il pericolo non sei tu ed il tuo manico , ma sono gli imprevisti e purtroppo la velocita' e' la discriminante.
(so che mi risponderai che tu vai forte dove si va piano , ovvero in percorrenza e allora posso concordare ma non e' questo il discorso: per fare i kom si va forte ovunque).
cosa vuol dire' , vuol dire solo che per probabilita' rischi di piu' tu, poi ci sara' sempre quello che va coi freni tirati e viene ammazzato
Credo che Bicilook si riferisca non a quelli KOMe te che in discesa hanno doti eccelse e "staccano" record facilmente (e che magari manco se ne accorgono e/o a cui non importa una cippa) ma a coloro che pur di apparire nella classifica di strava del segmento in discesa mettono a rischio la propria ed altrui incolumità non avendo le doti del bravo discesista. Insomma si riferiva a chi spegne il cervello, e si butta giù al limite ed oltre. Magari sei bravissimo in discesa, ma un gregge di pecore con cani al seguito può capitare di trovarselo dietro ad una curva.
Dalle mie parti quando è "apparso" il segmento su una discesa mi sono ritrovato con il kom, fatto una volta in allenamento quando ancora in discesa ci sapevo andare. Per tentare di togliermelo sono caduti in due (uno con il disco) e per riuscirci un altro bravo discesista ha dovuto montare la corona da 54. Visto che la cosa aveva preso una brutta piega il segmento è stato segnalato come pericoloso e fine della storia.
Penso che un giudizio secco, tagliente e definitivo, salvo casi particolari, porti necessariamente con se delle semplificazioni che possono anche rendere quel giudizio eccessivamente superficiale o anche fuorviante.
Approfondimenti e contestualizzazioni possono contribuire ad affinare quel giudizio ed eventualmente anche a modificarlo.
Solo che su un Forum non è che ogni volta si possano scrivere trattati occupando spazio e magari annoiando pure.
Comunque, concordo ovviamente che, in assoluto ed in astratto, una velocità maggiore determina un livello di rischio superiore, su questo non credo vi siano dubbi.
Non ho mai detto di andare a caccia di kom in una GF, in quel caso seguo il flusso ed infatti lì bisogna stare con gli occhi ben aperti perchè di artisti cicensi ce ne sono a iosa.
Vivo in una zona rurale con traffico molto scarso le probabilità di incrociare un veicolo in una di queste discese sono limitate e comunque non essendovi altri rumori i motori si sentono già dai tornanti più su.
Ovvio che se a salire è un ciclista non lo senti ed infatti, kom o non kom, la corsia di sinistra va occupata sempre e solo quando si dispone di visuale più che ampia, logico anche che il gregge dietro la curva può esserci anche se, almeno da queste parti, se c'è i cani li vedi ben prima, ma comunque è chiaro che elementi di rischio ce ne sono ed aumentano con la velocità.
Ma la valutazione di maggiore rilevanza secondo me è che mentre in salita quello da 5 W/kg se ne va ed in cima rispetto alla massa che di W/kg ne ha 3-3,5, i distacchi si misurano in minuti se non addirittura in frazioni significative di ora, in discesa questo non accade, il distacco tra quelli "con il manico" e che "vanno forte" e gli altri che "vanno con molta maggiore prudenza" sono spesso di pochi secondi.
Questo vuol dire che il rischio in discesa è comunque presente perché la differenza di velocità tra chi va forte e chi no è di pochi km/h.
Non è poi raro che in gruppo accada che chi stia andando "forte" relativamente alle proprie capacità si trovi molto più vicino al proprio limite di chi a quella stessa velocità sta andando "piano".
Da qui appare evidente che quel rischio non sia facilmente determinabile a livello assoluto, ma deve sempre essere messo in relazione con le caratteristiche del soggetto che quel rischio lo corre.
Una eventuale classifica del rischio effettivamente corso da ciascuno la quale tenesse conto di questo aspetto riserverebbe certamente molte sorprese.
Quindi, è chiaro che il rischio esiste ed a parità di individuo cresca con l'aumentare della velocità, come è chiaro che due pensioni sono meglio di una, anche se la seconda è da 5 euro al mese, ma la contestualizzazione può definire meglio i valori reali e stabilire, magari, soglie di accettabilità di quel rischio diverse da quelle che potrebbero apparire corrette ad un esame superficiale.
Circa l'altra citazione (la prima mi pare) che ho avuto dal mio precedente post, di fronte alla profondità ed articolazione delle argomentazioni proposte mi trovo impreparato e non saprei cosa replicare.
In ultimo, per dare un minimo di parvenza di In topic a questo post ribadisco, come già più volte fatto, che io preferisco di gran lunga gli impianti a disco, ma non è che comprando una biciletta con i dischi Yoghi possa trasformarsi in Savoldelli, su quello i dischi c'entrano poco.
Comunque, casco ben allacciato, luci accese anche di giorno (almeno la posteriore), testa dentro al casco e buone discese a tutti.
EDIT:
Sono andato a controllare prima che qualcuno mi dica che sparo c..., al momento i miei kom in discesa sono in realtà solo 17 (su 24 totali).