Ciclismo e fibrillazione atriale

luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
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Colnago VR3s/Pinarello Grevil/Specialized Tarmac
si, ho una traccia su strava:
Vedi l'allegato 181443
come si vede nella zona evidenziata i battiti sono saliti senza motivo per qualche minuto fino a 220, in quel momento mi sono fermato. ci sono anche altri picchi di 200 battiti ma si tratta di 'errori' del cardiofrequenzimetro.
Scusa, una domanda. Ma durante quel picco hai avvertito qualcosa? Anche io noto talvolta dei picchi nel mio battito registrati dal cardio. Ma sono sicuro che si tratti di errori del rilevatore Garmin in quanto durante quei momenti non sento assolutamente nulla di anomalo....
 

Paolo166

Novellino
29 Settembre 2021
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Kona sutra ltd
Scusa, una domanda. Ma durante quel picco hai avvertito qualcosa? Anche io noto talvolta dei picchi nel mio battito registrati dal cardio. Ma sono sicuro che si tratti di errori del rilevatore Garmin in quanto durante quei momenti non sento assolutamente nulla di anomalo....
Io una volta feci una sessione di corsa di 1 ora e mezza con il cardio che segnava tra i 160 e i 210 bpm, impossibili per la mia eta. Eppure non sentivo quasi niente. Un mese dopo seppi di avere la f.a.
 
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luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
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Io una volta feci una sessione di corsa di 1 ora e mezza con il cardio che segnava tra i 160 e i 210 bpm, impossibili per la mia eta. Eppure non sentivo quasi niente. Un mese dopo scuri di avere la f.a.
Io non sento assolutamente niente di anomalo e i picchi avvengono per lo piu' all'inizio sessione quando gli elettrodi non sono ancora bagnati per cui conducono di meno
 

Robertigno

Novellino
17 Marzo 2019
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Pinarello
Buongiorno a tutti. Confermo tutte le testimonianze.

Io, dopo essere stato visitato da sei cardiologi, compreso un reparto di elettrofisiologia ospedaliero non ho ancora risolto il problema perchè le crisi a 230 battiti non mi sono MAI venute durante le innumerevoli prove e test che ho fatto. Al contrario, risulta che ho un cuore perfettamente sano (coronografia, test elettrofisiologici, ECG, holter, etc. etc)

Premetto che nessun cardiologo ha creduto alla veridicità dei dati del mio cardio. Tutti hanno detto che si tratta di interferenze magnetiche ma la cosa non è vera perchè il cuore mentre è veloce lo percepisco bene (credo sia una sua parte, sicuramente non tutto il cuore).

La mia prima crisi è durata 15 minuti a 230 battiti e poi inspiegabilmente e all'improvviso è tornato tutto a 70 battiti. Le successive sono durate molto meno, ma comunque parliamo di qualche minuto.

Siccome registro le uscite con il Garmin da almeno dieci anni ho potuto incrociare i dati e giungere a qualche considerazione.

- Caffè, stress, gel energetici (per me sono una bomba) e/o proteine in polvere (idem come i gel) e qualche altro componente sono sempre stati presenti nel giorno in cui ho avuto le crisi.
- Le crisi si sono presentate dopo un'accelerata improvvisa seguita da un forte rallentamento e infine una nuova accelerata.

Nel web (quello statunitense, in italiano non c'è pressoché nulla) ho trovato rimedi che funzionano benissimo per arrestare la durata della crisi, ovvero:

- tappare il naso e tentare di soffiare (come quando di compensa sott'acqua)
- Mantenere la calma e non farsi prendere dall'agitazione, che scaricherebbe altra adrenalina e prolungherebbe la condizione di crisi
- non smettere di fare movimento, quindi continuare a pedalare o camminare
- respirare ad ampi polmoni

Come letteratura ho trovato un unico studio statunitense (The Haywire Heart_ How too much exercise can kill you, and what you can do to protect your heart) acquistabile su Amazon. L'unico documento scientifico che esista al riguardo, oltretutto accolto anche da qualche università. Scritto da un ex atleta. Dice cose molto interessanti e ognuno ci si rispecchia un po'.

In pratica parte dal fatto che il cuore dei ciclisti è uno dei cuori più sottoposti a sforzi costanti e intensi. E' progettato per avere dei picchi, ma non per le condizioni richieste dal ciclismo. I ciclisti che maggiormente soffrono di problemi sono quelli dilettanti. A differenza di un pro che dà molto per qualche anno e poi smette, i dilettanti pedalano a ritmi elevati per tutta una vita e questo sta provocando un aumento generalizzato delle problematiche a livello mondiale, soprattutto da quando la bicicletta come sport è esplosa. Da quì inizia lo studio. Devo dire che i rimedi sopra menzionati trovano riscontro anche nel documento.

Scusate il lungo post ma penso che chi segue l'argomento potrà magari trarne qualche input utile.
 

Shadowplay

Passista
12 Giugno 2017
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Olmo Link Pro
Può essere interessante anche il documentario su Mardy Fish che si trova su netflix. L'ex tennista Usa ha sofferto di aritmia cardiaca (si è anche operato) insieme ad attacchi di panico causati principalmente dallo stress tanto che nello US Open del 2012 non è riuscito a scendere in campo per affrontare Federer.
Ci sono anche altri sportivi professionisti che hanno fatto l'ablazione, mi vengono in mente l'ex tennista alto-atesina Karin Knapp e lo sciatore svizzero Carlo Janka.
 

EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
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Trek Emonda
Buongiorno a tutti. Confermo tutte le testimonianze.

Io, dopo essere stato visitato da sei cardiologi, compreso un reparto di elettrofisiologia ospedaliero non ho ancora risolto il problema perchè le crisi a 230 battiti non mi sono MAI venute durante le innumerevoli prove e test che ho fatto. Al contrario, risulta che ho un cuore perfettamente sano (coronografia, test elettrofisiologici, ECG, holter, etc. etc)

Premetto che nessun cardiologo ha creduto alla veridicità dei dati del mio cardio. Tutti hanno detto che si tratta di interferenze magnetiche ma la cosa non è vera perchè il cuore mentre è veloce lo percepisco bene (credo sia una sua parte, sicuramente non tutto il cuore).

La mia prima crisi è durata 15 minuti a 230 battiti e poi inspiegabilmente e all'improvviso è tornato tutto a 70 battiti. Le successive sono durate molto meno, ma comunque parliamo di qualche minuto.

Siccome registro le uscite con il Garmin da almeno dieci anni ho potuto incrociare i dati e giungere a qualche considerazione.

- Caffè, stress, gel energetici (per me sono una bomba) e/o proteine in polvere (idem come i gel) e qualche altro componente sono sempre stati presenti nel giorno in cui ho avuto le crisi.
- Le crisi si sono presentate dopo un'accelerata improvvisa seguita da un forte rallentamento e infine una nuova accelerata.

Nel web (quello statunitense, in italiano non c'è pressoché nulla) ho trovato rimedi che funzionano benissimo per arrestare la durata della crisi, ovvero:

- tappare il naso e tentare di soffiare (come quando di compensa sott'acqua)
- Mantenere la calma e non farsi prendere dall'agitazione, che scaricherebbe altra adrenalina e prolungherebbe la condizione di crisi
- non smettere di fare movimento, quindi continuare a pedalare o camminare
- respirare ad ampi polmoni

Come letteratura ho trovato un unico studio statunitense (The Haywire Heart_ How too much exercise can kill you, and what you can do to protect your heart) acquistabile su Amazon. L'unico documento scientifico che esista al riguardo, oltretutto accolto anche da qualche università. Scritto da un ex atleta. Dice cose molto interessanti e ognuno ci si rispecchia un po'.

In pratica parte dal fatto che il cuore dei ciclisti è uno dei cuori più sottoposti a sforzi costanti e intensi. E' progettato per avere dei picchi, ma non per le condizioni richieste dal ciclismo. I ciclisti che maggiormente soffrono di problemi sono quelli dilettanti. A differenza di un pro che dà molto per qualche anno e poi smette, i dilettanti pedalano a ritmi elevati per tutta una vita e questo sta provocando un aumento generalizzato delle problematiche a livello mondiale, soprattutto da quando la bicicletta come sport è esplosa. Da quì inizia lo studio. Devo dire che i rimedi sopra menzionati trovano riscontro anche nel documento.

Scusate il lungo post ma penso che chi segue l'argomento potrà magari trarne qualche input utile.
Da qualche anno ho ogni tanto degli episodi durante le uscite in bici, dove il battito schizza improvvisamente tra i 210 e i 220. Ho fatto la visita medico sportiva per 15 anni di seguito, l'holter 48 ore e numerose visite senza riuscire mai a documentarla. Due mesi fa mi sono recato all'ospedale di Bassano a fare una visita con una dottoressa che mi ha dato in uso uno strumento portatile che al bisogno si appoggia al torace e registra un tracciato di 40 secondi mandandolo diretttamente al reparto di cardiologia. Finalmente dopo due mesi sono riuscito a registrare l'evento e oggi mi hanno chiamato dicendo che hanno visto l'aritmia sul tracciato. Venerdi mattina ho un appuntamento in ospedale dove mi spiegheranno il problema.
 

luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
2.717
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Zurigo
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Colnago VR3s/Pinarello Grevil/Specialized Tarmac
Da qualche anno ho ogni tanto degli episodi durante le uscite in bici, dove il battito schizza improvvisamente tra i 210 e i 220. Ho fatto la visita medico sportiva per 15 anni di seguito, l'holter 48 ore e numerose visite senza riuscire mai a documentarla. Due mesi fa mi sono recato all'ospedale di Bassano a fare una visita con una dottoressa che mi ha dato in uso uno strumento portatile che al bisogno si appoggia al torace e registra un tracciato di 40 secondi mandandolo diretttamente al reparto di cardiologia. Finalmente dopo due mesi sono riuscito a registrare l'evento e oggi mi hanno chiamato dicendo che hanno visto l'aritmia sul tracciato. Venerdi mattina ho un appuntamento in ospedale dove mi spiegheranno il problema.
Quando il battito ti schizza a 210-220 senti qualcosa?
 

Robertigno

Novellino
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Da qualche anno ho ogni tanto degli episodi durante le uscite in bici, dove il battito schizza improvvisamente tra i 210 e i 220. Ho fatto la visita medico sportiva per 15 anni di seguito, l'holter 48 ore e numerose visite senza riuscire mai a documentarla. Due mesi fa mi sono recato all'ospedale di Bassano a fare una visita con una dottoressa che mi ha dato in uso uno strumento portatile che al bisogno si appoggia al torace e registra un tracciato di 40 secondi mandandolo diretttamente al reparto di cardiologia. Finalmente dopo due mesi sono riuscito a registrare l'evento e oggi mi hanno chiamato dicendo che hanno visto l'aritmia sul tracciato. Venerdi mattina ho un appuntamento in ospedale dove mi spiegheranno il problema.
Fantastica questa cosa. Risolverebbe il problema a molti che altrimenti non riescono, me compreso, a dimostrare e documentare la crisi.
 

EMAC

Scalatore
18 Gennaio 2010
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Trek Emonda
Fantastica questa cosa. Risolverebbe il problema a molti che altrimenti non riescono, me compreso, a dimostrare e documentare la crisi.
Penso sia uno strumento che dovrebbero avere in molti ospedali. Paghi il tiket e lo tieni un mese, se nel mese non succede nulla prolunghi un'altro mese. E' piu' piccolo di un telefono e lo porti senza problemi nella tasca della maglia.
 

il gamba

Pignone
18 Aprile 2016
222
24
Donoratico (LIVORNO)
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Corsa e ciclocross
Per quanto riguarda cibi o altre abitudini che possono far partire le fibrillazioni: sicuramente esistono, ma (da quello che mi ha detto il cardiologo) evitarli non servirà a lungo, perché il problema è soprattutto genetico e prima o poi la f.a. partirà senza nessun motivo apparente.
Il ciclismo è sicuramente uno sport che stressa molto la nostra pompa perché la sottopone a sforzi intensi anche per molto tempo, con "accelerazioni e decellerazioni" importanti.

Tra gli atleti termoablati ricordo anche Ciccone e Viviani, ma non so se per f.a. o altro.

Un holter interessante per individuare questi disturbi è quello che va portato più giorni e che quando premiamo un pulsante registra in memoria il tracciato alcuni secondi prima e fino a quando non premiamo di nuovo il pulsante. Però il problema è che non è molto diffuso.
 

Robertigno

Novellino
17 Marzo 2019
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Pinarello
No, niente affanno, sento una sensazione strana e mi accorgo che i battiti non sono normali, butto l'occhio sul cardio e vedo.
Anche a me, stessa cosa. Niente affanno, infatti negli anni passati, quando credevo fossero interferenze magnetiche, continuavo a pedalare come se nulla fosse. Solo durante la prima vera lunga crisi ho sentito come se il "motore" girasse a vuoto, alti giri senza potenza.
 
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Robertigno

Novellino
17 Marzo 2019
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Pinarello
Per quanto riguarda cibi o altre abitudini che possono far partire le fibrillazioni: sicuramente esistono, ma (da quello che mi ha detto il cardiologo) evitarli non servirà a lungo, perché il problema è soprattutto genetico e prima o poi la f.a. partirà senza nessun motivo apparente.
Il ciclismo è sicuramente uno sport che stressa molto la nostra pompa perché la sottopone a sforzi intensi anche per molto tempo, con "accelerazioni e decellerazioni" importanti.

Tra gli atleti termoablati ricordo anche Ciccone e Viviani, ma non so se per f.a. o altro.

Un holter interessante per individuare questi disturbi è quello che va portato più giorni e che quando premiamo un pulsante registra in memoria il tracciato alcuni secondi prima e fino a quando non premiamo di nuovo il pulsante. Però il problema è che non è molto diffuso.
Eh, ma almeno io ora so che esiste e lo richiederò. Sono stato a Careggi, l'ospedale di Firenze, reparto elettrofisiologia, e di questo dispositivo non me ne hanno parlato. Anche loro m'hanno dato l'holter nonostante sapessero bene che ero lì come sportivo ciclista e non come un semplice individuo. Non mi è sembrato il caso di provocare una crisi a tutti i costi mentre avevo l'holter. Ho fatto 100 km belli intensi con accelerate e fermate ma non è successo nulla, mi è parso che bastasse così. Ora mi informo. Grazie!
 

Tontoboy

Pignone
29 Luglio 2019
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Udine
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Rose Pro sl
grazie della risposta Tomboy, hai ragione un pensiero ce lo farò. Tu è parecchio che hai risolto? Sei ritornato poi alla normale attività sportiva che facevi? In quanto tempo?
Sono due anni dalla crioablazione e per ora è tutto a posto.... Unico rimpianto e non averla fatta prima mi sarei risparmiato anni di rotture di balle. Causa problemi articolari ho mollato la corsa e mi sono buttato sulla bicicletta che ormai pratico da 3 anni buoni
 
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Spartano

Apprendista Velocista
19 Aprile 2007
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Prato
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Daccordi blè, Tommasini rossa, Olmo bordò, mtb bigia
Buongiorno a tutti. Confermo tutte le testimonianze.

Io, dopo essere stato visitato da sei cardiologi, compreso un reparto di elettrofisiologia ospedaliero non ho ancora risolto il problema perchè le crisi a 230 battiti non mi sono MAI venute durante le innumerevoli prove e test che ho fatto. Al contrario, risulta che ho un cuore perfettamente sano (coronografia, test elettrofisiologici, ECG, holter, etc. etc)

Premetto che nessun cardiologo ha creduto alla veridicità dei dati del mio cardio. Tutti hanno detto che si tratta di interferenze magnetiche ma la cosa non è vera perchè il cuore mentre è veloce lo percepisco bene (credo sia una sua parte, sicuramente non tutto il cuore).

La mia prima crisi è durata 15 minuti a 230 battiti e poi inspiegabilmente e all'improvviso è tornato tutto a 70 battiti. Le successive sono durate molto meno, ma comunque parliamo di qualche minuto.

Siccome registro le uscite con il Garmin da almeno dieci anni ho potuto incrociare i dati e giungere a qualche considerazione.

- Caffè, stress, gel energetici (per me sono una bomba) e/o proteine in polvere (idem come i gel) e qualche altro componente sono sempre stati presenti nel giorno in cui ho avuto le crisi.
- Le crisi si sono presentate dopo un'accelerata improvvisa seguita da un forte rallentamento e infine una nuova accelerata.

Nel web (quello statunitense, in italiano non c'è pressoché nulla) ho trovato rimedi che funzionano benissimo per arrestare la durata della crisi, ovvero:

- tappare il naso e tentare di soffiare (come quando di compensa sott'acqua)
- Mantenere la calma e non farsi prendere dall'agitazione, che scaricherebbe altra adrenalina e prolungherebbe la condizione di crisi
- non smettere di fare movimento, quindi continuare a pedalare o camminare
- respirare ad ampi polmoni

Come letteratura ho trovato un unico studio statunitense (The Haywire Heart_ How too much exercise can kill you, and what you can do to protect your heart) acquistabile su Amazon. L'unico documento scientifico che esista al riguardo, oltretutto accolto anche da qualche università. Scritto da un ex atleta. Dice cose molto interessanti e ognuno ci si rispecchia un po'.

In pratica parte dal fatto che il cuore dei ciclisti è uno dei cuori più sottoposti a sforzi costanti e intensi. E' progettato per avere dei picchi, ma non per le condizioni richieste dal ciclismo. I ciclisti che maggiormente soffrono di problemi sono quelli dilettanti. A differenza di un pro che dà molto per qualche anno e poi smette, i dilettanti pedalano a ritmi elevati per tutta una vita e questo sta provocando un aumento generalizzato delle problematiche a livello mondiale, soprattutto da quando la bicicletta come sport è esplosa. Da quì inizia lo studio. Devo dire che i rimedi sopra menzionati trovano riscontro anche nel documento.

Scusate il lungo post ma penso che chi segue l'argomento potrà magari trarne qualche input utile.
Mi intrometto anche io nella discussione, mi ritrovo molto in questo post. Tutto nasce dal momento in cui ho comprato un ciclocomputer gps dignitoso: faccio una salita della mia zona e appena scollinato sento come un affanno, guardo il Bryton e vedo 225 che subito scende a numeri più normali, il tutto sarà durato qualche secondo al massimo, episodio che si è poi ripetuto molto saltuariamente negli anni successivi. Premetto che alla visita sportiva sono sempre stato un osservato speciale causa extrasistole, insomma durante la prova da sforzo si ripresenta (quindi è ufficialmente registrata) e il dottore mi fa interrompere subito, niente idoneità e un sacco di esami ( scintigrafia con contrasto, ecg e holter) anche abbastanza impegnativi come la risonanza con contrasto dalla quale esce che ho avuto un'infezione nel passato, asintomatica e mi ritrovo una fibrosi anche se non molto importante. Visita in un centro di eccellenza della mia regione, mi appioppano un betabloccante con la formula di non fare "sforzi eccssivi" che vuol dire nulla o tutto, lì mi sono sentito trattato come un fissato di bici, cosa che rifuggo molto. Col betabloccante è stata una convivenza dura: pochissimi mg mi hanno reso la vita dura ma sono dei salvavita e quindi... Parlando con un dottore, mi aveva suggerito di rivolgerrmi presso un altro centro aritmologico, col covid i tempi si sono dilatati ma insomma alla fine i sono trovato su un tavolo operatorio a fare l'ablazione che si compone di tre fasi, nelle prime due mappaggio e studio elettrofisiologico viene studiato il cuore e tramite uno stimolante viene indotta la fibrillazione allo scopo di individuare il punto preciso su cui procedere con l'ablazione vera e propria, cosa che nel mio caso nonè avvenuta, no aritmia no ablazione. Ormai sono ormai più di due anni che combatto per venirne a capo, sto preparando altri esami in vista di un controllo nei prossimi mesi che spero possa chiarire la situazione.
Un appunto ad alcuni dottori incontrati durante il mio peregrinare: molti non si sono interessati ad eventuali miei comportamenti non corretti, vedi l'uso dl caffè che ho completamente abolito:cry ed anche, l'aggiungerei alla lista di Robertigno, la cura di disturbi gastrici tipo ernia iatale di cui soffro. Né il medico sportivo né il primo aritmologo si sono interessati alla cosa, soprattutto il primo a cui mi sono rivolto per una decina di anni causa idoneità agonistica. Scusate per la prolissità, solo per portare una testimonianza.