Una strada stretta stretta (e che schifo quest'anno quello che una volta si chiamava "asfalto"). Ad un certo punto noto in una curva controsole in salita una sagoma a centro strada, immobile. Non capivo cosa casper fosse visto che sono pure miope tra le mie tante sfighe. Avvicinandomi riesco a definire quella sagoma in un grosso labrador nero. Pace, vado avanti e mi accorgo che assieme a lui, a distanza di pochi metri c'è il padrone che lavora nel campo... Mi ha visto, tiro un respiro di sollievo. Continuo ad avvicinarmi ma il campagnin si adagia sul forcone e mi osserva compiaciuto mentre il suo cane già si leccava i baffi. Le mie chiappe piano piano si stringono... Ormai sono lì. Il cane guarda il ciclista. Il ciclista guarda il cane e sa di essere il più debole dei due, deve giocare d'anticipo. Faccio uno scatto che forse Nibali non mi sarebbe stato dietro... Ma il labrador sì, mi taglia la strada... Lo evito e provo a rilanciare l'azione ma lui mi corre di fianco avvicinandosi pericolosamente. Facciamo 100 metri fianco a fianco entrambi con la lingua fuori con la sola differenza che io non perdo bave. Improvvisamente l'illuminazione... La borraccia. Certo che funzioni il trucchetto la estraggo con maestria e lascio partire un getto sul suo muso. MA, il bastardo quadrupede non si ferma anzi, accellera. Le mie chiappe già strette strette s'incupiscono quando il mio occhio vede a 10 metri da me un grosso cumulo di neve (che cazzo ci faceva?!) ad occupare tutta la strada. Una mano sul freno posteriore, l'altra con la borraccia in mano impossibilitata a fare qualsiasi cosa. Sgancio il piede ma lo schianto è inevitabile. Non cado per grazia di non so quale santo quando ormai già pensavo a come limitare i danni.... Fortuna vuole che il cane era stupido, non affamato, perchè quando mi ha visto lì piantato nella neve, con le gambe tremanti si è fermato fissandomi divertito e scodinzolando, per poi girare indietro per tornare dal suo "ignavo" (aggiungerei molti altri aggettivi che però andrebbero asteriscati) proprietario.
Morale: mutande piene ma zero graffi.