- 8 Aprile 2015
- 2.404
- 27
- Bici
- 1 merida disc 3000 2) acciaio spirit Potenza 3) acciaio spirit Gravel disco in arrivo
Claris: Il primo gruppo della casa giapponese pensato per un uso stradale, viene spesso montato su bici di primo prezzo, oppure destinate a randonneur o a semplici appassionati senza esigenze di performance ma che sono alla ricerca di una soluzione economica e durevole. Essendo il gruppo di livello qualitativamente inferiore, le lavorazioni meccaniche e la precisione non sono la sua prerogativa. Il gruppo viene proposto con guarnitura anteriore tripla, doppia o compatta e un posteriore a 9 velocità, con comandi integrati STI (sinonimo di Shimano Total Integration).
fonte: cycliststory.blogspot.com
Sora: questo tipo di gruppo è spesso montato su biciclette ibride per il ciclismo urbano oppure su bici da strada in alluminio per appassionati senza grandi esigenze. Il Sora si posiziona già più in alto rispetto al suo predecessore Claris, poiché mutua tecnologie e ricercatezze meccaniche tipiche dei gruppi di maggior gamma, ma con un peso più elevato e una lavorazione meno precisa. Può essere considerato il miglior gruppo qualità/prezzo per avvicinarsi al ciclismo su strada. Viene proposto con tripla o doppia allanteriore e 8 o 9 velocità al posteriore. Su biciclette ibride con manubrio dritto, è proposto con manettini cambio Rapidfire, mentre la versione corsa presenta i classici STI. Media gamma
fonte:cesport.eu
Tiagra: il gruppo dei tre zeri, ovvero spesso installato su biciclette da corsa dal prezzo intorno ai 1000 euro. E il primo gruppo pensato per ciclismo da strada, proposto in 8, 9 o 10 velocità al posteriore. Grazie alla sua impostazione corsaiola non troppo accentuata, è possibile trovarlo anche su biciclette destinate al cicloturismo o al ciclismo urbano. Se regolato in maniera ottimale, offre le stessa prestazioni meccaniche di un gruppo dalta gamma, ovviamente con un peso maggiore ma un prezzo competitivo (tanto per dire: un gruppo Tiagra completo ha lo stesso costo dei soli due freni a infulcro Dura Ace).
105: universalmente riconosciuto come il primo gruppo della casa giapponese destinato a chi desidera coniugare performance, leggerezza, durata e costi contenuti. Considerato già troppo corsaiolo per essere usato su altre tipologie di bicicletta, lo si può trovare anche su mezzi con telaio in carbonio. Proposto in versione 10 e 11 velocità al posteriore, dal 2015 è stato adeguato alla tecnologia dei freni a disco idraulici. Infatti è possibile utilizzare gli STI con i freni a disco idraulici e tecnologia Ice (ovvero pastiglie ventilate e dischi con anima in acciaio e rivestimento in alluminio, per migliorare levacuazione del calore generato dalla frenata). Inoltre mutua la tecnologia tipica del Dura Ace della guarnitura con i bracci asimmetrici, per migliorare la rigidità. Alta Gamma
fonte: cyclingnews.com
Ultegra: fratello minore del top di gamma Dura Ace, può essere considerata la versione stradale dellSlx, ovvero un gruppo che mutua parecchie innovazioni tecnologiche dellaltissima gamma (è disponibile anche nella versione elettronica, denominata Ultegra Di2). LUltegra offre una qualità di cambiata migliore rispetto ai gruppi precedentemente descritti, poiché le lavorazioni meccaniche sono di elevata qualità. Lo spostamento della catena tra un pignone allaltro è più fluido rispetto ai gruppi precedenti e lestetica è anche più curata. Tra gli appassionati vi è una specie di guerra dopinione tra lUltegra e il 105, poiché anche la differenza di prezzo non è molto elevata. Io consiglierei lUltegra agli appassionati che usano la bici da corsa in modo intensivo, che hanno già esperienza e vogliono effettuare un upgrade della propria bici, mentre il 105 va benone per chi volesse avvicinarsi al mondo delle granfondo senza sentirsi un pesce fuor dacqua. E proposto con unimpostazione decisamente race, con una doppia allanteriore e 11 e 12 velocità al posteriore. Altissima gamma
Dura Ace: definito da molti come il non plus ultra della casa giapponese, è il gruppo di riferimento per i corridori (professionisti e non). Il nome deriva dallutilizzo del materiale innovativo definito duralluminio (altresì chiamato avional), una lega di alluminio temprato legato al rame che offre caratteristiche di resistenza e leggerezza, e da Ace, che in inglese signifa asso. Lanciato sul mercato per la prima volta nel 1978 da allora si è imposto nel mondo del ciclismo su strada. La fluidità e la rapidità di cambiata sono portate al limite, la resistenza è molto elevata, così come sono minimizzate le dispersioni di energia trasmessa dal ciclista alla bicicletta. Tutta questa performance ovviamente ha un costo, per cui se il vostro obiettivo non è percorrere almeno sei-sette granfondo lanno (altrimenti come lo ammortizzi il Dura Ace?), il mio consiglio è di puntare su qualcosa tra le gamme inferiori. Se invece volete il meglio del meglio, beh, iniziate a prendere il martello per rompere il porcellino.
fonte: s-tec-essence.eshop.t-online.de
Dura Ace Di2: esattamente come il suo alter ego Xtr Di2, anche il Dura Ace è proposto in versione elettronica, destinato agli atleti professionisti (o agli appassionati dal portafoglio ben fornito). Shimano afferma che il Di2 offre una rapidità di cambiata più elevata del corrispondente meccanico a cavo, ma con allo stesso tempo un ridotto sforzo e una precisione migliore. In realtà la catena non si sposta più velocemente tra un pignone e laltro di come farebbe su un cambio meccanico: ciò che si riduce è il tempo che passa tra linput della cambiata dato con la nostra mano e leffettivo spostamento della catena, il che aumenta notevolmente la reattività dellintera bicicletta. Ovviamente tutta questa tecnologia e perfezione meccanica ha uno svantaggio: la batteria. Con un normale cambio meccanico potete andare sul sicuro: anche dopo una settimana di inutilizzo, vi basterà salirci sopra e pedalare. Magari si sarà stensionato, oppure il cavo potrebbe essere lievemente ossidato, ma comunque potrete girare. Con il Di2 dovete sempre essere sicuri di aver caricato la batteria, altrimenti dovrete attendere la ricarica prima di poter sfrecciare sulle strade (Shimano afferma che una batteria a zero si ricarica in unora e mezza).
Sora: questo tipo di gruppo è spesso montato su biciclette ibride per il ciclismo urbano oppure su bici da strada in alluminio per appassionati senza grandi esigenze. Il Sora si posiziona già più in alto rispetto al suo predecessore Claris, poiché mutua tecnologie e ricercatezze meccaniche tipiche dei gruppi di maggior gamma, ma con un peso più elevato e una lavorazione meno precisa. Può essere considerato il miglior gruppo qualità/prezzo per avvicinarsi al ciclismo su strada. Viene proposto con tripla o doppia allanteriore e 8 o 9 velocità al posteriore. Su biciclette ibride con manubrio dritto, è proposto con manettini cambio Rapidfire, mentre la versione corsa presenta i classici STI. Media gamma
Tiagra: il gruppo dei tre zeri, ovvero spesso installato su biciclette da corsa dal prezzo intorno ai 1000 euro. E il primo gruppo pensato per ciclismo da strada, proposto in 8, 9 o 10 velocità al posteriore. Grazie alla sua impostazione corsaiola non troppo accentuata, è possibile trovarlo anche su biciclette destinate al cicloturismo o al ciclismo urbano. Se regolato in maniera ottimale, offre le stessa prestazioni meccaniche di un gruppo dalta gamma, ovviamente con un peso maggiore ma un prezzo competitivo (tanto per dire: un gruppo Tiagra completo ha lo stesso costo dei soli due freni a infulcro Dura Ace).
105: universalmente riconosciuto come il primo gruppo della casa giapponese destinato a chi desidera coniugare performance, leggerezza, durata e costi contenuti. Considerato già troppo corsaiolo per essere usato su altre tipologie di bicicletta, lo si può trovare anche su mezzi con telaio in carbonio. Proposto in versione 10 e 11 velocità al posteriore, dal 2015 è stato adeguato alla tecnologia dei freni a disco idraulici. Infatti è possibile utilizzare gli STI con i freni a disco idraulici e tecnologia Ice (ovvero pastiglie ventilate e dischi con anima in acciaio e rivestimento in alluminio, per migliorare levacuazione del calore generato dalla frenata). Inoltre mutua la tecnologia tipica del Dura Ace della guarnitura con i bracci asimmetrici, per migliorare la rigidità. Alta Gamma
Ultegra: fratello minore del top di gamma Dura Ace, può essere considerata la versione stradale dellSlx, ovvero un gruppo che mutua parecchie innovazioni tecnologiche dellaltissima gamma (è disponibile anche nella versione elettronica, denominata Ultegra Di2). LUltegra offre una qualità di cambiata migliore rispetto ai gruppi precedentemente descritti, poiché le lavorazioni meccaniche sono di elevata qualità. Lo spostamento della catena tra un pignone allaltro è più fluido rispetto ai gruppi precedenti e lestetica è anche più curata. Tra gli appassionati vi è una specie di guerra dopinione tra lUltegra e il 105, poiché anche la differenza di prezzo non è molto elevata. Io consiglierei lUltegra agli appassionati che usano la bici da corsa in modo intensivo, che hanno già esperienza e vogliono effettuare un upgrade della propria bici, mentre il 105 va benone per chi volesse avvicinarsi al mondo delle granfondo senza sentirsi un pesce fuor dacqua. E proposto con unimpostazione decisamente race, con una doppia allanteriore e 11 e 12 velocità al posteriore. Altissima gamma
Dura Ace: definito da molti come il non plus ultra della casa giapponese, è il gruppo di riferimento per i corridori (professionisti e non). Il nome deriva dallutilizzo del materiale innovativo definito duralluminio (altresì chiamato avional), una lega di alluminio temprato legato al rame che offre caratteristiche di resistenza e leggerezza, e da Ace, che in inglese signifa asso. Lanciato sul mercato per la prima volta nel 1978 da allora si è imposto nel mondo del ciclismo su strada. La fluidità e la rapidità di cambiata sono portate al limite, la resistenza è molto elevata, così come sono minimizzate le dispersioni di energia trasmessa dal ciclista alla bicicletta. Tutta questa performance ovviamente ha un costo, per cui se il vostro obiettivo non è percorrere almeno sei-sette granfondo lanno (altrimenti come lo ammortizzi il Dura Ace?), il mio consiglio è di puntare su qualcosa tra le gamme inferiori. Se invece volete il meglio del meglio, beh, iniziate a prendere il martello per rompere il porcellino.
Dura Ace Di2: esattamente come il suo alter ego Xtr Di2, anche il Dura Ace è proposto in versione elettronica, destinato agli atleti professionisti (o agli appassionati dal portafoglio ben fornito). Shimano afferma che il Di2 offre una rapidità di cambiata più elevata del corrispondente meccanico a cavo, ma con allo stesso tempo un ridotto sforzo e una precisione migliore. In realtà la catena non si sposta più velocemente tra un pignone e laltro di come farebbe su un cambio meccanico: ciò che si riduce è il tempo che passa tra linput della cambiata dato con la nostra mano e leffettivo spostamento della catena, il che aumenta notevolmente la reattività dellintera bicicletta. Ovviamente tutta questa tecnologia e perfezione meccanica ha uno svantaggio: la batteria. Con un normale cambio meccanico potete andare sul sicuro: anche dopo una settimana di inutilizzo, vi basterà salirci sopra e pedalare. Magari si sarà stensionato, oppure il cavo potrebbe essere lievemente ossidato, ma comunque potrete girare. Con il Di2 dovete sempre essere sicuri di aver caricato la batteria, altrimenti dovrete attendere la ricarica prima di poter sfrecciare sulle strade (Shimano afferma che una batteria a zero si ricarica in unora e mezza).