Stamani, nel rientro di un uscita da poco meno di 100 km con circa 1000dsl, in piano, ho voluto provare ad evitare di tirare in risalita della pedalata (a parte che mi risulta assai complesso e consta di un impegno mentale non comune, va da sè che non essendo abituato credo sia del tutto normale) ne esce che sento il vasto laterale lavorare molto di più (ne ho prova anche adesso che lo sento ancora teso) ma ciò che non mi piace è che in primis si ha la tendenza ad avanzare in punta di sella e questo provoca uno sforzo maggiore anche dei lombali (cosa questa che mi piace assai poco) tanto che li sento indolenziti come mai seppure avrò fatto si e no 13-14 km in quel modo.
Ok che è questione di riabituare tutto l'ambaradam muscolo scheletrico ma a dire il vero la cosa mi convince poco, molto poco.
Hai dati oggettivi provati su di te per quanto affermi ?
Da dove esce questa tua teoria.. si trova materiale online ?
Su di me no, io ho iniziato a pedalare "ignorante", quindi spingendo e basta.
Poi man mano salivo con le prestazioni mi sono informato... ho trovato una caciara assurda di sentito dire e articoli scritti da ex ciclisti gregari anni 70' che mi stavano per convincere ad iniziare ad allenare il gesto della pedalata...
Ma per fortuna sono incappato su un articolo di roberto massa che citava le fonti. "Le fonti" sono una cosa a cui tengo molto per formazione e quindi mi è venuto facile cercare su pubmed e sui vari database scientifici e ho trovato che tutta la letteratura mostra la stessa roba:
-più il ciclista analizzato è forte (
elite vs
continental vs amatore vs non ciclista), più l'arco di spinta è stretto a pari condizioni di velocità e potenza (sia di potenza assoluta, che potenza relativa alla propria soglia) rispetto ad un ciclista meno forte
-più il ciclista analizzato è forte (elite vs continental), meno è la forza di richiamo impressa dai muscoli flessori, sempre a pari condizioni come sopra.
-la cadenza più energeticamente favorevole è quella autoscelta (quindi ci si può allenare per aumentare la cadenza autoscelta, ma poi in gara si deve pedalare alla "come viene"), che viene scelta automaticamente anche a seconda di quanto è il carico previsto (salita secca vs gran fondo di 7h)
poi altre cose sparse che ho scoperto approfondendo:
l'efficienza meccanica (TE per chi ha il power meter) è spesso INVERSAMENTE correlata all'efficienza metabolica (nel range in cui è logico considerarla, e sempre a parità di condizioni). Stesso discorso, ma molto più accentuato per la uniformità di pedalata (PS per chi ha il power meter).
Stupendo poi quanto ci sia rimasto male l'ex pro diventato presentatore di gcn quando ha deciso di fare una prova di pedalata con i pedali flat (senza nemmeno i pin come in mtb, flat vecchio stile) su un cicloergometro con misurazione del consumo di ossigeno (e quindi calcolo dell'efficienza metabolica [gross efficiency in inglese]) e ha scoperto che senza essere agganciato era più efficiente.
Più efficiente di poco e su una sola persona, quindi non dimostra nulla, ma rimane divertente sentire un pro, uno di quelli che diffondeva ste leggende della pedalata tonda, dire "ero convinto di pedalare tondo e di tirare, invece pedalando senza essere agganciato mi sono accorto che non tiro un gran che, non sentivo il piede sollevarsi dal pedale in fase di risalita"
http://www.massarob.info/2012/12/pedalata-perche-complicare-cio-che-e.html