Da come la vedo io, il ciclismo è uno sport di fatica, ed in tutti gli sport di fatica, secondo me, il doping è più o meno presente.
I ciclisti, è vero, sono molto presi di mira, ma, sempre secondo me, fanno bene a prenderli di mira, se vogliono tentare di fare diventare o ri-diventare uno sport "pulito".
Poi quando leggi, - ma siamo sinceri, la cosa la si sapeva da molto tempo - che si dopano addirittura i poveri disgraziati delle granfondo, capisci che il meccanismo ha assunto una dimensione illogica.
Secondo il distorto punto di vista dei granfondari convinti è anche comprensibile: si dannano la vita a faticare sulla bici per allenarsi tutta la settimana, regolano la loro vita e quella dei loro familiari al ritmo del loro amato sport, inevitabilmente finiscono a cullare dolci sogni di gloria, e poi invece la domenica alle gran fondo a fare figure magre. Non è giusto per diamine! Dopo tanta fatica voglio, anzi, mi merito un risultato!
Che poi trattandosi di risultati mirati alla pura gloria, quale gloria può rappresentare, nel proprio intimo, il sapere che si è raggiunta una certa prestazione con aiuti non legittimi?
Tuttavia, se si dopano anche gli amatori per la gloria, c'è di certo qualcosa che non va.