Allenamento in palestra

labboro

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tipicamente si sente dire, ad esempio, che su una salita lunga rispetto magari ad una breve, a pari pendenza, non si riesce a spingere lo stesso rapporto, per tutta la salita, quindi manca forza....a posto...
A parte che andrebbe stabilito cosa si intende per salita lunga e salita breve , ma così per capire se non si riesce a spingere un determinato rapporto in salita ,ritieni che non sia la forza che manca ?
 

andry96

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A parte che andrebbe stabilito cosa si intende per salita lunga e salita breve , ma così per capire se non si riesce a spingere un determinato rapporto in salita ,ritieni che non sia la forza che manca ?
eh no, la forza massimale o sub massimale che alleni in palestra utilizza fibre muscolari e substrati energetici completamente diversi da quanto usi su una salita che dura più di 60"
quel che succede su sforzi in salita lunghi è abbastanza diverso e molto più legato alle capacità aerobiche e al massimo alla resistenza alla forza quando si tratta di gestire un rapporto duro molto a lungo
 

pedalone della bassa

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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
I PESI STIMOLANO I MITOCONDRI?
I mitocondri sono degli organuli cellulari essenziali per poter usare l’ossigeno per ricavare energia. 
Come fornaci metaboliche producono anche radicali liberi che li danneggiano. Devono essere così costantemente riparati o sostituiti.
Per anni la ricerca si è concentrata sugli effetti benefici dell’allenamento aerobico (non eccessivo) per la stimolazione della biogenesi mitocondriale, ovvero la nascita di nuovi e sani mitocondri.
Oggi sappiamo che anche gli scatti nella corsa o in bici (max su 30-40”) possono avere effetti benefici, ma in modo diverso e complementare: stimolano l’ipertrofia mitocondriale rendendo gli organuli più efficienti.

Si ipotizza che anche l’allenamento coi pesi possa avere questi effetti se simuliamo contrazioni simili agli scatti, ovvero serie massimali (senza blocco articolare o pause) dalla durata di 30-40” (mediamente siamo sopra le 12-15 ripetizioni).
L’allenamento coi pesi potrebbe così risultare non soltanto benefico per la massa muscolare, ossea e la salute ormonale, ma anche per i nostri importanti mitocondri.

Fonte: Adaptations to Endurance and Strength Training (David C. Hughes, Stian Ellefsen and Keith Baar)

ma quindi, poche ripetizioni, o molte? No, perchè prima si "critica" le alte ripetizioni con poca pausa e pesi "leggeri", poi qui si scrive altro.....

Io, già sono ignorante di mio, facendo così........
 
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max_good
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A parte che andrebbe stabilito cosa si intende per salita lunga e salita breve , ma così per capire se non si riesce a spingere un determinato rapporto in salita ,ritieni che non sia la forza che manca ?
ad esempio una salita di 1km a 5% la fai a, che ne sò, 300 W, spingendo il 50, arrivi alla fine del km "morto" ...ok, ci sta..
su una salita di 10 km al 5% la imposti allo stesso modo? spingendo con il 50 a 300 W.

certamente, correttamente, mi risponderesti "no"...
allora, "provocatoriamente" di potrei dire, perchè no? la forza per spingere il 50 a 300W ce l'hai...l'hai fatto per 1 km...

il problema è che manca la capacità aerobica (VO2)per sostenere quello sforzo per tutto il tempo...
 

MaxMarkson

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ma quindi, poche ripetizioni, o molte? No, perchè prima si "critica" le alte ripetizioni con poca pausa e pesi "leggeri", poi qui si scrive altro.....

Io, già sono ignorante di mio, facendo così........
La palestra NON serve per migliorare sulle salite lunghe ;)
 

MaxMarkson

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il problema è che manca la capacità aerobica (VO2)per sostenere quello sforzo per tutto il tempo...

Non solo, è anche una questione fisiologica: le fibre che erogano più forza (e, di conseguenza, più potenza) si stancano prima e hanno bisogno di recuperi più lunghi. Quindi banalmente dopo i primi secondi ti "bruci" le fibre più forti in assoluto, poi man mano tutte le altre finché non ti rimangono solo quelle più resistenti ma meno forti.
 
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canserbero

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La palestra NON serve per migliorare sulle salite lunghe ;)
Però se prendiamo a riferimento uno degli studi linkati stamattina il guadagno sembra esserci in TT da 40’. Però la causalità (palestra => miglioramento) non è dimostrata, solo associazione. Questo vuol dire che, tolti alcuni fattori di confondimento, il fatto di aver fatto palestra potrebbe aver, per esempio, migliorato la mobilità articolare con conseguente migliore posizione in sella, o altri fattori indotti dalla palestra che non sono stati presi in considerazione/osservati.
 
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Non solo, è anche una questione fisiologica: le fibre che erogano più forza (e, di conseguenza, più potenza) si stancano prima e hanno bisogno di recuperi più lunghi. Quindi banalmente dopo i primi secondi ti "bruci" le fibre più forti in assoluto, poi man mano tutte le altre finché non ti rimangono solo quelle più resistenti ma meno forti.
beh chiaro...
è anche il motivo perchè un atleta di endurance è mediamente "meno" forte
con l'allenamento ha reclutato per l'endurance anche parte delle fibre "veloci" (senza entrare in tecnicismi perchè a memoria non ricordo i temini esatti)
(che sono appunto "veloci" perchè si esauriscono prima...)
 
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MaxMarkson

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Però la causalità (palestra => miglioramento) non è dimostrata, solo associazione.
Esatto. Il problema è che i gruppi sono estremamente piccoli e non si sa esattamente come si siano allenati al di fuori della palestra, com'era il percorso ecc.

Perché anche il percorso conta parecchio: fare 40' tutti in velodromo è un conto, fare 40' su una strada come quella del mondiale strada di Glasgow del 2023 dove c'erano 354802 curve ad angolo retto è un altro.
Il guadagno di forza ti aiuta di più nel secondo caso che nel primo
 

pedalone della bassa

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La palestra NON serve per migliorare sulle salite lunghe ;)

quindi:
- sul Rombo farò lercio uguale
- sugli strappi della 9 colli, le prenderò da mio nipote
- mi si ingrosseranno le gambe
- aumenterò di peso
- nella palestra dove vado, non c'è manco della gn@_cA

insomma,
#MaiUnaGioia
#E'UnMondoDifficile

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- sul Rombo farò lercio uguale
- sugli strappi della 9 colli, le prenderò da mio nipote
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Elettrostimolatore e YP mi sembra una valida combo da sperimentare nell’intimità della propria pain cave :-)xxxx
 

labboro

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ad esempio una salita di 1km a 5% la fai a, che ne sò, 300 W, spingendo il 50, arrivi alla fine del km "morto" ...ok, ci sta..
su una salita di 10 km al 5% la imposti allo stesso modo? spingendo con il 50 a 300 W.

certamente, correttamente, mi risponderesti "no"...
allora, "provocatoriamente" di potrei dire, perchè no? la forza per spingere il 50 a 300W ce l'hai...l'hai fatto per 1 km...

il problema è che manca la capacità aerobica (VO2)per sostenere quello sforzo per tutto il tempo...
Hai fatto un esempio un po' estremo ,se arrivi alla fine del km "morto" verosimilmente sei andato fuori soglia, ovvio che non potrai sostenere uno sforzo di 10 km quindi è giusto dire che il limite è la capacità aerobica .
Io intendevo dire che se per esempio ad inizio stagione faccio una salita di 2-3 km al medio con un 36x17 ,ma per farne una identica come pendenza, però lunga il doppio devo invece alleggerire il rapporto ho sempre pensato fosse una mancanza di forza .
Pensiero confermato dal fatto che con il proseguio della stagione poi riesco a spingere effettivamente lo stesso rapporto anche sulla salita più lunga .
 

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Spingitore di cavalieri
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- aumenterò di peso
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troppo grosso per essere un buon ciclista ed in palestra sarai comunque considerato uno smilzo :ueh:
 

all_i_need_is_bike

Apprendista Cronoman
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A parte che andrebbe stabilito cosa si intende per salita lunga e salita breve , ma così per capire se non si riesce a spingere un determinato rapporto in salita ,ritieni che non sia la forza che manca ?
In termini meccanici è questione di forza nel senso che ad un aumento di potenza corrisponde tendenzialmente più un aumento di coppia che non di cadenza (salvo ambiti in cui il legame forza-velocità è più rilevante, vedi sprint o sforzi brevi).
Meno in termini fisiologici, perché quella forza è primariamente originata dalla capacità (o meno) di avere a disposizione energia ad elevata sostenibilità, quindi di origine prettamente aerobica. Aumenti la forza della contrazione perché rifornisci meglio le fibre attive, recluti meglio / di più le fibre, quelle coinvolte si affaticano meno rapidamente, sprechi meno energia, ecc.
Come correttamente fatto notare da @never give up! :)
 

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max_good
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Hai fatto un esempio un po' estremo ,se arrivi alla fine del km "morto" verosimilmente sei andato fuori soglia, ovvio che non potrai sostenere uno sforzo di 10 km quindi è giusto dire che il limite è la capacità aerobica .
Io intendevo dire che se per esempio ad inizio stagione faccio una salita di 2-3 km al medio con un 36x17 ,ma per farne una identica come pendenza, però lunga il doppio devo invece alleggerire il rapporto ho sempre pensato fosse una mancanza di forza .
Pensiero confermato dal fatto che con il proseguio della stagione poi riesco a spingere effettivamente lo stesso rapporto anche sulla salita più lunga .
perchè dovrebbe mancare "forza"?
visto che usi lo stesso rapporto, immagino stessa cadenza per più tempo...la forza che imprimi è sempre la stessa...stessa potenza...
hai migliorato la capacità aerobica...
nella prima parte di stagione non riesci a sostenere la stessa potenza, quindi o cali la forza o cali la cadenza...ma non riesci a sostenere l'insieme delle due (appunto la potenza).
 

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Apprendista Cronoman
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Io intendevo dire che se per esempio ad inizio stagione faccio una salita di 2-3 km al medio con un 36x17 ,ma per farne una identica come pendenza, però lunga il doppio devo invece alleggerire il rapporto ho sempre pensato fosse una mancanza di forza . Pensiero confermato dal fatto che con il proseguio della stagione poi riesco a spingere effettivamente lo stesso rapporto anche sulla salita più lunga.
Siccome cambia la durata bisognerebbe differenziare meglio anche l'effetto della potenza.
Ma ad esempio a pari potenza con un rapporto più lungo la coppia applicata è maggiore e quindi maggiore la compressione dei vasi che portano ossigeno: se non è equilibrata da vasodilatazione associata allo sforzo (che ha una componente chimicamente mediata -NO di cui sono precursori i nitrati, CO2- che risponde più lentamente) è ragionevolmente una condizione che puoi compensare meglio su una durata breve. Se con l'allenamento migliora questa componente "aerobica" (scambio CO2, produzione NO) migliora anche la sostenibilità di quella situazione.
L'aspetto "forza" su durate abbastanza prolungate è più di questo genere (e altri elementi correlati), sebbene ci sia sempre una sovrapposizione di molti aspetti coinvolti contemporaneamente. Molteplicità di aspetti coinvolti che, in generale, giustifica i vantaggi potenziali che sono indicati in letteratura:
- aumentare efficienza/economia sia su durate lunghe che su durate brevi
- aumentare capacità glicolitica (conversione IIX-IIA, quindi sostenibilità sforzi brevi e variazioni di ritmo all'interno di esercizio prolungato)
- ridurre o ritardare affaticamento (sia brevi che lunghe durate)
- migliore sprint, specialmente a fine gara
Per dire, un articolo recente ha evidenziato un miglioramento della concentrazione di emoglobina e consumo di ossigeno di picco (in un piccolo gruppo di rematori elite: https://journals.physiology.org/doi/abs/10.1152/japplphysiol.00587.2023).
Dipende sempre da come sono coinvolti, in un certo contesto, i fattori limitanti. Quindi meglio ragionare su cosa potrebbe servire :)
 
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