News Uscire in bici ai tempi del coronavirus

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gibo2007

Apprendista Cronoman
30 Agosto 2015
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Bici
Canyon
Bhe sai non esiste solo il coronavirus.
Magari qualcuno ha bisogno delle medicine per il cuore chi per il diabete e potrei continuare.
Forse non vi viene in mente che e`proprio per questo che dobbiamo starcene a casa. La situazione e`seria perche`nel giro di 3 settimane I contagiati gravi da coronavirus, sono andati a sommarsi ad altri pazienti con diverse patologie.
Pero`chissenefrega infrangiamo la legge solo per fare 100km in piu`questo mese...
Uno va a comprare le medicine per patologie pregresse tutti i giorni?
Dobbiamo starcene a casa ma ci sono le resse davanti ai supermercati e alle farmacie dove per via delle code è maggiore il rischio di contagio.
Abbiamo spento il cervello.
 

RicktheQuick

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2013
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wilier zero.7,wilier 501
In questo periodo di particolare emergenza, sto facendo parecchia attenzione a tutte le piccole cose che potrebbero causare un rischio a me e agli altri. Tanto più con una bimba di 2 anni e mezzo in casa. Forse è poco, forse non serve a nulla, ma è' quello che posso fare nel mio piccolo per evitare di incasinare una situazione già di per se critica. Sarebbe bello lo facessero tutti

e così sto facendo io, evitando ogni contatto con chiunque. che è quel che può produrre rischi di diffondere il contagio. il rischio di aver bisogno di terapia intensiva in bici è sostanzialmente nullo sempre, il rischio di aver bisogno del ps è molto correlato al tipo di attività che fai (in gara è più probabile) e a quanti automobilisti ci sono in giro. io ho settato le mie uscite su "raggiungo velocemente la strada bianca, resto lì, non sforzo più di tanto" è il "prezzo" che chiedo alla società di pagare per uno come me che è riuscito a barricarsi in casa e, ripeto, se tutti avessero fatto come me nello stesso momento di "difficoltà" regionale (cioè al momento nessuna difficoltà), non staremmo a parlare di covid19.
a me questa faccenda che passi per terrorista il ciclista in solitaria perchè "forse", "potrebbe", "chissà" aver bisogno delle cure mediche per le quali paga le proprie tasse mentre si vorrebbe lasciare tutto l'ospedale a disposizione di chi s'è beccato un virus per grave responsabilità (propria, vedi aperitivi, o altrui, vedi medici, o vicini di qualche criminale in fuga dalle zone rosse), pare proprio un tentativo di far polemica per forza, di voler dire "io sono migliore perchè rinuncio ad una cosa". ma se rinunci ad una cosa per produrre un bene collettivo, grazie, se rinunci a qualcosa per una scelta tua, è una scelta tua, fai quel che vuoi, ma non ha senso attaccare chi non faccia la stessa scelta.
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Sono davvero incredibili le scuse che il ciclista medio trova per poter andare in bici: le analogie che cerca nei meandri delle cose scritte, le interpretazioni (sempre a proprio favore), il paragone con il dover andare al lavoro, e altri doveri che nulla hanno a che spartire con una attività ludico ricreativa. Prendo per buona la buona fede di tutti, vi credo quando dite che credete di non voler arrecare danno al prossimo. Eppure lo fate ugualmente, perché il danno sarà semmai nelle conseguenze, non nelle intenzioni.

Al netto dei se e ma, alcuni anche a livello di ragionamento fanno emergere un certo senso logico compiuto, ma è il punto di arrivo che è sbagliato, quello che si cerca di dimostrare a tutti i costi per portare acqua al proprio mulino. Lo ripeto: fate e facciamo un passo indietro. E' così difficile?!?

Abbiamo bisogno realmente di regole e controlli severi per fare quello che ci viene chiesto come comunità? A me alcuni sembrano come i bambini che cercano l'escamotage per fartela sotto il naso. Ma siamo adulti, molto adulti. E comportiamoci da tali, per una volta diamo una risposta unita come categoria. Se no saremmo sempre lo zimbello degli automobilisti, ad esempio, che in molti casi hanno motivi molto validi per odiarci. Vogliamo essere odiati anche da tutto il resto della comunità?

E smettiamola di scrivere su questa questione, in cima ai topic i primi 3 argomenti riguardano il virus e non poter andare in bici. Direi che basta, parliamo di ciclismo.
 

ildoppingnonvincemai

Apprendista Scalatore
5 Ottobre 2015
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nome proprio "Morgana"
secondo me mettere in relazione il lavoro con un uscita ludico/ricreativa stride un pò.

il lavoro di alcune persone è necessario, sarà cura dei datori di lavoro, e dei lavoratori, consentirne lo svolgimento seguendo le prassi dei decreti.
Io metto in relazione le possibilità di contagio. il decreto è stato emanato per ridurre le possibilità di contagio. Vogliamo dire che in una situazione come questa andare a correre in bici puo' non essere una priorità sociale? Sì, ok, condivido, ma che sia concesso lavorare in mezzo alla gente perchè "è lavoro" e non si possa fare una attività ludico/ricreativa che non puo' in nessun modo aumentare il contagio ... è semplicemente incoerente. non voglio pensare sia scarsa capacità da parte di chi ha fatto la Legge, capisco che il loro intento fosse quello di impedire che si affollino le strade di ciclisti che non tengono nulla da fare, ma la cosa mi infastidisce e non poco.
 
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ildoppingnonvincemai

Apprendista Scalatore
5 Ottobre 2015
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nome proprio "Morgana"
Sono davvero incredibili le scuse che il ciclista medio trova per poter andare in bici: le analogie che cerca nei meandri delle cose scritte, le interpretazioni (sempre a proprio favore), il paragone con il dover andare al lavoro, e altri doveri che nulla hanno a che spartire con una attività ludico ricreativa. Prendo per buona la buona fede di tutti, vi credo quando dite che credete di non voler arrecare danno al prossimo. Eppure lo fate ugualmente, perché il danno sarà semmai nelle conseguenze, non nelle intenzioni.

Al netto dei se e ma, alcuni anche a livello di ragionamento fanno emergere un certo senso logico compiuto, ma è il punto di arrivo che è sbagliato, quello che si cerca di dimostrare a tutti i costi per portare acqua al proprio mulino. Lo ripeto: fate e facciamo un passo indietro. E' così difficile?!?

Abbiamo bisogno realmente di regole e controlli severi per fare quello che ci viene chiesto come comunità? A me alcuni sembrano come i bambini che cercano l'escamotage per fartela sotto il naso. Ma siamo adulti, molto adulti. E comportiamoci da tali, per una volta diamo una risposta unita come categoria. Se no saremmo sempre lo zimbello degli automobilisti, ad esempio, che in molti casi hanno motivi molto validi per odiarci. Vogliamo essere odiati anche da tutto il resto della comunità?

E smettiamola di scrivere su questa questione, in cima ai topic i primi 3 argomenti riguardano il virus e non poter andare in bici. Direi che basta, parliamo di ciclismo.

E' giusto stare a casa.
Questo non è in discussione.
Ribadisco però che se io mi becco il virus lo becco a lavoro. E questo mi fa girare parecchio i coglioni!
 
R

RedCaad

Guest
Io metto in relazione le possibilità di contagio. il decreto è stato emanato per ridurre le possibilità di contagio. Vogliamo dire che in una situazione come questa andare a correre in bici puo' non essere una priorità sociale? Sì, ok, condivido, ma che sia concesso lavorare in mezzo alla gente perchè "è lavoro" e non si possa fare una attività ludico/ricreativa che non puo' in nessun modo aumentare il contagio ... è semplicemente incoerente. non voglio pensare sia scarsa capacità da parte di chi ha fatto la Legge, capisco che il loro intento fosse quello di impedire che si affollino le strade di ciclisti che non tengono nulla da fare, ma la cosa mi infastidisce e non poco.

immaginati un Decreto dove devono specificare ogni singola attività giornaliera se fattibile o no.

in questi casi si và per similitudini.

altro punto, immagina se tutti volessero fare quello che vogliono con la postilla "io non contagio nessuno", secondo te? la strighi la situazione?

per conto mio, manco i rulli faccio questa settimana, l'umore non è dei migliori anche abitando in una zona quasi priva di contagi.
 

RicktheQuick

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2013
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wilier zero.7,wilier 501
Secondo me vi state facendo tremila seghe mentali su leggi, leggine ed altro per dare una giustificazione "legale" al vostro egoismo.
Anche se il decreto non pone limitazioni per la vostra uscita (simile al metadone per quel che vedo), dovete fare un serio esame di coscienza su cosa è il nostro sport relativamente non alla possibilità di contagio ma alla pericolosità.
Una passeggiata, una corsa in un parco, una uscita in bici cittadini ed una in bici da corsa sono attività completamente differenti dal punto di visto del rischio.
Leggo di persone che preferiscono rischiare, anche se un eventuale mio incidente non dovesse mai farmi ricoverare in terapia intensiva non accetterei mai, per un mio capriccio, di gravare in questo momento sul SSN sia esso ortopedia, pronto soccorso o altro.
Per questo ho deciso di rimanere sui rulli, e me ne fotto di cosa dice la legge. Non sto a cavillare ciò che è consentito da ciò che non lo è.
Questo lo chiamo "senso civico".
#iostoacasa

io la statistica non la studio da un pezzo, ma in vita mia per la bici ho fatto 2 accessi al ps, uno con dimissione in serata (vertebra rotta) giusto perchè c'erano altre urgenze, altrimenti in 3 ore ero a casa, l'altra con dimissione dopo 2 ore, senza fratture.
da quando misuro i km ne ho fatti circa 60'000, una volta che sono andato al ps era in gara, l'altra colpito da un'auto. non vado a fare gare, quindi siamo ad un accesso al ps ogni 60'000km considerando che "oggi"
1-se vado su strada c'è poco traffico e ho il varia
2-se vado in mtb non c'è manco il traffico e scelgo percorsi semplici.

si sta perdendo il senso della misura. se domani ti si rompe il sostegno del rullo, cadi e ti rompi un polso ti aspetti quello che "eh, i rulli non son sicuri, devi stare seduto", se scivoli nella doccia quello che "eh, non ti devi lavare", se ti cade una padella sul piede "devi mangiare solo barrette"?

e in terapia intensiva poi, per finirci in bicicletta fuori gara devi veramente impegnarti!
 
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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Genova
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Colnago 50 Anniversary
Ma la domanda principale è:
Cosa fa tutta quella gente in farmacia?
La farmacia in questione è piuttosto grande, con un afflusso costante a quasi tutte le ore del giorno. L'altra settimana ci sono passato davanti ed era l'orario di chiusura eppure dentro c'erano almeno una decina di persone in attesa. Chi va a prendere le medicine alle 19:30? Mi ero chiesto, io di solito ci vado la mattina dopo.
Quindi, non mi sorprende vedere una coda fuori dell'ingresso. Ma ripeto, è più rischioso restare in coda lì che uscire da soli (in piedi, in bici, sui pattini, fate voi).
 

Paolore

via col vento
13 Luglio 2012
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albinea
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Nevi titanio
interessante quesito, io ho tessera e licenza ACI e FIA, ho anche ranking e punti FIA, posso quindi prendere la macchina da rally ed andare in giro liberamente basta che poi torno a casa se prometto di non fermarmi?

sport è sport, in quel caso è allenamento e non spostamento?

quasi quasi provo..

dov'è @faberfortunae quando serve? ;pirlùn^
Ti do la mia. Tu puoi fare quello che vuoi. Girare in macchina anche. Ma dovrai essere consapevole del fatto che ti potrebbe fermare qualcuno a cui rendere conto. Fai la tua bella autocertificazione che poi altri valuteranno se mettere in archivio o trasmettere alla Procura della Repubblica. Quindi morale..... nessun problema.
 

RicktheQuick

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2013
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wilier zero.7,wilier 501
Quindi sti maledetti dell'aperitivo sono dei balordi perché non rinunciano ad un passatempo in nome del bene collettivo, ma noi andiamo in bici, non rinunciando ad un passatempo in nome del bene collettivo, e siamo dei fenomeni.

Ad ogni modo, uscire dal tuo comune è vietato.

ma evitare di andare in bici non serve a niente per il bene collettivo. per il bene collettivo serve esclusivamente non avere contatti con altre persone!
e perchè "siamo dei fenomeni"? che significa? che vuol dire?
 
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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Io metto in relazione le possibilità di contagio. il decreto è stato emanato per ridurre le possibilità di contagio. Vogliamo dire che in una situazione come questa andare a correre in bici puo' non essere una priorità sociale? Sì, ok, condivido, ma che sia concesso lavorare in mezzo alla gente perchè "è lavoro" e non si possa fare una attività ludico/ricreativa che non puo' in nessun modo aumentare il contagio ... è semplicemente incoerente. non voglio pensare sia scarsa capacità da parte di chi ha fatto la Legge, capisco che il loro intento fosse quello di impedire che si affollino le strade di ciclisti che non tengono nulla da fare, ma la cosa mi infastidisce e non poco.

Hai messo di nuovo te stesso davanti a tutto. Come fanno gli altri.

Andare al lavoro è consentito perché non vogliono paralizzare l'Italia completamente (molti lavorano smistano e trasportano merci, vendono prodotti necessari, sistemano strade, lavorano nell'edilizia pubblica e privata, la sanità etc. ). Ovviamente non potevano distinguere tra i lavori strettamente necessari e che so, fare il bidello in una scuola senza studenti che ora può sembrare inutile.

Non potendo e volendo fare una lista dei lavori sì e quelli no, per ora la situazione è aperta. Ma è sbagliato fare il paragone tra il possibile contagio del ciclista solitario e quello del lavoratore obbligato a svolgere una funzione (un vigile, un poliziotto, etc.), perché il legislatore non ha pensato a questo. Non aveva in mente il ciclista, non era una diatriba su: o lavori o vai in bici!

E' il ciclista amatoriale (non quello che usa la bici in città per spostamenti vari) che mette se stesso e la propria misera (per numeri) categoria davanti a tutto.

Bisogna smetterla di pensare che siamo un non problema in quanto possiamo essere ciclisti solitari. Siamo cittadini, in primis.
 

Raven

Cronoman
3 Novembre 2018
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Ti do la mia. Tu puoi fare quello che vuoi. Girare in macchina. Ma dovrai essere consapevole del fatto che ti potrebbe fermare qualcuno a cui rendere conto. Fai la tua bella autocertificazione che poi altri valuteranno se mettere in archivio o trasmettere alla Procura della Repubblica. Quindi morale..... nessun problema.

è ovviamente una provocazione per far vedere come sul mondo bici l'interpretazione cade per molti inequivocabilmente da un lato, appena sposti il punto di vista su un argomento che non beneficia gli stessi, ecco che la valutazione cambia.

tecnicamente trovami una differenza tra le due situazioni?
 

Shinkansen

Xeneize
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Bisogna smetterla di pensare che siamo un non problema in quanto possiamo essere ciclisti solitari. Siamo cittadini, in primis.
Chiedo a te perché sei l'ultimo, ma la domanda vale per tutti coloro che dicono che è meglio non uscire.

Perché il governo ha detto che l'attività motoria all'aperto è consentita, purché vengano rispettate le distanze di sicurezza?

Se è una cosa così pericolosa (incidenti, disgrazie varie...) perché secondo te hanno preso una topica così colossale?
Eppure, come affermiamo tutti, fare attività sportiva non è una necessità. Possibile che tutti gli scienziati che stanno dietro a questo problema non si siano accorti del grave errore che ha commesso il governo?

P.S. Siccome si leggono già di alcuni gruppi di imbecilli che, in barba al decreto, hanno pensato bene di fare come gli pare, temo che a breve sarà proibito a tutti fare attività motoria all'aperto, con buona pace di tutti.
 

Paolore

via col vento
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Nevi titanio
è ovviamente una provocazione per far vedere come sul mondo bici l'interpretazione cade per molti inequivocabilmente da un lato, appena sposti il punto di vista su un argomento che non beneficia gli stessi, ecco che la valutazione cambia.

tecnicamente trovami una differenza tra le due situazioni?
Hai ragione. Ma proprio perchè è una situazione limite diventa più facile che la pattuglia che interviene si sente legittimata ad inoltrare ad un terzo ente (la Procura) il quesito.
Penso che il punto cmq sia applicare il buon senso e non chi si inventa (non mi riferisco a te, ho capito il senso del tuo post) la scusa più plausibile per eludere il divieto di circolazione.....perchè a quel punto uno stato di necessità potrebbe essere tutto tipo..."ho la fidanzata o l'amico che ha un ginocchio dolorante e devo andare a casa sua per aiutarlo"...... mentre diverso è certificare uno spostamento con un documento che attesta l'invalidità di un congiunto che, PALESEMENTE, è stato di necessità e consentito.
 
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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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E' giusto stare a casa.
Questo non è in discussione.
Ribadisco però che se io mi becco il virus lo becco a lavoro. E questo mi fa girare parecchio i coglioni!
Vale anche per me, cosa credi. In più fino alla settimana scorsa nel mio settore eravamo aperti al pubblico con gente che viene da diverse parti d'Italia. Ma questo non mi autorizza ad andare in bici: non è che siccome non mi tutelano, decido io cosa sia o meno problematico per la diffusione del virus. Questa è anarchia, bella e buona.

L'alternativa me l'hanno data: se vuoi stare a casa prendi ferie. Forse però dalla prox settimana sarà possibile una certa forma di smart working, almeno per alcuni giorni, bisogna vedere se il dirigente firma però.

Anche io non sono contento e comprendo lo scarto tra quello che ci viene chiesto e la realtà e gli obblighi a cui siamo sottosposti nostro malgrado, e che poco hanno a che fare con una reale procedura di contenimento del visrus. Ma non cerco di girare questo a mio vantaggio.
 

RicktheQuick

Apprendista Cronoman
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Sono davvero incredibili le scuse che il ciclista medio trova per poter andare in bici: le analogie che cerca nei meandri delle cose scritte, le interpretazioni (sempre a proprio favore), il paragone con il dover andare al lavoro, e altri doveri che nulla hanno a che spartire con una attività ludico ricreativa. Prendo per buona la buona fede di tutti, vi credo quando dite che credete di non voler arrecare danno al prossimo. Eppure lo fate ugualmente, perché il danno sarà semmai nelle conseguenze, non nelle intenzioni.

Al netto dei se e ma, alcuni anche a livello di ragionamento fanno emergere un certo senso logico compiuto, ma è il punto di arrivo che è sbagliato, quello che si cerca di dimostrare a tutti i costi per portare acqua al proprio mulino. Lo ripeto: fate e facciamo un passo indietro. E' così difficile?!?

Abbiamo bisogno realmente di regole e controlli severi per fare quello che ci viene chiesto come comunità? A me alcuni sembrano come i bambini che cercano l'escamotage per fartela sotto il naso. Ma siamo adulti, molto adulti. E comportiamoci da tali, per una volta diamo una risposta unita come categoria. Se no saremmo sempre lo zimbello degli automobilisti, ad esempio, che in molti casi hanno motivi molto validi per odiarci. Vogliamo essere odiati anche da tutto il resto della comunità?

E smettiamola di scrivere su questa questione, in cima ai topic i primi 3 argomenti riguardano il virus e non poter andare in bici. Direi che basta, parliamo di ciclismo.

1-il ciclista medio. quella del "medio" è sempre un artifizio, piuttosto banale, per tentare di insultare qualcun altro volendolo sminuire nei propri ragionamenti. andiamo a vedere se costruisci un'argomentazione tale da potertelo permettere.
2-cerca nei meandri.
lo sport e le attivita' motorie svolti all'aperto sono
ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il
rispetto della distanza interpersonale di un metro

articolo 1 (non 346bis, articolo UNO) lettera d
quindi già coi meandri non ci siamo per niente.
3-interpretazioni. caspita "sono ammessi". che c'è da interpretare?
4-il paragone col lavoro. cosa c'entra il paragone con "cosa" vai a fare? il problema è chi vai ad incontrare.
5-arrecare danno al prossimo. non si arreca danno al prossimo in bicicletta più che a casa a friggere le patatine. non se ne crea alcuno a nessuno e se c'è un incidente non si "arreca danno" ma si "usufruisce del ssn" che cura tanto quello che cada in bici che quello che si rovesci l'olio bollente addosso perchè sta li per quel motivo.
6-eppure lo fate? lo fate cosa? arrecare danno? a chi?
7-al netto dei se e dei ma? scusa eh, ma sei tu, e chi sostiene la tua tesi, che dice "SE" cadete, andate in terapia intensiva (con evidente salto logico). e il netto dei "SE" lo fai te? li hai introdotti te, per la legge l'unico "se" è "se state lontani" che qui dentro nessuno mette in discussione.
8-abbiamo bisogno di regole e controlli? può darsi. per fare quello che ci viene chiesto "come comunità"? allora, la comunità si esprime con i governi e non col sentito dire e il governo ha detto che la regola c'è, e va rispettata, ed è quella di stare lontani.
9-bambini che cercano l'escamotage? da quando leggere è un escamotage?
lo sport e le attivita' motorie svolti all'aperto sono
ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il
rispetto della distanza interpersonale di un metro

10-zimbello degli automobilisti? zimbello?
11-motivi per odiarci? ma perchè mai uno dovrebbe odiare una persona che rispetta una legge nello scritto, nell'intenzione, nel principio e non arreca danno ad alcuno?

a me pare proprio che la sicumera e l'arroganza di definire "medio" il ciclista che abbia per abitudine quella di leggere una legge cui debba attenersi non te le possa proprio permettere...
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Chiedo a te perché sei l'ultimo, ma la domanda vale per tutti coloro che dicono che è meglio non uscire.

Perché il governo ha detto che l'attività motoria all'aperto è consentita, purché vengano rispettate le distanze di sicurezza?

Se è una cosa così pericolosa (incidenti, disgrazie varie...) perché secondo te hanno preso una topica così colossale?
Eppure, come affermiamo tutti, fare attività sportiva non è una necessità. Possibile che tutti gli scienziati che stanno dietro a questo problema non si siano accorti del grave errore che ha commesso il governo?

P.S. Siccome si leggono già di alcuni gruppi di imbecilli che, in barba al decreto, hanno pensato bene di fare come gli pare, temo che a breve sarà proibito a tutti fare attività motoria all'aperto, con buona pace di tutti.
E' così, dovranno dare un giro di vite collettivo.

Il perché l'ho scritto sopra (o forse in un altro topic, ormai mi sono perso) rispondendo a @samuelgol. C'è un po' di margine che evidentemente serve a non far sentire la gente in quarantena quando con un po' di buon senso si può fare un certo tipo di attività motoria senza danni ad altri e a se stessi. A parer mio non avevano considerato i rischi della bici, ma non potevano mica fare un elenco degli sport pericolosi o meno. In questa emergenza non è lo sport il problema, sarebbe stato assurdo dilungarsi nel decreto, non credi?!?
 

Raven

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Chiedo a te perché sei l'ultimo, ma la domanda vale per tutti coloro che dicono che è meglio non uscire.

Perché il governo ha detto che l'attività motoria all'aperto è consentita, purché vengano rispettate le distanze di sicurezza?

Se è una cosa così pericolosa (incidenti, disgrazie varie...) perché secondo te hanno preso una topica così colossale?
Eppure, come affermiamo tutti, fare attività sportiva non è una necessità. Possibile che tutti gli scienziati che stanno dietro a questo problema non si siano accorti del grave errore che ha commesso il governo?

P.S. Siccome si leggono già di alcuni gruppi di imbecilli che, in barba al decreto, hanno pensato bene di fare come gli pare, temo che a breve sarà proibito a tutti fare attività motoria all'aperto, con buona pace di tutti.

perche un minimo di libertà ha senso concederla, avendo ovviamente altre priorità ed urgenze è ovvio che ci siano buchi . Se leggi, con questo decreto si potrebbe girare con macchine da rally tranquillamente da milano a Roma. Cercare buchi in questo momento è indicativo del tipo di persona che si è. Si puo anche essere dei legalissimi coglioni, mica sono in contraddizione le due cose;-).

Personalemnte sono piu preoccupato di capire come aiuteranno varie aziende, me incluso, piuttosto che facciano chiarezza estrema sui limiti della pedalata di un cicloeroe (che rischia di diventare un ciclopirla), e preferisco che concentrino gli sforzi su quello che pesa di piu. poi se la vita di qualcuno è lavoro (odiato) bici tv, capisco che le sue priorità siano altre.
 
Stato
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