Non consideriamo situazioni particolari tipo 1) sovrallenamento (che non ci dovrebbe essere se si segue un piano adeguato) o situazione di eccessiva stanchezza o altro, ma una situazione in cui tutto (sistema cardio-respiratorio) funziona in modo ottimale.
Supponiamo anche di allenarci ogni volta alla 2) stessa ora, insomma non consideriamo elementi di eventuale "perturbazione" che possono inficiare l'efficienza delle sedute.
Nell'arco delle 3) 4 settimane (non credo che si facciano test di FTP o di soglia più frequenti) per l'esecuzione delle varie sessioni ho la possibilità di tenere come riferimento per i carichi di lavoro o la FC di soglia o la potenza (FTP).
In tal caso, quello che voglio dire è che probabilmente conviene fare riferimento alla FC (bpm)anzichè alla potenza (W) perchè in tal modo lo stimolo allenante (potenza) 4) progressivamente aumenterà con l'aumentare della performance, cioè si ottiene che a parità di FC si riesce ad esprimere potenze via, via maggiori.
In caso contrario invece, 5) facendo riferimento alla potenza (W), succederà che i carichi di lavoro rimarranno inalterati anche al progredire della performance con l'effetto di ridurre via, via la FC.
In tale ragionamento si deve considerare trascurabile l'inevitabile 6) latenza della FC che comunque può essere facilmente gestita considerando le situazioni delle sedute precedenti.
Si noti bene che comunque durante le varie sessioni si dovranno monitorare entrambi i parametri.
In sintesi la mia domanda è: NELL'ARCO TIPICO DELLE 4 SETTIMANE E' MEGLIO ALLENARSI MIGLIORANDO LA POTENZA A PARITÀ DI FC (come personalmente sto facendo in questo periodo), 7) OPPURE CONVIENE ALLENARSI A POTENZE PREFISSATE DIMINUENDO LA FC?
1) raro evento in un amatore, più spesso e frequente il "sotto-recupero". Non sono equivalenti.
2) anche facendolo vi sono decine di altre variabili che incidono sulla ....variabilità circadiana
3) e direi che anche ogni 4 settimane è un lasso di tempo troppo stretto per apprezzare eventuali modifiche/adattamenti/variazioni. Si lavora a lungo termine. Ovvio che un programma intenso possa/potrebbe dare in alcuni soggetti un miglioramento anche immediato...poi bisogna vedere quanto sostenibile...
4) per i motivi al punto 2 si considera l'aspetto oggettivo (o più oggettivo) come riferimento prioritario MA NON UNICO; inoltre più che il solo valore sotto sforzo con FC è più rilevante valutare gli ampliamenti (adattamento positivo) o riduzioni (l'opposto) della forbice fc basale ( = adattamento sistema parasimpatico) -sforzo
5) al contrario se aumentano i valori sostenibili dopo test (o altro riferimento non estemporaneo) si adeguano i carichi di lavoro alle intensità più vicine a quelle prefissate
6) non lo è (sottinteso facile) nemmeno per atleti di medio alto livello, in molti casi, tanto che si affidano, soprattutto per intensità più alte, ad una valutazione soggettiva RPE (percezione dello sforzo) che a FC. Il discorso non è O.. FC O.. WATT O.. RPE si utilizzano sempre riscontri oggettivi o quanto più oggettivi e feedback atleta. Non sono contrapposti sono complementari.
7) il problema di questo tipo di domande è vedere sempre tutto, semplicisticamente, in "bianco o nero" "o questo o quello"... in base agli obiettivi non è errato né uno né l'altro né entrambe contemporaneamente. Ma la risposta non è unica e una per tutti, dipende sempre da esigenze, punto di partenza, obiettivi, disponibilità volume allenamento, carichi consolidati, limiti "conclamati" ecc ecc