Dichiarazioni di mister Colnago:
"Colnago costa qualche centinaio di euro in più, ma i nostri telai non si rompono improvvisamente. Incontro centinaia di persone che hanno avuto una Colnago per anni. Forse ho fatto l'errore di rendere le mie bici troppo forti".
Qui mi sembra che faccia un po' di terrorismo psicologico: quanti e quali sono realmente gli "altri" telai (cioe' non suoi) che si rompono improvvisamente? E poi, sarcasticamente si autocolpevolizza del fatto di essere troppo bravo (rendere le proprie bici "troppo forti"). Suvvia, a che gioco vogliamo giocare?
Altra perla:
"le persone che acquistano telai economici e si concentrano sul prezzo non si rendono conto di essere derubate. Guardano lo strato finale di vernice, si fanno ammaliare dal marketing, ma non si preoccupano di cosa c'è sotto".
Qui in pratica considera degli inconsapevoli coloro che acquistano telai economici (non suoi) e non gli viene il dubbio che una persona possa fare tutta una serie di valutazioni razionali che lo inducono poi a non acquistare prodotti top di gamma (non suoi). Secondo la sua logica dovrebbero esistere solo telai curatissimi e (spropositatamente) costosi come i suoi. Ahime' (per lui) invece (per fortuna per tutti) il mercato offre una vasta gamma di prodotti dall'ottimo rapporto q/p che possono soddisfare un'ampia varieta' di acquirenti con esigenze diverse.
Altra uscita per rincarare la dose:
"La differenza è come quella che passa tra comprare una giacca economica e un abito italiano su misura. Non c'è paragone perché finisci per buttare via il capo economico dopo alcuni lavaggi".
E qui si cimenta nel tentativo maldestro di far passare l'idea che un prodotto economico debba essere per forza scarsamente duraturo. La realta' invece la conosciamo tutti e non e' proprio cosi'!
Se poi ci aggiungiamo il titolo del 3ad ("molti non capiscono il valore reale di una bici") cioe' il mercato non comprende il valore dei miei prodotti, si puo' vedere come la sua visione dela realta' sia totalmente distorta. Qualcuno glielo dica che: NON E' IL MERCATO CHE DEVE COMPRENDERE I SUOI PRODOTTI, MA SONO I SUOI PRODOTTI CHE DEVONO "COMPRENDERE" IL MERCATO!
Dopo queste uscite del patron di tale azienda, penso che non avro' MAI una bici con il suo marchio!
Rimane - per me- un mistero come un'azienda (ora sulla via del declino) possa aver avuto il discreto successo che in passato ha ottenuto con a capo una persona che la pensa in questo modo ...
"Colnago costa qualche centinaio di euro in più, ma i nostri telai non si rompono improvvisamente. Incontro centinaia di persone che hanno avuto una Colnago per anni. Forse ho fatto l'errore di rendere le mie bici troppo forti".
Qui mi sembra che faccia un po' di terrorismo psicologico: quanti e quali sono realmente gli "altri" telai (cioe' non suoi) che si rompono improvvisamente? E poi, sarcasticamente si autocolpevolizza del fatto di essere troppo bravo (rendere le proprie bici "troppo forti"). Suvvia, a che gioco vogliamo giocare?
Altra perla:
"le persone che acquistano telai economici e si concentrano sul prezzo non si rendono conto di essere derubate. Guardano lo strato finale di vernice, si fanno ammaliare dal marketing, ma non si preoccupano di cosa c'è sotto".
Qui in pratica considera degli inconsapevoli coloro che acquistano telai economici (non suoi) e non gli viene il dubbio che una persona possa fare tutta una serie di valutazioni razionali che lo inducono poi a non acquistare prodotti top di gamma (non suoi). Secondo la sua logica dovrebbero esistere solo telai curatissimi e (spropositatamente) costosi come i suoi. Ahime' (per lui) invece (per fortuna per tutti) il mercato offre una vasta gamma di prodotti dall'ottimo rapporto q/p che possono soddisfare un'ampia varieta' di acquirenti con esigenze diverse.
Altra uscita per rincarare la dose:
"La differenza è come quella che passa tra comprare una giacca economica e un abito italiano su misura. Non c'è paragone perché finisci per buttare via il capo economico dopo alcuni lavaggi".
E qui si cimenta nel tentativo maldestro di far passare l'idea che un prodotto economico debba essere per forza scarsamente duraturo. La realta' invece la conosciamo tutti e non e' proprio cosi'!
Se poi ci aggiungiamo il titolo del 3ad ("molti non capiscono il valore reale di una bici") cioe' il mercato non comprende il valore dei miei prodotti, si puo' vedere come la sua visione dela realta' sia totalmente distorta. Qualcuno glielo dica che: NON E' IL MERCATO CHE DEVE COMPRENDERE I SUOI PRODOTTI, MA SONO I SUOI PRODOTTI CHE DEVONO "COMPRENDERE" IL MERCATO!
Dopo queste uscite del patron di tale azienda, penso che non avro' MAI una bici con il suo marchio!
Rimane - per me- un mistero come un'azienda (ora sulla via del declino) possa aver avuto il discreto successo che in passato ha ottenuto con a capo una persona che la pensa in questo modo ...
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