gamba più corta e tacchetta destra

Doctorbox

Pedivella
3 Aprile 2010
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La decisione di mettere uno spessore sotto la tacchetta, "sfasare" le due tacchette, girare il sellino, etc. a mio parere non può mai essere presa a cuor leggero.

In realtà (non dico certo una cosa nuova) esistono due tipi di eterometrie, reali e apparenti. A tutt'oggi non esistono dati definitivi a riguardo delle percentuale delle eterometrie vere rispetto alle apparenti, c'è chi dice che sono relativamente frequenti, c'è chi dice che sono molto rare...

Il fatto è che si tratta di un qualcosa di assai difficile da quantificare strumentalmente. Un test con SRM è del tutto inadeguato a tal proposito, una differenza di spinta non significa certo una differenza di lunghezza degli arti! Esami come Rx, etc. pure vanno presi con le pinze, non danno certo la verità assoluta.

Occorre secondo me tanto buon senso.

In primo luogo occorre rispondere ad una domanda: c'è un evento (il più delle volte traumatico, leggi frattura), nella storia del ciclista, che può avere determinato un'effettivo allungamento di un arto? Se la risposta è sì, la possibilità di una eterometria vera è possibile.
Se la risposta è negativa, la probabilità di un'eterometria vera è molto più bassa, o meglio: è possibile che vi sia una lieve asimmetria CONGENITA tra le due parti del corpo, ma non tale da giustificare DI PER SE' lo squilibrio. Questo spiega perchè molti di quelli che hanno appurato di avere un'eterometria vera riescono a pedalare anche senza accorgimenti particolari.

Una seconda domanda può essere: la sensazione è sopraggiunta gradualmente nel tempo o il ciclista si è accorto della "asimmetria" alle sue prime pedalate, ovvero all'inizio della sua vita ciclistica?
Sinceramente credo che la maggior parte delle persone appartengano al primo gruppo, ovvero "scoprono" l'asimmetria mano a mano che usano sempre di più la bici da corsa. Questo fa propendere molto per un'eterometria funzionale.

In definitiva, secondo me, una spessorazione (o similari) va presa in considerazione solo in presenza di eventi acuti che hanno significativamente alterato la postura di un individuo che fino a quel momento non si era mai accorto di nulla; in questi casi per diagnosticare l'eterometria non servono esami sofisticati, è spesso abbastanza palese se si esamina l'individuo e si raccoglie la sua storia con attenzione!
In tutti gli altri casi (asimmetrie congenite ma lievi, rientranti nella normalità; asimmetrie puramente funzionali), secondo me gli spessori sono molto pericolosi! Il pericolo è quello di peggiorare la situazione e rendere sempre più difficile "raddrizzarsi".

Bisogna agire sugli schemi motori, che purtroppo sono radicati in noi più di quanto pensiamo.

Quali possono essere degli accorgimenti per venirne a capo?

Anzitutto è fondamentale la sella; sembra banale, ma imho questa è secondo me una delle cause più frequenti; la sella è troppo larga? troppo stretta? inclinata in avanti (nessuno mi toglierà dalla testa che la sella va in bolla!)? Quando ci sediamo sulla sella il bacino è centrale o "deborda da una parte"?

Secondo vanno evitate posizioni con arretramento eccessivo o altezza eccessiva della sella. Più la catene muscolari (soprattutto posteriori) sono "al limite", più è probabile che una perturbazione anche minima inneschi il circolo vizioso.

Terzo, dei plantari su misura (ovviamente il calco deve essere preso come Dio comanda!) possono aiutare, in quanto "forzano" il sistema a riequilibrarsi.

Quarto, occorre concentrarsi il più possibile (magari su un rullo) sulla pedalata, curando la posizione del bacino, della schiena, delle spalle, e facendo attenzione a che la spinta tra dx e sx sia uguale; a tal proposito meglio evitare regime di rotazione troppo elevati.

Quinto, un osteopata bravo puo' localizzare lo squilibrio muscolare e quindi indicare delgi esercizi appropriati a riequilibrare le catene (invece diffido da chi con una seduta "sblocca" qualcosa, che sia il bacino, il perone, etc.).

Infine, occorre armarsi di tanta, tanta pazienza. Il processo di "raddrizzamento" è lungo almeno quanto quello di "stortamento"!

Però un consiglio, spessorazioni varie vanno ponderate molto attentamente, in quanto la perturbazione sul sistema posturale è ENORME.

Tommaso
 
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desis

Gregario
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vista la descrizione minuziosa di Doctor box, noi poveri ignoranti in materia, tanto per chiarire le posizioni in merito,
chiediamo anche a Fulvio la sua impressione in merito a spessori e plantari..

io ad esempio, ho plantari fatti da fulvio e uno spessore di 4 mm.. anche se il mio problema a quanto sembra è ben altro..

grazieo-o
 

ferdylosroq

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La decisione di mettere uno spessore sotto la tacchetta, "sfasare" le due tacchette, girare il sellino, etc. a mio parere non può mai essere presa a cuor leggero.

In realtà (non dico certo una cosa nuova) esistono due tipi di eterometrie, reali e apparenti. A tutt'oggi non esistono dati definitivi a riguardo delle percentuale delle eterometrie vere rispetto alle apparenti, c'è chi dice che sono relativamente frequenti, c'è chi dice che sono molto rare...

Il fatto è che si tratta di un qualcosa di assai difficile da quantificare strumentalmente. Un test con SRM è del tutto inadeguato a tal proposito, una differenza di spinta non significa certo una differenza di lunghezza degli arti! Esami come Rx, etc. pure vanno presi con le pinze, non danno certo la verità assoluta.

Occorre secondo me tanto buon senso.

In primo luogo occorre rispondere ad una domanda: c'è un evento (il più delle volte traumatico, leggi frattura), nella storia del ciclista, che può avere determinato un'effettivo allungamento di un arto? Se la risposta è sì, la possibilità di una eterometria vera è possibile.
Se la risposta è negativa, la probabilità di un'eterometria vera è molto più bassa, o meglio: è possibile che vi sia una lieve asimmetria CONGENITA tra le due parti del corpo, ma non tale da giustificare DI PER SE' lo squilibrio. Questo spiega perchè molti di quelli che hanno appurato di avere un'eterometria vera riescono a pedalare anche senza accorgimenti particolari.

Una seconda domanda può essere: la sensazione è sopraggiunta gradualmente nel tempo o il ciclista si è accorto della "asimmetria" alle sue prime pedalate, ovvero all'inizio della sua vita ciclistica?
Sinceramente credo che la maggior parte delle persone appartengano al primo gruppo, ovvero "scoprono" l'asimmetria mano a mano che usano sempre di più la bici da corsa. Questo fa propendere molto per un'eterometria funzionale.

In definitiva, secondo me, una spessorazione (o similari) va presa in considerazione solo in presenza di eventi acuti che hanno significativamente alterato la postura di un individuo che fino a quel momento non si era mai accorto di nulla; in questi casi per diagnosticare l'eterometria non servono esami sofisticati, è spesso abbastanza palese se si esamina l'individuo e si raccoglie la sua storia con attenzione!
In tutti gli altri casi (asimmetrie congenite ma lievi, rientranti nella normalità; asimmetrie puramente funzionali), secondo me gli spessori sono molto pericolosi! Il pericolo è quello di peggiorare la situazione e rendere sempre più difficile "raddrizzarsi".

Bisogna agire sugli schemi motori, che purtroppo sono radicati in noi più di quanto pensiamo.

Quali possono essere degli accorgimenti per venirne a capo?

Anzitutto è fondamentale la sella; sembra banale, ma imho questa è secondo me una delle cause più frequenti; la sella è troppo larga? troppo stretta? inclinata in avanti (nessuno mi toglierà dalla testa che la sella va in bolla!)? Quando ci sediamo sulla sella il bacino è centrale o "deborda da una parte"?

Secondo vanno evitate posizioni con arretramento eccessivo o altezza eccessiva della sella. Più la catene muscolari (soprattutto posteriori) sono "al limite", più è probabile che una perturbazione anche minima inneschi il circolo vizioso.

Terzo, dei plantari su misura (ovviamente il calco deve essere preso come Dio comanda!) possono aiutare, in quanto "forzano" il sistema a riequilibrarsi.

Quarto, occorre concentrarsi il più possibile (magari su un rullo) sulla pedalata, curando la posizione del bacino, della schiena, delle spalle, e facendo attenzione a che la spinta tra dx e sx sia uguale; a tal proposito meglio evitare regime di rotazione troppo elevati.

Quinto, un osteopata bravo puo' localizzare lo squilibrio muscolare e quindi indicare delgi esercizi appropriati a riequilibrare le catene (invece diffido da chi con una seduta "sblocca" qualcosa, che sia il bacino, il perone, etc.).

Infine, occorre armarsi di tanta, tanta pazienza. Il processo di "raddrizzamento" è lungo almeno quanto quello di "stortamento"!

Però un consiglio, spessorazioni varie vanno ponderate molto attentamente, in quanto la perturbazione sul sistema posturale è ENORME.

Tommaso

Descrizione perfetta! E' sempre un piacere leggere i tuoi post o-o

Anche io ho lo stesso problema e ho risolto con plantari su misura e ginnastica posturale. Ho provato anche lo spessore (4mm) ma mi dava problemi al tendine rotuleo e la pedalata, ovalizzandosi, diventava pesantemente inefficace. L'ho rimosso.

Riguardo la sella: quali sono gli accorgimenti per capire se stiamo pedalando su una sella adeguata?
 

Doctorbox

Pedivella
3 Aprile 2010
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Riguardo la sella: quali sono gli accorgimenti per capire se stiamo pedalando su una sella adeguata?[/QUOTE]


Ciao, e grazie per i complimenti, cerco solo di tradurre in parole la mia (modesta) esperienza!
Per la sella penso sia difficile darti un'unica risposta... anche perche' scelta della sella e posizione in sella vanno di pari passo...e' difficile dire se la sella va bene se la posizione e' sbagliata!
Diciamo che con una sella giusta (e con una posizione in sella corretta) uno non dovrebbe avvertire addormentamenti o dolori al soprassella (almeno nella zona "centrale" piu' delicata:mrgreen:), dovrebbe sentire abbastanza distintamente una pressione simmetrica a livello delle tuberosita' ischiatiche, non dovrebbe sentirsi scivolare in avanti ne' indietro, e non dovrebbe lamentare sfregamenti o foruncolosi solo da una parte del soprassella (spesso indice di rotazioni del bacino).

Tommaso
 

desis

Gregario
21 Aprile 2010
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salve, pongo una domanda,

nel coso ci fosse una reale dismetria di un arto, di 1 cm, quali sono i rimedi per riuscire, prima di tutto ad avere una postura corretta, e poi per poter pedale senza vere problemi di varia natura alle articolazioni e ai tendini?


inoltre, qual'e il metodo più attendibile, per diagnosticare uan vera dismestria?

vi spiego perche di queste domande.
la mia fisioterapista mi ha riscontrato la gamba piu corta di 1 cm (lei dice reale e non funzionale), e mi ha consigliato un alza tacco in silicone dello spessore di 1 cm da portare quotidianamente, mentre nell oscarpino della bici, togliere i plantari di fatt isulla sagoma del piede e mettere sempre un alzatacco.
Finisco dicendo che sotto tacchetta ho gia 4 mm di spessori eseguiti dopo visita biomeccanica fatta da fulvio che mi ha plasmato anche i plantari.

voi biomeccanici che ne pensate?
 
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desis

Gregario
21 Aprile 2010
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è dovuta alla "reale" differenza tra la gamba sinistra e destra.
Ormai è consolidato che c'e' la differenza tra un arto e l'altro,
io ho comiuniciato ad uscire in bici circa 2 anni fa e proprio iniziando questo sport mi sono accorto del problema..
 
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ferdylosroq

Apprendista Passista
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salve, pongo una domanda,

nel coso ci fosse una reale dismetria di un arto, di 1 cm, quali sono i rimedi per riuscire, prima di tutto ad avere una postura corretta, e poi per poter pedale senza vere problemi di varia natura alle articolazioni e ai tendini?


inoltre, qual'e il metodo più attendibile, per diagnosticare uan vera dismestria?

vi spiego perche di queste domande.
la mia fisioterapista mi ha riscontrato la gamba piu corta di 1 cm (lei dice reale e non funzionale), e mi ha consigliato un alza tacco in silicone dello spessore di 1 cm da portare quotidianamente, mentre nell oscarpino della bici, togliere i plantari di fatt isulla sagoma del piede e mettere sempre un alzatacco.
Finisco dicendo che sotto tacchetta ho gia 4 mm di spessori eseguiti dopo visita biomeccanica fatta da fulvio che mi ha plasmato anche i plantari.

voi biomeccanici che ne pensate?

Ciao Desis, senti ancora dolore a pedalare?
Per quanto riguarda l'assetto in BDC io mi fiderei ciecamente di Fulvio!
 

axent

Pignone
9 Aprile 2010
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Olympia Ego
Ciao a tutti purtroppo anch'io ho la gamba destr più corta di 2 cm causa incidenteradale da giovane, porto il plantare tutti i giorni nelle scarpe normali, con la bici sento che la gamba destra spinge molto meno, h omesso spessori di 4- 5 mm sulle tacchette e un plantare interno alla scarpa , ma non cambia molto ho postato anche la tacchetta destra di 4- 5 mm . ma non cambia molto, l'unica cosa positiva è che non sento dolore andando in bici ,anche per 4- 5 ore !!!

Cosa mi consigliate?

Conocete delle tacchette che si possono spessorare di fabbrica , nel senso checi sono già dei rialzi nella confezione , per non fare rialzi artigianali magari rischiosi?

Grazie a tutti
 

Emanuele

via col vento
16 Settembre 2005
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Ciao a tutti purtroppo anch'io ho la gamba destr più corta di 2 cm causa incidenteradale da giovane, porto il plantare tutti i giorni nelle scarpe normali, con la bici sento che la gamba destra spinge molto meno, h omesso spessori di 4- 5 mm sulle tacchette e un plantare interno alla scarpa , ma non cambia molto ho postato anche la tacchetta destra di 4- 5 mm . ma non cambia molto, l'unica cosa positiva è che non sento dolore andando in bici ,anche per 4- 5 ore !!!

Cosa mi consigliate?

Conocete delle tacchette che si possono spessorare di fabbrica , nel senso checi sono già dei rialzi nella confezione , per non fare rialzi artigianali magari rischiosi?

Grazie a tutti

gli spessori fra tacchetta e suola li puoi fare in molti materiali, speedplay fornisce già quelli adatti ai loro pedali, per esempio.
Sidi spesso mi ha fatto per atleti scarpe su misura con suola rialzata: basta provare a chiedere!
 

ciclistafotografo

Pedivella
28 Novembre 2009
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Fondi
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Cannondale Synapse
Senza aprire una nuova discussione, vi elenco i miei problemi e le soluzioni che ho adottato:
1) Piede dx piatto, un'auto mi ha aperto la portiera lato guida e con la moto all'età di 16 anni sono finito con il piede tra essa e la pedana che si è rotta. Il piede sx lo è in maniera assai minore.
2) Bacino ruotato a dx. Sono andato dall'osteopata per farmi dare una sistemata. (allo specchio comunque si vede che il lato dx del bacino scende rispetto al sx).
3) Muscolo quadricipide della gamba sx con lacerazione da tempo immemorabile e non ricordo a cosa sia dovuto (sembra diviso in due parti la zona del muscolo retto del femore). [URL]http://medicinapertutti.altervista.org/argomento/muscolo-quadricipite-femorale[/URL]
4) Operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio (indovinate?) dx.
5) Visita dal biomeccanico con spessore sotto la tacchetta dx.
Ora mi chiedo una cosa: essendo piatto il piede dx, è giusto mettere solo li un plantare tipo quello della specialized rosso (io ho fatto cosi, anzi sotto di esso ho messo anche un rialzo di 3 mm grazie ad uno di quei plantari che escono dalle scarpe adidas senza forma)
Sotto la scarpa dx (lake x speedplay taglia 46) ho messo uno spessore di plastica di quelli che escono in dotazione con essa.
Nella scarpa sx c'è solo la soletta originale della lake.
Utilizzando una sella smp lite 209 in passato mi è uscito un foruncolo lato dx e ho letteralmente storto la sella abbassando l'aletta posteriore dx. Ora le ossa ischiatiche poggiano meglio sopra la sella.
La differenza nella pedalata l'ho notata maggiormente da quando sul muletto uso le pedivelle gbsystem e la gamba sx dopo un certo numero di rpm (circa 100/105) inizia a battere. Per chi fosse interessato:
[URL]http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=110069[/URL]
Consigli e pareri sono sempre ben accetti.
Spero di essere stato chiaro o-o
Buone pedalate.
 
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marko

Maglia Iridata
22 Novembre 2005
12.159
836
,mhfujcf
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Bici
La mia
se hai il bacino ruotato l'unica soluzione definitiva e' farsi manipolare da un pravo osteopata che sappia lavorare con i ciclisti,tutto il resto e' solo un modo per ingannare il nostro corpo che purtroppo si abitua subito e ritorni piu storto di prima.
lascia perdere plantari tacchete e tutti i consigli da forum
 

Emanuele

via col vento
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Senza aprire una nuova discussione, vi elenco i miei problemi e le soluzioni che ho adottato:
1) Piede dx piatto, un'auto mi ha aperto la portiera lato guida e con la moto all'età di 16 anni sono finito con il piede tra essa e la pedana che si è rotta. Il piede sx lo è in maniera assai minore.
2) Bacino ruotato a dx. Sono andato dall'osteopata per farmi dare una sistemata. (allo specchio comunque si vede che il lato dx del bacino scende rispetto al sx).
3) Muscolo quadricipide della gamba sx con lacerazione da tempo immemorabile e non ricordo a cosa sia dovuto (sembra diviso in due parti la zona del muscolo retto del femore). http://medicinapertutti.altervista.org/argomento/muscolo-quadricipite-femorale[url]http://medicinapertutti.altervista.org/argomento/muscolo-quadricipite-femorale[/URL]
4) Operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio (indovinate?) dx.
5) Visita dal biomeccanico con spessore sotto la tacchetta dx.
Ora mi chiedo una cosa: essendo piatto il piede dx, è giusto mettere solo li un plantare tipo quello della specialized rosso (io ho fatto cosi, anzi sotto di esso ho messo anche un rialzo di 3 mm grazie ad uno di quei plantari che escono dalle scarpe adidas senza forma)
Sotto la scarpa dx (lake x speedplay taglia 46) ho messo uno spessore di plastica di quelli che escono in dotazione con essa.
Nella scarpa sx c'è solo la soletta originale della lake.
Utilizzando una sella smp lite 209 in passato mi è uscito un foruncolo lato dx e ho letteralmente storto la sella abbassando l'aletta posteriore dx. Ora le ossa ischiatiche poggiano meglio sopra la sella.
La differenza nella pedalata l'ho notata maggiormente da quando sul muletto uso le pedivelle gbsystem e la gamba sx dopo un certo numero di rpm (circa 100/105) inizia a battere. Per chi fosse interessato:
http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=110069[url]http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=110069[/URL]
Consigli e pareri sono sempre ben accetti.
Spero di essere stato chiaro o-o
Buone pedalate.

perchè lo spessore?
 

marko

Maglia Iridata
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La mia
se hai il bacino ruotato non hai la gamba piu corta ma e' la tua posizione del bacino che fa si che ti ritrovi con questa differenza.
1,5 cm poi sono troppi
chi ti ha consigliato lo spessore?
 

ciclistafotografo

Pedivella
28 Novembre 2009
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se hai il bacino ruotato non hai la gamba piu corta ma e' la tua posizione del bacino che fa si che ti ritrovi con questa differenza.
1,5 cm poi sono troppi
chi ti ha consigliato lo spessore?

Un biomeccanico mi ha consigliato lo spessore. Io sono scettico, non sarà meglio giostrare sull'arretramento delle tacchette? Come dovrei comportarmi, arretrare o avanzare e di quanto quale tacchetta. Mi sono un pò rotto con la sensazione d'avere un maggior contatto sulla sella sul lato dx e con conseguente sfregamento in quella zona. Le ossa ischiatiche non toccano entrambe allo stesso modo. Non sarà anche colpa della sella smp lite 209?
Grazie per l'attenzione che mi avete prestato.
Buone pedalate :)