Ecco, questa può essere una bella lezione, e non solo per la bici....Il mercato tira da quella parte purtroppo....
Cosa significa "mercato" e cosa significa "tira"?
Bisogna prendere coscienza di ciò che significano entrambi, lo esige l'intelligenza ancor prima e ancor di più che la passione. La pregevole analisi di @bradipus è impietosa verso il cosiddetto "mercato". Con il neurone acceso e il culo sulla sella, ci si accorge presto che il freno a disco, il cambio elettrico, il pignone 11, il telaio aero, la sezione 50 delle ruote, la guarnitura ovale, i cavi integrati, il Ratchet System di DT Swiss, i copertoncini "scorrevoli" - e mi fermo qui - non introducono sostanziali novità né migliorano alcuna prestazione. Anzi, talvolta peggiorano il risultato complessivo, penso ai cavi integrati che hanno moltiplicato la bestemmia e lo scorrimento dei fili. Quello che ottengono è arricchire le saccocce dei produttori e titillare la spasmodica soddisfazione di un acquisto compulsivo (il famoso "tira"). La mia indifferenza verso queste soluzioni non significa che non sappia apprezzare vere novità come, per esempio, la calata del carbonio sulla bici o le curve compatte o certa elettronica davvero innovativa o la migliorata ergonomicità delle leve d'oggi.
Se la premessa è sana, i criteri di un acquirente che dice di sé stesso di voler tenere la prossima bici 15 anni non possono che essere due:
- la funzionalità base e l'affidabilità dei componenti;
- l'estetica complessiva.
Che non vuol dire, automaticamente, che spenderà poco, tutt'altro.
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