AZZ...:afraid: avevo chiesto si una necessaria documentazione fotografica ma.. questa macchina digitale sembra soffrire di una complessità di disturbi,
nella storia clinica di questo 3D si è trovata a oscillare su un estremo di astinenza (di foto)
e sull'altro, d'intensa trasgressione, incontrollatamente fecondo!!! :rosik: UAHUAHUAH Vigo, ti suggerisco di cambiarla quanto prima !!!
Scherzi a parte, guardo queste belle foto su un piccolo schermo di un netbook, non è esattamente il microscopio che desideravo per la mia analisi ma è sufficiente comunque per poter cogliere i particolari che interessano e che permettono di affermare senza timore di ripetermi che questa bici è sinceramente BELLA!:eek: Direi da subito che pur non potendo risalire alle caratteristiche dei tubi utilizzati, la scelta delle congiunzioni lavorate per essere alleggerite e impreziosite con una cromatura di una certa consistenza (a giudicare da come si è preservata), l'inserto sotto al tubo orizzontale utile per trattenere il gonfiatore, il collare che guida i cavi di cambio e deragliatore e che prevede anche il supporto inferiore del gonfiatore saldato direttamente sulla cornice denota non solo il febbrile lavoro di un artigiano puro, cultore del bello e testimone del tempo, ma anche il sentimento di uno spirito contemporaneamente tecnico e romantico, che al di fuori degli schemi precostituiti ritrova in questi particolari una sua originalità.
Originale anche lo stile evidenziato sui foderi di carro e forcella per quelle porzioni già cromate che vanno a guadagnare la vernice grazie a un invito stilizzato e bordato con un sottile filetto di vernice.
Se ho scritto 'romantico' a proposito del Maestro è perchè se dovessi tener conto di certi particolari dovrei dire che questa bici è sicuramente risalente agli anni '80 e che contemporaneamente nello stesso progetto ci sono altre caratteristiche che riportano indietro di un altro decennio, come l'assenza di guide per cavi e guaine dei freni e la predisposizione per i manettini comando del cambio sull'obliquo, l'emblema del costruttore realizzato su una piastra in ottone smaltato e rivettato sul tubo di sterzo. Non riesco quindi a risalire a una datazione precisa anche se sono tentato di dire primi anni '70.
Ma ho scritto anche di uno spirito 'tecnico' che il Maestro Peloso tira fuori in certi dettagli che invece rendono chiaro il suo modo di pensare e progettare la bicicletta, così per fare un esempio cito il tipo di innesto interno dei forcellini con i tubi dei foderi verticali e orizzontali posteriori (e, ovviamente dei forcellini anteriori ai foderi della forcella), saldati con brasatura dolce in lega d'argento che proiettano appunto alla tecnica dei nostri giorni.
Sarebbero state molto utili le foto del ponte superiore e inferiore dei foderi del carro posteriore (ma anche della scatola del movimento centrale e di tutti i nodi dei tubi della cornice ma nessuno si ricorda mai di farle
), in ogni caso non credo si tratti del non-plus-ultra tra le realizzazioni uscite dal laboratorio di questo Maestro artigiano della tradizione telaistica italiana, ma indubbiamente è un prodotto di alto livello.
La testa della forcella piatta rinforzata microfusa (anch'essa cromata) e le teste dei foderi verticali in acciaio stampato non recano il logo del costruttore, all'epoca la migliore produzione prevedeva anche questi dettagli d'eccellenza in questi e altri punti del telaio (realizzati sia a rilievo che lavorati a pantografo), ma ciò è sicuramente imputabile alla necessità del committente di contenere il costo del prodotto finale entro limiti 'umani'. :asd2:
In attesa di foto (questa volta poche ma buone) metto in pausa il mio personalissimo commento sul telaio per passare ai componenti.
Il gruppo trasmissione scelto dal Maestro per questa sua opera era (ed è ancora, non fosse per il cambio posteriore che è un più giovane Athena) il Campagnolo NUOVO RECORD. Il deragliatore, la guarnitura, il movimento centrale, i manettini del cambio, la serie sterzo e il tubo reggisella (che era antipatico quel sistema a 2 viti, ma con le incisioni personalizzate dal Maestro è tutta un'altra storia! A proposito dovresti gentilmente favorire le misure del diametro!
) sono rimasti fortunatamente quelli d'origine.
Dei freni WEINMANN (810? 730? sia l'uno che l'altro?
) in foto si vede ben poco, sarebbe utile avere le misure del reach e le foto delle leve montate sulla piega. Le guaine che erano disponibili proprio di colore grigio potrebbero essere quelle d'origine o quelle di Campagnolo che anche usava guaine di colore grigio, quest'ultime però avevano sulle spire metalliche elastiche un rivestimento meno spesso. (però quando le cambi me le metti blu
).
La sella BROOKS B17 Sprinter con rivetti grossi e logo ovale "Made in Great Britain" è un vero lusso, :dentone: per risalire alla data basta guardare sotto (è incisa sulla scocca in metallo nella parte posteriore) se invece non c'è allora mi fai la foto della piastrina applicata sul retro della sella.
Il portaborraccia applicato senza l'ausilio di collarini o fascette ma grazie alla predisposizione sul tubo obliquo (un'altra concessione del Maestro) è quasi certamente un robusto e gettonatissimo T.A.Specialities.
L'attacco (pardon...
la pipa) 3TTT Tecno Tubi Torino porta ancora una parte della decal così come usava fare il Maestro, con i 5 colori dell'iride separati in 2 gruppi (come anche intorno alla decal a copale PELOSO sull'obliquo), se l'attacco non fosse stato regolato così in basso probabilmente sarebbe sopravvissuta anche l'altra porzione di decal. La piega sempre produzione 3TTT che dal drop e dal reach ad occhio dovrebbe essere una "Merckx" (esistevano in alternativa i modelli "Gimondi" e "TdF"
).
I cerchi NISI quanti fori? 32? dovrebbero essere i Super Corsa con zigrinatura, (ma anche i Corsa, i Toro... dovrebbe esserci una incisione da qualche parte, quando li lucidi verrà fuori
).
Per ora è tutto, così come abbiamo potuto condividere con Simon sappiamo che il restauro è stata un'esperienza emozionantissima. Questa bicicletta, davvero "fatta a mano", è un pezzo di storia importante per te ma anche per tutti noi e va difeso, valorizzato e tramandato. Mi raccomando!