A parte che non so quante persone a marzo sostenevano che dopo due settimane sarebbe finito tutto, Io non ricordo di averlo letto.
C'era più speranza, che ottimismo e i lenzuoli con scritto "andrá tutto bene" erano chiaramente più che altro scaramantici. In realtà nessuno sapeva, nè sa tuttora, per quanto tempo il virus ci costringerà a a questa vita sacrificata. Probabilmente (e lo scrivo apposta in corsivo, perché non sono nè virologo, ne veggente) dovremmo convivere a lungo, e ipotizzo, che tra qualche tempo (non so quanto, sennò ti faccio ridere) non costituirà più un grosso problema, grazie a vaccini, cure, immunità acquisite.
Il vero problema è che questo virus ha scoperchiato la fragilità dell'essere umano, sempre convinto di poter risolvere, guarire, prevedere tutto, e la popolazione poco incline ai sacrifici, non volendo comprendere l'utilità, dato che è l'unica vera arma di cui disponiamo.
Evidentemente non è così, e c'è da sperare, ma tanto tanto, che tra qualche tempo non arrivi un cuggggino più cattivo del CoVid.