A tutti i condropatici

Lucc

Novellino
16 Febbraio 2021
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Torre Santa Susanna
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Bianchi XR1
Una cosa posso dirla..è giusto informarsi e informarsi tanto leggendo, chiedendo ,confrontandosi...passando da diversi medici anche se costoso..è necessario approfondire il problema e capirlo anche se medici non lo si è e con questo non voglio dire che ci si debba sostituire ai professionisti, ma che è necessario invece sopperire alle loro mancanze e questo perchè i medici non hanno tempo e voglia di spiegare, approfondire, indagare e quindi alla fine tocca a noi.Un problema così complesso come quello al ginocchio ,spesso bilaterale, come lo si può liquidare in 10, 15 o se si è fortunati 20 minuti di visita?Come si fa in così poco tempo a controllare gli esami strumentali come rx o rm, visitare il paziente e poi ascoltare i suoi sintomi e rispondere alle sue domande?Non è possibile, ma si sa il tempo è denaro ,quindi bisogna 'tagliare ' in fretta..quante volte mi sono sentita dire cose del genere 'mi scusi ,ma ora ho altri pazienti', 'lei fa troppe domande'..uno persino mi ha detto che gli pareva di stare davanti all'inquisizione..e il tutto spesso e volentieri condito da un atteggiamento di superiorità e arroganza ..arroganza e superiorità che spesso e volentieri paghi oltre 200 euro ..insomma io sono molto precisa e attenta a tutti i dettagli e ho sempre cercato la causa del problema ,mentre i medici non hanno nessuna voglia di impiegare il loro prezioso tempo nel farlo..questo è anche assodato dal fatto che ormai non c'è nessuno che ti visita davvero..forse qualcuno si sofferma a guardare l'assetto del piede o della schiena o del bacino?No, ci vorrebbe troppo tempo .Putroppo il dio denaro vince anche sul rispetto dell'umano, perchè di questo si tratta, haimè e qui mi fermo perchè potrei andare avanti per ore a parlare delle infinite esperienze avute in questo frangente.
Infatti, io prima sapevo per info e letture superficiali che l'A.I. aveva solo un effetto viscosuppletivo, mentre altre terapie avevano un effetto rigenerativo. Poi, cominci a leggere tra le righe e trovi delle contraddizioni, perchè scrivono che l'artrosi non si può arrestare, è degenerativa, quindi si può solo rallentare. E quindi ti rendi conto che c'è qualcosa che non va...
ho dato un'occhiata alla brochure in questione che hai gentilmente postato.
ti dico la mia ..ora la cosa che idealmente mi attrarrebbe di più sarebbe la possibilità di veder ricrescere la cartilagine, cioè come leggo nel documento mi pare si dica che il metodo stimola la proliferazione dei condrociti cioè i mattoncini della cartilagine..e fin qui tutto perfetto ,un sogno direi..ma poi mi sorge immediatamente un 'obiezione ,vale a dire, come si può aspirare a questo quando parliamo di sindrome femoro rotulea?le due cose NON sono compatibili, già perchè se la rotula va in esterno puoi metterci tutto quello che vuoi -sangue più o meno ricco di questo o quello,cellule adipose..e altre amenità- ma non riuscirai mai ad ottenere una nuova coltura di cellule cartilaginee perchè le nuove nate verrebbero falciate dalla rotula e così si è punto e a capo..quindi nel caso di condropatia nel comparto femoro rotuleo proporre questi metodi a fronte di alti pagamenti non è corretto, per non dire altro...
Poi se il problema non è in quel distretto allora se ne può parlare .
Devo dire che, a prescindere da quello che c'è scritto in quella brochure, io ho letto anche delle domande e risposte sul sito di questo dott. Gardelin, e lì dice chiaramente che non si può guarire.
Sempre nella brochure io leggo:
• Riduce significativamente il dolore associato all’osteoartrite del ginocchio
• Migliora sensibilmente la funzionalità nell’articolazione del ginocchio associata all’osteoartrite
• Stimola la proliferazione delle cellule cartilaginee
• Arresta la distruzione cartilaginea
• Rallenta il deterioramento della cartilagine
Al punto 3 dice che stimola la proliferazione delle cellule cartilaginee, non scrive che ricrescono.
Ai punti 4 e 5 un pò si contraddice da solo, visto che prima c'è scritto che ARRESTA LA DISTRUZIONE DELLA CARTILAGINE, mentre al punto 5 dice che la RALLENTA.
Mi soffermerei maggiormente sul fatto che dice blocca l'azione antinfiammatoria che è causa dello sgretolamento della cartilagine. Se è vero. Ma forse, e ripeto FORSE, anche con gli impacchi di ghiaccio posso ottenere lo stesso risultato??? Anche se immagino che una azione dall'interno possa essere più efficace in questo senso.
 

kompromesso

rovinapastiglie
5 Dicembre 2013
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Una cosa posso dirla..è giusto informarsi e informarsi tanto leggendo, chiedendo ,confrontandosi...passando da diversi medici anche se costoso..è necessario approfondire il problema e capirlo anche se medici non lo si è e con questo non voglio dire che ci si debba sostituire ai professionisti, ma che è necessario invece sopperire alle loro mancanze e questo perchè i medici non hanno tempo e voglia di spiegare, approfondire, indagare e quindi alla fine tocca a noi.Un problema così complesso come quello al ginocchio ,spesso bilaterale, come lo si può liquidare in 10, 15 o se si è fortunati 20 minuti di visita?Come si fa in così poco tempo a controllare gli esami strumentali come rx o rm, visitare il paziente e poi ascoltare i suoi sintomi e rispondere alle sue domande?Non è possibile, ma si sa il tempo è denaro ,quindi bisogna 'tagliare ' in fretta..quante volte mi sono sentita dire cose del genere 'mi scusi ,ma ora ho altri pazienti', 'lei fa troppe domande'..uno persino mi ha detto che gli pareva di stare davanti all'inquisizione..e il tutto spesso e volentieri condito da un atteggiamento di superiorità e arroganza ..arroganza e superiorità che spesso e volentieri paghi oltre 200 euro ..insomma io sono molto precisa e attenta a tutti i dettagli e ho sempre cercato la causa del problema ,mentre i medici non hanno nessuna voglia di impiegare il loro prezioso tempo nel farlo..questo è anche assodato dal fatto che ormai non c'è nessuno che ti visita davvero..forse qualcuno si sofferma a guardare l'assetto del piede o della schiena o del bacino?No, ci vorrebbe troppo tempo .Putroppo il dio denaro vince anche sul rispetto dell'umano, perchè di questo si tratta, haimè e qui mi fermo perchè potrei andare avanti per ore a parlare delle infinite esperienze avute in questo frangente.

un pò inquisitoria sei eh :eek:xxxx
 

kompromesso

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diciamo che informarsi deve sopratutto servire ad ottimizzare i tempi ridicoli delle visite cercando di portare il medico sul piano del dialogo piuttosto che del monologo e questo può avvenire se uno si prepara con domande puntuali. Dopodichè ognuno di questi specialisti, piccoli o grandi, parte comunque con un bias dato dalla sua formazione, casistica - in certi casi anche conflitti di interessi - e magari un certo trattamento od intervento non lo prenderà in considerazione a prescindere.

detto questo, è anche vero che c'è una sovrabbondanza di "informazione", ma spesso non di ottima qualità, per imprecisione, sciatteria o altro di chi la assembla. Inoltre, non avendo una formazione medica, c'è il rischio di sviluppare noi stessi dei bias che portano a credere di poter individuare e isolare la nostra patologia e relativo rimedio sulla base di certe risonanze cognitive. Questo è il rovescio della medaglia di tentare di informarsi per conto proprio, che nei casi peggiori può portare a una discreta confusione.

Personalmente i migliori confronti, approfonditi e disinteressati, li ho avuti con il fisiatra ed il fisioterapista. Invece in tema di auto-formazione, se qualcuno fosse interessato posso condividere un e-book di un massoterapeuta canadase che in seguito ad un ostico problema articolare, si è passato in rassegna gran parte della letteratura disponibile e l'ha raccolta. Scrivete in pvt.
 

kompromesso

rovinapastiglie
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Infatti, io prima sapevo per info e letture superficiali che l'A.I. aveva solo un effetto viscosuppletivo, mentre altre terapie avevano un effetto rigenerativo. Poi, cominci a leggere tra le righe e trovi delle contraddizioni, perchè scrivono che l'artrosi non si può arrestare, è degenerativa, quindi si può solo rallentare. E quindi ti rendi conto che c'è qualcosa che non va...

Quello che ti dicevo sopra ha a che fare col fatto che è importante determinare la natura del danno cartilagineo (meccanico, reumatico, posturale, ecc,) perchè si possono differenziare gli approcci. Inoltre in letteratura non c'è proprio completa omongeneità di vedute sui benefici e sopratutto danni collaterali di lungo termine della viscosupplementazione. L'artrosi (da non confondersi) che io sappia è cronica, al meglio si controlla. Lo svantaggio dell'approccio sintomatico è magari ti fa stare bene per un pò, salvo scoprire in seguito che magari c'è una erosione ossea o è subentrato altro come una entesopatia per cui bisogna ricorrere a cose più drastiche.

Devo dire che, a prescindere da quello che c'è scritto in quella brochure, io ho letto anche delle domande e risposte sul sito di questo dott. Gardelin, e lì dice chiaramente che non si può guarire.
Sempre nella brochure io leggo:
• Riduce significativamente il dolore associato all’osteoartrite del ginocchio
• Migliora sensibilmente la funzionalità nell’articolazione del ginocchio associata all’osteoartrite
• Stimola la proliferazione delle cellule cartilaginee
• Arresta la distruzione cartilaginea
• Rallenta il deterioramento della cartilagine
Al punto 3 dice che stimola la proliferazione delle cellule cartilaginee, non scrive che ricrescono.
Ai punti 4 e 5 un pò si contraddice da solo, visto che prima c'è scritto che ARRESTA LA DISTRUZIONE DELLA CARTILAGINE, mentre al punto 5 dice che la RALLENTA.
Mi soffermerei maggiormente sul fatto che dice blocca l'azione antinfiammatoria che è causa dello sgretolamento della cartilagine. Se è vero. Ma forse, e ripeto FORSE, anche con gli impacchi di ghiaccio posso ottenere lo stesso risultato??? Anche se immagino che una azione dall'interno possa essere più efficace in questo senso.

l'altra cosa che nel tempo ho letto da diverse parti e sentito dire da medici è che il vantaggio cartilagineo della varie terapie conservative/infiltrative è legato a cellule che sono di qualità inferiore rispetto alla cartilagine originale, ora non ricordo la locuzione esatta che veniva utilizzata. Come a dire che coadiuvano nella funzionalità svolta dalla cartilagine, ma sono una cosa diversa.
 

Dora123

Novellino
20 Settembre 2019
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un pò inquisitoria sei eh :eek:xxxx
vero lo sono, purtroppo è necessario esserlo se ti vuoi difendere e il più delle volte non basta neppure..ricordo ancora che quando il chirurgo decise di operarmi feci un sacco di domande sull'intervento e lui disse che ero troppo curiosa paragonandomi ad un 'gatto rosso' guadagnando nel frattempo frettolosamente la porta....e la stessa insistenza l'ebbi una volta operata nel voler gettare luce sul buio dell'intervento arrivando solo per gradi a far luce sulla situazione..quante scuse, contraddizioni..quale atteggiamento saccente e altezzoso per nascondere la verità..il resto è storia e ho smesso di fare domande, ora le lascio comodamente al mio avvocato visto che mi hanno eseguito un intervento al posto di un altro e ovviamente l'hanno taciuto in cartella clinica..brutta storia, una di quelle che ti rovina per sempre la vita..dovevi migliorare e invece ti ritrovi peggio di prima senza più via di ritorno..sottolineo che sono giovane....attenzione quindi agli squali in giro ce ne sono tanti in questo campo e alle volte il prezzo da pagare è caro, troppo caro...e dire che avevo selezionato con cura la struttura dell'intervento..una delle cosiddette eccellenze..e così l'ortopedico..un luminare..sfortunata io? no, direi piuttosto vittima di imperizia ,negligenza e superficialità.
 

Dora123

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diciamo che informarsi deve sopratutto servire ad ottimizzare i tempi ridicoli delle visite cercando di portare il medico sul piano del dialogo piuttosto che del monologo e questo può avvenire se uno si prepara con domande puntuali. Dopodichè ognuno di questi specialisti, piccoli o grandi, parte comunque con un bias dato dalla sua formazione, casistica - in certi casi anche conflitti di interessi - e magari un certo trattamento od intervento non lo prenderà in considerazione a prescindere.

detto questo, è anche vero che c'è una sovrabbondanza di "informazione", ma spesso non di ottima qualità, per imprecisione, sciatteria o altro di chi la assembla. Inoltre, non avendo una formazione medica, c'è il rischio di sviluppare noi stessi dei bias che portano a credere di poter individuare e isolare la nostra patologia e relativo rimedio sulla base di certe risonanze cognitive. Questo è il rovescio della medaglia di tentare di informarsi per conto proprio, che nei casi peggiori può portare a una discreta confusione.

Personalmente i migliori confronti, approfonditi e disinteressati, li ho avuti con il fisiatra ed il fisioterapista. Invece in tema di auto-formazione, se qualcuno fosse interessato posso condividere un e-book di un massoterapeuta canadase che in seguito ad un ostico problema articolare, si è passato in rassegna gran parte della letteratura disponibile e l'ha raccolta. Scrivete in pvt.
vero è proprio così, informarsi serve per andare preparati alle visite e ottimizzare il tempo risicato per fare le domande più opportune.
Infatti, io prima sapevo per info e letture superficiali che l'A.I. aveva solo un effetto viscosuppletivo, mentre altre terapie avevano un effetto rigenerativo. Poi, cominci a leggere tra le righe e trovi delle contraddizioni, perchè scrivono che l'artrosi non si può arrestare, è degenerativa, quindi si può solo rallentare. E quindi ti rendi conto che c'è qualcosa che non va...

Devo dire che, a prescindere da quello che c'è scritto in quella brochure, io ho letto anche delle domande e risposte sul sito di questo dott. Gardelin, e lì dice chiaramente che non si può guarire.
Sempre nella brochure io leggo:
• Riduce significativamente il dolore associato all’osteoartrite del ginocchio
• Migliora sensibilmente la funzionalità nell’articolazione del ginocchio associata all’osteoartrite
• Stimola la proliferazione delle cellule cartilaginee
• Arresta la distruzione cartilaginea
• Rallenta il deterioramento della cartilagine
Al punto 3 dice che stimola la proliferazione delle cellule cartilaginee, non scrive che ricrescono.
Ai punti 4 e 5 un pò si contraddice da solo, visto che prima c'è scritto che ARRESTA LA DISTRUZIONE DELLA CARTILAGINE, mentre al punto 5 dice che la RALLENTA.
Mi soffermerei maggiormente sul fatto che dice blocca l'azione antinfiammatoria che è causa dello sgretolamento della cartilagine. Se è vero. Ma forse, e ripeto FORSE, anche con gli impacchi di ghiaccio posso ottenere lo stesso risultato??? Anche se immagino che una azione dall'interno possa essere più efficace in questo senso.
La domanda è :è l'infiammazione che sgretola la cartilagine oppure è l'azione meccanica della rotula che a forza di premere all'esterno la danneggia?l'unico vero modo per arrestare la degenerazione cartilaginea sarebbe quello di bloccare il movimento in eccesso della rotula verso l'esterno.Se inietto del lubrificante tipo acido ialuronico al massimo creerò uno scivolamento più dolce e meno energico ma di più non riesco a fare.Quanto all'osteoartite è un altro discorso, non dovrebbe c'entrare con la femoro rotulea.
Quanto leggo 'stimola la proliferazione della cartilagine' come lo dovrei interpretare?che nascono nuovi condrociti?ma poi se la rotula li falcia?
Arresta/rallenta il deterioramento della cartilagine..come?ne fa nascere di nuova?ma allora vale il punto sopra..oppure blocca il deterioramento di quella rimasta ..e allora vale il mio discorso sopra..
insomma per me trattasi di problema meccanico quindi non eligibile per questo genere di interventi rigenerativi, poi certo se il problema è un altro allora se ne può parlare.Io la vedo così.
 
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vero lo sono, purtroppo è necessario esserlo se ti vuoi difendere e il più delle volte non basta neppure..ricordo ancora che quando il chirurgo decise di operarmi feci un sacco di domande sull'intervento e lui disse che ero troppo curiosa paragonandomi ad un 'gatto rosso' guadagnando nel frattempo frettolosamente la porta....e la stessa insistenza l'ebbi una volta operata nel voler gettare luce sul buio dell'intervento arrivando solo per gradi a far luce sulla situazione..quante scuse, contraddizioni..quale atteggiamento saccente e altezzoso per nascondere la verità..il resto è storia e ho smesso di fare domande, ora le lascio comodamente al mio avvocato visto che mi hanno eseguito un intervento al posto di un altro e ovviamente l'hanno taciuto in cartella clinica..brutta storia, una di quelle che ti rovina per sempre la vita..dovevi migliorare e invece ti ritrovi peggio di prima senza più via di ritorno..sottolineo che sono giovane....attenzione quindi agli squali in giro ce ne sono tanti in questo campo e alle volte il prezzo da pagare è caro, troppo caro...e dire che avevo selezionato con cura la struttura dell'intervento..una delle cosiddette eccellenze..e così l'ortopedico..un luminare..sfortunata io? no, direi piuttosto vittima di imperizia ,negligenza e superficialità.

mi accompagni alla prossima visita?
 

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detto questo, è anche vero che c'è una sovrabbondanza di "informazione", ma spesso non di ottima qualità, per imprecisione, sciatteria o altro di chi la assembla. Inoltre, non avendo una formazione medica, c'è il rischio di sviluppare noi stessi dei bias che portano a credere di poter individuare e isolare la nostra patologia e relativo rimedio sulla base di certe risonanze cognitive. Questo è il rovescio della medaglia di tentare di informarsi per conto proprio, che nei casi peggiori può portare a una discreta confusione.

Personalmente i migliori confronti, approfonditi e disinteressati, li ho avuti con il fisiatra ed il fisioterapista. Invece in tema di auto-formazione, se qualcuno fosse interessato posso condividere un e-book di un massoterapeuta canadase che in seguito ad un ostico problema articolare, si è passato in rassegna gran parte della letteratura disponibile e l'ha raccolta. Scrivete in pvt.
Io ho visto ortopedici che dovrebbero essere competentissimi fare errori grossolani. Sembra che quando si arriva su alcuni tipi di problemi anche loro si muovano a tentoni. E' vero che bisogna fidarsi, ma è anche vero bisnon sa che pesci prendere. Considerato ciò quindi, personalmente preferisco informarmi da solo col rischio di essere un pò confuso, forse, piuttosto che dare deleghe in bianco a qualcuno.
Dopo aver avuto qualche esperienza poco felice con un ortopedico presunto luminare (col cavolo) in Puglia, 3 anni fa ho deciso di rivolgermi a Volpi a Milano per la meniscectomia al ginocchio sx. Poichè ho saputo che c'era un suo collaboratore (tra l'altro medico sportivo di una squadra primavera di Milano) che faceva visite giù, ho evitato di andare ancora a Milano per le visite di controllo. sembrava andare tutto bene, lui mi ha tolto i punti e dopo un certo tempo mi ha detto di riprendere a correre gradualmente.
Io contento l'ho fatto, ma pur andando pianissimo avevo dolori alla rotula. Mi sono spaventato e ho rifatto RM per capire, ho cercato di fissare subito un appuntamento con lui, ma avrei dovuto aspettare due settimane. Trovandomi sulle spine ho scritto su "Miodottore" chiedendo un parere. Mi ha risposto un medico sportivo di Roma dicendomi che probabilmente il mio problema era dovuto al quadricipite non in tono. Rassicurato, ho preso l'auto e sono andato a farmi visitare di persona. Nella visita lui mi ha confermato la diagnosi che aveva fatto a distanza in base al referto della RM, e mi ha consigliato di potenziarlo perchè così sarebbe andato tutto a posto. La domanda è: Come mai quello di Milano, collaboratore di Volpi, non si è accorto che il quadricipite era sceso troppo di tono? Eppure è un ortopedico sportivo, certe cose dovrebbe notarle facilmente.
Quindi, a meno che non si va dal massimo esperto in Italia o, per chi se lo può permettere, nel mondo, fidarsi ciecamente può essere un errore fatale. Personalmente preferisco filtrare ciò che mi dicono con le "conoscenze" che apprendo sul web. Loro, come avete già detto, sono troppo presi dal far visite come in una catena di montaggio, quindici minuti a paziente. Non hanno e non possono avere per il nostro corpo il rispetto che cerchiamo di averne noi.
Ho comunque prenotato anche una visita con un fisioterapista/osteopata bravissimo (Ha seguito il Torino per anni e negli ultimi anni la Roma. Non so se la segue ancora.) che però mi ha fissato appuntamento per il 18/03.
Dovrò avere ancora un pò di pazienza quindi, per verificare quest'altro aspetto.
Da lui cercherò di capire se ci piò essere un problema meccanico nel movimento del ginocchio
 

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Io ho visto ortopedici che dovrebbero essere competentissimi fare errori grossolani. Sembra che quando si arriva su alcuni tipi di problemi anche loro si muovano a tentoni. E' vero che bisogna fidarsi, ma è anche vero bisnon sa che pesci prendere. Considerato ciò quindi, personalmente preferisco informarmi da solo col rischio di essere un pò confuso, forse, piuttosto che dare deleghe in bianco a qualcuno.
Dopo aver avuto qualche esperienza poco felice con un ortopedico presunto luminare (col cavolo) in Puglia, 3 anni fa ho deciso di rivolgermi a Volpi a Milano per la meniscectomia al ginocchio sx. Poichè ho saputo che c'era un suo collaboratore (tra l'altro medico sportivo di una squadra primavera di Milano) che faceva visite giù, ho evitato di andare ancora a Milano per le visite di controllo. sembrava andare tutto bene, lui mi ha tolto i punti e dopo un certo tempo mi ha detto di riprendere a correre gradualmente.
Io contento l'ho fatto, ma pur andando pianissimo avevo dolori alla rotula. Mi sono spaventato e ho rifatto RM per capire, ho cercato di fissare subito un appuntamento con lui, ma avrei dovuto aspettare due settimane. Trovandomi sulle spine ho scritto su "Miodottore" chiedendo un parere. Mi ha risposto un medico sportivo di Roma dicendomi che probabilmente il mio problema era dovuto al quadricipite non in tono. Rassicurato, ho preso l'auto e sono andato a farmi visitare di persona. Nella visita lui mi ha confermato la diagnosi che aveva fatto a distanza in base al referto della RM, e mi ha consigliato di potenziarlo perchè così sarebbe andato tutto a posto. La domanda è: Come mai quello di Milano, collaboratore di Volpi, non si è accorto che il quadricipite era sceso troppo di tono? Eppure è un ortopedico sportivo, certe cose dovrebbe notarle facilmente.
Quindi, a meno che non si va dal massimo esperto in Italia o, per chi se lo può permettere, nel mondo, fidarsi ciecamente può essere un errore fatale. Personalmente preferisco filtrare ciò che mi dicono con le "conoscenze" che apprendo sul web. Loro, come avete già detto, sono troppo presi dal far visite come in una catena di montaggio, quindici minuti a paziente. Non hanno e non possono avere per il nostro corpo il rispetto che cerchiamo di averne noi.
Ho comunque prenotato anche una visita con un fisioterapista/osteopata bravissimo (Ha seguito il Torino per anni e negli ultimi anni la Roma. Non so se la segue ancora.) che però mi ha fissato appuntamento per il 18/03.
Dovrò avere ancora un pò di pazienza quindi, per verificare quest'altro aspetto.
Da lui cercherò di capire se ci piò essere un problema meccanico nel movimento del ginocchio
In effetti essere 'collaboratore di' non dà alcuna garanzia ,anzi..e parlando di terapisti vari anche lì bisogna stare attenti ad una certa 'tecnica'chiamiamola così che ho notato essere usata spessimo sempre ovviamente per far soldi facili..
capita di informarsi sul web o altro e trovare un fisioterapista che può sembrare all'apparenza ottimo magari sulla base del curriculum per cui ha seguito questo o quel calciatore o famoso sportivo di turno...quindi si presume di essere in buone mani..poi quando si va in studio la prima volta si è accolti da lui poi dalla seconda si è lasciati ai collaboratori per tutto dai massaggi, alle manipolazioni, all'attività riabilitativa in palestra e il capo non lo vedi più ma ne paghi le tariffe....il problema è che in genere i collaboratori sono giovani da poco laureati privi di esperienza..però la tariffa è la medesima del titolare..non è che si hanno degli sconti..
Ricordo uno dei tanti terapisti da cui sono stata..un nome legato a calciatori e sportivi..bene, lo vidi la prima volta poi mi lasciò nei mesi successivi ad una ragazza di poco più di ventanni neppure fisioterapista..era laureata in scienze motorie..la quale si intendeva di fitness ma NON di persone affette da patologie..per cui riuscì solo a crearmi danni e a peggiorarmi i sontomi tant'è che pure l'ortopedico che allora mi seguiva mi consiglio caldamente di abbandornare la fisioterapia..
Non vi dico poi come sono le onde d'urto fatte da un novellino che prende per le prime volte in mano l'arnese..ricordo ancora i lividi...
Insomma spesso e volentieri il grande nome cerca di ottimizzare i guadagni ampliando la platea dei clienti damandandoli a collaboratori non all'altezza ..certo se si fosse stati una persona importante il trattamento sarebbe stato diverso.
E' un pò come quando si va da un medico che ha curato il personaggio x ,ma poi alla visita non si riceve ovviamente lo stesso trattamento, questo perchè i pazienti non sono tutti uguali per i medici, non è giusto ma è così.

Detto questo concordo con quanto dici, bisogna informarsi bene sempre.Hai usato poi una parola giusta 'rispetto' per il corpo..dovrebbero averlo i medici, ma sempre è così..e poi è vero che ci sono anche visite da soli 10 minuti...un appuntamento ogni 10 minuti..ne ricordo uno di un altro superluminare ..i soliti 10 minuti per 250 euro cui aggiungere pure i due euro di marca da bollo..dovevi persino raccontare preventivamente i sintomi ai due studentelli che lo precedevano così che poi potevano riassumere il tutto al prof in modo da non fargli perdere il suo prezioso tempo..tu porti raggi..risonanza..ecografia..ma non c'è tempo per visionare tutto..un esame basta e avanza..e alla fine magari ti sbagliano pure la diagnosi come quella volta che ricordo bene mi si paventò una patologia poi rivelatasi assente(ho tutte le carte che lo attestano)..ma..la fretta è una cattiva consigliera..ma ormai hai pagato quindi prendi e porti a casa..dopo tutto la medicina non è una scienza esatta e si procede per tentativi ed errori...e qui mi fermo perchè ci sarebbe troppo da raccontare..
 

Lucc

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Cercando ulteriori info mi sono imbattuto in questo sito inglese di un laboratorio clinico, per carità, non aggiunge niente di nuovo a quanto già ho letto in vari siti italiani. Mi piace però il fatto di trovare nello stesso sito una descrizione di tutti i metodi ad oggi utilizzati per porre un freno... all'artrosi. Ancora più apprezzabile il fatto che ne descrivano i vari metodi con un approccio critico, pur se con di fiducia, trattandosi comunque di rimedi in questo momento all'avanguardia.
E poi il fatto che prevedano anche trattamenti combinati delle varie terapie. ;nonzo%
Peccato sia lontanuccio:-)xxxx

Con Google Chrome potete usare la funzione traduci se come me non conoscete l'inglese
 

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Stamattina mi ha visitato il dott. Gardelin che lavora presso l'Istituto clinico San Siro a Milano. Ha letto il referto della RM (non ha guardato il disco) e l'ha riportato sul suo notebook. E' stato molto gentile e mi ha ascoltato senza mettermi alcuna fretta. Poi sul lettino ha tastato in varie posizioni il ginocchio e fatto compiere il solito movimento di piegare/allungare la gamba. Mi ha spiegato che fermandomi all'utilizzo dell'A.I. la degenerazione della cartilagine non si arresta, mentre con APS o Mesenchimali (C'è anche il PRP, ma ho capito che lo ritiene meno efficace. Ma già online avevo letto che il protocollo di utilizzo non è standardizzato e la qualità del plasma che viene fuori subisce tante variabili, a seconda dell'ora del prelievo e della centrifuga utilizzata) la prognosi PUO' (il condizionale - gliel'ho fatto notare - non può mancare) cambiare. Mi ha detto quali sono i costi per le tre terapie: 900 il PRP (non ricordo se per uno o entrambe le ginocchia), 2800 l'APS per entrambe le ginocchia, e mi pare la stessa somma per le cellule mesenchimali prelavate dall'addome. Fra le due ultime terapie non ha saputo dirmi quale può essere più efficace, quindi l'unica variabile che eventualmente potrei utilizzare è che le celluel mesenchimali potrei farle a 40km da casa mia, mentre per l'APS dovrei andare a Milano. Non vorrei passare per presuntuoso, ma, sinceramente, poichè avevo intuito dai sintomi che qualcosa non andava a livello cartilagineo, motivo per il quale mi ero fatto fare le infiltrazioni di acido ialuronico. cosa avrei sbagliato se, avendo disponibilità economica illimitata, mi fossi sottoposto senza passare dalla visita (E' una provocazione ovviamente, ma comunque...160,00 euro andati) a queste infiltrazioni? Non credo di sbagliare dicendo che chi fa sport da un pò di anni, è in grado di riconoscere con buonissime percentuali di successo i sintomi che avverte.
Adesso sono in pausa di riflessione, non credo che consultando qualcun' altro il responso possa cambiare.
Quindi devo decidere se tentare o l'una o l'altra terapia, sperando che quei tremila euro si rivelino un buon investimento, consapevole che allo stato non ci sono altre alternative da valutare.
Oppure posso decidere di non fare niente, smettere di correre, almeno al mio solito livello, e aspettare gli eventi!
 

Dora123

Novellino
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Stamattina mi ha visitato il dott. Gardelin che lavora presso l'Istituto clinico San Siro a Milano. Ha letto il referto della RM (non ha guardato il disco) e l'ha riportato sul suo notebook. E' stato molto gentile e mi ha ascoltato senza mettermi alcuna fretta. Poi sul lettino ha tastato in varie posizioni il ginocchio e fatto compiere il solito movimento di piegare/allungare la gamba. Mi ha spiegato che fermandomi all'utilizzo dell'A.I. la degenerazione della cartilagine non si arresta, mentre con APS o Mesenchimali (C'è anche il PRP, ma ho capito che lo ritiene meno efficace. Ma già online avevo letto che il protocollo di utilizzo non è standardizzato e la qualità del plasma che viene fuori subisce tante variabili, a seconda dell'ora del prelievo e della centrifuga utilizzata) la prognosi PUO' (il condizionale - gliel'ho fatto notare - non può mancare) cambiare. Mi ha detto quali sono i costi per le tre terapie: 900 il PRP (non ricordo se per uno o entrambe le ginocchia), 2800 l'APS per entrambe le ginocchia, e mi pare la stessa somma per le cellule mesenchimali prelavate dall'addome. Fra le due ultime terapie non ha saputo dirmi quale può essere più efficace, quindi l'unica variabile che eventualmente potrei utilizzare è che le celluel mesenchimali potrei farle a 40km da casa mia, mentre per l'APS dovrei andare a Milano. Non vorrei passare per presuntuoso, ma, sinceramente, poichè avevo intuito dai sintomi che qualcosa non andava a livello cartilagineo, motivo per il quale mi ero fatto fare le infiltrazioni di acido ialuronico. cosa avrei sbagliato se, avendo disponibilità economica illimitata, mi fossi sottoposto senza passare dalla visita (E' una provocazione ovviamente, ma comunque...160,00 euro andati) a queste infiltrazioni? Non credo di sbagliare dicendo che chi fa sport da un pò di anni, è in grado di riconoscere con buonissime percentuali di successo i sintomi che avverte.
Adesso sono in pausa di riflessione, non credo che consultando qualcun' altro il responso possa cambiare.
Quindi devo decidere se tentare o l'una o l'altra terapia, sperando che quei tremila euro si rivelino un buon investimento, consapevole che allo stato non ci sono altre alternative da valutare.
Oppure posso decidere di non fare niente, smettere di correre, almeno al mio solito livello, e aspettare gli eventi!
Leggendo quanto scrivi mi è balzato subito all'occhio un dettaglio non da poco..il medico in questione non ha visionato le immagini e si è limitato a leggere il referto?Questo non dovrebbe accadere, il medico non dovrebbe limitarsi a leggere un referto che tante volte può essere malfatto ,ma innanzitutto dovrebbe osservare con attenzione le immagini specialmente se deve valutare il danno cartilagineo e consigliare la terapia migliore.Per esperienza mia e di miei famigliari posso testimoniare che i referti degli esami strumentali spesso e evolentieri contengono errori ,sviste,cattive interpretazioni,omissioni..quindi serve l'occhio attento di uno specialista, nella fattispecie ortopedico, per controllare bene tutto.
Detto questo non ho ben capito in quale comparto sia la sofferenza cartilaginea di cui parli..femoro rotulea o altro?femoro tibiale?
e poi la sofferenza da cosa sarebbe causata ?avete stabilito la causa oppure rientra in una sindrome ?
 

Lucc

Novellino
16 Febbraio 2021
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Leggendo quanto scrivi mi è balzato subito all'occhio un dettaglio non da poco..il medico in questione non ha visionato le immagini e si è limitato a leggere il referto?Questo non dovrebbe accadere, il medico non dovrebbe limitarsi a leggere un referto che tante volte può essere malfatto ,ma innanzitutto dovrebbe osservare con attenzione le immagini specialmente se deve valutare il danno cartilagineo e consigliare la terapia migliore.Per esperienza mia e di miei famigliari posso testimoniare che i referti degli esami strumentali spesso e evolentieri contengono errori ,sviste,cattive interpretazioni,omissioni..quindi serve l'occhio attento di uno specialista, nella fattispecie ortopedico, per controllare bene tutto.
Detto questo non ho ben capito in quale comparto sia la sofferenza cartilaginea di cui parli..femoro rotulea o altro?femoro tibiale?
e poi la sofferenza da cosa sarebbe causata ?avete stabilito la causa oppure rientra in una sindrome ?
Infatti, proprio perchè la cosa non mi è piaciuta affatto l'ho riportata. Io ho al ginocchio dx segni di osteocontropatia femoro-rotulea con piccole lesioni osteocondrali sul condilo femorale esterno, mentre al sx segni di condropatia femoro-rotulea e aspetti di artropatia degenerativa tibio-peroneale. Al momento, con l'aiuto del Hyadd 4 infiltrato a inizi Novembre riesco a fare tutti gli allenamenti senza particolari sintomatologie. Poi quando ho letto sulla RM di queste lesioni osteocondrali mi sono preoccupato e ho cominciato a chiedermi se e quanto potrò durare in queste condizioni, e se non era il caso di cominciare a fare prevenzione. A questo punto, intanto faccio una nuova RM con una macchina ad alto campo per vedere cosa legge, poi attendo il consulto con il mio fisioterapista a metà marzo. Questa persona non è come quelle di cui hai raccontato tu, che ti vedono la prima volta poi ti affidano nelle mani di altri che non hanno la loro competenza, questo fa sempre tutto lui. Solo che i tempi di attesa sono lunghi, e gli è difficile fissare un secondo appuntamento prima di un mese, se va bene.
 

Dora123

Novellino
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Infatti, proprio perchè la cosa non mi è piaciuta affatto l'ho riportata. Io ho al ginocchio dx segni di osteocontropatia femoro-rotulea con piccole lesioni osteocondrali sul condilo femorale esterno, mentre al sx segni di condropatia femoro-rotulea e aspetti di artropatia degenerativa tibio-peroneale. Al momento, con l'aiuto del Hyadd 4 infiltrato a inizi Novembre riesco a fare tutti gli allenamenti senza particolari sintomatologie. Poi quando ho letto sulla RM di queste lesioni osteocondrali mi sono preoccupato e ho cominciato a chiedermi se e quanto potrò durare in queste condizioni, e se non era il caso di cominciare a fare prevenzione. A questo punto, intanto faccio una nuova RM con una macchina ad alto campo per vedere cosa legge, poi attendo il consulto con il mio fisioterapista a metà marzo. Questa persona non è come quelle di cui hai raccontato tu, che ti vedono la prima volta poi ti affidano nelle mani di altri che non hanno la loro competenza, questo fa sempre tutto lui. Solo che i tempi di attesa sono lunghi, e gli è difficile fissare un secondo appuntamento prima di un mese, se va bene.
Sì, non solo avrebbe dovuto visionare le immagini ,ma ti avrebbe pure dovuto dire :'torni quando avrà delle immagini decenti da 1,5 tesla'. Avresti dovuto aspettare ad andare dal medico e fare prima la risonanza ad alto capo, comunque se tanto non ha guardato le immagini sarebbe stato lo stesso inutile.
Quanto al terapista meglio se fa tutto lui, significa serietà e minor avidità..come ho detto ce ne sono che riescono a gestire un sacco di pazienti demandandoli ad altri e infischiandosene della loro riabilitazione...e questa è una pratica parecchio diffusa..ti attirano con la pubblicità poi invece di loro ti ritrovi l'assistente tontolone ...che se si limitasse ad essere tale non sarebbe nulla ma il più delle volte fa danni..C'è poi da dire che spesso e volentieri ,almeno a me 9 volte su 10 è capitato così, i terapisti cercano di trasmettere un ottimismo (perchè si sa il paziente sofferente è un depresso ingiustificato ,nessuno pensa che forse la defunzionalizzazione degli arti inferiori possa far soffrire una persona ..)che dovrebbe servire come carota per continuare la terapia ma che poi non lascia che il posto all'amarezza del fallimento..quante volte mi sono sentita dire ' ti prometto che guarisci' o' per me ti sistemi' e poi non c'era neppure un miglioramento anzi le mie condizioni peggioravano..e intanto il loro portafoglio si ingrossava..ne ricordo uno che mi spillava 600 euro al mese e questo durò mesi e mesi senza risultato, anzi rifeci la risonanza ed era pure peggio di prima!!!Ricordo ancora gli improperi contro il terapista da parte dell'ortopedico di allora che disse che aveva rovinato tutto il suo lavoro..Poi vabbè c'è da dire che i terapisti optano sempre per il metodo conservativo..mentre gli ortopedici sono più interventisti..ricordo che uno dei miei terapisti mi sconsigliò l'intervento dicendo che l'ortopedico mi voleva rubare i soldi..quando parlai della cosa con il mio medico di base lui mi disse testualmente'perchè? il terapista invece non te li vuole rubare?'.la cosa può far sorridere, ma a viverla con dolore in prima persona faceva davvero male al cuore..Vabbè la smetto di dilungarmi..
Detto questo il problema resta sempre lo stesso cioè capire perchè l'articolazione lavora male e questo è difficile, la causa potrebbe essere vicina o lontana all'articolazione, chi può indagare il problema?chi ha il tempo e la voglia di farlo?Non ho la risposta.Penso solo che le tecniche di rigenerazione dovrebbe seguire l'eliminazione della causa che porta la cartilagine a danneggiarsi altrimenti sono inutili o comunque palliativi, tant'è che in genere le persone con iperpressione esterna NON sono eligibili per le tecniche rigenerative e se qualcuno le propone loro c'è da chiedersi il perchè.
 

EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
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Se posso permettermi, da cinquantenne pieno di acciacchi, penso che ad un certo punto bisogna rassegnarsi e capire che bisogna ridurre i carichi di allenamento per poter cosi' praticare sport piu' a lungo possibile . E' inutile pretendere che qualsiasi trattamento conservativo possa permettere di continuare a fare giri in bici con 3000 di dsl o a fare la maratona senza accelerare la degenerazione della cartilagine. Andando in bici ormai da 30 anni ho notato che tutti si stanno spingendo sempre piu' verso un'estremizzazione dello sport e questo porta ad avere sempre piu' gente che soffre di problemi fisici. Una volta si staccava in inverno almeno per un paio di mesi , ora si esce anche con zero gradi e la neve, se facevi 5/6000 km all'anno eri uno "serio", ora se non fai 15.000 km sembra che non sei neanche un ciclista.
 

Dora123

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Se posso permettermi, da cinquantenne pieno di acciacchi, penso che ad un certo punto bisogna rassegnarsi e capire che bisogna ridurre i carichi di allenamento per poter cosi' praticare sport piu' a lungo possibile . E' inutile pretendere che qualsiasi trattamento conservativo possa permettere di continuare a fare giri in bici con 3000 di dsl o a fare la maratona senza accelerare la degenerazione della cartilagine. Andando in bici ormai da 30 anni ho notato che tutti si stanno spingendo sempre piu' verso un'estremizzazione dello sport e questo porta ad avere sempre piu' gente che soffre di problemi fisici. Una volta si staccava in inverno almeno per un paio di mesi , ora si esce anche con zero gradi e la neve, se facevi 5/6000 km all'anno eri uno "serio", ora se non fai 15.000 km sembra che non sei neanche un ciclista.
un buon consiglio direi...che poi a dirla tutta io non sono neppure una ciclista ,scrivo qui solo perchè l'argomento mi interessa, e la verità è che pur non facendo niente di niente comunque puoi andare a finire così ugualmente ..vedi il mio caso...
 

Lucc

Novellino
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Quanto al terapista meglio se fa tutto lui, significa serietà e minor avidità..come ho detto ce ne sono che riescono a gestire un sacco di pazienti demandandoli ad altri e infischiandosene della loro riabilitazione...e questa è una pratica parecchio diffusa..ti attirano con la pubblicità poi invece di loro ti ritrovi l'assistente tontolone ...che se si limitasse ad essere tale non sarebbe nulla ma il più delle volte fa danni..C'è poi da dire che spesso e volentieri ,almeno a me 9 volte su 10 è capitato così, i terapisti cercano di trasmettere un ottimismo (perchè si sa il paziente sofferente è un depresso ingiustificato ,nessuno pensa che forse la defunzionalizzazione degli arti inferiori possa far soffrire una persona ..)che dovrebbe servire come carota per continuare la terapia ma che poi non lascia che il posto all'amarezza del fallimento..quante volte mi sono sentita dire ' ti prometto che guarisci' o' per me ti sistemi' e poi non c'era neppure un miglioramento anzi le mie condizioni peggioravano..e intanto il loro portafoglio si ingrossava..ne ricordo uno che mi spillava 600 euro al mese e questo durò mesi e mesi senza risultato, anzi rifeci la risonanza ed era pure peggio di prima!!!Ricordo ancora gli improperi contro il terapista da parte dell'ortopedico di allora che disse che aveva rovinato tutto il suo lavoro..Poi vabbè c'è da dire che i terapisti optano sempre per il metodo conservativo..mentre gli ortopedici sono più interventisti..ricordo che uno dei miei terapisti mi sconsigliò l'intervento dicendo che l'ortopedico mi voleva rubare i soldi..quando parlai della cosa con il mio medico di base lui mi disse testualmente'perchè? il terapista invece non te li vuole rubare?'.la cosa può far sorridere, ma a viverla con dolore in prima persona faceva davvero male al cuore..Vabbè la smetto di dilungarmi..
Detto questo il problema resta sempre lo stesso cioè capire perchè l'articolazione lavora male e questo è difficile, la causa potrebbe essere vicina o lontana all'articolazione, chi può indagare il problema?chi ha il tempo e la voglia di farlo?Non ho la risposta.Penso solo che le tecniche di rigenerazione dovrebbe seguire l'eliminazione della causa che porta la cartilagine a danneggiarsi altrimenti sono inutili o comunque palliativi, tant'è che in genere le persone con iperpressione esterna NON sono eligibili per le tecniche rigenerative e se qualcuno le propone loro c'è da chiedersi il perchè.
Ci ho pensato a disdire, nel momento in cui leggendo online mi sono reso conto che queste terapie non fornivano alcuna garanzia riguardo ai miglioramenti ottenibili. Poi, considerato che questo medico viene giù una volta al mese, ho deciso di approfittarne per sentire cosa ne pensasse. Certo, considerato come è andata la visita, sono stati soldi spesi inutilmente. Lui vende solo queste terapie, forse anche perchè non c'è nient'altro di alternativo al momento? Ora vedrò la RM ad alto campo se smentisce (ma non credo), conferma o aggrava la situazione descritta da quella a basso campo. Poi, come già scritto, attenderò di vedere cosa ne pensa e cosa riesce a fare il fisioterapista per trarre le conclusioni.
E' uno molto bravo e molto serio.
E' stato il fisioterapista del Torino per molti anni, poi per un pò è stato alla Roma. Ora non ci vado da almeno un paio di anni e non so più se è ancora lì o meno. Però non è che mi aspetto miracoli, anche per gente così brava ci sono dei limiti oltre i quali le loro capacità non possono andare.
Certo è che tu, comunque, sembri aver vissuto di tutto e di più quanto a esperienze negative con i medici e fisioterapisti. E mi spiace molto. Mi auguro e ti auguro si possa ancora far qualcosa per recuperare la situazione
 
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Hai perfettamente ragione!
Sto facendo le ultime valutazioni prima di prendere una decisione in questo senso. Non è facile per niente doversi ridimensionare, ma prima o poi arriva il momento. Io nello sprint sono (ero?) forte, in ambito regionale sono tra i più forti e lotto per vincere, quando non vinco.
A livello nazionale ho sfiorato le medaglie e speravo di poter ancora provarci.
Ma... tra poco saprò ed eventualmente alzerò bandiera bianca