Ciclisti over 50

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2 Ottobre 2018
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Bolzano
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È un lungo con fuoco minimo a ca un metro, rapporto migliore 1:3,22

Ottimo per le farfalle medie e altre bestioline, ramarro, lucertole, nidi...
Ai tempi giravo con 135mm e tubi macro, a meno di un metro molte scappavano, e io pazientavo e ritentavo...
Con questo... meglio, ma dopo un'ora serve la palestra da culturismo!!
1:1 solo con i macro da 55a 105, un tempo, adesso non so...
Con un 20mm rovesciato e tubi e diaframma a 22, e flash, sono arrivato al 4:1, difficile da gestire, ma ottimo per fotografare un pappatacio da 2mm

Mi è venuto in mente pure questo come macro recente, una delle lenti più inusuali che conosca. Notare la discrepanza lunghezza focale/lunghezza reale, è un 24mm con rapporto 2:1

 

alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Dogma F disk
So bene che il 100-400 non sia obiettivo per la macro, per la quale ho un 100 USM L II, ma come già dicevate, tutta questa roba pesa e nelle mie escursioni di montagna è già un bel carico al collo e sulla spalla portarsi dietro due corpi macchina, il 100-400 e un 16-35, per un totale di una decina di kg... Del resto da tempo non mi porto dietro altri obiettivi in uno zaino, perché so che tanto non mi prenderei la briga di tirarli fuori o magari arriverei troppo tardi, specie con animali vivi. In alta montagna, su scarpinate lunghe, sei sempre in lotta con il tempo... Poi, in realtà, il mio campo è quello dell'architettura e soprattutto dei dettagli urbani.
Certo che con il 100 macro si può fare meglio che con il 100-400, in macro...
 

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stradino basco

Apprendista Cronoman
18 Agosto 2008
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bonate sotto (BG)
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nera
Lo sport indoor soprattutto basket l'ho fotografato molto negli ultimi anni.
È un vero problema azzeccare soprattutto la luce giusta, il misto naturale artificiale, visto lo stato penoso di molti palazzetti.
Quando poi non ti lasciano stare sotto canestro allora...
Puoi specificare i palazzetti che hai visitato?
e solo curiosità
 
2 Ottobre 2018
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So bene che il 100-400 non sia obiettivo per la macro, per la quale ho un 100 USM L II, ma come già dicevate, tutta questa roba pesa e nelle mie escursioni di montagna è già un bel carico al collo e sulla spalla portarsi dietro due corpi macchina, il 100-400 e un 16-35, per un totale di una decina di kg... Del resto da tempo non mi porto dietro altri obiettivi in uno zaino, perché so che tanto non mi prenderei la briga di tirarli fuori o magari arriverei troppo tardi, specie con animali vivi. In alta montagna, su scarpinate lunghe, sei sempre in lotta con il tempo... Poi, in realtà, il mio campo è quello dell'architettura e soprattutto dei dettagli urbani.
Certo che con il 100 macro si può fare meglio che con il 100-400, in macro...


Dillo a me, vado in montagna a fotografare i cervi con il 500 f4 I, un cavalletto gitzo di portata adeguata, il capanno mimetico pieghevole, abbigliamento di ricambio e sacco a pelo :mrgreen:
Non andrò forte in bici ma zaino in spalla me la cavo
 

Bert5quant1

Viva il lupo
5 Ottobre 2018
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Si, il concetto è rimasto quello. Io ho un 90mm Tamron che arriva all'1:1
In casa Canon c'è una lente particolare, l'MPE 65, non ricordo se arrivi a 4:1 o 5:1. Un tizio che conosco è riuscito a rendere visibili dei microorganismi su di un vetrino, non so se protozoi o cosa :mrgreen::mrgreen:
E non era nemmeno in quarantena ...
Sicuramente parameci, protozoi delle pozzanghere, arrivano a ca. un decimo di mm e sono appena visibili a occhio nudo su un vetrino ben illuminato, sembrano polveri che nuotano nell'acqua.
Esperienza fatta a dieci anni ca... poi a casa al microscopio, bastavano 50x per una visione ottimale.
 

fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Gradinata, 80-200 e molti iso, foto non spettacolari ma buone anche per luce, certo che sotto canestro c'è più speccacolo.
Su un qualche cestello-gru mi immagino le foto sopra canestro. Visto in qualche doc, dove c'è chi può. ...
Una volta ho spostato, quatto quatto prima che iniziasse la partita, il trespolo del giudice di rete della pallavolo all'angolo del campo di basket.
Belle foto :==
 
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fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Senza dubbio, il che è utile/accettato in alcuni generi, addirittura "vietato" in altri. Se con una delle mie foto decidessi di partecipare alla maggior competizione internazionale di fotografia naturalistica, il Wildlife Photographer of the Year, il Jpeg proposto non potrebbe avere differenze eccessive, in termini sia di risoluzione che di colore/contrasto/luminosità ecc.ecc., dal Raw originale. Modifiche locali su parte del fotogramma sono causa di squalifica.
Si deve inviare sia il jpg che il raw originale?
 
2 Ottobre 2018
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Si deve inviare sia il jpg che il raw originale?

Non tutti devono, solo gli autori delle foto selezionate dalla giuria. Ma il regolamento è abbastanza chiaro, è difficile che ci siano grossi problemi. Oddio, problemi ce ne sono stati, ma legati ad altri aspetti. Forse qualcuno ricorderà del lupo fotografato di notte, mentre saltava una cancellata, e che risultò essere stato ripreso in cattività. Si guadagnò le prime pagine dei quotidiani
 

alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Dogma F disk
E' evidente che una gara vuole premiare l'aspetto 'sportivo' di una attività, un certo tipo di abilità. Però, in termini puramente 'artistici', ed escludendo la falsificazione delle circostanze di scatto, la postproduzione è un aspetto molto importante nella qualità di una foto, come lo era la camera oscura di un tempo anzi, di più, in quanto è escluso l'aspetto aleatorio che in qualche modo caratterizzava la c.o. ma mette tutto in mano alla capacità consapevole dell'autore. Per me, quello che rileva è la qualità finale, con tutti i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia contemporanea...
 
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2 Ottobre 2018
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E' evidente che una gara vuole premiare l'aspetto 'sportivo' di una attività, un certo tipo di abilità. Però, in termini puramente 'artistici', ed escludendo la falsificazione delle circostanze di scatto, la postproduzione è un aspetto molto importante nella qualità di una foto, come lo era la camera oscura di un tempo anzi, di più, in quanto è escluso l'aspetto aleatorio che in qualche modo caratterizzava la c.o. ma mette tutto in mano alla capacità consapevole dell'autore. Per me, quello che rileva è la qualità finale, con tutti i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia contemporanea...

In senso generale posso essere d'accordo ma non in naturalistica, la dove per naturalistica si intenda anche la modalità di rappresentazione della realtà, ne in fotogiornalismo. In entrambi gli ambiti è fondamentale la correttezza, non solo formale, del messaggio veicolato. Per il resto io credo che il problema non sia mai la postproduzione di per se, di fatto indispensabile quando si scatti in raw, quanto la possibilità di abusarne, in modo anche assai creativo, con una facilità che la camera oscura non ha mai concesso. La fotografia, anche in senso artistico, è fondamentalmente luce e composizione, non qualità e definizione. Oggi chiunque ricompone lo scatto a tavolino, confrontando magari una versione con l'altra, e si creano con la tavoletta grafica condizioni di luce che il paesaggista da camera oscura inseguiva per una vita intera. Nessuno che lo vieti, ci mancherebbe, ma posso garantire che vivendo per oltre 50 anni in mezzo alle dolomiti non ho mai visto nemmeno un decimo dell'incredibile quantità di tramonti infuocati che il web propone ogni giorno. Sembra che chiunque visiti le tre cime di Lavaredo anche solo per un giorno abbia la fortuna di imbattersi in tramonti od albe meravigliosi, persino scattando alle 16 e 30 ...
 
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alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Dogma F disk
Sulle esagerazioni, posso concordare, ma entro certi limiti, dipende dal significato da dare all'immagine. La fotografia può essere l'illusione (è comunque una rappresentazione: proiezione bidimensionale, compressione di frequenze etc.) di 'riproduzione della realtà' o lla lettura da parte del fotografo, come lo sarebbe da parte di un pittore (pensiamo alla bellezza espressiva di certi tramonti pittorici che con la 'realtà' hanno avuto poco a che fare...). Il punto è questo. Si può considerare la fotografia come un punto di arrivo, di riproduzione 'oggettiva' (per chi vuol crederci), con le sue regole rigorose, o come uno strumento di rappresentazione soggettiva, che potrebbe essere sostituita da qualunque altro strumento che fosse idoneo. Entrambi legittimi, ma io sono per il secondo, pur utilizzando un vocabolario basato sulla massima nitidezza possibile, su colori non del tutto arbitrari. Un esempio. Io faccio prevalentemente foto di architettura. L'occhio umano vede, se il piano dell'edificio non è perfettamente parallelo a quello della retina (quindi per vederlo tutto, a lunga distanza), le linee cadenti. Molti fotografi (anche molti architetti nel rendering) amano lasciarle cadenti. La domanda ora è. E' più 'oggettivo' lasciarle cadenti (come arrivano sulla retina/sensore) o riportarle parallele (shift in ripresa/stampa o in postproduzione)'? Non è una domanda che accetti una risposta 'oggettiva'. Spetta alla scelta dell'autore...
In conclusione, non c'è nulla di oggettivo, neanche in fotografia...

P.S.: è molto bello affrontare argomenti del genere anche su un forum di ciclisti che, in fin dei conti sono esseri umani, meglio se il più possibile completi...
 
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fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Ritengo che la post produzione rientri nel percorso artistico complessivo di uno scatto, ma in ragione di ciò che si vuole comunicare. Un tramonto lo si può "stravolgere" quanto si vuole finché il fine è, ad esempio, trasmettere la drammaticità dell'istante. E ciò vale anche per il reportage, foto d'azione e anche (forzando un po' il concetto) nella ritrattistica.
Diverso il discorso naturalistico dove l'aderenza ai colori, anche qui per fare il primo esempio che mi viene in mente, deve essere mantenuta il più possibile fedele all'originale compreso il contesto.
Ho visto merle nere :cry:
 
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alvan

Apprendista Velocista
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Discorso molto intrigante e interessante... non lo risolveremo noi, neanche questa volta...
Naturalistico, aderenza all'originale. Ogni foto, con l'esclusione (forse) di un soggetto statico in luce artificiale visto con un occhio solo, non appartiene in alcun modo all'esperienza diretta. Quale occhio ha mai visto un falco bloccato in volo? Quale occhio ha visto un edificio senza che il movimento del sole ne modificasse istante dopo istante le ombre e quindi la percezione tridimensionale?
La percezione visiva è dinamica e tridimensionale, come non è la fotografia, statica e bidimensionale.
Oppure. Prendiamo il reportage. Un istante bloccato può essere letto in modi antagonisti, solo a immaginare in modo antagonista il prima e il dopo. I morti nell'ambasciata USA a Saigon, per esempio, rappresentavano un successo americano o vietcong? L'analisi storica spiegò che sostanzialmente e militarmente fu il primo caso, ma la percezione 'aumentata' finì per trasformarla in una vittoria vietcong, per altro effettiva, proprio in virtù della percezione.
Ritorno al punto del post precedente. Io non mi ritengo un 'fotografo', per cui non sono interessato a una sorta di etica dell'immagine fotografica. Ho usato la fotocamera ai tempi del 135 perché mi dava più controllo dell'aerografo e dell'acquerello che allora usavo. Sono passato al digitale immediatamente quando è stato reso disponibile, perché ne ho intuito un grande aumento di controllabilità dell'immagine finale, che è cresciuta a dismisura con il progresso sia di hardware che di software. Per immagini che tengo per me, che non mi interessa condividere (quelle di ieri erano funzionali al discorso). Ho in corso,in questi giorni, un epistolario complesso con un caro amico architetto che sta scrivendo un saggio sulla fotografia (immagine, hardware e software) ma che affronta aspetti filosofici, neurologici e artistici. Un grande tema, estremamente stimolante
 

Bert5quant1

Viva il lupo
5 Ottobre 2018
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Mi è venuto in mente pure questo come macro recente, una delle lenti più inusuali che conosca. Notare la discrepanza lunghezza focale/lunghezza reale, è un 24mm con rapporto 2:1

Credo che nei doc video dove è tutto ben a fuoco (profondità) usino dispositivi marco grandangolari come questo.
Visto il sito, foto con enorme prof.tà di campo.
Con macro normali o tele in foto non ho mai avuto quel risultato.

L'ME65 Canon, rapporto da 1:1 a 5:1, è un'altro gioello, però con utiluzzo e fini diversi, non grandangolo e addirittura, mi pare, senza l'infinito.
 
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2 Ottobre 2018
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Credo che nei doc video dove è tutto ben a fuoco (profondità) usino dispositivi marco grandangolari come questo.
Visto il sito, foto con enorme prof.tà di campo.
Con macro normali o tele in foto non ho mai avuto quel risultato.

L'ME65 Canon, rapporto da 1:1 a 5:1, è un'altro gioello, però con utiluzzo e fini diversi, non grandangolo e addirittura, mi pare, senza l'infinito.

Probabile. In fotografia naturalistica la tendenza emergente è proprio la macro ambientata, pressoché impossibile da ottenere con le focali tradizionali. Un autore abbastanza conosciuto è Emanuele Biggi, forse più noto come presentatore di Geo&geo, che si è piazzato bene proprio al concorso WPOTY che ho citato precedentemente
 
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Bert5quant1

Viva il lupo
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1) acciaio 1989 no brand, scassata, 2) entry level alu no brand, 3) Bianchi infinito cv telaio 2016
Probabile. In fotografia naturalistica la tendenza emergente è proprio la macro ambientata, pressoché impossibile da ottenere con le focali tradizionali. Un autore abbastanza conosciuto è Emanuele Biggi, forse più noto come presentatore di Geo&geo, che si è piazzato bene proprio al concorso WPOTY che ho citato precedentemente
Ho visto più volte il Biggi fotografo, durante Geo, sia con macro ambientate che con cattura teleob. di animali e uccelli, si vede che oltre a essere naturalista competente dedica ore alla ricerca in natura... e poi fotografa, compendio finale!!!
Per macro ambientata provai con grandangolo e un tubo di prolunga, ma si va troppo vicino al soggetto con la lente frontale. Qualcosa si ottiene, ma ho il sospetto che serva di più... e ad un certo punto, od età che dir si voglia, ho smesso di approfondire.
Peccato averlo fatto, ho smesso di cercare insetti quando poi, col digitale, avrei potuto fare meglio, ho smesso di portare chili in escursioni impegnative e belle, in qualsiasi stagione, ricordo una capanna Margherita, con tramonto pernotto e alba, diapositive, due corpi e 5 lenti. Zaino + borsone ecc, tot 24 kg...
Da qualche anno troppe volte con lo smartphone. Altra stupidaggine.
 

fabiopon

Maglia Rosa
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Quante volte con i tubi di prolunga sono finito nei rovi per focheggiare!
Fotografia con smartphone...altro grosso capitolo, impensabile fino a pochissimi anni fa...
 

Husqymax

Passista
19 Giugno 2019
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Nebbiano Montespertoli
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Bianchi Infinito CV Disc 2019
questo é il mio migliore scatto, fatto in Nepal, questo é il Nuptse e la puntina in fondo é la cima dell'Everest, fatta con una Nicon f2 semi automaticac con un 135mm (no zoom) nikon, ma roba vecchia, non ricordo quale focale, Fuji Velvia 50 asa, scatto B, un colpo di fortuna, era sera e c'erano circa 10 gradi sotto zero... digitalizzata da un fotografo ci ho fatto una gigantografia su fondo alluminio che ho sulla testata nel letto,
ma a leggervi e guardando le vostre foto mi sta riprendendo la bambola, quasi quasi al posto dell ruote della bici...

nuptse2.jpg
 
2 Ottobre 2018
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questo é il mio migliore scatto, fatto in Nepal, questo é il Nuptse e la puntina in fondo é la cima dell'Everest, fatta con una Nicon f2 semi automaticac con un 135mm (no zoom) nikon, ma roba vecchia, non ricordo quale focale, Fuji Velvia 50 asa, scatto B, un colpo di fortuna, era sera e c'erano circa 10 gradi sotto zero... digitalizzata da un fotografo ci ho fatto una gigantografia su fondo alluminio che ho sulla testata nel letto,
ma a leggervi e guardando le vostre foto mi sta riprendendo la bambola, quasi quasi al posto dell ruote della bici...

Non farlo!!!
Come hobby è un altro pozzo senza fondo per stipendi e pensioni :doh::mrgreen::mrgreen:


Bella condizione di luce, andai anch'io in Nepal un secolo fa, trek attorno al Dhaulagiri. L'alba sugli 8000, vista dalla Poon Hill, me la ricordo ancora. Di quel viaggio mi ricordo anche molto altro a dir la verità, magari invece non ricordo cos'ho magnato stamattina ...:-)xxxx
 
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