News Aggiornamento sul malore di Sonny Colbrelli

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danieletesta79

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1 Settembre 2012
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Da credente praticante, credo molto che quando giunge la tua ora e Dio ti chiama ce poco da fare. Credo pero che Dio ci mandi (spesso) dei segnali. In un mondo dove l’Ego delle persone è smisurato pochi pensano “agl’altri”, anche a chi ci sta quotidianamente a fianco, ci sostiene e ci ama. Eriksen ha fatto una scelta molto egoistica….con tutto il bene che si può volere ad una persona che gli capita quello che è capitato a lui… Ha 2 bambini piccoli e la prima cosa da fare era pensare a loro. Se lui “si sente vivo” solo se gioca a calcio vuol dire che la sua scala di valori è completamente sballata. Io sono nessuno, ma proprio NESSUNO per poter giudicare lui o altri che hanno fatto scelte simili, “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, però quando ho sentito che aveva deciso di riprendere a giocare la prima persona che mi è venuta in mente, dopo i suoi figli essendo io padre, è stato Astori al quale il Signore non ha dato una seconda possibilità. Io ho 2 figli (14 e 10 anni) è quello che mi fa più incazzare non sono i brutti voti, la cameretta in disordine, il mangiare troppi dolci o cose simili, ma il fatto che non riescano a capire fino in fondo la fortuna che hanno, l’apprezzare le tante cose che hanno e non quel poco che non hanno! Spero che crescendo lo capiscano. Probabilmente alla loro eta io facevo lo stesso. SCUSATE l’ENORME GIGANTESCO :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic:

Sarà anche off topic ma concordo; anche per me, se hai degli avvisi dovresti ascoltarli; poi c'è la scienza (in cui credo) i medici, gli esami e i test che possono dire, stai bene sei idoneo. Al di la di chi mette una firma, la vita è tua e se decidi di rischiare un secondo "coccolone" magari decisivo un pò te la sei cercata.
Quella di Eriksen poi è una scelta rischiosa ma allo sesso tempo coraggiosa, lui gioca fuori dall'Italia perché nel nostro paese con un defibrillatore impiantato non puoi giocare, in Inghilterra sì; a differenza di altri sportivi (forse anche di Colbrelli, visto che non so quanto guadagna), Eriksen ha già guadagnato un'ottima "fortuna" per potersela godere in maniera diversa. Lui vuol continuare a fare il calciatore e vuol giocare i mondiali 2022, se ci riesce sarà una bella storia sia umana che di sport, ma allo stesso tempo un pò rischiosa.
 

Luca38

Passista
6 Maggio 2012
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Eriksen come calciatore sfrutta molto meno il cuore di un ciclista, può anche sopperire con la tecnica, mica si deve fare tutto il campo da solo, può fare anche un solo tempo, può saltare una partita e poi ogni volta si allena non è mai solo ed al massimo in un paio di minuti viene soccorso.
 
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pianpianello

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19 Dicembre 2020
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cancello a pedali
@123lorka, ascoltare i segnali che Dio ci manda? Se ascoltassimo veramente i segnali che ci vengono mandati, dovremmo aver smesso tutti con la bici già da un pezzo. Ti ricordi quella pietra evitata per un pelo in quel sentiero ai 50 all’ora? Dovevi smettere con la MTB. Ti ricordi quella macchina che ti ha sfiorato in rotonda? Dovevi smettere con la BDC. Ti ricordi lo scandalo di Lance Armstrong? Dovevi smettere di guardare il ciclismo in televisione. Ora con Colbrelli non credo che Dio ci stia indicando di non andare fuori soglia.

Non so cosa sia successo a Colbrelli, ma devo dire la verità che non so nemmeno cosa sia successo esattamente ad Eriksen. Qualcuno ha più dettagli precisi?

Non sono d’accordo con chi ha detto che i professionisti siano spremuti troppo e rischino di più rispetto agli amatori, secondo me è il contrario. Un professionista di alto livello è monitorato costantemente e punta al massimo stato di forma fisica, evitando ogni possibile stress inutile e ogni rischio di sovrallenamento. Appunto perché mirano al massimo rendimento, ogni problema fisico diventa subito immediatamente visibile. Se un pro si alza alla mattina con 5 battiti in più del solito, si accorge immediatamente, mentre gran parte degli amatori no (tranne ovviamente gli amatori top che usano tutti gli strumenti e allenamenti dei pro). Se un pro ha 30 watt in meno, se ne accorge subito, un amatore invece magari pensa di andare pure più forte del solito, magari perché ha il vento da dietro. Voglio dire, se Colbrelli fosse stato troppo spremuto a livelli poco sani, non sarebbe arrivato secondo in volata, ma si sarebbe staccato e magari sarebbe arrivato minimo 5 minuti dopo. I problemi di “spremitura” potrebbero esserci tra pro di basso livello forse, ma io resto sicuro al 100% che uno tipo Van Aert appena si accorgono di un minimo calo fisico imprevisto lo tengono d’occhio e gli modificano allenamenti e impegni di conseguenza.

Quindi a Colbrelli, Eriksen, e altri casi simili credo sia successo qualcosa di veramente molto asintomatico, altrimenti loro o chi li segue avrebbero certamente colto i segnali. Solo che non so cosa possa essere esattamente. Miocardite da infezione? Disturbo genetico non diagnosticabile? Disturbo non diagnosticabile dovuto ad altro?
 

Teo66

Scavalcacavalcavia
4 Ottobre 2015
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MTB
Ah beh, dicevano che i vaccinati sarebbero morti come mosche, siamo all'inizio :==

Nel caso Eriksen si trattò di un'aritmia, in questo caso non si sa ancora.
In certi casi si rimane col dubbio, si sa di cosa si è trattato ma il fattore scatenante rimane sconosciuto.
 
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bradipus

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Una cosa e' certa,in questi ultimi anni troppi casi di problemi cardiaci......sarebbe giusto andare a fondo al problema,lasciando perdere anche il vaccino sul forum,ma chiudere occhi non aiuta........se ieri non fosse stata gara WT,Sonny probabilmente non si sarebbe salvato
 

RamboGuerrazzi

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se ieri non fosse stata gara WT,Sonny probabilmente non si sarebbe salvato

se non fosse stata gara WT non avrebbe neanche sostenuto uno sforzo di quel tipo. Sui problemi cardiaci, il long covid si sta mostrando molto più dannoso dei vaccini. Certo, non in individui sani come un atleta del livello di Colbrelli, su quelli è difficile fare statistica data la loro rarità.
 

bradipus

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Una cosa e' certa,in questi ultimi anni troppi casi di problemi cardiaci......sarebbe giusto andare a fondo al problema,lasciando perdere anche il vaccino sul forum,ma chiudere occhi non aiuta........se ieri non fosse stata gara WT,Sonny probabilmente non si sarebbe salvato
A me pare che ci siano sempre stati... da Renato Curi in poi.
Qui si parla di 190 decessi di giovani atleti, dal 1980 al 2015: https://www.lanazione.it/cronaca/arresti-cardiaci-nello-sport-1.4404773

Secondo me, siamo nel campo dell'imponderabile, non tutto si può scoprire nemmeno con visite accurate.
Io ho perso un carissimo amico sei anni fa: gran bel fisico, sempre fatto sport ma solo a livello amatoriale, non beveva e non fumava, faceva una vita sana.
Una sera, dopo cena, aveva appena finito di giocare a monopoli con le figlie, la moglie è andata in sala e l'ha trovato che rantolava sul divano: gli si era aperta l'aorta, e non c'è stato nulla da fare.
 

jan80

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A me pare che ci siano sempre stati... da Renato Curi in poi.
Qui si parla di 190 decessi di giovani atleti, dal 1980 al 2015: https://www.lanazione.it/cronaca/arresti-cardiaci-nello-sport-1.4404773

Secondo me, siamo nel campo dell'imponderabile, non tutto si può scoprire nemmeno con visite accurate.
Io ho perso un carissimo amico sei anni fa: gran bel fisico, sempre fatto sport ma solo a livello amatoriale, non beveva e non fumava, faceva una vita sana.
Una sera, dopo cena, aveva appena finito di giocare a monopoli con le figlie, la moglie è andata in sala e l'ha trovato che rantolava sul divano: gli si era aperta l'aorta, e non c'è stato nulla da fare.
Per carita' alcuni casi possono capitare,ma non dimentichiamoci che aveva problemi Ulissi,Moscon e altri
 

bradipus

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Per carita' alcuni casi possono capitare,ma non dimentichiamoci che aveva problemi Ulissi,Moscon e altri
Probabilmente ai nostri giorni a Franco Bitossi (detto 'cuore matto') non avrebbero nemmeno dato l'idoneità medico sportiva...

Ricordo inoltre un caso che all'epoca fece molto scalpore, perlomeno nella mia città: Stefano Dal Lago, 24 anni, due volte campione del mondo di hockey a rotelle, che morì durante una partita di Coppa Italia nel 1988. A lui è dedicato il 'vecchio' Palasport di Novara.
 
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