Il canottaggio è un sport bellissimo.
Il massimo sforzo che puoi produrre è inavvicinabile.
Si possono raggiungere degli stati di trance agonistica pazzeschi.
IMHO.
14a tappa 2020 Conegliano - Valdobbiadene tt
- Creatore Discussione Teo66
- Data di inizio
Il canottaggio è un sport bellissimo.
Il massimo sforzo che puoi produrre è inavvicinabile.
Si possono raggiungere degli stati di trance agonistica pazzeschi.
IMHO.
Uno sport che fa così sarà sempre uno sport povero. Il pubblico sulle strade, negli stadi, nei palazzetti.....fa coreografia, ma rimangono 4 gatti rispetto a una risonanza mondiale che viene portata nelle case di tutti tramite le tv...non a caso tutti gli sport più ricchi più che puntare sul pubblico all'evento, puntano sulle tv e sull'allargare il marketing su scala il più possibile internazionale. Il calcio italiano che gioca in Cina o a Dubai la supercoppa se ne frega dei tifosi delle 2 squadre che non ci saranno, gli interessa farsi conoscere lì. Per questo quando qualcuno sputa sul mondiale in Qatar, sul Giro in Israele ecc. perchè non ci sono manco i tifosi, come se fosse el diablo che corre a fianco ai corridori a far girare i milioni, mi viene un pò da ridere.
Quando si è puntato sull'effetto Tomba, si è puntato sul fenomeno del momento, ma poi il movimento non ha saputo andare avanti troppo dopo quell'exploit.
Quali sarebbero i luoghi comuni? Un tifoso che aspetta per tanti anni una cosa senza ottenerla si incattivisce (anche per le prese per il culo dei tifosi avversari). Uno che è solo un appassionato, non gliene frega nulla di chi vince, ogni volta si gode la prestazione fornita dal campione di turno sta bello appagato e tranquillo. Se un francese vuole a tutti i costi che vinca uno dei loro, e vincono sempre gli altri, finisce che gli tirano il piscio addosso come avvenuto. Uno che gli piace il ciclismo, gode del numero di Froome, di Nibali, di Sagan, di chi ti pare, nella stessa maniera, non interessandogli chi lo fa, ma solo che lo fa.
Non vedo alternative per il ciclismo, che è comunque uno sport minore, fuori da alcune aree geografiche molto ristrette.
Negli stessi paesi "storici" in alcune zone ha una diffusione molto bassa.
E la cosiddetta internazionalizzazione è effetto di un arretramento nei paesi storici. Poi il ciclismo ha acquisito popolarità fra gli amatori, ma quella è un'altra partita, poiché peraltro parecchi amatori non seguono il ciclismo professionistico o le attività agonistiche nelle altre specialità.
Non ho capito quale sarebbe stata l'alternativa. Si tratta di un altro sport minore, che si può praticare solo in alcune zone, e ha dei costi non indifferenti.
Speri di agganciare il fenomeno che riempie stadi, palazzetti, ma pure incolla le nonnine alla tv e magari finisce per essere conosciuto anche in altri continenti. Alla fine penso che ancora oggi in Giappone conoscano più Tomba degli onesti mestieranti nipponici che hanno calcato le piste di CdM
Non sarà mai come il calcio, pur essendo uno sport di massa, facilmente accessibile (al contrario dello sci), ma la via per tenerlo in vita e magari farlo crescere è quella del Tour che NON punta sui francesi come maligniamo noi che ci stanno sulle balle e pensiamo che facciano quello che noi abbiamo fatto in passato col Giro (con i pessimi risultati i cui cocci stiamo lentamente raccogliendo.) Insomma tutto il discorso è partito dalla scelta di ASO di ridurre le crono. Non lo hanno fatto per favorire i francesi checchè se ne pensi di qua delle Alpi.
Questo è un luogo comune.
Magari ci sarà anche qualche "incattivito" (come ce ne sono ovunque, pure tra i super partes) ma siamo mica tutti animali.
andry96
Ammiraglia
Beh li c'è un grosso impegno a spezzare le speranze e i cuori dei tifosi...Più spesso si rassegna, vedi i tifosi della Ferrari
Non mi sembrava necessario specificare che è una tendenza e non certo che ogni tifoso frustrato (dal risultato del soggetto per cui parteggia) diventi necessariamente in qualche maniera violento. Il paragone era con l'appassionato che si gode la cosa in maniera molto più piena e serena (e chissà perchè mai dovrebbe incattivirsi se per lui che vinca uno o l'altro cambia zero). Evidentemente davo per scontato un ragionamento ovvio......
Ultima modifica:
È un problema che nasce quando si ragiona per luoghi comuni.Non mi sembrava necessario specificare che è una tendenza e non certo che ogni tifoso frustrato (dal risultato del soggetto per cui parteggia) diventi necessariamente in qualche maniera violento. Il paragone era con l'appassionato che si gode la cosa in maniera molto più piena e serena (e chissà perchè mai dovrebbe incattivirsi se per lui che vinca uno o l'altro cambia zero). Evidentemente davo per scontato un ragionamento ovvio......
Non mi sembrava necessario specificare che è una tendenza e non certo che ogni tifoso frustrato (dal risultato del soggetto per cui parteggia) diventi necessariamente in qualche maniera violento. Il paragone era con l'appassionato che si gode la cosa in maniera molto più piena e serena (e chissà perchè mai dovrebbe incattivirsi se per lui che vinca uno o l'altro cambia zero). Evidentemente davo per scontato un ragionamento ovvio......
Verissimo ma gli sport "maggiori" (di cui il ciclismo a livello globale, e ormai anche nei paesi storici, non fa parte) richiamano anche i non appassionati, ed è inutile disprezzare il pubblico generalista (con i suoi eccessi e la sua incompetenza), perché gli sponsor si muovono soprattutto per quello, mica per i patiti che guardano anche le gare giovanili e che guardano le gare in bici anche in questo periodo non troppo felice dal punto di vista della spettacolarità delle gare
Io non solo pago, ma accendo proprio mutui ventennaliBeh, pure loro in salita pagano pegno a causa del peso, poi non so se su altri terreni te la cavicchi bene quanto loro
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