Brutto incidente per Luca69

Luca69

Maglia Amarillo
4 Novembre 2008
8.078
676
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Allez
purtroppo i tempi sono quelli che dici tu Samuelgol e nemorino..da quanto mi ha detto l avvocato. ..la querela andava fatta subito. sul fatto che sia giusto o no..questo sinceramente non sta a me dirlo. la mia colpa? esser passato dai 43 km/h ai 5 e non essermi fermato . nonostante sulla sx non ci fosse visibilità adeguata (come dichiarato e verbalizzato sia dai testimoni che dalla polizia)..p o i se l impatto è avvenuto per manovra diversiva (?) non conta ora. ..serveva querela subito
magari finché ero in rianimazione intubato e i n coma.
 

Luca69

Maglia Amarillo
4 Novembre 2008
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Ma.. Pedali?!? o-o

parolona....PEDALI!:mrgreen:
diciamo che rientra nel programma di fkt la bici.Ovvio la graziella o velocipede simile, tranquilla con sella bassa per permettere alle gambe di essere rapide a toccare suolo prima possibile in caso si "svarioni".
La bdc.....ora non mi appartiene come mondo.
Mi "appartengono" i miei amici che ancora ci pedalano sopra.Con loro ci si trova,si parla,si ride dei trascorsi "ciclistici".
la prima traccia...:wacko::wacko:
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nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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Puoi fare tutti i tuoi giri di parole, finanche il gioco delle tre carte, ma la tua posizione è chiara e a mio modo di vedere affatto condivisibile. Purtroppo, è uso comune regolarsi come dici te o consciamente o su consiglio del proprio avvocato.
Questa è una, non l'unica, delle tante metastasi che ammazzano la nostra giustizia. Fosse per me, sarebbe ora che lo Stato, nella persona del Ministro della Giustizia, di fronte a certi comportamenti, si costituisse parte civile ( o comunque facesse istanza civile, non so l'esatta procedura di come potrebbe farlo), per far riconoscere la lite temeraria (per chi non sa, art.96 c.p.c. [url]http://www.altalex.com/index.php?idnot=63176[/URL]) con l'eccezione che per configurarla non serva la soccombenza dell'avversario, ma la semplice istanza pretestuosa, e/o immotivata e/o strumentale. Insomma una sorta di profilo pecuniario al reato di calunnia detto in termini magari impropri.
Buon compleannoo-o

grazie per gli auguri

per il resto, ripeto, ciascuno la pensa come vuole, leggittimissimo il tuo pensiero

solo un appunto: esiste già quello che auspichi

nel contenzioso civile, il giudizio non è necessariamente seguente ad un "procedimento completo", il giudice può benissimo fare un giudizio "slim" se reputa infondati i fatti ictu oculi e rigettare domanda con condanna alle spese (ed eventualmente lite temeraria)

per quanto mi riguarda, pur ritenendo legittime, lo ribadisco, le tue perplessità ti assicuro che le metastasi della giustizia italiana sono ben altre e quanto riferito a cosa andrebbe fatto per "Luca" (usiamo il nome dello sfortunato amico per riferirci a casi simili) non solo non è metastasi ma è sacrosanto e doveroso esercizio dei propri diritti

Luca ha con molta probabilità parte di ragione nel sinistro, non chiedere ristoro sarebbe illogico oltre che ingiusto (nel senso di contrario a giustizia)

perchè dovrebbe rinunciare a ottenere il risarcimento del danno che la signora ha provocato?

non è una questione di diritto, è una questione di logica

nel diritto le leggi che regolano il mondo (non quello metafisico) sono ben presenti e in un caso come questo si applica un giudizio controfattuale per determinare il grado di incidenza della condotta di ciascuno in un sinistro:

Luca soggetto A, signora soggetto B

A ha mancato in parte uno stop

B viaggiava a velocità eccessiva, senza regolare la propria condotta in prossimità di un incrocio (e a maggior ragione in presenza di ciclisti)

di certo è che l'eziologia del sinistro è originata da A

(se A avesse fatto lo stop il sinistro si sarebbe verificato? NO)

quindi A ha colpa

se si scopre che B andava veloce e/o in modo inadeguato?

ci si deve porre la domanda: se B fosse andata a velocità prudenziale l'urto si sarebbe avuto comunque (perchè ad es. B avrebbe potuto evitare Luca)?

NO

allora anche B ha colpa nella cuasazione del sinistro

se addirittura la condotta di B fosse (non mi pare questo sia il caso) totalmente abnorme (es. viaggiava a 150 su strada dove il limite è 50) si potrebbe arrivare anche a questo:

vista la velocità di B, se A avesse rispettato lo stop il sinistro si sarebbe comunque verificato?

SI



la giustizia è ciò che le leggi prevedono e, fidati, quello che le leggi prevedono è che la "signora" potrebbe con estrema probabilità avere parte di torto

non è "farina" degli avvocati ma lettera della legge e quindi prenditela con le leggi italiane e con le leggi del buon senso e non con la categoria ;)

o-o
 

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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parolona....PEDALI!:mrgreen:
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Mi "appartengono" i miei amici che ancora ci pedalano sopra.Con loro ci si trova,si parla,si ride dei trascorsi "ciclistici".
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be' mica puoi pretendere di fare lo zoncolan come prime uscite :mrgreen:

per fare quello ci sarà tempo

o-o
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
[MENTION=14308]nemorino[/MENTION] Saresti servito a mio padre una venticinquina di anni fa, quando ad uno stop una macchina gli andò addosso distruggendogli la macchina.
La dinamica era questa: per immettersi doveva oltrepassare lo stop, altrimenti non vedeva le macchine che arrivavano. Fece passare una Vespa e quello dietro lo centrò in pieno, nonostante fosse fermo. C'era lo stop, l'altro dichiarò che mio padre non lo rispettò e l'assicurazione pagò senza battere ciglio.
 

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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Concreta affatto. Capisco che per gli avvocati, più procedimenti, in qualsiasi modo vengano accesi, non importa come e su quali basi e più soldi entrano, ma se la querela è tardiva, le possibilità che venga presa in considerazione sono nulle.
Una querela tardiva determina l'improcedibilità dell'azione penale e, quindi, il proscioglimento dell'imputato.
Non è che voglia passare per depositario di ogni verità giuridica ma vedo che la Corte di Cassazione la pensa come il sottoscritto (e sarebbe stato assurdo e grave il contrario)

quindi, come ho scritto sopra, [MENTION=12300]Luca69[/MENTION] aveva tempo e probabilmente lo ha ancora (contrariamente a quello che il legale gli ha detto) per sporgere querela...

Samuelgol, se non ti fidi di quello che scrivo io sulla tardività o meno della querela, forse ascolterai i magistrati della Suprema Corte
:mrgreen:

il resto sono tutte "seghe mentali", l'ìimportante è questo


riporto il testo integrale, che magari può illuminare qualche scettico su come "ragionano" gli operatori del diritto che non sono solo Azzeccagarbugli (mio illustre conterraneo tra l'altro) da quattro soldi ma professionisti al servizio del cittadino

AutoritàCassazione penale sez. IV Data: 03/07/2009 ( ud. 03/07/2009 , dep.30/10/2009 ) Numero:41813





  • LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARZANO Francesco - Presidente - Dott. IACOPINO Silvana Giovann - Consigliere - Dott. FOTI Giacomo - Consigliere - Dott. MAISANO Giulio - Consigliere - Dott. MARESCA Mariafrancesca - Consigliere - ha pronunciato la seguente: SENTENZA/ORDINANZA sul ricorso proposto da: PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di FIRENZE; nei confronti di: 1) L.V.I., N. IL (OMISSIS); avverso SENTENZA del 02/05/2007 GIUDICE DI PACE di FIRENZE; visti gli atti, la sentenza ed il ricorso; udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. FOTI GIACOMO; Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. CEDRANGOLO, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata; Udito il difensore Avv. INCHES che ha chiesto il rigetto del ricorso.

  • Fatto

    OSSERVA 1- Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ricorre avverso la sentenza del Giudice di pace della stessa città, del 2 maggio 2007, che ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di L.V.I. - imputato di lesioni colpose commesse, con violazione delle norme sulla circolazione stradale, in pregiudizio di B.L. - perchè il giudizio non avrebbe potuto esser iniziato per tardività della querela.
    Deduce il ricorrente la violazione dell'art. 124 c.p., il quale prevede che la parte offesa possa proporre querela entro "tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce reato", cioè dal giorno in cui abbia precisa conoscenza del fatto, la quale implica, da un lato, che la stessa sia nelle condizioni psicofisiche di recepire la notizia e di agire per la tutela dei propri interessi, dall'altro, che il fatto sia stato definitivamente accertato sotto il profilo oggettivo. Alla stregua di tali osservazioni, ritiene il ricorrente che il termine in questione, nel caso di specie, tenuto conto delle gravi lesioni patite, a seguito dell'incidente, dalla B., ricoverata in ospedale nel reparto di rianimazione e terapia intensiva, avrebbe iniziato a decorrere, sotto il profilo oggettivo, dal giorno in cui le lesioni si erano stabilizzate ed era stata sciolta la prognosi; sotto il profilo soggettivo, dal giorno in cui le condizioni psicofisiche della persona offesa potevano consentirle di assumere le proprie decisioni. Il termine in questione, quindi, dovrebbe decorrere quantomeno dal giorno della dimissione della parte offesa dal reparto di rianimazione e terapia intensiva e del trasferimento nel reparto di medicina; trasferimento avvenuto, come da documentazione in atti, il (OMISSIS).
    Di qui la tempestività della querela, proposta il 22 maggio 2006.
    Con memoria prodotta presso la cancelleria di questa Corte, L.V.I. chiede il rigetto del ricorso, rilevando come il termine previsto dall'art. 124 c.p. sia perentorio e comporti la decadenza del relativo diritto, il cui termine di esercizio inizia a decorrere dal giorno della notizia del fatto; mentre nella querela neanche è stato indicato il giorno dell'avvenuta consapevolezza, da parte della persona offesa, del fatto delittuoso.
    2- Il ricorso è fondato.
    In realtà, a prescindere dal tema, di carattere oggettivo, pur rilevante, relativo alla stabilizzazione delle lesioni riportate dalla persona offesa, che necessariamente si ripercuote sulla individuazione del momento in cui può con sicurezza affermarsi che la stessa abbia avuto precisa, e completa sotto ogni profilo, cognizione del fatto costituente reato, v'è da dire che, certamente, sotto il profilo soggettivo, la presentazione della querela non può prescindere dalla verifica della effettiva capacità della vittima di avere contezza di quanto accaduto, di comprendere, cioè, la reale portata degli eventi dei quali è stata sfortunata protagonista, e di trovarsi nelle condizioni psico-fisiche di agire per la tutela dei propri interessi.
    Orbene, sembra alla Corte evidente che, sotto il profilo soggettivo, il termine in questione, come giustamente segnala il ricorrente, non può che decorrere dal giorno in cui le condizioni di salute psico- fisica della parte offesa erano ritornate tali da consentirle di rendersi conto dell'accaduto e di decidere le modalità di tutela dei propri diritti. Tale momento va individuato nel giorno in cui la donna è stata dimessa dal reparto di rianimazione e terapia intensiva dell'ospedale ed è stata trasferita presso altro reparto.
    Individuazione che appare del tutto coerente rispetto al miglioramento delle condizioni di salute della vittima, che tale trasferimento implica in termini di effettiva consapevolezza della stessa di quanto accadutole e di recupero della capacità di agire per la tutela dei propri interessi.
    D'altra parte, lo stesso giudice di pace concorda con il principio secondo cui il "dies a quo" debba decorrere, nel caso di specie, "dal momento in cui è cessata la malattia che aveva reso temporaneamente incapace di intendere e di volere la persona offesa (stato di coma)".
    Anche se poi egli erra nel sostenere che tale "dies" non è stato possibile determinare essendosi, sul punto, la querelante limitata a rilevare di avere "solo recentemente potuto apprendere" quanto accaduto. In realtà, nell'atto di querela la persona offesa ha riassunto, anche in termini temporali, la vicenda di cui è rimasta vittima, rilevando: di essere stata trasportata in ospedale, il giorno dell'incidente, il (OMISSIS), in stato di incoscienza, di essere stata ricoverata presso il reparto di rianimazione e terapia intensiva, ove era stata sottoposta anche a tracheotomia, con prognosi riservata, di essere stata dimessa da tale reparto e trasferita presso il reparto di medicina, per ulteriori accertamenti, con prognosi ancora riservata, in data (OMISSIS).
    Ha, quindi, fornito la querelante non solo precisi e documentati riferimenti circa il decorso del ricovero ospedaliere e la gravità, ancora attuale, delle malattie riscontrate (ha precisato la querelante di trovarsi, ancora al momento della proposizione della querela, impossibilitata a respirare senza l'ausilio di macchinari, incapace di deambulare a causa delle lesioni riportate al bacino ed agli arti inferiori ed in attesa dello scioglimento della prognosi con riguardo alle lesioni riportate alla gamba sinistra, per la quale è stata anche ipotizzata l'amputazione), ma ha anche indicato la data del (OMISSIS) come momento di parziale miglioramento delle sue condizioni di salute, che avevano consentito la dimissione dal reparto di terapia intensiva. Una data "spartiacque" nella quale ella ha evidentemente inteso individuare, senza essere smentita da alcuno, il momento in cui, uscita dall'emergenza, è stata nelle condizioni di prendere precisa conoscenza dei fatti, sia pure parzialmente, in vista del mancato scioglimento della prognosi, e consapevolezza dei diritti di cui era titolare e che avrebbe potuto esercitare.
    Errata e non accompagnata da coerente motivazione si presenta, dunque, alla stregua degli elementi probatori in atti, la sentenza impugnata che deve essere, in conseguenza, annullata, con rinvio al Giudice di Pace di Firenze.
  • PQM

    P.Q.M. Annulla la sentenza impugnata con rinvio al Giudice di Pace di Firenze.
    Così deciso in Roma, il 3 luglio 2009.
    Depositato in Cancelleria il 30 ottobre 2009



[MENTION=12300]Luca69[/MENTION] guarda che, da quanto hai raccontato sui tempi della guarigione, sei ancora in tempo.... (non ti sto dicendo che devi farla ma che sei in tempo), magari gira al collega cui ti sei rivolto sta sentenza che cambia idea


qui oltre al "risveglio" viene computato anche il tempo passato in condizioni di "poca lucidità post coma)


o-o
 

stambecco

Maglia Gialla
14 Giugno 2005
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cane sciolto
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si
nel diritto le leggi che regolano il mondo (non quello metafisico) sono ben presenti e in un caso come questo si applica un giudizio controfattuale per determinare il grado di incidenza della condotta di ciascuno in un sinistro:

Luca soggetto A, signora soggetto B

A ha mancato in parte uno stop

B viaggiava a velocità eccessiva, senza regolare la propria condotta in prossimità di un incrocio (e a maggior ragione in presenza di ciclisti)

di certo è che l'eziologia del sinistro è originata da A

(se A avesse fatto lo stop il sinistro si sarebbe verificato? NO)

quindi A ha colpa

se si scopre che B andava veloce e/o in modo inadeguato?

ci si deve porre la domanda: se B fosse andata a velocità prudenziale l'urto si sarebbe avuto comunque (perchè ad es. B avrebbe potuto evitare Luca)?

NO

allora anche B ha colpa nella cuasazione del sinistro


avendo seguito la discussione sin dall'inizio ed avendo capito il punto di vista della legge come quotato nel mio post precedente la mia curiosità ora è questa:

qualora il soggetto B dimostrasse che: viaggiava ad una velocità nei limiti e comunque ragionevole, era attenta (non al telefonino, non a guardare le rondini, ecc), era giustamente posizionata nella carreggiata, ecc

qualora il soggetto A uscisse senza rispettare lo stop ed investito si facesse male e sporgesse querela

il soggetto A avrebbe comunque una piccola parte di ragione (come mi sembra di capire tu sostieni) essendo la "parte debole" oppure no?
 

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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avendo seguito la discussione sin dall'inizio ed avendo capito il punto di vista della legge come quotato nel mio post precedente la mia curiosità ora è questa:

qualora il soggetto B dimostrasse che: viaggiava ad una velocità nei limiti e comunque ragionevole, era attenta (non al telefonino, non a guardare le rondini, ecc), era giustamente posizionata nella carreggiata, ecc

qualora il soggetto A uscisse senza rispettare lo stop ed investito si facesse male e sporgesse querela

il soggetto A avrebbe comunque una piccola parte di ragione (come mi sembra di capire tu sostieni) essendo la "parte debole" oppure no?

no

se B non ha alcuna colpa e nessuna censura gli può essere mossa è ovvio che non avrà alcuna responsabilità nella causazione del sinistro e nessun risarcimento potrà essere chiesto

io non sostengo che la parte debole ha ragione per forza, dico che la parte con responsabilità sulla carta più evidente spesso "abdica" da subito perchè, come qualcuno ha osservato, non tanto non pensa al fatto che anche l'altro possa avere torto ma che avendo avuto un ruolo importante nella dinamica tanto gli daranno torto o comunque il gioco non vale la candela

come ho scritto sopra l'essenziale è che il soggetto abbia cognizione piena degli strumenti di cui dispone... poi deciderà in piena autonomia come muoversi (eventualmente rimanendo sulle sue prime determinazioni ma almeno sarà una scelta vera e ponderata non una rinuncia)

ovvio che se da quanto emerge, testimoni etc. Luca (o chi per lui) ritiene di avere colpa esclusiva nella causazione del sinistro, allora eviterà di assumere iniziative
 
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samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
..........per quanto mi riguarda, pur ritenendo legittime, lo ribadisco, le tue perplessità ti assicuro che le metastasi della giustizia italiana sono ben altre e quanto riferito a cosa andrebbe fatto per "Luca" (usiamo il nome dello sfortunato amico per riferirci a casi simili) non solo non è metastasi ma è sacrosanto e doveroso esercizio dei propri diritti

Luca ha con molta probabilità parte di ragione nel sinistro, ..........
Come ti ho già detto, il mio discorso è generale e non riguarda nello specifico il caso di Luca69, essendo che non ne conosco i dettagli come dovrei per esprimermi compiutamente. Le decisioni che prenderà sono un suo fatto personale, che ignorando buona parte dei fatti non m permetto di giudicare.
Non è che voglia passare per depositario di ogni verità giuridica ma vedo che la Corte di Cassazione la pensa come il sottoscritto (e sarebbe stato assurdo e grave il contrario).........
Continui a (voler) fare confusione. Io non discuto che vi possano essere termini che prolungano i tre mesi. In proposito vai pur a rileggere i miei interventi pregressi. Io contestavo e contesto:
1) che una querela tardiva sia presa in esame. Non lo è. Se vi sono situazioni che prolungano i 3 mesi, la querela non è tardiva, quindi è normale che venga presa in esame. Non serve la Cassazione che me lo ribadisca;
2) l'uso della giustizia in maniera strumentale come mezzo di pressione per avere una ragione che non si ha, a maggior ragione perchè "tanto non mi costa nulla", perchè costa eccome in termini economici e in termini di efficienza della giustizia. Se io buco uno stop e chi arriva mi prende, seppur andava a 60, anzichè a max 50, o magari non aveva la cintura ecc., per me, e sottolineo per me, ho torto e basta. Mettermi a cavillare, seppur legale, lo trovo non corretto. Ovvio che se andava a 180 su limite 50 le cose son diverse.....ma con ogni probabilità, in quel caso, sarà un problema dei miei eredi.
Ovviamente, il mestiere dell'avvocato è cavillare, perchè da quello ne trae (legale) guadagno. Da me, avvocati, soldi per cavillare, dubito che ne avranno mai. Ne avranno solo se ritengo di avere autentiche e non cavillose ragioni da sostenere. Ribadisco, che, il mio discorso non investe Luca 69, che valuterà se e cosa fare, conoscendo come sono andati i fatti.
 

Luca69

Maglia Amarillo
4 Novembre 2008
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sara'......ma avete entrambi ragione.
Leggendovi,ora a mente fredda son convinto di aver fatto la scelta migliore in ottica di stato mentale e fisico mio attuali.
Scovare tra i vari cavilli della Legislatura lo lascio fare ora al legale che ho incaricato.E siamo felici di questo.
Che io concorri x un concorso di colpa,che da quello che ho capito,puo' essere non sempre 50/50,ma puo' essere diviso in parti differenti(20/80....30/70 etc),che oltre al dispendio esoso di denaro per la lunga istruttoria(si dice così?),porta indubbiamente ad un logorio mentale inestimabile,o almeno penso che a me costerebbe così.
Ohh...mi scuso se non uso termini legali non chiari....ma io per fortuna tornero' spero tra poco a fare un altro lavoro.
Grazie cmq.
 
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gregory46

Apprendista Scalatore
25 Novembre 2008
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mori
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QUOTE=samuelgol;4420703]
1) che una querela tardiva sia presa in esame. Non lo è. Se vi sono situazioni che prolungano i 3 mesi, la querela non è tardiva, quindi è normale che venga presa in esame. Non serve la Cassazione che me lo ribadisca;
2) l'uso della giustizia in maniera strumentale come mezzo di pressione per avere una ragione che non si ha, a maggior ragione perchè "tanto non mi costa nulla", perchè costa eccome in termini economici e in termini di efficienza della giustizia. Se io buco uno stop e chi arriva mi prende, seppur andava a 60, anzichè a max 50, o magari non aveva la cintura ecc., per me, e sottolineo per me, ho torto e basta. Mettermi a cavillare, seppur legale, lo trovo non corretto. Ovvio che se andava a 180 su limite 50 le cose son diverse.....ma con ogni probabilità, in quel caso, sarà un problema dei miei eredi.
Ovviamente, il mestiere dell'avvocato è cavillare, perchè da quello ne trae (legale) guadagno. Da me, avvocati, soldi per cavillare, dubito che ne avranno mai. Ne avranno solo se ritengo di avere autentiche e non cavillose ragioni da sostenere. Ribadisco, che, il mio discorso non investe Luca 69, che valuterà se e cosa fare, conoscendo come sono andati i fatti.[/QUOTE]
quando ho iniziato a leggere questa discussione la pensavo come te... quindi: ho torto, mi tengo le colpe, non faccio querela contro un innocente... però leggendo i post di nemorino ho un po' cambiato idea... nel senso chi sono io per dire che ho torto??!!! meglio farlo stabilire ad altri... che magari mi darà il 100% della colpa o marari il 20%...
poi non offenderti, ma sul punto uno, sei tu che continui a fare confusione... nemorino ha detto che una "querela apparentemente tardiva viene presa" in considerazione non che una "querela tardiva viene presa in considerazione" cioè una querela che a prima vista è tardiva può non esserlo in quanto ci sono "delle situazioni" che ritardano la partenza dei tre mesi utili per fare querela...

comunque buone pedalate a luca...
 

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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Come ti ho già detto, il mio discorso è generale e non riguarda nello specifico il caso di Luca69, essendo che non ne conosco i dettagli come dovrei per esprimermi compiutamente. Le decisioni che prenderà sono un suo fatto personale, che ignorando buona parte dei fatti non m permetto di giudicare.

Continui a (voler) fare confusione. Io non discuto che vi possano essere termini che prolungano i tre mesi. In proposito vai pur a rileggere i miei interventi pregressi. Io contestavo e contesto:
1) che una querela tardiva sia presa in esame. Non lo è. Se vi sono situazioni che prolungano i 3 mesi, la querela non è tardiva, quindi è normale che venga presa in esame. Non serve la Cassazione che me lo ribadisca;

se leggi i post sopra nessuno ha affermato che una querela tardiva possa essere presa in esame.. il resto della tua frase è quello che esattamente ho scritto io

2) l'uso della giustizia in maniera strumentale come mezzo di pressione per avere una ragione che non si ha, a maggior ragione perchè "tanto non mi costa nulla", perchè costa eccome in termini economici e in termini di efficienza della giustizia. Se io buco uno stop e chi arriva mi prende, seppur andava a 60, anzichè a max 50, o magari non aveva la cintura ecc., per me, e sottolineo per me, ho torto e basta. Mettermi a cavillare, seppur legale, lo trovo non corretto. Ovvio che se andava a 180 su limite 50 le cose son diverse.....ma con ogni probabilità, in quel caso, sarà un problema dei miei eredi.
Ovviamente, il mestiere dell'avvocato è cavillare, perchè da quello ne trae (legale) guadagno. Da me, avvocati, soldi per cavillare, dubito che ne avranno mai. Ne avranno solo se ritengo di avere autentiche e non cavillose ragioni da sostenere. Ribadisco, che, il mio discorso non investe Luca 69, che valuterà se e cosa fare, conoscendo come sono andati i fatti.
la giustizia è strumentale alla tutela degli interessi dei cittadini, non è cavillare...

La legge stabilisce (non sulla base di regole estratte a sorte ma sulla base di norme logiche e di "giustizia") da che parte sta il torto e da che parte la ragione.

Se uno ha ragione, secondo la legge, ha ragione. Punto e basta.

e se agisce per ottenere quel tot di ragione, non fa nulla di sbagliato... tutela il suo diritto (e cosa c'è di più corretto di esercitare un diritto?)

Nella pratica i concorsi di colpa negli incidenti (di qualsiasi tipo) sono una normalità. Che un incidente si verifichi per colpa esclusiva di uno dei conducenti è di solito raro... es. sono fermo e mi tamponano.

Ad ogni modo credo che la tua e la mia posizione siano chiare, al di là delle discussioni sui massimi sistemi, quello che a me, sinceramente, importa è che chi si trova o si troverà suo malgrado in condizioni simili a quelle di Luca possa trarre elementi e suggerimenti da questa discussione

o-o
 

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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sara'......ma avete entrambi ragione.
Leggendovi,ora a mente fredda son convinto di aver fatto la scelta migliore in ottica di stato mentale e fisico mio attuali.
Scovare tra i vari cavilli della Legislatura lo lascio fare ora al legale che ho incaricato.E siamo felici di questo.
Che io concorri x un concorso di colpa,che da quello che ho capito,puo' essere non sempre 50/50,ma puo' essere diviso in parti differenti(20/80....30/70 etc),che oltre al dispendio esoso di denaro per la lunga istruttoria(si dice così?),porta indubbiamente ad un logorio mentale inestimabile,o almeno penso che a me costerebbe così.
Ohh...mi scuso se non uso termini legali non chiari....ma io per fortuna tornero' spero tra poco a fare un altro lavoro.
Grazie cmq.

l'importante, a mio avviso, è che tu possa decidere avendo in mano tutti gli elementi per farlo (come scritto sopra quello era lo scopo dei miei interventi) e credo che colui cui ti sei affidato ti possa consigliare al meglio

o-o
 

nemorino

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nel senso chi sono io per dire che ho torto??!!! meglio farlo stabilire ad altri... che magari mi darà il 100% della colpa o marari il 20%...
.

diciamo che detta così è forse troppo estrema :mrgreen:

non è che possiamo rivolgerci alla giustizia ogni volta che ci capita qualcosa (c'è chi lo fa ma qui do ragione a chi la pensa come Samuelgol)

prima di rivolgersi alla giustizia, nel dubbio, magari consultiamoci con chi ne sa più di noi per vedere se ci sono profili di responsabilità di controparte... stando attenti ai termini ad esempio per la querela (che non è l'unico strumento ma, in certi casi, è quello che ci assicura maggiore tutela).

il mio discorso è più circoscritto e si riassume in 4 punti

1. la colpa, anche grave e prevalente, di uno dei soggetti coinvolti in un incidente non esclude per forza un concorso di colpa da parte dell'altro (o altri) coinvolti.

2. nel caso in cui capiti un sinistro (specie se un sinistro di un certo tipo, dove si riportano gravi danni anche alla persona), può essere utile esaminare tutti gli elementi e, se necessario, farsi consigliare da un esperto (non necessariamentre un avvocato) il quale potrà chiarire al danneggiato se è riscontrabile un concorso di colpa dell'altro

3. in questo caso, se ci sono stati danni alla persona, è consigliabile presentare querela (che si può sempre ritirare)

tra l'altro, visto che qualcuno sopra parlava di soldi, faccio presente che in caso di risarcimento l'assicurazione di controparte corrisponde il compenso direttamente all'avvocato senza spese per l'assistito

4. non c'è nulla di immorale o sbagliato nell'esercitare un proprio diritto utilizzando, correttamente, gli strumenti che la legge ci offre... sono lì apposta

o-o
 

Ang3licA

Pignone
29 Agosto 2013
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Messina
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Elios Hybrid
Voglio solo dire che sono felice che tu ora stia meglio anche se non ti conosco ed ho appena letto questo topic!
Purtroppo quando si ha a che fare con queste situazioni e con la giustizia, è sempre un casino.
A febbraio ho avuto un incidente, ero a piedi ed attraversavo (la strada era piccolissima ed ero quasi già sul marciapiede), la signora aveva lo stop ma non si è ne fermata, ne ha rallentato e ha preso al curva troppo stretta e mi ha presa in pieno.
Sono stata veramente fortunata perchè sono caduta tra il marciapiede e la strada e li c'erano dei pali, potevo benissimo spaccarmi la testa ma non è successo.
Comunque alla fine siamo la signora era in buona fede e si è presa la colpa ma siamo usciti pazzi con le assicurazioni che pur di risparmiare un centesimo non mi hanno riconosciuto neanche l'1% di danno biologico.
E' uno schifo. Io sono allibita e veramente schifata. Spero tu possa avere giustizia!
 

PINO2013

Novellino
22 Settembre 2013
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ciao luca ,non ti conosco purtroppo nella vita possono accadere degli episodi poco piacevoli, ma sono sicuro che saprai rialzarti, presto sarai meglio di prima! Auguri di pronta guarigione.
 

samuelgol

Flughafenwächter
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........e se agisce per ottenere quel tot di ragione, non fa nulla di sbagliato... tutela il suo diritto (e cosa c'è di più corretto di esercitare un diritto?)..............

...........4. non c'è nulla di immorale o sbagliato nell'esercitare un proprio diritto utilizzando, correttamente, gli strumenti che la legge ci offre... sono lì apposta
o-o
Fatto di ieri pomeriggio: una macchina mi ha sdraiato. Tralascio per brevità la dinamica, diciamo che a mia percezione è totale colpa sua e a sua percezione è totale colpa sua. Ematoma alla coscia dx, sgraffio sulla sella e sulla leva del comando/freno (Red).
Potevo rimanere per terra, aspettare l'ambulanza, farmi refertare, e risarcire gli sgraffi a sella e leva del Red.
La signora piangeva e mi chiedeva scusa, la bambina che aveva in macchina piangeva.
Avrei fatto qualcosa di immorale o di sbagliato a tutelare un mio diritto, aspettando l'ambulanza rimanendo per terra o facendomi da lei accompagnare al P.S. come si era offerta di fare, magari "alzando" qualche centinaio di euro di risarcimento fra referto e danno alla bici?
Mi sono alzato, controllata la bici, detto alla signora di stare attenta, consolato la bambina strappandole un sorriso dicendo di non piangere perchè io ero caduto e stavo ridendo e mezzo ammaccato me se non tornato a casa. Che fesso, evvè?
Ti faccio un esempio: 40 anni fa il rendimento dei BOT era maggiore degli interessi passivi sui prestiti. I furbi, contraevano prestiti e reinvestendoli in Bot ci guadagnavano (e chi pagava gli interessi sui BOT???). Illegale? No. Immorale? No.
Non sempre le possibilità e le facoltà che la legge ci dà di agire sono appropriate ai fatti che accadono, la legge non può nel dettaglio abbracciare e disciplinare ogni casistica. Quello è il momento in cui ognuno guarda dentro se stesso e sulla base della propria "coscienza civica" se ne ha, valuta non quello che gli conviene fare, ma quello che è giusto fare.
Quello che è giusto fare, non sempre ti conviene, sul momento. Ma son convinto che alla fine ti ritorna lo stesso.
 
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