Davide io non appartengo alla categoria degli invidiosi che stanno sempre a misurare certi ingaggi faraonici rapportandoli alle funzioni sociali tutto sommato esigiue dei campioni sportivi, però è innegabile che in ogni professione, mestiere o lavoro il cui successo (e conseguente retribuzione) sia legato alla performance (i famosi obbiettivi o risultati, o per dirla al tuo modo il "budget"
) la soddisfazione economica definitiva, per il resto della vita, ( e qui parliamo di quasi 10 milioni di euro) può portare o nascondere
un azzeramento degli stimoli a far bene.
Viceversa, lo sappiamo tutti, la necessità di assicurare un futuro roseo economicamente a sé ed ai propri affetti è sempre la molla, oltre alla passione, che spinge noi comuni mortali ad alzarci dalla branda ogni mattina e fare del nostro meglio per crescere.
E' molto semplicistico come ragionamento (il "panciapienismo"
), me ne rendo conto, ma a volte, pur riconoscendo tutta la buona fede del caso ( è vero, uno sportivo "vive" comunque dei suoi risultati indipendentemente dai suoi guadagni, lauti o parchi che siano, vedi CR7...) , bisogna sempre considerare che prima ancora di essere sportivi professionisti, questi ragazzi, sono uomini come noi...