Come sta cambiando il ciclismo?

Mini4wdking

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Hai detto una grandissima verità sulle pendenze assurde: non sono il ciclismo. Zoncolan, Angliru, punta Veleno, ecc... non sono il ciclismo.
 

Mini4wdking

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Secondo me ti sbagli... è proprio nella parola che ho messo in grassetto la differenza: "approssimativamente" che si contrappone con "esattamente" avendo il PM.
Un corridore che si conosce meglio farà meno errori, uno che si conosce peggio farà più errori, ma comunque entrambi faranno errori, dovuti all'approssimazione, e quindi potremmo vedere più attacchi che sfociano in crisi, e più attacchi che vanno a buon fine (perché magari altri non rispondono per paura di saltare, ma se avessero avuto il pm avrebbero saputo che quel passo l'avrebbero potuto tenere e avrebbero risposto, ad esempio).
Gran parte dello spettacolo deriva anche dalla casualità, che deriva a sua volta dall'imperfezione umana. Se la vai a rimuovere sostanzialmente, rimuovi anche gran parte dello spettacolo.
Radioline: conoscere il distacco con i gps secondo per secondo, in corsa, rende minime le possibilità di errore, il gruppo sa esattamente quanto "curare" la fuga... certo, è tutto più efficiente, ma secondo me lo spettacolo (che deriva appunto anche da "errori" di valutazione) è stato molto ridimensionato.
Quindi sono assolutamente d'accordo nel rimuovere radioline e PM in gara. Utilizzo libero in allenamento, ci mancherebbe.
 

Mardot

Velocista
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Hai detto una grandissima verità sulle pendenze assurde: non sono il ciclismo. Zoncolan, Angliru, punta Veleno, ecc... non sono il ciclismo.
A mio avviso una salita che potrebbe rappresentare il prototipo oltre al quale non andare è il Mortirolo. Pendenze dure ma non estreme, lunghezza media. In un contesto con tanto dislivello e adeguato chilometraggio quel tipo di salite sono perfette per fare selezione e per dare la possibilità a tutti, non solo a chi pesa 50kg, di fare la corsa. E il Mortirolo è una signora salita, così come lo è un Fauniera, un Agnello, ecc....

Salite come lo Zoncolan, Angliru e Punta Veleno sono puri esercizi tecnici di salita dove alla fine non troverai mai distacchi abissali, non troverai mai attacchi e contrattacchi, perché i corridori oramai si sanno gestire e quindi sanno che se vanno su con il power meter che gli detta le cadenze sono a posto.

Poi va considerato che le salite vanno anche poste nei punti giusti, se dopo l'ultimo scollinamento c'è la discesa e 20km di pianura le vanifichi, l'arrivo in salita va bene, ma anche l'arrivo in discesa, oppure nel misto, insomma il percorso va disegnato da gente competente che sa come lasciar spazio alla fantasia dei corridori.

Onestamente vedere una corsa ciclistica, come alcune tappe degli ultimi GT in particolare la Vuelta, dove campioni del calibro di Froome, Contador, Nibali, ecc.... salgono a meno di 10km/h (spesso 8km/h) mi fa abbastanza ridere.
 

Mini4wdking

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Ma allora se non dà vantaggi... perché lo usano anche in gara?
E se la radiolina non dà vantaggi... perché la usano anche in gara (rischiando di rompersi le vertebre se ci cadono sopra)?
 

mikimetal91

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più che il PM, sarebbero da eliminare i riferimenti cronometrici.

nello sport come in qualunque ambito, avere a disposizione dei dati permette delle previsioni. previsioni di vendita, di flussi, qualunque pianificazione si basa sull'analisi di dati.

Per aggiungere imprevedibilità alle corse si dovrebbero ridurre i dati: non dire al gruppo quanto distacco hanno dai fuggitivi e viceversa, niente radioline, nessun tipo di informazione su quanti e chi siano gli uomini in fuga.

questo aprirebbe le corse, non togliere il PM che, come dici tu, un prof. sa benissimo come sta e quanto ne ha
 

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Ma allora se non dà vantaggi... perché lo usano anche in gara?
E se la radiolina non dà vantaggi... perché la usano anche in gara (rischiando di rompersi le vertebre se ci cadono sopra)?
Se incrocio numeri, gestione e percezioni posso evidenziare gli elementi che sono andati in crisi in quella situazione e programmare le correzioni utili per allontanare tale esito in futuro, ad esempio :)
La radiolina, effettivamente, potrebbe incidere di più sulle scelte immediate del ciclista e sulla dinamica di gara.
 
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Mardot

Velocista
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Ma allora se non dà vantaggi... perché lo usano anche in gara?
E se la radiolina non dà vantaggi... perché la usano anche in gara (rischiando di rompersi le vertebre se ci cadono sopra)?

Infatti gli strumenti li usano perché sono utili eccome.

Froome c'ha vinto dei Tour mettendosi a frullare con il PM davanti agli occhi, senza rispondere subito, e con istinto, agli attacchi degli avversari.

Purtroppo le radio credo che non le toglieranno mai, perché sono passate come strumento che garantisce maggior sicurezza (anche lì tutto da discutere).

I PM si potrebbe anche arrivare ad un divieto in corsa, molto diverso avere un cardio o un PM, anche se le grandezze sono ovviamente correlate tra loro. Ma non c'è paragone. E' come avere la telemetria oppure il contagiri.
 
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Per far funzionare le radio come strumento di sicurezza basterebbe che non fossero collegate all'ammiraglia, ma tutte assieme solo all'organizzazione, che diramerebbe tramite esse solo messaggi di sicurezza relativi alla corsa (come ad esempio l'anno scorso l'accorciamento in diretta della tappa del Tour per allagamenti).
 

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Pignone
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la bici nel ciclismo è meno importante???
ma stai scherzando??? ma su che cosa stai pedalando su un pedalò? con questa tua assunzione allora dovremmo andare tutti su dei cancelli... convieni che no!
scherzi a parte... la bicicletta è il mezzo deputato per fare ciclismo e come tale DEVE essere valorizzato... per esempio far capire alla gente che su anche meno di un chilo e mezzo di ruote si possono raggiungere velocità anche oltre i 90 all'ora, ti pare poca cosa?
 

alvan

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Non fraintendermi... ma è indubbio che Evenepoel su una bici qualunque ha meno problemi di Hamilton su un'auto qualunque... Sul fatto che dovrebbe essere posta molta più attenzione sulle bici, è esattamente il senso del mio post...
 

all_i_need_is_bike

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Froome c'ha vinto dei Tour mettendosi a frullare con il PM davanti agli occhi, senza rispondere subito, e con istinto, agli attacchi degli avversari.
Semplificazione un po' eccessiva, penso sia difficile pensare che senza PM avrebbe iniziato a scattare a ripetizione stravolgendo le sue caratteristiche e il suo approccio allo sforzo. Utile avere l'informazione, ma sapere di pedalare ad una certa potenza non ti assicura di poter disporre della durata necessaria per portare a buon fine l'obiettivo. Deve essere tutto coerente, in primis la percezione dello sforzo (a mio parere esplicativa in questo senso l'intervista di qualche stagione fa a Daniel Martin). Non è questo aspetto che "cambia" il ciclismo dei professionisti.
 

Mardot

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Semplificazione un po' eccessiva,

Volutamente eccessiva.

penso sia difficile pensare che senza PM avrebbe iniziato a scattare a ripetizione stravolgendo le sue caratteristiche e il suo approccio allo sforzo.

Se non hai riferimenti, soprattutto ora che sei abituato ad averli, non è facile durante uno sforzo di quel tipo regolarsi alla perfezione, con il PM ci riesci.

Utile avere l'informazione, ma sapere di pedalare ad una certa potenza non ti assicura di poter disporre della durata necessaria per portare a buon fine l'obiettivo.

Invece questo sì, avendo una base dati di riferimento composta da tutte le sessioni di allenamento e in gara, con il PM sai esattamente dove sei e dove puoi arrivare (in termini prestazionali).

Deve essere tutto coerente, in primis la percezione dello sforzo (a mio parere esplicativa in questo senso l'intervista di qualche stagione fa a Daniel Martin). Non è questo aspetto che "cambia" il ciclismo dei professionisti.

Ognuno ha la sua percezione, ci può essere il corridore con più affinità ai metodi di allenamento strumentati rispetto a chi preferisce le sensazioni. Lo stesso Sagan si è espresso in tal senso nei mesi scorsi, quindi significa che lo strumento (PM) ha una discreta importanza nella gestione della corsa.
 
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E peggio ancora rampe come quella finale a La Planche des Belles Filles dell'ultimo Tour o quella del mondiale di Innsbruck, senza senso... non è spettacolo quello.
 
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Invece questo sì, avendo una base dati di riferimento composta da tutte le sessioni di allenamento e in gara, con il PM sai esattamente dove sei e dove puoi arrivare (in termini prestazionali).
Esattamente più o meno (non puoi prevedere esattamente in che condizioni sarai quando ti sarà richiesto di applicare quello sforzo, e non hai sempre a disposizione ciò che "dovresti" avere) :)
Sei un utilizzatore o analista dati per aver maturato queste certezze?
Non ho capito cosa intendi dire (percezione = come "sento" un certo carico esterno descritto da un valore di potenza).
Mi scuso se sono OT
 

Mardot

Velocista
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Sei un utilizzatore o analista dati per aver maturato queste certezze?

Tutti e due, ho usato il PM e analizzare dati è anche il mio mestiere.
Questo non significa che da un momento all'altro il fisico può avere un "fault", ma questo fa parte di un altro discorso, è come se un'auto si rompe. In condizioni normali, se segui esattamente ciò che il PM ti sta indicando, ti gestisci dando il massimo al momento giusto con i tempi giusti.

Non ho capito cosa intendi dire.

Intendevo dire che se anche Sagan ha trattato l'argomento, dicendo che gli piace di più un ciclismo senza strumenti elettronici, significa che tali strumenti una bella importanza la rivestono nell'ambito della gestione della corsa.

Guarda qui sotto cosa dichiara Sagan, e poi pensa a come pedalava Froome al Tour quando guardava costantemente l'attacco manubrio.... due modi opposti di correre, due modi opposti di approcciare alla tecnologia.