Ciclisti over 50 (Vol.2)

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SoftMachine

Maglia Iridata
10 Ottobre 2010
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Bici
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Rispondo qui perchè non ricordo il thread dove ne abbiam parlato.. alla domanda che barca era con cui l'amico ha fatto la traversata atlantica mi dice:
Sailing FF+31
;-)

Dovrebbe essere una barca progettata da Foschi, una decina di metri. Al baglio un 3,50 circa...
Farla, si fa, di certo non l'ha fatta comodamente...
 

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Maglia Iridata
10 Ottobre 2010
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Agente Bike
Scusate l'ot ma visto che tornate sull'argomento navigazione ne approfitto.
Durante le lunghe navigazioni viene ancora usato il sestante o ci si affida completamente a strumenti elettronici?
Il sestante credo lo sappiano usare un numero ristrettissimo di navigatori del diporto. Io non ne ho incontrati piu' di un paio in tutta la mia vita.
Oramai l'elettronica ha totalmente preso il sopravvento.
 

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Maglia Iridata
10 Ottobre 2010
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DIfatti non a caso ti dicevo che è un improvvisando :roll: ed è così da sempre nonostante i suoi quasi 70 anni ;-)

Sono scelte. Nel senso che il problema non è farla ma farla in comodità (possibilità economiche a parte).
Che abbia improvvisato ovvero che non abbia ben pianificato il viaggio e che sia alle prime esperienze mi auguro di no anche se gli anni che ho passato in mare ne ho viste delle belle...
 

fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Genova
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Sono scelte. Nel senso che il problema non è farla ma farla in comodità (possibilità economiche a parte).
Che abbia improvvisato ovvero che non abbia ben pianificato il viaggio e che sia alle prime esperienze mi auguro di no anche se gli anni che ho passato in mare ne ho viste delle belle...
Improvvisare una traversata atlantica non mi sembra una cosa sana...
 

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Maglia Iridata
10 Ottobre 2010
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Improvvisare una traversata atlantica non mi sembra una cosa sana...
Il mare è benevolo. Credimi, ho visto cose inenarrabili negli anni in cui ho vissuto in barca. Non è sano, è davvero scomodo infatti ci sono una sacco di barche nella zona caraibica in vendita. Novelli Moitessier che una volta provata l'ebrezza della traversata hanno venduto tutto in fretta e furia o tentano di vendere per tornare alla terra ferma :==

Io ho venduto la barca che ho utilizzato per i miei giri quando vivevo a bordo per un vero colpo di fortuna. Barca impeccabile per chiunque volesse vivere a bordo ma non congeniale a chi volesse usare la barca per brevi crociere o comunque come la usano il 99%per cento degli armatori. Per cominciare 51 piedi e solo due cabine (calcola che su una misura del genere l'armatore comune chiede come minimo 4 cabine) armata con randa steccata (niente avvolgiranda) doppio strallo a prua (genova 110%) e trinchetta o tormentina, bompresso con code 0.
L'ho venduta ad un tipo di Torino invaghitosi del mare dopo aver letto le avventure di Moitessier, Vito Dumas ed affini. Il giorno della prova della barca si è presentato uno skipper da solo; provato la barca, trovato nulla da eccepire, conclusa la vendita in un paio di settimane.
Ritirata la barca (armatore e skipper) per portarla dalle parti del ponente ligure, dopo qualche mese era in vendita. Il novello Moitessier si era reso conto che il mare non è sempre piatto soprattutto se aspetti il vento per poter navigare.
Insomma, di improvvisati ve ne sono molti piu' di quanto si creda.
Ma il mare, alla fine, è benevolo...e poi le barche moderne sono piuttosto sicure, davvero difficile metterle in condizioni limite.
 

SoftMachine

Maglia Iridata
10 Ottobre 2010
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Peccato che l'arte della navigazione astronomica sia messa un pò da parte.
Riguardo la benevolenza del mare non sempre è così...specie se non gli si porta il dovuto rispetto.
La navigazione astronomica è stata messa da parte perchè è materia complessa. Trasla il concetto in molti altri campi e vedrai che accade la stessa cosa. Purtroppo il concetto di "con la cultura non si mangia" ha fin troppo preso piede tra gli umani. E' altresi' vero che attualmente i sistemi di posizionamento su una barca sono ridondanti e sicuri e che non a caso ho parlato di navigatori del diporto, persone che al massimo partono da Spezia per andare all'Elba. La navigazione stimata è piu' che sufficiente.
Mi permetto di dire che il mare è benevolo perchè ti assicuro che ho visto cose inenarrabili nei miei anni vissuti in barca. Ho una aneddotica di proporzioni tali da comporre un libro. Pensa che una volta, al largo di Pantelleria, mi si è avvicino' un motoscafone (un open di una quindicina di metri) che mi chiese a gran voce di indicargli la rotta per l'isola. Con "indicare" intendeva letteralmente indicare con un dito. Cosa che feci. Lo ritrovai ore dopo (io ero a vela, lui con un open con un migliaio di cavalli) ormeggiato in porto di fronte al castello Barbacane. Ormeggiatomi a mia volta (senza trappe, con ancora di prua) gli chiesi come mai non usasse il plotter e mi rispose candidamente che non aveva idea di come funzionasse perchè la patente se l'era comprata con la barca. Nel frattempo tentava di "telefonare" alla moglie componendo il numero sulla tastiera del VHF (hai presente i VHF con tastiera simile ai telefonini...)

A Saint florent, ormeggiato in rada con brezza tesa, assistetti alle evoluzioni di una barca a vela che ripeteva la manovra di ancoraggio (tralascio il come) piu' e piu' volte perchè, ovviamente, l'ancora spedava e la barca si intraversava andando alla deriva. Stetti a guardare e valutai che calava una quindicina di metri di catena su un fondale di 12 metri. Purtroppo a volte non riesco a farmi i cavoli miei e mi avvicinai con il tender dicendogli che doveva dare piu' calumo altrimenti l'ancora in verticale non riusciva a lavorare. Mi sentii rispondere che a bordo non aveva nessun calumo ma solo l'ancora...

Se vuoi posso continuare... :==
 
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SoftMachine

Maglia Iridata
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In effetti, come giustamente dici, per la navigazione da diporto è un sistema complesso che non regge il confronto con gli strumenti attuali.
Personalmente ne sono rimasto comunque affascinato.
Ah, questo è certo. Io imparai ad usare il sestante grazie agli insegnamenti di un capitano di lungocorso, un marinaio di proporzioni gigantesche. Ne rimasi affascinato. Credo che oggi come oggi avrei non poche difficoltà nel riportare un punto nave decente con un sestante. E' una pratica che richiede continuo allenamento, a mio parere. Cosa che ho perso visti i due plotter piu' GPS a bordo :cry
 

Brest

super sapiens
13 Agosto 2019
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Va bene, non parlo piu' di barche...:cry
Ma no non avevo neanche letto i messaggi precedenti, di solito entro e scrivo quello che mi è successo
(Anzi l'altra notte mentre facevo zapping su raisport ho visto le barche dell'america's cup, New zealand, ineos e Luna rossa, mai visto niente del genere, volano sull'acqua, e sono due giorni che mi sto facendo una cultura di foil e boline
 

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Maglia Iridata
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Ma no non avevo neanche letto i messaggi precedenti, di solito entro e scrivo quello che mi è successo
(Anzi l'altra notte mentre facevo zapping su raisport ho visto le barche dell'america's cup, New zealand, ineos e Luna rossa, mai visto niente del genere, volano sull'acqua, e sono due giorni che mi sto facendo una cultura di foil e boline
Ma si, figurati, era una battuta... >@< so che sei troppo educato per dirmi una cosa simile... :==
Ah, le "barche" dell'America's cup. Non amo le regate in genere, ancor meno queste cosi' estreme. Pero' sono dei missili...

Se dovessi voler fare il giro del mondo ti faro' da consulente sulla scelta della barca. In forma gratuita :yoga: :cool:
 

Brest

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Ma si, figurati, era una battuta... >@< so che sei troppo educato per dirmi una cosa simile... :==
Ah, le "barche" dell'America's cup. Non amo le regate in genere, ancor meno queste cosi' estreme. Pero' sono dei missili...:mrgreen:

Se dovessi voler fare il giro del mondo ti faro' da consulente sulla scelta della barca. In forma gratuita :yoga: :cool:
Io non vedevo più una regata dai tempi di mascalzone latino :mrgreen: Capisci che per me è stato uno shock :mrgreen:
 

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Maglia Iridata
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Io non vedevo più una regata dai tempi di mascalzone latino :mrgreen: Capisci che per me è stato uno shock :mrgreen:
Il buon vecchio mascalzone. Pensa che nel 2004 (mi pare ma forse era il 2005 o limitrofi) mi ritrovai, durante le mie peregrinazioni nautiche, all'isola d'elba in gennaio e fui ospite a bordo del Mascalzone Assai, la navetta del 1930 di Vincenzo Onorato che era ormeggiata a Portoferraio.
Una follia.
Qui a Portovenere c'e' all'ormeggio il Meltemi, navetta della stessa epoca che fino al 2008 circa aveva sei persone di equipaggio a bordo (nostromo, direttore di macchine, due marinai, hostess e cuoca piu' comandante). Ora è praticamente in disarmo, ferma all'ormeggio ed è rimasto a bordo solo il nostromo, un "ragazzo" di una simpatia da contagio.
L'armatore versa in condizioni di salute pessime, non si vede piu'; la moglie, innamorata della barca, è morta.
Rimane il figlio, arriva ogni tanto in Ferrari, solo in estate, accompagnato sempre da almeno un paio di signorine tailandesi. Ma non ha alcuna passione (signorine esotiche a parte :==) e dunque non spende neppure per la manutenzione ordinaria. L'ultimo intervento è costato circa 350.000 euro, una miseria rispetto ai due milioni di preventivo che erano prevsti tra l'altro solo per permettere una certa sopravvivenza dello scafo, non certo per riportarlo agli antichi splendori.
Il porto delle Grazie di Portovenere era un "nido" per le barche d'epoca. Qui, oltre al Meltemi, c'erano altre importanti barche d'epoca (javelin, Orion, Deva...), alcune non piu' presenti, altre ancora ormeggiate ma in condizioni pessime, praticamente sempre ferme e prive di equipaggio.
D'altro canto i costi sono proibitivi e solo una passione enorme e conseguente ampio portafogli puo' permettere la loro sopravvivenza. Rammento con piacere qualche serata passata a bordo del Lulworth, il piu' grande cutter aurico del mondo, che era di base proprio qui, con un equipaggio incredibile per numero e per professionalità. Anche questo non è piu' qui. E' rientrato da poco dalla Tunisia a Gaeta, sequestrato al faccendiere Gabriele De Bono ed affidato alla Guardia di Finanza per attività di addestramento. Nel 2002 fu sottoposto ad un refitting che venne definito "il refitting del secolo" per importanza e costi.
In ottime condizioni è rimasto solo lo star sapphire, un ketch Marconi di 22,50 mt FT di Laurent Giles, di proprietà di uno svizzero che, tra l'altro, è da un paio di anni in vendita. Conosco bene il comandante, un ragazzo Inglese marinaio eccezionale che ne cura la manutenzione e forma l'equipaggio insieme alla moglie ed un marinaio stagionale.
Se ti interessa posso chiedere a quanto è ormai scesa la richiesta.:==
Calcola pero' che di solo mantenimento, ne parlavo con il comandante, siamo intorno ai 350.000 euro annui...
 
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