Puoi fare tutti i tuoi giri di parole, finanche il gioco delle tre carte, ma la tua posizione è chiara e a mio modo di vedere affatto condivisibile. Purtroppo, è uso comune regolarsi come dici te o consciamente o su consiglio del proprio avvocato.
Questa è una, non l'unica, delle tante metastasi che ammazzano la nostra giustizia. Fosse per me, sarebbe ora che lo Stato, nella persona del Ministro della Giustizia, di fronte a certi comportamenti, si costituisse parte civile ( o comunque facesse istanza civile, non so l'esatta procedura di come potrebbe farlo), per far riconoscere la lite temeraria (per chi non sa, art.96 c.p.c.
[url]http://www.altalex.com/index.php?idnot=63176[/URL]) con l'eccezione che per configurarla non serva la soccombenza dell'avversario, ma la semplice istanza pretestuosa, e/o immotivata e/o strumentale. Insomma una sorta di profilo pecuniario al reato di calunnia detto in termini magari impropri.
Buon compleanno
grazie per gli auguri
per il resto, ripeto, ciascuno la pensa come vuole, leggittimissimo il tuo pensiero
solo un appunto: esiste già quello che auspichi
nel contenzioso civile, il giudizio non è necessariamente seguente ad un "procedimento completo", il giudice può benissimo fare un giudizio "slim" se reputa infondati i fatti ictu oculi e rigettare domanda con condanna alle spese (ed eventualmente lite temeraria)
per quanto mi riguarda, pur ritenendo legittime, lo ribadisco, le tue perplessità ti assicuro che le metastasi della giustizia italiana sono ben altre e quanto riferito a cosa andrebbe fatto per "Luca" (usiamo il nome dello sfortunato amico per riferirci a casi simili) non solo non è metastasi ma è sacrosanto e doveroso esercizio dei propri diritti
Luca ha con molta probabilità parte di ragione nel sinistro, non chiedere ristoro sarebbe illogico oltre che ingiusto (nel senso di contrario a giustizia)
perchè dovrebbe rinunciare a ottenere il risarcimento del danno che la signora ha provocato?
non è una questione di diritto, è una questione di logica
nel diritto le leggi che regolano il mondo (non quello metafisico) sono ben presenti e in un caso come questo si applica un giudizio controfattuale per determinare il grado di incidenza della condotta di ciascuno in un sinistro:
Luca soggetto A, signora soggetto B
A ha mancato in parte uno stop
B viaggiava a velocità eccessiva, senza regolare la propria condotta in prossimità di un incrocio (e a maggior ragione in presenza di ciclisti)
di certo è che l'eziologia del sinistro è originata da A
(se A avesse fatto lo stop il sinistro si sarebbe verificato? NO)
quindi A ha colpa
se si scopre che B andava veloce e/o in modo inadeguato?
ci si deve porre la domanda: se B fosse andata a velocità prudenziale l'urto si sarebbe avuto comunque (perchè ad es. B avrebbe potuto evitare Luca)?
NO
allora anche B ha colpa nella cuasazione del sinistro
se addirittura la condotta di B fosse (non mi pare questo sia il caso) totalmente abnorme (es. viaggiava a 150 su strada dove il limite è 50) si potrebbe arrivare anche a questo:
vista la velocità di B, se A avesse rispettato lo stop il sinistro si sarebbe comunque verificato?
SI
la giustizia è ciò che le leggi prevedono e, fidati, quello che le leggi prevedono è che la "signora" potrebbe con estrema probabilità avere parte di torto
non è "farina" degli avvocati ma lettera della legge e quindi prenditela con le leggi italiane e con le leggi del buon senso e non con la categoria