mi piace è che in primis si ha la tendenza ad avanzare in punta di sella e questo provoca uno sforzo maggiore anche dei lombali (cosa questa che mi piace assai poco) tanto che li sento indolenziti come mai seppure avrò fatto si e no 13-14 km in quel modo.
Ok che è questione di riabituare tutto l'ambaradam muscolo scheletrico ma a dire il vero la cosa mi convince poco, molto poco.
Hai dati oggettivi provati su di te per quanto affermi ?
Da dove esce questa tua teoria.. si trova materiale online ?
Su di me no, io ho iniziato a pedalare "ignorante", quindi spingendo e basta.
Poi man mano salivo con le prestazioni mi sono informato... ho trovato una caciara assurda di sentito dire e articoli scritti da ex ciclisti gregari anni 70' che mi stavano per convincere ad iniziare ad allenare il gesto della pedalata...
Ma per fortuna sono incappato su un articolo di roberto massa che citava le fonti. "Le fonti" sono una cosa a cui tengo molto per formazione e quindi mi è venuto facile cercare su pubmed e sui vari database scientifici e ho trovato che tutta la letteratura mostra la stessa roba:
-più il ciclista analizzato è forte (elite vs continental vs amatore vs non ciclista), più l'arco di spinta è stretto a pari condizioni di velocità e potenza (sia di potenza assoluta, che potenza relativa alla propria soglia) rispetto ad un ciclista meno forte
-più il ciclista analizzato è forte (elite vs continental), meno è la forza di richiamo impressa dai muscoli flessori, sempre a pari condizioni come sopra.
-la cadenza più energeticamente favorevole è quella autoscelta (quindi ci si può allenare per aumentare la cadenza autoscelta, ma poi in gara si deve pedalare alla "come viene"), che viene scelta automaticamente anche a seconda di quanto è il carico previsto (salita secca vs gran fondo di 7h)

poi altre cose sparse che ho scoperto approfondendo:
l'efficienza meccanica (TE per chi ha il power meter) è spesso INVERSAMENTE correlata all'efficienza metabolica (nel range in cui è logico considerarla, e sempre a parità di condizioni). Stesso discorso, ma molto più accentuato per la uniformità di pedalata (PS per chi ha il power meter).

Stupendo poi quanto ci sia rimasto male l'ex pro diventato presentatore di gcn quando ha deciso di fare una prova di pedalata con i pedali flat (senza nemmeno i pin come in mtb, flat vecchio stile) su un cicloergometro con misurazione del consumo di ossigeno (e quindi calcolo dell'efficienza metabolica [gross efficiency in inglese]) e ha scoperto che senza essere agganciato era più efficiente.
Più efficiente di poco e su una sola persona, quindi non dimostra nulla, ma rimane divertente sentire un pro, uno di quelli che diffondeva ste leggende della pedalata tonda, dire "ero convinto di pedalare tondo e di tirare, invece pedalando senza essere agganciato mi sono accorto che non tiro un gran che, non sentivo il piede sollevarsi dal pedale in fase di risalita"

http://www.massarob.info/2012/12/pedalata-perche-complicare-cio-che-e.html
 
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debito

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Stupendo poi quanto ci sia rimasto male l'ex pro diventato presentatore di gcn quando ha deciso di fare una prova di pedalata con i pedali flat (senza nemmeno i pin come in mtb, flat vecchio stile) su un cicloergometro con misurazione del consumo di ossigeno (e quindi calcolo dell'efficienza metabolica [gross efficiency in inglese]) e ha scoperto che senza essere agganciato era più efficiente.
Più efficiente di poco e su una sola persona, quindi non dimostra nulla, ma rimane divertente sentire un pro, uno di quelli che diffondeva ste leggende della pedalata tonda, dire "ero convinto di pedalare tondo e di tirare, invece pedalando senza essere agganciato mi sono accorto che non tiro un gran che, non sentivo il piede sollevarsi dal pedale in fase di risalita"
Ok !!
domani cambio i pedali e monto i flat della bici da passeggio, magari mi viene meglio :mrgreen:
Guardando questo schema di pedalata riflettevo su come tentavo di pedalare oggi :

Schermata 2018-06-10 alle 23.02.00.png

Facevo quasi giusto salvo la pausa e arrivavo per difetto, dato dall'abitudine, fino quasi alla fine della zona "Pull across the bottom" (molto impegnatico con i pedali agganciati) e poi lasciavo libera la gamba di risalire per effetto della spinta dell'altro arto.

leggendo l'articolo di R. Massa ho in pratica verificato quello che mi succedeva pedalando in quel modo :
concentrarsi sul mantenere un’elevata stabilità pelvica, per esempio concentrandosi su una costante e continua pressione di contatto con la sella, evitando rotazioni o basculamento con acuita inversione della curvatura lombare (perdita lordosi)

Spiegato il motivo del mal di schiena alla fine, giunge poi chiaro anche il fatto che bisognerebbe anche riadattare la posizione che a mio avviso andrebbe ulteriormente avanzata (io sono già abbastanza avanzato rispetto a tabelle o filo a piombo)
Detto ciò credo che oramai dopo tot anni sarà ben difficile cambiare il modo di pedalare a meno di mettersi sui rulli per mesi, cosa che non ho certamente intenzione di fare.
Comunque Grazie @fabrylama
 
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