Eccoti una risposta personalissima: non la comprerei.
Anzitutto perche' il telaio e' in alluminio.
Ne ho adoperate due in alluminio. Una era scomodissima per le vibrazioni esagerate (era stata la bicicletta di Cipollini); l'altra si e' crepata (Olmo).
Poi, perche' ho avuto una Bianchi che in discesa mi obbligava a stare arretrato, praticamente fuori sella. Un giorno ho misurato il telaio e non era affatto piu' piccolo di altre mie biciclette che si comportavano bene. La verniciatura di questa Bianchi faceva pena.
Non ctredo affatto che tutte le Bianchi siano all'altezza della antica fama del marchio.
Sergio
Pisa
Si scrive e si attinge dai forum proprio per sentire i pareri di altri, questi riescono a rafforzare le nostre opinioni e ne fanno scoprire di nuove che magari non si erano analizzate e che ci spingono a sostenere la propria tesi o indagare su nuovi fronti, in ogni caso lo scambio di opinioni è sempre buona cosa e proprio in virtù di questo tutti i pareri son assolutamente ben accetti :-)
Leggo che c'è chi come Sergio non la comprerebbe perchè è una bici in alluminio, ma per 550,00 Euro spese di spedizione comprese onestamente non ci sono troppe opportunità per scegliere una bici completa con telaio interamente in carbonio (senza sindacare poi su quale tipo carbonio).
Se su 2 bici con telaio realizzato in alluminio una si è crepata e l'altra è risultata troppo rigida le lamentele esposte si accettano perchè condivisibili, ma non è motivo valido di discriminazione verso questo materiale (ne è pieno il forum). Oltre al concreto discorso fatto dall'Amico Vigorelli sulle garanzie, ci vuole poco a riconoscere che le bici in carbonio (proprio le più performanti) non possono ad oggi assolutamente ritenersi affancate da questi stessi disagi.
La discesa in sella è una grossa componente da valutare bene al momento dell'acquisto, ma non ci si deve limitare unicamente alle misure del telaio e dell'attacco, bisogna tener conto di angoli e geometrie, avancorsa e interasse poichè un particolare tipo di telaio può esaltare le qualità e possibilità di chi ci pedala sopra ma anche limitarne drasticamente il c.d. stato di grazia. Avere la corretta distribuzione dei pesi del corpo tra avantreno e retrotreno, comporta una tangibile differenza di guida e di resa in discesa, e comunque alle alte velocità. Oltre all'atteggiamento del ciclista in questo senso, è la lunghezza del carro posteriore che è fondamentale per ciò che concerne la stabilità posteriore della bicicletta, specie in curva e in discesa. Va da sé che un carro posteriore non troppo corto migliori decisamente questa caratteristica in quanto permette uno spazio maggiore su cui distribuire le sollecitazioni delle eventuali piegate e scodate in curva, allo stesso tempo, però, va considerato che un carro posteriore il più corto possibile consente una minore dispersione di energia, se il carro è di misura ridotta per la prontezza e l’efficacia delle progressioni e degli scatti, le prestazioni saranno determinanti sotto quest'altro aspetto, e la 1885 ripeto e garantisco che con le
ruote giuste è abbondantemente esplosiva.