La prima, temo.Auguri a @Husqymax
A proposito di età anagrafica o meno...oggi (e i giorni indietro) l'app della bilancia impedenziometrica della MI mi dà una "età del corpo" di 38 anni.
Ora i casi sono due o tre:
uno i programmatori dell'app mentre lavoravano si fumavano roba cattiva,
due le pile stanno esaurendosi,
e tre ci stiamo sottovalutando!
Votate votate votate (cit.)
E altre 100 di queste salite, e son 60!
Vedi l'allegato 204406
Sottoscrivo tutto, dici delle cose in cui mi ritrovo, anch'io seguivo molto il pugilato, ma ora non lo trovo più interessante.Mentre guardavo e ascoltavo , stamattina su RaiSport - che, per inciso, sta trasmettendo al mattino dei programmi sportivi storici con un taglio di alto livello - Louis Godart, accademico dei Lincei, parlare di Fausto Coppi, sono arrivato alla conclusione, di cui ero convinto da tempo, che il ciclismo sia lo sport con il più profondo retroterra culturale, oggetto di riflessioni che vanno al di là della tecnica, della tifoseria, dei risultati.
Dietro al ciclismo si è sviluppata una cultura di grande livello, con autori importanti, che mi fanno pensare che sia l'unico sport 'filosofico', su cui poter imbastire ragionamenti universali. Potrebbe, forse, esserlo il pugilato, ma gli manca la coralità, i tempi, i luoghi, di cui, al contrario, il ciclismo si nutre, e oggi non meno di ieri. Paradossalmente, lo sviluppo della comunicazione mediatica non ha abbassato questo livello. Al contrario, è cresciuta una generazione di commentatori che, lungo il flusso ormai integrale che accompagna una gara, trovano modo di svolgere riflessioni, tra il serio e il faceto, che danno ulteriore spessore al semplice atto di percorrere una strada in velocità. E lo stesso progresso dei mezzi di ripresa, arricchisce sempre di più il fatto sportivo con l'esplorazione accurata e continua dei luoghi. Lo spazio e il tempo sono il teatro di uno sport che per sua natura non può perdere i contenuti antropologici della sofferenza, della testardaggine, del coraggio, dell partecipazione popolare diretta.
Ho scoperto tardi il ciclismo, forse unico sport che ho seguito sistematicamente in vita mia, e se questa scoperta si mantiene nel tempo è proprio grazie a questa eccezionalità, a questa unica qualità filosofica.
Non è un caso che in questo thread abbia trovato una educazione e una disponibilità che mai, nel lungo periodo, ho trovato in altri forum, blog o simili. La qualità intrinseca del ciclismo fa selezione dei migliori...
Il punto, ritengo, sta nel termine. Sacrificio significa una cosa, sofferenza un altra.Sottoscrivo tutto, dici delle cose in cui mi ritrovo, anch'io seguivo molto il pugilato, ma ora non lo trovo più interessante.
Non sopporto solo, nei commenti degli esperti di ciclismo, la retorica sullo sport di sacrificio, soprattutto nelle tappe di montagna.
Il ciclismo può essere molto duro, qualche volta, ma rimane sempre un piacere praticarlo.
Marvin Hagler era uno spettacolo. Non mi perdevo un incontro, aveva i colpi taglientIl pugilato l’ho seguito parecchio, dalla storia di Clay, poi Ali, i suoi incontri dati in tv in bianco e nero, le interviste di Minà, ho frequentato una palestra di pugilato per alcuni anni, mi sono limitato ai guanti sul ring, ma per me la massima espressione della boxe erano i pesi medi, e Marvin Hagler era il migliore, oggi manca l’arte e la tecnica, già a partire da Tyson , tutto concentrato in due colpi , gancio e diretto, poca mobilita, nessuno “danza” più sul ring, purtroppo....
Hagler era veramente il migliore. Nobilitava veramente l'arte del pugilato. Grande tecnica, intelligenza e colpi taglienti. Ho ancora in mente l'incontro con il nostro povero Antuofermo, veramente stoico ed eroico. Era riuscito a concluderlo in piedi, difendendosi come poteva, e pareggiandolo, manteneva il titolo mondiale. Ma si capiva che il futuro era del Meraviglioso.Il pugilato l’ho seguito parecchio, dalla storia di Clay, poi Ali, i suoi incontri dati in tv in bianco e nero, le interviste di Minà, ho frequentato una palestra di pugilato per alcuni anni, mi sono limitato ai guanti sul ring, ma per me la massima espressione della boxe erano i pesi medi, e Marvin Hagler era il migliore, oggi manca l’arte e la tecnica, già a partire da Tyson , tutto concentrato in due colpi , gancio e diretto, poca mobilita, nessuno “danza” più sul ring, purtroppo....
Sarà stato sicuramente un ciclista under 50...Oggi ho forato e me la sono cavata bene da sola. Sono soddisfatta Ringrazio quel galantuomo di ciclista che mi ha vista appena ho forato e mi ha chiesto: tutto bene?? Ha solo rallentato la sua corsa ma non si è fermato, che gentile!!!
lo faccio spesso d'inverno ma credo al contrario di quanto faccia tu: arona-lesa-gignese-coiromonte-armeno - omegna.cesara-madonna del sasso-gozzano-invorio - oleggio-aronada mercoledì mi sembra si possa circolare tranquillamente... comunque oggi giretto tra i due laghi, da Orta a Gignese con la doppia salita di Coiromonte (anche se quella da Armeno è di gran lunga più bella, in mezzo al bosco... anche col gran finale della 'circonvallazione', il tratto in foto dopo la cappelletta non sembra ma supera il 15%)
in svizzera? sicuro? la frontiera è chiusaL'hai detto. Ridicolo. Meno male che da domani si cambia passo. Ieri mattina ho trovato ciclisti nel Varesotto, che andavano in Svizzera a pedalare, senza problemi mentre io a Sesto Calende dovevo fare dietrofront... Mah?!?!
Questo era veramente uno sport di sacrificio, come il ciclismo nei primi decenni. I campioni nobilitavano anche l'ambiente malfamato.Non amando particolarmente la boxe non ne ho particolari ricordi (a parte la saga Benvenuti-Griffith e quella tricolore Benvenuti-Mazzinghi, con mio nonno che per motivi politico-campanilistici tifava spudoratamente per Mazzinghi).
Tuttavia non ho potuto fare a meno di seguire la parabola di uno sport che un tempo era "sporco" per vari motivi (non parlo della violenza ma della contiguità con certe forme di malavita, giri di scommesse ecc) ma aveva una sua epica... oggi fra moltiplicazione delle federazioni, frantumazione delle categorie di peso (ma quante sono?), mondialini, titoli di cartapesta, presunti campioni di dubbia classe mi pare che di epico sia rimasto ben poco... molto business (soprattutto sui supermassimi, gli altri non se li fila più nessuno) e poca sostanza
bellissimi fuori stagione, anche perché non c'è nessuno, l'unico problema è che parecchie strade sono in pratica un unico tappeto di ricci di castagne (in autunno)...lo faccio spesso d'inverno ma credo al contrario di quanto faccia tu: arona-lesa-gignese-coiromonte-armeno - omegna.cesara-madonna del sasso-gozzano-invorio - oleggio-arona
l'alto vergante e orta sono bellissimi in autunno\inverno
infatti il pezzo armeno-coiromonte lo evito dopo temporali ecc perchè è sempre molto sporcobellissimi fuori stagione, anche perché non c'è nessuno, l'unico problema è che parecchie strade sono in pratica un unico tappeto di ricci di castagne (in autunno)...
Sicuro. Sono stato con loro fino a poche centinaia di metri dal confine.in svizzera? sicuro? la frontiera è chiusa
Che giro hai fatto?Mah, la sportività dei tifosi inglesi mi pare faccia il paio con l'autorevolezza della stampa inglese (e con tanti altri luoghi comuni, tipo gli italiani sono accoglienti, gli svedesi freddi, le tedesche bòne): basta aver voglia di crederci... a me è passata da un po'
Per venire a noi: ieri soliti 60 km in perfetta pianura... ho provato a fare una salitella di 300 metri al 7% ma a metà ero già in dubbio se scendere e proseguire a piedi o girare la bici: sono arrivato in cima, ma il bruciore stava aumentando... è che mi faccio prendere dall'entusiasmo
Fai Nibbiaia e vai nel pisano, la campagna è stupendaCastiglioncello - Bibbona - via Campigliese - Forte di Bibbona - Castiglioncello. La salitella è quella che va al campo di calcio (300metri? forse 200). Ritorno a passo lungo sull'Aurelia.
Paesaggisticamente una palla, altro che Mottarone... ma il mio convento passa poco altro.