Club AMICI DI PINARELLO (parte terza)

luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
2.739
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Colnago VR3s/Pinarello Grevil/Specialized Tarmac
certo che se anche fosse 1kg ( cosa non vera) per un'amatore medio da 3w/kg,la prestazione in salita sarebbe praticamente la stessa che la bici pesi 6,8kg o 7,8kg,questo per dire,cercate la bici per la sicurezza e guidabilita' e non per la leggerezza,che basta mangiare meno pane che il kg lo si recupera anche in salute
Mah, questo discorso del dimagrire lascia un po' il tempo che trova, onestamente. Si parla di peso della BDC partendo dal proprio peso che è quello e che a grandi linee è difficile cambiare. Io sono 176 cm per 64-65 kg... non mi sento di dover e non ho nessuna intenzione di perdere peso eppure un occhio al peso della BDC lo butto sempre.

Tuttavia sono d'accordo sul fatto che per un amatore non cambi nulla usare una BDC o un'altra piu' pesante. La storia del peso e' piu' che altro una curiosità
 
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fedegel

Apprendista Passista
13 Agosto 2009
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Torino
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Pinarello Prince
Mah, questo discorso del dimagrire lascia un po' il tempo che trova, onestamente. Si parla di peso della BDC partendo dal proprio peso che è quello e che a grandi linee è difficile cambiare. Io sono 176 cm per 64-65 kg... non mi sento di dover e non ho nessuna intenzione di perdere peso eppure un occhio al peso della BDC lo butto sempre.

Tuttavia sono d'accordo sul fatto che per un amatore non cambi nulla usare una BDC o un'altra piu' pesante. La storia del peso e' piu' che altro una curiosità
Eh già che non sei tu a dover perdere peso, sei già magro!
Quelli che dovrebbero guardare prima al loro peso che a quello della bici, sono ben altri...io per esempio:cry:
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
17.404
7.039
bassano del grappa
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Colnago
Mah, questo discorso del dimagrire lascia un po' il tempo che trova, onestamente. Si parla di peso della BDC partendo dal proprio peso che è quello e che a grandi linee è difficile cambiare. Io sono 176 cm per 64-65 kg... non mi sento di dover e non ho nessuna intenzione di perdere peso eppure un occhio al peso della BDC lo butto sempre.

Tuttavia sono d'accordo sul fatto che per un amatore non cambi nulla usare una BDC o un'altra piu' pesante. La storia del peso e' piu' che altro una curiosità
Ovviamente e' solo esempio....vedo ciclisti con tranquillamente 10kg in piu' che vanno a guardare i 30grammi di una sella....su dai
 
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luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
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Colnago VR3s/Pinarello Grevil/Specialized Tarmac
Ovviamente e' solo esempio....vedo ciclisti con tranquillamente 10kg in piu' che vanno a guardare i 30grammi di una sella....su dai
Si', certo. Ho capito quello che dici. Tutti sappiamo come guadagnare 300g con portaborracce, supporti e pieghe varie da XXX EUR non faccia andare piu' forte. Tuttavia, se ricercare la leggerezza della BDC ti fa star bene (anche se non vai piu' forte) perchè rinunciare solo perchè si è in sovrappeso? Chiudo qui l'OT o-o
 
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alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Dogma F disk
@alvan : potresti scrivere 1 mail a pinarello e farci sapere cosa ti divono....a questo punto sono moloo curioso....( io ho una paris apoena comprata)
Pinarello ha la antipatica abitudine di ignorare qualunque richiesta. E qui, chiudendo per quanto mi riguarda il discorso sul peso, apro un altro argomento.
Ha poco a che fare con le prestazioni, ma molto con il feeling rispetto a una marca, soprattutto quando in discussione non è un semplice oggetto di consumo, o un attrezzo da centro commerciale, ma un oggetto a cui si riconosce un prezzo non solo per il valore materiale, ma per valori sportivi, progettuali, formali che il cliente fedele alla marca è disposto a riconoscere e pagare.
Sono in molti a disconoscere questa possibilità, ma siamo in molti, al contrario, ad accettarla e con grande piacere.
Ora, la scelta di una marca di questo tipo implica un rapporto che va al di là del 'paga e porta a casa'.
Quando Fausto Pinarello parla in una intervista, sembra voler rappresentare l'idea di una marca di grande storia e valore culturale e nessuno può contestarlo, ma quando si tratta di stabilire un rapporto con il cliente, non si trova il riscontro pratico.
Lasciamo perdere il sito, aggiornato ad ogni morte di papa, visto che ormai i social networks stanno progressivamente sostituendo i 'tradizionali siti' (scelta discutibile, secondo me...), ma il problema è il rapporto che non si riesce a stabilire con la casa.
Io sono alla mia quinta Dogma e, a ogni richiesta che ho tentato, non ho mai avuto risposta, anche ripetendo la richiesta.
In visita alla Bottega di Treviso, non dico che non mi abbiano cagato, ma quasi. E' inutile avere una spettacolare e confortevolissima sede se a un cliente da cinque Dogma non offri manco un caffé e ti ricevono dei ragazzi svogliati e indisposti a dare l'impressione che sei una parte del marchio.
Non credo che con il budget di Pinarello sia impossibile avere un minimale dipartimento che curi questi aspetti importantissimi di rapporto con i clienti.
Non rispondetemi che questo è il risultato di aver trasformato il marchio in un brand per fighetti, perché se è pur vero nei grandi numeri, nessun marchio top può permettersi di ignorare la componente più 'sentimentale' della clientela (e non parlo dell' 'astenersi perditempo', ma di clienti che hanno acquistato più di 50.000 euro di prodotti), quella che, particolarmente nel caso del mondo del ciclismo, conserva valori che funzionano benissimo anche nel marketing rivolto ai 'fighetti'.
Continua ad amare Pinarello e le sue bici, ma devo ammettere che questa scarsa empatia nei confronti della clientela più fedele sia sgradevole.
 

luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
2.739
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Colnago VR3s/Pinarello Grevil/Specialized Tarmac
Pinarello ha la antipatica abitudine di ignorare qualunque richiesta. E qui, chiudendo per quanto mi riguarda il discorso sul peso, apro un altro argomento.
Ha poco a che fare con le prestazioni, ma molto con il feeling rispetto a una marca, soprattutto quando in discussione non è un semplice oggetto di consumo, o un attrezzo da centro commerciale, ma un oggetto a cui si riconosce un prezzo non solo per il valore materiale, ma per valori sportivi, progettuali, formali che il cliente fedele alla marca è disposto a riconoscere e pagare.
Sono in molti a disconoscere questa possibilità, ma siamo in molti, al contrario, ad accettarla e con grande piacere.
Ora, la scelta di una marca di questo tipo implica un rapporto che va al di là del 'paga e porta a casa'.
Quando Fausto Pinarello parla in una intervista, sembra voler rappresentare l'idea di una marca di grande storia e valore culturale e nessuno può contestarlo, ma quando si tratta di stabilire un rapporto con il cliente, non si trova il riscontro pratico.
Lasciamo perdere il sito, aggiornato ad ogni morte di papa, visto che ormai i social networks stanno progressivamente sostituendo i 'tradizionali siti' (scelta discutibile, secondo me...), ma il problema è il rapporto che non si riesce a stabilire con la casa.
Io sono alla mia quinta Dogma e, a ogni richiesta che ho tentato, non ho mai avuto risposta, anche ripetendo la richiesta.
In visita alla Bottega di Treviso, non dico che non mi abbiano cagato, ma quasi. E' inutile avere una spettacolare e confortevolissima sede se a un cliente da cinque Dogma non offri manco un caffé e ti ricevono dei ragazzi svogliati e indisposti a dare l'impressione che sei una parte del marchio.
Non credo che con il budget di Pinarello sia impossibile avere un minimale dipartimento che curi questi aspetti importantissimi di rapporto con i clienti.
Non rispondetemi che questo è il risultato di aver trasformato il marchio in un brand per fighetti, perché se è pur vero nei grandi numeri, nessun marchio top può permettersi di ignorare la componente più 'sentimentale' della clientela (e non parlo dell' 'astenersi perditempo', ma di clienti che hanno acquistato più di 50.000 euro di prodotti), quella che, particolarmente nel caso del mondo del ciclismo, conserva valori che funzionano benissimo anche nel marketing rivolto ai 'fighetti'.
Continua ad amare Pinarello e le sue bici, ma devo ammettere che questa scarsa empatia nei confronti della clientela più fedele sia sgradevole.
Non me lo sarei aspettato. Io alla seconda richiesta senza risposta sarei passato alla velocità della luca a Colnago/WIlier/Bianchi
 

Moro1

Novellino
20 Giugno 2021
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Merida
E' molto utile quello che dici caro Alvan...Io ho comprato una Pinarello Paris 6 mesi fa e questo tuo resoconto sull assenza pratica di assistenza al cliente da parte di pinarello mi fa pensare che la prossima bici che comprero' non sara' una Pinarello.... Saluti
 

maxtor70

Apprendista Velocista
27 Agosto 2010
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587
in zona
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Cervélo R5
Pinarello ha la antipatica abitudine di ignorare qualunque richiesta. E qui, chiudendo per quanto mi riguarda il discorso sul peso, apro un altro argomento.
Ha poco a che fare con le prestazioni, ma molto con il feeling rispetto a una marca, soprattutto quando in discussione non è un semplice oggetto di consumo, o un attrezzo da centro commerciale, ma un oggetto a cui si riconosce un prezzo non solo per il valore materiale, ma per valori sportivi, progettuali, formali che il cliente fedele alla marca è disposto a riconoscere e pagare.
Sono in molti a disconoscere questa possibilità, ma siamo in molti, al contrario, ad accettarla e con grande piacere.
Ora, la scelta di una marca di questo tipo implica un rapporto che va al di là del 'paga e porta a casa'.
Quando Fausto Pinarello parla in una intervista, sembra voler rappresentare l'idea di una marca di grande storia e valore culturale e nessuno può contestarlo, ma quando si tratta di stabilire un rapporto con il cliente, non si trova il riscontro pratico.
Lasciamo perdere il sito, aggiornato ad ogni morte di papa, visto che ormai i social networks stanno progressivamente sostituendo i 'tradizionali siti' (scelta discutibile, secondo me...), ma il problema è il rapporto che non si riesce a stabilire con la casa.
Io sono alla mia quinta Dogma e, a ogni richiesta che ho tentato, non ho mai avuto risposta, anche ripetendo la richiesta.
In visita alla Bottega di Treviso, non dico che non mi abbiano cagato, ma quasi. E' inutile avere una spettacolare e confortevolissima sede se a un cliente da cinque Dogma non offri manco un caffé e ti ricevono dei ragazzi svogliati e indisposti a dare l'impressione che sei una parte del marchio.
Non credo che con il budget di Pinarello sia impossibile avere un minimale dipartimento che curi questi aspetti importantissimi di rapporto con i clienti.
Non rispondetemi che questo è il risultato di aver trasformato il marchio in un brand per fighetti, perché se è pur vero nei grandi numeri, nessun marchio top può permettersi di ignorare la componente più 'sentimentale' della clientela (e non parlo dell' 'astenersi perditempo', ma di clienti che hanno acquistato più di 50.000 euro di prodotti), quella che, particolarmente nel caso del mondo del ciclismo, conserva valori che funzionano benissimo anche nel marketing rivolto ai 'fighetti'.
Continua ad amare Pinarello e le sue bici, ma devo ammettere che questa scarsa empatia nei confronti della clientela più fedele sia sgradevole.
Caro @alvan, è successo anche a me con Specialized, e di tarmac ne ho avute 4 (oltre a 2 Epic), temo oramai che sia così un pò con tutti, per loro siamo dei numeri e finché compreremo (ed io l'ho appena fatto) sarà così, comunque la penso esattamente come Te!!!.....p.s.: dopo 12 anni di Specialized ho cambiato radicalmente marca, speriamo di aver fatto la scelta giusta.....buona giornata!!!
 
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luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
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Colnago VR3s/Pinarello Grevil/Specialized Tarmac
Caro @alvan, è successo anche a me con Specialized, e di tarmac ne ho avute 4 (oltre a 2 Epic), temo oramai che sia così un pò con tutti, per loro siamo dei numeri e finché compreremo (ed io l'ho appena fatto) sarà così, comunque la penso esattamente come Te!!!.....p.s.: dopo 12 anni di Specialized ho cambiato radicalmente marca, speriamo di aver fatto la scelta giusta.....buona giornata!!!
A cosa sei passato, per curiosita?
 

Moro1

Novellino
20 Giugno 2021
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Merida
Io credo che l unico modo per far capire alle aziende l importanza di avere un customer care efficiente per far si da non ignorare le problematiche dei clienti , sia quello di non comprare i loro prodotti fino a quando un qualche manager interno all azienda si porra' la domanda: le ns vendite sono crollate come mai?
 
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schindelhauer

via col vento
10 Dicembre 2021
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campania
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schindelhauer
E' molto utile quello che dici caro Alvan...Io ho comprato una Pinarello Paris 6 mesi fa e questo tuo resoconto sull assenza pratica di assistenza al cliente da parte di pinarello mi fa pensare che la prossima bici che comprero' non sara' una Pinarello.... Saluti
e pensa che lui ha speso 50000 euro comprando tutte top di gamma! figurati cosa gliene frega di quelli che comprano i modelli base
 

PKMic

Apprendista Velocista
28 Settembre 2018
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T
Pinarello ha la antipatica abitudine di ignorare qualunque richiesta. E qui, chiudendo per quanto mi riguarda il discorso sul peso, apro un altro argomento.
Ha poco a che fare con le prestazioni, ma molto con il feeling rispetto a una marca, soprattutto quando in discussione non è un semplice oggetto di consumo, o un attrezzo da centro commerciale, ma un oggetto a cui si riconosce un prezzo non solo per il valore materiale, ma per valori sportivi, progettuali, formali che il cliente fedele alla marca è disposto a riconoscere e pagare.
Sono in molti a disconoscere questa possibilità, ma siamo in molti, al contrario, ad accettarla e con grande piacere.
Ora, la scelta di una marca di questo tipo implica un rapporto che va al di là del 'paga e porta a casa'.
Quando Fausto Pinarello parla in una intervista, sembra voler rappresentare l'idea di una marca di grande storia e valore culturale e nessuno può contestarlo, ma quando si tratta di stabilire un rapporto con il cliente, non si trova il riscontro pratico.
Lasciamo perdere il sito, aggiornato ad ogni morte di papa, visto che ormai i social networks stanno progressivamente sostituendo i 'tradizionali siti' (scelta discutibile, secondo me...), ma il problema è il rapporto che non si riesce a stabilire con la casa.
Io sono alla mia quinta Dogma e, a ogni richiesta che ho tentato, non ho mai avuto risposta, anche ripetendo la richiesta.
In visita alla Bottega di Treviso, non dico che non mi abbiano cagato, ma quasi. E' inutile avere una spettacolare e confortevolissima sede se a un cliente da cinque Dogma non offri manco un caffé e ti ricevono dei ragazzi svogliati e indisposti a dare l'impressione che sei una parte del marchio.
Non credo che con il budget di Pinarello sia impossibile avere un minimale dipartimento che curi questi aspetti importantissimi di rapporto con i clienti.
Non rispondetemi che questo è il risultato di aver trasformato il marchio in un brand per fighetti, perché se è pur vero nei grandi numeri, nessun marchio top può permettersi di ignorare la componente più 'sentimentale' della clientela (e non parlo dell' 'astenersi perditempo', ma di clienti che hanno acquistato più di 50.000 euro di prodotti), quella che, particolarmente nel caso del mondo del ciclismo, conserva valori che funzionano benissimo anche nel marketing rivolto ai 'fighetti'.
Continua ad amare Pinarello e le sue bici, ma devo ammettere che questa scarsa empatia nei confronti della clientela più fedele sia sgradevole.

La Bottega di Treviso l'hanno chiusa proprio in questi giorni, perché erano stufi di rompi maroni in mezzo ai piedi mentre lavoravano :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Tornando seri, concordo che un Marchio importante non possa trascurare il rapporto col cliente; so per certo di clienti Colnago ai quali il Cavaliere stesso ha preso le misure per fargli la bici... persone, aziende e ciclismo di altri tempi.

Col mercato di oggi non ti degna di attenzione neanche il tuo rivenditore, manco ha le bici da dare a tutti quelli che entrano, se non compri tu compra un altro...

OT
[Se hai letto le cronache nei giorni scorsi, il tuo amico Fausto ha denunciato un ragazzino perché ha trovato in terra il suo tablet, e se l'è portato a casa.
Fosse capitato a me, più che denunciare il ragazzo, mi sarei dato pubblicamente del coglione per essere partito in macchina col tablet sul tetto,
E tu ti lamenti che costoro manco ti offrono un caffè?... ]
 
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alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Dogma F disk
OT
[Se hai letto le cronache nei giorni scorsi, il tuo amico Fausto ha denunciato un ragazzino perché ha trovato in terra il suo tablet, e se l'è portato a casa.
Fosse capitato a me, più che denunciare il ragazzo, mi sarei dato pubblicamente del coglione per essere partito in macchina col tablet sul tetto,
Da una banalità del genere un personaggio pubblico avrebbe potuto uscirne da signore, e non l'ha fatto. E tu ti lamenti che costoro manco di offrono un caffè?... ]
Però le notizie vanno seguite fino in fondo. La denuncia di un furto o smarrimento di un telefono/tablet va sempre fatta per ovvie ragioni. Dopo di che, visto che si trattava di un ragazzo, Fausto Pinarello ha ritirato la denuncia (e che una lezioncina, senza poi conseguenze, a chi se lo è tenuto senza riportarlo, non mi sembra che fosse fuori luogo...). La Bottega di Pinarello, poi, quella di Villorba, è tutt'altro che chiusa. Freddini, sicuro, ma è una goduria di maglie e bici storiche... Forse il personale non ha capito lo spirito della questione...
 
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jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
17.404
7.039
bassano del grappa
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Colnago
Pinarello ha la antipatica abitudine di ignorare qualunque richiesta. E qui, chiudendo per quanto mi riguarda il discorso sul peso, apro un altro argomento.
Ha poco a che fare con le prestazioni, ma molto con il feeling rispetto a una marca, soprattutto quando in discussione non è un semplice oggetto di consumo, o un attrezzo da centro commerciale, ma un oggetto a cui si riconosce un prezzo non solo per il valore materiale, ma per valori sportivi, progettuali, formali che il cliente fedele alla marca è disposto a riconoscere e pagare.
Sono in molti a disconoscere questa possibilità, ma siamo in molti, al contrario, ad accettarla e con grande piacere.
Ora, la scelta di una marca di questo tipo implica un rapporto che va al di là del 'paga e porta a casa'.
Quando Fausto Pinarello parla in una intervista, sembra voler rappresentare l'idea di una marca di grande storia e valore culturale e nessuno può contestarlo, ma quando si tratta di stabilire un rapporto con il cliente, non si trova il riscontro pratico.
Lasciamo perdere il sito, aggiornato ad ogni morte di papa, visto che ormai i social networks stanno progressivamente sostituendo i 'tradizionali siti' (scelta discutibile, secondo me...), ma il problema è il rapporto che non si riesce a stabilire con la casa.
Io sono alla mia quinta Dogma e, a ogni richiesta che ho tentato, non ho mai avuto risposta, anche ripetendo la richiesta.
In visita alla Bottega di Treviso, non dico che non mi abbiano cagato, ma quasi. E' inutile avere una spettacolare e confortevolissima sede se a un cliente da cinque Dogma non offri manco un caffé e ti ricevono dei ragazzi svogliati e indisposti a dare l'impressione che sei una parte del marchio.
Non credo che con il budget di Pinarello sia impossibile avere un minimale dipartimento che curi questi aspetti importantissimi di rapporto con i clienti.
Non rispondetemi che questo è il risultato di aver trasformato il marchio in un brand per fighetti, perché se è pur vero nei grandi numeri, nessun marchio top può permettersi di ignorare la componente più 'sentimentale' della clientela (e non parlo dell' 'astenersi perditempo', ma di clienti che hanno acquistato più di 50.000 euro di prodotti), quella che, particolarmente nel caso del mondo del ciclismo, conserva valori che funzionano benissimo anche nel marketing rivolto ai 'fighetti'.
Continua ad amare Pinarello e le sue bici, ma devo ammettere che questa scarsa empatia nei confronti della clientela più fedele sia sgradevole.
Purtroppo in questo Pinarello manca,ma sinceramente non so come siano altri marchi,diciamo che in qualche punto molto aziende sono ancora indietro customer service,eppure dimenticano che tante volte vale piu' di fare vagonate di pubblicita'
 
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alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
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Purtroppo in questo Pinarello manca,ma sinceramente non so come siano altri marchi,diciamo che in qualche punto molto aziende sono ancora indietro customer service,eppure dimenticano che tante volte vale piu' di fare vagonate di pubblicita'
In realtà Pinarello non fa neppure vagonate di pubblicità. La sua strategia di comunicazione è tutta sulle sponsorizzazioni, e non è sbagliato. Forse ho trovato un contatto e spero che porti a un po' più di attenzione nei confronti della clientela...