Camera ipobarica

sepica

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Il volume plasmatico diminuisce molto rapidamente con l'esposizione all'altura. Questo comporta un aumento dell'ematocrito al fine di aumentare l'ossigenazione dei tessuti.
 
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martin_galante

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1. Probabilmente stai pensando a tende ipossiche, ossia con ridotta percentuale di ossigeno nell'aria, e non ipobariche, ossia con ridotta pressione dell'aria.

2. La risposta alla tua domanda dipende dalle ore di permanenza quotidiane, dalla percentuale di ossigeno nella tenda e soprattutto dalla risposta di ciascuno di noi. Ci sono atleti/e, che hanno verificato di avere una tolleranza e risposta molto positiva a questa pratica e che trasformano intere stanze in ipossiche a percentuali di ossigeno spinte; ovviamente con conseguenze importanti sui parametri ematici. Non è cosí per tutti, ma in generale i miglioramenti sono ampiamente misurabili.

3. L'ipossia puó avere conseguenze anche gravi. Gli unici studi sono numericamente insignificanti e non esiste un protocollo condiviso. La posizione della WADA è esplicitamente temporanea ("per ora non c'è abbastanza evidenza per vietare la pratica") ed in Italia è stata appena sdoganata, ma sotto pressione delle fedarazioni sportive. Non c'è neanche bisogno dire che l'utilizzo deve rientrare nell'ambito del campionismo, e sotto controllo medico. Insomma pensaci solo se vuoi fare dello sport il tuo lavoro.
 

Miscia

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Ipobarica o ipossica non sono proprio la stessa cosa, anche se hanno lo stesso effetto probabilmente. Le tende che vendono sono ipobariche, ovvero abbassano la pressione rendendo l'aria rarefatta e quindi con meno ossigeno.
L'ipossia potresti anche averla riempiendo la tenda di CO2 e diminuendo così la concentrazione di ossigeno... Ma non credo lo faccia nessuno :mrgreen:
 

loiety

Gregario
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Di questa storia c'è una cosa che mi perplime.
Quando mi è capitato di passare qualche notte al Rifugio Torino o al Mezzalama, sono sempre state notti di m..., gran mal di testa, anche nausea. Parimenti, quando andai in Perù, ci misi almeno una settimana, e solo grazie ad una interruzione di un giorno e mezzo, a trovare una quadra, stando a quote tra 3000 e 4500 m. Ed ero molto più giovane e con una forma fisica assai, assai migliore di oggi. Ma senza quella interruzione avrei dovuto fare ricorso al diamox, che peraltro mi pare pure vietato ai ciclisti.
Davvero ci si vuole sottoporre così facilmente a un simile trattamento quotidianamente ? Concordo che andrebbe fatto con assistenza medica.
Ovviamente per chi vive in quota la cosa è diversa.
 
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Ser pecora

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Di questa storia c'è una cosa che mi perplime.
Quando mi è capitato di passare qualche notte al Rifugio Torino o al Mezzalama, sono sempre state notti di m..., gran mal di testa, anche nausea. Parimenti, quando andai in Perù, ci misi almeno una settimana, e solo grazie ad una interruzione di un giorno e mezzo, a trovare una quadra, stando a quote tra 3000 e 4500 m. Ed ero molto più giovane e con una forma fisica assai, assai migliore di oggi. Ma senza quella interruzione avrei dovuto fare ricorso al diamox, che peraltro mi pare pure vietato ai ciclisti.
Davvero ci si vuole sottoporre così facilmente a un simile trattamento quotidianamente ? Concordo che andrebbe fatto con assistenza medica.
Ovviamente per chi vive in quota la cosa è diversa.

Infatti i posti da te descritti sono troppo in alto.
La quota "benefica" per gli sportivi va tra i 2000 ed i 3000mt di quota max. Altrimenti incorri appunto in sonno disturbato e peggior recupero. Ed è per questo che ci devono rimanere per almeno 3 settimane per avere qualche risultato.
E l'allenamento deve essere molto ben calibrato, ed è molto diverso se fatto veramente in altitudine o in tenda, perché se dormi e ti alleni in quota è una cosa, se dormi in tenda è evidente che poi non ti allenerai in quota, e quindi gli effetti sono molto diversi.

Comunque che le tende ipossiche servano veramente a qualcosa è molto dubbio. Persino per la pre-acclimatazione nell'alpinismo, dove non ci sono prove conclusive che funzionino: https://hoehenmedizin.eu/schlafen-in-hypoxie-zur-vorakklimatisation-im-tiefland/

Però sono un modo per giustificare se hai uno spike dell'ematocrito/emoglobina. Simple as that.
 

Maverik89

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l'allenamento deve essere molto ben calibrato, ed è molto diverso se fatto veramente in altitudine o in tenda, perché se dormi e ti alleni in quota è una cosa, se dormi in tenda è evidente che poi non ti allenerai in quota, e quindi gli effetti sono molto diversi.
Un decennio e mezzo fa sapevo che il mantra fosse "training low, resting high" proprio perchè per la soggettività di ogni atleta era impossibile ridurre il carico di lavoro attraverso un coefficiente ragionevolmente corretto, per tanto ci si allenava ai carichi conosciuti a livello del mare ed il resto del tempo si viveva in quota!
è ancora così? è cambiato qualcosa?
 

Ser pecora

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per tanto ci si allenava ai carichi conosciuti a livello del mare ed il resto del tempo si viveva in quota!
è ancora così? è cambiato qualcosa?

Mi sembra di no. Ora vai giù e torni su, con lavori specifici in quota. Solo gli allenamenti più intensi li fanno a livello del mare perché mi sembra che in quota ci sia un qualche decadimento muscolare nel fare quei lavori (tipo sprint).
Infatti non mi ricordo chi, ma mi sembra che qualche atleta che viveva e si allenava in Colorado per le cronometro usasse dell'ossigeno in bottiglia prima e dopo gli sforzi.

La cosa comunque è abbastanza evidente se si guarda quello che fanno gli atleti oggi a Tenerife o Sierra Navada: non fanno allenamenti a livello del mare, ma scendono e poi tornano su, e tornando su fanno i lavori specifici.
Se fosse la stessa cosa dormire in tenda ed allenarsi a livello del mare starebbero a casa.

A parte Campenaerts che dorme in tenda con l'ossigeno di quota 11.000mt...ma forse lo fa assieme alla fidanzata (nuotatrice) per dare un po' di pepe alla routine...
 

all_i_need_is_bike

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Quando mi è capitato di passare qualche notte al Rifugio Torino o al Mezzalama, sono sempre state notti di m..., gran mal di testa, anche nausea. Parimenti, quando andai in Perù, ci misi almeno una settimana, e solo grazie ad una interruzione di un giorno e mezzo, a trovare una quadra, stando a quote tra 3000 e 4500 m.
I primissimi giorni di permanenza (senza particolari sforzi) di solito servono per recuperare le variazioni acute della risposta allo stimolo ambientale. E solitamente si resta nell'ambito di altitudini cosiddette moderate (indicativamente 2000-2500 m), quindi i disturbi dei primi giorni potrebbero essere meno rilevanti.
Mi sembra di no. Ora vai giù e torni su, con lavori specifici in quota. Solo gli allenamenti più intensi li fanno a livello del mare perché mi sembra che in quota ci sia un qualche decadimento muscolare nel fare quei lavori (tipo sprint).
Infatti non mi ricordo chi, ma mi sembra che qualche atleta che viveva e si allenava in Colorado per le cronometro usasse dell'ossigeno in bottiglia prima e dopo gli sforzi.

La cosa comunque è abbastanza evidente se si guarda quello che fanno gli atleti oggi a Tenerife o Sierra Navada: non fanno allenamenti a livello del mare, ma scendono e poi tornano su, e tornando su fanno i lavori specifici.
Se fosse la stessa cosa dormire in tenda ed allenarsi a livello del mare starebbero a casa.
Anche se comunque sempre nell'ambito della ciclizzazione e progressione della dose di stimolo allenante applicata, oltre agli aspetti individuali.
A parte Campenaerts che dorme in tenda con l'ossigeno di quota 11.000mt...ma forse lo fa assieme alla fidanzata (nuotatrice) per dare un po' di pepe alla routine...
Peraltro, a quanto si può leggere in merito, eccedere molto con la quota non sembra dare benefici ulteriori per le quote ciclistiche "utili". Sul pepe alla routine non mi pronuncio, ci sono ancora pochi dati pubblicati :)
 
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Ser pecora

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Peraltro, a quanto si può leggere in merito, eccedere molto con la quota non sembra dare benefici ulteriori per le quote ciclistiche "utili".

Beh, ma per forza, ad altissime quote l'allenamento diventa insostenibile, e vanno rivisti tutti i parametri di zone, etc..
Non so voi, ma io a quote over 4000mt praticamente mi trascino pur acclimatato, figurarsi allenarsi in bici....

E poi anche quando si torna a livello del mare la risposta è soggettiva, in particolare dalla seconda settimana, perché c'è una specie di effetto rebound con spossatezza ed anche valori ematici che peggiorano più che non prima dello stage in quota.

Infatti, anche li: fanno tutti stages in quote 2-3000mt, non oltre. Nessuno fa stages in Bolivia o altri posti a quote over 3000.
 
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Gregario
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Comunque anche non so a 2500 m il sonno è abbastanza disturbato all'inizio, sempre per mia esperienza; fintanto che non sia ha la risposta ematica, il fisico fa l'unica cosa che può, aumentare i bpm, e con i bpm più alti poco da fare, si tende (o meglio, io tendo) a dormire peggio. Ma poi, il nostro fisico, che risposte da al fatto che si si dorme -7-8 ore "in quota" m poi si ritorna al piano ? Continuamente balza da una risposta all'altra. A questo punto potrebbero fare che vivere al Sestriere. I figli hanno il liceo a mezzora di bus. Tanto se fa un inverno come questo ...
 

Pescamartini

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A proposito di Bolivia ricordo che nel 2017 feci una permanenza di circa una 40 di giorni, casualmente feci emocromo prima e dopo partenza, ci fu qualche cambiamento, RBC passai da 5.22 a 5.58, mentre HCT ematocrito da 44.4 a 46.5 facendo zero ore di sport a 2500 msl.
Ora con circa 10000km sulle gambe da circa un annetto, RBC 5.28 HCT 45.6. Non ho però raffronti con le performance perché all'epoca pedalavo poco. Anno prossimo forse dovrò ritornare, magari riesco a strappare alla ditta un bagaglio sportivo per il muletto.
(questa è la mia esperienza in quota)
 
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Beh, ma per forza, ad altissime quote l'allenamento diventa insostenibile, e vanno rivisti tutti i parametri di zone, etc..
Non so voi, ma io a quote over 4000mt praticamente mi trascino pur acclimatato, figurarsi allenarsi in bici....

E poi anche quando si torna a livello del mare la risposta è soggettiva, in particolare dalla seconda settimana, perché c'è una specie di effetto rebound con spossatezza ed anche valori ematici che peggiorano più che non prima dello stage in quota.

Infatti, anche li: fanno tutti stages in quote 2-3000mt, non oltre. Nessuno fa stages in Bolivia o altri posti a quote over 3000.

Scusa Ser pecora ma forse non hai capito... se usi la tenda, dormi come se fossi a 11.000m di altitudine ma ti alleni a livello del mare o al massimo a 2.000/2.500 m in base alla montagna che scali!
E' proprio questo il trucco per far produrre più globuli rossi al corpo, simulare il riposo in quota ma allenarsi ad altitudini normali!
 

Ser pecora

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Scusa Ser pecora ma forse non hai capito... se usi la tenda, dormi come se fossi a 11.000m di altitudine ma ti alleni a livello del mare o al massimo a 2.000/2.500 m in base alla montagna che scali!
E' proprio questo il trucco per far produrre più globuli rossi al corpo, simulare il riposo in quota ma allenarsi ad altitudini normali!

...ma non funziona e non è quello che fanno i pro...come scritto sopra.
Comunque "dormire a 11k mt" fa ridere solo a scriverlo...
 
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martin_galante

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E' solo un'impressione personale, corroborata da niente. Ma dalla mia esperienza personale, la variabilita' della risposta alla quota e' molto maggiore di quella di altri fattori. Per dire, io sono andato in alta montagna con gente moolto forte nella maratona, che in una corsa mi avrebbero staccato al kilometro 0 indipendentemente da caldo/freddo dormito bene/male mangiato questo/quello etc. Invece in quota chiaramente faticavamo piu' di meno, entrambi. Ho diversi esempi di questo tipo, gente in forma che facendo sforzi in quota -anche solo 3500m- diventava subito rossa in volto etc. D'altro canto, un mio amico (esperto) questa estate ha scalato un 7500+ tecnico, acclimatandosi pochissimo. Lui sa di avere una risposta rapidissima e di non soffrire la quota, e dati il numero di giorni che ha a disposizione, considera meno pericoloso acclimatarsi meno e magari sapere di avere piu' tempo per completare l'ascesa.

Questo per dire che probabilmente gli atleti di punta hanno protocolli molto personalizzati sull'altura, ancor piu' "personali" che altri aspetti del condizionamento fisico.
 

Miscia

Pedivella
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...ma non funziona e non è quello che fanno i pro...come scritto sopra.
Comunque "dormire a 11k mt" fa ridere solo a scriverlo...

È quello che fanno i pro e che funziona... Ovviamente non a 11.000m ma simulando 3.000/3.500m di altitudine.
L'anno scorso qualche pro aveva detto di essersi preparato al tour riposando per una settimana a 4.500m teorici...
 

Ser pecora

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È quello che fanno i pro e che funziona... Ovviamente non a 11.000m ma simulando 3.000/3.500m di altitudine.
L'anno scorso qualche pro aveva detto di essersi preparato al tour riposando per una settimana a 4.500m teorici...

Lui ha proprio detto 10k :==


 
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tapamaloku

Gregario
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Specy Venge
1. Probabilmente stai pensando a tende ipossiche, ossia con ridotta percentuale di ossigeno nell'aria, e non ipobariche, ossia con ridotta pressione dell'aria.

2. La risposta alla tua domanda dipende dalle ore di permanenza quotidiane, dalla percentuale di ossigeno nella tenda e soprattutto dalla risposta di ciascuno di noi. Ci sono atleti/e, che hanno verificato di avere una tolleranza e risposta molto positiva a questa pratica e che trasformano intere stanze in ipossiche a percentuali di ossigeno spinte; ovviamente con conseguenze importanti sui parametri ematici. Non è cosí per tutti, ma in generale i miglioramenti sono ampiamente misurabili.

3. L'ipossia puó avere conseguenze anche gravi. Gli unici studi sono numericamente insignificanti e non esiste un protocollo condiviso. La posizione della WADA è esplicitamente temporanea ("per ora non c'è abbastanza evidenza per vietare la pratica") ed in Italia è stata appena sdoganata, ma sotto pressione delle fedarazioni sportive. Non c'è neanche bisogno dire che l'utilizzo deve rientrare nell'ambito del campionismo, e sotto controllo medico. Insomma pensaci solo se vuoi fare dello sport il tuo lavoro.
sembra scritto da chatgpt :mrgreen: